[Test] Lazer CityZen KinetiCore

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In prova un casco urban, il CityZen con tecnologia KinetiCore proposto da Lazer.

E’ il secondo casco che recensisco dotato di questa tecnologia studiata per ridurre i danni da impatto rotazionale, non sarà l’ultimo perché ne ho già adocchiato un altro. 

Non mi sono risparmiato in quella prima recensione, dando ampio risalto al sistema KinetiCore perché guardo sempre con molto favore a ogni novità che possa aumentare la nostra sicurezza.

Un paragrafo dedicato, tante immagini, un video che lo mostra insieme ad altre tecnologie proposte da diverse aziende, insomma, quello che potevo dire l’ho detto tutto.

Per questo qui, in questa recensione non mi soffermerò sulla tecnologia KinetiCore con la stessa dovizia, proponendovi nel prossimo paragrafo solo i punti salienti e un link all’approfondimento già pubblicato.

Un casco tipicamente cittadino questo CityZen, dalla ampia calotta e con alcuni optional carini. 

La luce removibile e un sottocasco termico che resta lì, fissato al casco e con due belle linguette a proteggere le orecchie. 

Accessori che mi sono fatto inviare, mi interessava il sottocasco; che però ho potuto provare giusto due volte.

Vero che da queste parti il clima non è mai particolarmente rigido, però il Vesuvio innevato giusto tre giorni in tutto l’inverno ancora non l’avevo vissuto.

Le foto in esterno sono state scattate in febbraio inoltrato e con la felpa avevo caldo. Non è normale.

Ma senza divagare sul clima e i suoi cambiamenti dedichiamoci subito a questo Lazer CityZen KinetiCore, perché ha tante soluzioni interessanti e sbaglia chi ritiene i caschi da città o tempo libero prodotti meno curati dei fratelli più specialistici.

Vediamo allora come è fatto il casco e cos’è la tecnologia KinetiCore.

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