[Test] Elite Workstand Race FC

Come è fatto

Tempo di lettura: 5 minuti

Come è fatto

Il cavalletto da lavoro Elite Workstand Race FC è del tipo che io, forse semplificando troppo, definisco da appoggio.

Una base su cui grava la scatola movimento, un blocco (o coppia di blocchi) sagomato a cui fissare la forcella o i forcellini posteriori.

Tutte e due scorrono su un lungo profilato rettangolare e vengono fermati tramite un pomello.

Questo il principio di funzionamento, che sarà indagato in dettaglio più avanti.

Ai fini pratici la differenza fondamentale rispetto al cavalletto a morsa è che qui è sempre necessario rimuovere una ruota. 

Se sia un limite o un pregio (vincolare la forcella rende la bici più stabile durante i lavori) è qualcosa che può essere classificato solo in base alle necessità personali, al tipo di lavori che uno svolge solitamente sulla propria bici.

Però qui siamo ancora nella sezione dedicata alla conoscenza statica, quindi spostiamo a dopo le considerazioni d’uso.

Il Workstand Race FC è richiudibile, quindi poco spazio richiesto per riporlo e facilità di trasporto sui campi di gara.

Le gambe del treppiede devono essere aperte e si fissano in sede grazie al classico sistema con sferetta a molla.

Piedini in gomma assicurano grip e stabilità anche su terreni accidentati, per esempio il campo gara da fuoristrada.

Il tubo centrale è regolabile in altezza e viene fissato in posizione da un pomello filettato.

L’altezza minima, misurata  dal tubo centrale che tocca il suolo fino al bordo superiore del profilato dove agiscono i blocchi è 76cm.

Quella misurata portando il tubo centrale a filo con la base di ingresso è circa 96 cm.

Suppongo possa ancora scorrere un altro poco, lasciando comunque un margine di sicurezza, ossia facendo in modo che il pomello sia in grado di lavorare. Comunque con queste misurazioni possiamo farci una idea. 

Il pomello a vite non agisce direttamente sul tubo, non c’è contatto metallo/metallo che, lo sappiamo, alla lunga significa danneggiare la finitura e aprire la via alla corrosione.

C’è una intelligente guaina interna, quindi il pomello impatta su questa senza pericolo di graffi.

Graffi che oltre ad essere antiestetici sarebbero un danno non di poco, perché tutto il cavalletto Workstand Race FC è sottoposto a trattamento anticorrosione, così da poter essere utilizzato senza remore per i lavaggi.

Inoltre questo sistema permette la rotazione a 360 gradi del lungo profilato, permettendo di lavorare agevolmente su ambo i lato della bici. Se vi state chiedendo perché non passare noi dall’altro lato della bici, la risposta la trovate all’inizio del paragrafo dedicato all’esperienza di utilizzo. 

Una ulteriore fascia comandata da un QR permette di fissare meglio il tubo centrale, che così non scivola nemmeno caricando il cavalletto al massimo della sua portata, che è di 18kg.

Sempre in tema di misure, il profilato d’appoggio è lungo 118 cm.

E’ basculante, altrimenti non potrebbe essere richiuso.

Il meccanismo di blocco/sblocco è governato dalla piccola maniglia rivestita in morbida gomma che si vede sotto la base di appoggio.

Ad impedire aperture accidentali provvede una spina assicurata al cavalletto da una catenella.

Sulla base ci sono due asole che servono alla cinghia di sicurezza, il cui utilizzo è sempre consigliato e in alcuni casi obbligatorio.

Ora facciamo conoscenza con i blocchi di appoggio.

Quello dedicato alla scatola movimento è concavo e rivestito in gomma morbida e antiscivolo.

Un pomello filettato agisce sul meccanismo di blocco interno (un “mattoncino” sagomato in plastica, così da non rovinare la vernice), permettendo di regolare la base alla distanza a noi necessaria.

Il secondo blocco, di serie come quello appena visto, è dedicato alla forcella o ai forcellini posteriori.

Stesso meccanismo di scorrimento e fermo, con il pomello ad agire sul fissaggio.

Scivola liberamente e senza intoppi, aspetto importante perché ci permette di regolarlo alla giusta misura con una sola mano mentre l’altra sorregge la bici.

Il blocco forcella può lavorare con tutti gli attuali standard sul mercato.

Una coppia di supporti, fornita di serie, può gestire il QR, sia anteriore che posteriore perché sono avvitati e basta avvitare/svitare per regolare la larghezza.

Rimuovendo i fermi per QR, inseriti a pressione e con O-ring (come molti adattatori per mozzi), le sedi gestiscono il TA da 12mm; sempre potendolo allargare fino alla battuta posteriore.

Optional i fermi per TA da 15, basta svitare quelli non adatti e avvitare quelli corretti.

La lavorazione dei fermi, tutti in alluminio, è molto precisa e curata; la finitura superficiale si segna leggermente con l’uso ma è praticamente inevitabile quando hai alluminio spazzolato e/o anodizzato.

Bene, questo il cavalletto Elite Workstand FC nei suoi aspetti essenziali.

Ora vediamo come ci si trova a lavorarci su.

COMMENTS

  • <cite class="fn">marco soardi</cite>

    Ciao Fabio,un prodotto ben progettato e funzionale.
    Ti chiedo la distanza massima utile tra i due supporti scorrevoli sulla barra.
    Mi piacerebbe poterlo usare per il nostro tandem,ma dovrei usare come appoggio il movimento centrale eccentrico,cioè quello posteriore,in maniera possa essere più stabile,come portata massima ci siamo.
    Al limite, si potrebbero saldare due appendici di uguale sezione in testa ed in coda alla barra (alluminio,acciaio?) per avere una lunghezza di scorrimento maggiore.
    Che dici?
    Grazie mille

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Marco, come scritto nella recensione, il profilato è poco meno di 120cm. Ma se stai pensando al tandem non lo vedo adatto.

      Fabio

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