[Test] Kit luci Trek Commuter Pro RT e Flare RT

Tempo di lettura: 6 minuti

In prova una novità di casa Trek: la luce diurna Commuter Pro RT, oggi abbinata in kit con la Flare RT.

E’ un kit decisamente interessante, non solo per la potenza della luce anteriore e la batteria dalla capacità enorme (può funzionare persino da power bank per lo smartphone) ma perché determina un nuovo standard nell’indirizzare il fascio luminoso.

Grazie infatti alla tecnologia Kindbeam non si ha alcuna dispersione del fascio luminoso verso l’alto, ottenendo sia la migliore illuminazione della strada che evitando di abbagliare chi ci arriva di fronte.

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Per chi volesse c’è anche il video test

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Arrivo molto più tardi di quanto avrei voluto con questa recensione, di solito cerco di pubblicare i test delle luci nel mese di ottobre, quando le ore di sole diminuiscono e un buon set di luci è sempre ricercato.

Però questa Commuter Pro RT abbinata alla posteriore Flare RT non è semplice luce notturna per rendersi visibile.

E’ una luce diurna, significa che ci rende visibili anche a grande distanza alla luce del giorno; e col buio permette di pedalare in assoluta sicurezza, il fascio luminoso è potente e profondo, nessuna insidia della strada resta celata.

Recensire accessori che aumentano il livello di sicurezza del nostro pedalare è una delle mie fisse. 

Sono diversi anni che avverto sempre più i pericoli della strada, la nostra invisibilità come se nemmeno esistessimo.

Per questo scelsi di cambiare i percorsi dei test, creando diversi circuiti di prova lontano dalla mia città.

Però soprattutto in inverno non è facile per me trasferirmi o gestire le trasferte per pedalare nel basso Lazio dove ho un piccolo rifugio che funziona da campo base.

E così mi ritrovo a percorrere di nuovo le strade che usavo prima, per raggiungerle mi tocca affrontare traffico caotico e strade che seppure urbane vedono sfrecciare le auto ben oltre il lecito.

Essere visibile, anzi, sapere di essere visibile aiuta.

Se poi lo stesso decidono di ignorarti non c’è luce o abbigliamento ad altra visibilità che tenga, ma almeno so di aver fatto la mia parte.

Comunque non sono qui per tediarvi con le mie apprensioni, quindi partiamo subito a conoscere le Trek Commuter Pro RT e Flare RT, perché son più di semplici luci.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Daniele</cite>

    Da possessore rodato di luci Flare RT anteriore e posteriore, mi permetto di fare alcune integrazioni:
    Sono perfettamente d’accordo sulla scomodità dell’aver utilizzato spinotti Usb mini, in quanto difficili da “centrare” specialmente quando la luce è montata con l’attacco in basso, costringendo o a staccare la luce dal supporto, oppure a chinarsi (e parecchio perché l’attacco è poco visibile) per azzeccare il verso di inserimento del cavetto.
    Inoltre, proprio questa presa è stata, nel mio caso, soggetta ad ossidazioni a causa (suppongo) dell’acqua alzata dalla ruota posteriore. Tengo a specificare che ho la luce montata su di una bicicletta da corsa, che se possibile, quando piove non uso, per cui in 5 anni d’uso, non ho preso una quantità rimarchevole di acquazzoni. L’ossidazione impediva nel mio caso, la ricarica della batteria. Ho risolto con una goccia di spray riattivante per contatti. Il mio consiglio dunque è di montarla capovolta con la USB in alto, o ruotata di 90 gradi anche se meno piacevole esteticamente.
    Meno bene è andata alla luce anteriore (però sempre flare RT, con il test non c’entra) che ha smesso di segnalarmi quando è in ricarica, non si connette più al Garmin, ma a quanto pare, accendendo manualmente funziona. Altro problemino sta nella fascetta elastica in silicone per il fissaggio al tubo sella: per chi possiede reggisella “aero” l’estensione elastica della fascetta è un po al limite e tende a rompersi per “fatica” specie se la si mette e toglie spesso, costringendoci alla ricerca di un ricambio che spesso i negozianti (rivenditori trek…ahimè) devono ordinare…
    Detto cio, aggiungo anche che le luci, oltre a comunicare tra di loro, possono essere attivate (accese e spente automaticamente quando parte un giro in bici) tramite ciclo computer compatibili (nel mio caso Garmin). Una volta associati, le luci partiranno all’unisono con la modalità d’illuminazione prescelta, quando premeremo il pulsante START sul ciclo computer e inizieremo il giro.
    L’illuminazione, intesa come “luce di posizione” è davvero efficace ed efficiente. Da quel punto di vista le flare sono geniali, potenti e leggerissime e si adattano alla perfezione specialmente sulle bici da corsa in quanto pesano nulla, sono efficaci e non deturpano le linee essenziali delle bici da corsa, lasciando questa prerogativa a telefonini e ai vari ciclocomputer con schermi da oltre 4″ che pare di avere un vassoio sul manubrio…

    Daniele

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