[Test] Lazer CityZen KinetiCore

Le conclusioni

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Le conclusioni

Quando ho chiesto il Lazer CityZen KinetiCore per svolgere il test, col mio inguaribile ottimismo mi sono detto “casco urban, KinetiCore già lo conosco, due settimane e chiudo”.

Invece ho impiegato il doppio del tempo e nemmeno ho finito; non con il test vero e proprio ma con le pubblicazioni.

Infatti qui avreste dovuto trovare anche la video recensione che però, per motivi vari, non sono riuscito a girare completamente.

Provvederò spero a breve, tanto uno sfasamento temporale tra articolo e video non è un problema, visto che la mia previsione di una sovrapposizione di pubblico tra blog e canale YouTube è stata smentita dai fatti.

In pratica chi segue i video non si collega anche al blog se non in minima percentuale, quindi è come se mi rivolgessi a pubblico diverso.

Ma lasciamo da parte questioni personali di cui, oggettivamente, vi interessa meno di zero e concentriamoci sul casco.

Una fissa la mia, questa sui caschi. Ne ho recensiti non so più quanti, di tutte le tipologie.

Perché sono profondamente convinto della loro utilità.

Lo ero prima, lo sono ancor più negli ultimi anni, merito (merito? Vabbè…) di una serie continua di incidenti come mai ne ho subiti in tutta la mia vita sui pedali.

E ogni volta una capocciata, lieve o violenta, l’ho sempre data.

E ogni volta ho ringraziato il casco indossato. Non ho serbato identica gratitudine per chi ha indotto la capocciata ma ormai accetto con spirito zen.

Che poi, mi chiedo a proposito di spirito zen: ma la maiuscola a dividere il nome di questo CityZen, vorrà significare cittadino (e allora sarebbe dovuto essere citizen) o che dobbiamo affrontare la vita da ciclista urbano cercando la pace interiore?

Boh, comunque è un dato di fatto che pedalando siamo felici, almeno se quel giorno non ci tirano giù come birilli.

Ma se dovesse succedere, e non lo auguro a nessuno, è bello sapere di poter contare sulla ottima protezione offerta da un buon casco.

Come questo CityZen, che grazie alla calotta estesa offre ampia copertura, soprattutto a nuca e tempie che, lo sappiamo, sono le zone che statisticamente impattano per prime nei tipici incidenti urbani.

E’ rassicurante sapere di avere in testa una tecnologia, la KinetiCore, studiata per limitare i danni da impatto. 

Tecnologia la cui efficacia è stata dimostrata in laboratorio e con test specifici, test che ovviamente io non posso svolgere. Tranne quando mi tirano giù ma l’ultima volta avevo in testa un casco diverso. Vabbé.

Il peso, superiore a quello di un casco sportivo, non si avverte se non alla prima calzata, soprattutto se la mattina sei uscito con la bici da corsa e il caschettino ultraleggero e poi il pomeriggio prendi il CityZen e vai a fare la spesa.

Merito dell’ottimo bilanciamento e della calzata comoda, facilissima da regolare.

Non è uno di quei caschi che dimentichi di avere in testa ma questo non succede con nessun casco a chiara vocazione urbana, solo con quelli sportivi.

E che sia molto cittadino lo dichiara a chiare lettere la sua foggia che io definisco nordica: molto Nord Europa con la sua calotta regolare, a berretto quasi.

Quindi, in definitiva, posso affermare che il Lazer CityZen KinetiCore è un validissimo casco per uso quotidiano e tempo libero, costruito con solidi materiali e sfruttando soluzioni tecnologiche di assoluta eccellenza, penso al KinetiCore a doppio strato ma anche alle alette della calotta deformabili, molto confortevole nell’uso, ben areato almeno finché le temperature sono da primavera inoltrata (col caldo torrido non so) e con la possibilità di aggiungere utili optional.

Il tutto a un prezzo decisamente contenuto, una ricerca in rete mi ha rimandato un prezzo medio intorno ai cinquanta euro: che è davvero poco per tanta roba.

Vi lascio alcuni link

Lazer

Lazer CityZen KinetiCore

Caschi dotati di tecnologia KinetiCore

Accessori

Buone pedalate

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