Shimano GRX 2x10v, presentazione
I comandi Shimano GRX ST-RX400
I comandi Shimano GRX ST-RX400
I comandi della serie GRX sono uno dei componenti studiati per il gravel, dove si è soliti montare pieghe dal flare più o meno pronunciato e dove la guida è per lo più in presa sui comandi e non dietro, come nel ciclocross.
Queste leve dedicate alla doppia a dieci velocità non fanno eccezione seppure non beneficino di tutti gli accorgimenti presenti su quelle a undici velocità e che troviamo ancor più accentuate sulla versione Di2, dove ovviamente l’azionamento elettrico ha permesso ai progettisti massima libertà con gli ingombri.
E’ l’unico motivo per cui non avevo chiesto da subito questa configurazione da testare, ero e sono tutt’ora curioso di provare i comandi ST-RX810. Vedremo in futuro se capiterà occasione.
Qui abbiamo gli ST-RX400R e ST-RX400L, dedichiamoci a loro.
Si respira aria di famiglia e in effetti, come vedremo più avanti dove li ho raffrontati a comandi stradali, sono i meno “rivoluzionari” della serie GRX.
La forma del copricomando è giunonica, anche perché queste sono leve per freni idraulici, con tappo del serbatoio in cima, altrimenti non ci sarebbe stato spazio per il comando cambio/deragliatore.
La zona di appoggio per i palmi è assai estesa, la torretta del serbatoio frena le mani e funge da ulteriore supporto di presa.
Continuo a ritenere questo design troppo estremo per i miei gusti, ma come ebbi modo di dire in altro test con leve più o meno analoghe, funzionalità ed ergonomia sono eccellenti.
Lo sviluppo della zona superiore rende inoltre assai agevole sfruttare l’incavo appena sotto: in pratica hai presa sicura e ottimo controllo. Superiore a quello di leve strada, come vedremo fra poco.
Dopo un poco, anticipo, grazie anche all’idraulica che lavora per noi eliminando quasi del tutto lo sforzo alla leva, si riesce persino a frenare (rallentare, non inchiodare) con un dito.
La leva freno presenta una lavorazione piatta e svasata, diversa da quella solitamente tondeggiante dei comandi strada.
Questo per favorire la presa usando pieghe da gravel. Dove è preferibile installare le leve alte, con il piano di appoggio del copricomando a filo con la parte superiore della piega. Così si sfrutta meglio il nuovo disegno della leve.
Il sistema di cambiata è quello tipico Shimano, con la leva freno basculante e la levetta subito dietro. Il ché mi sta creando difficoltà: al momento ho sei bici che mi aiutano coi test e ognuna con sistema di cambiata diverso…
La levetta segue precisa il profilo della leva freno; inoltre in questa vista laterale si comprende meglio la zona “piatta”. Il forellino in alto è la sede per la brugola che regola la distanza della leva; non la corsa a vuoto, regolazione assente su questo comando.
Torno sul copricomando, l’ammortizzatore come usa chiamare. Perché soprattutto in uso gravel è il punto di contatto più importante.
Comando meccanico per la trasmissione, idraulico per i dischi; e questo ne determina la foggia; la prospettiva un poco inganna, comunque è corposo.
Ma nulla più di un comando stradale, infatti è lo stesso delle leve Tiagra 10v idrauliche, identico codice.
Il serbatoio olio è posto nella zona anteriore. Il tappo è la grossa brugola che vediamo, con ingaggio assai piccolo. Non usare mai chiavi uniball, facilissimo danneggiare la sede.
Il sistema di innesto del tubo freno è quello che Shimano definisce semplificato; riconosciamo la caratteristica vite, chiusa dal solito tappo giallo che ci avvisa come all’interno ci sia olio. A impianto vuoto Shimano usa, per quanto io ricordi, i tappi neri.
Collarino per pieghe con diametro standard, cioè compreso tra 23,8 e 24,2 mm.
Come detto queste leve serie GRX ST-RX400 pur essendo studiate per uso gravel non hanno tutti gli accorgimenti presenti sulle sorelle maggiori.
Ha un senso, il loro costo è più basso e questo grazie a una certa economia di scala, chiamiamola così.
Per riuscire a mostrarvi le differenze rispetto a comandi stradali ho scelto il confronto con le Tiagra ST-4270: leve per freni idraulici e trasmissione 10 velocità.
Abbiamo visto sopra che hanno in comune il copricomando; va da se quindi che anche il corpo principale sia identico, altrimenti non sarebbe stato possibile vestirlo.
Questo significa che coincide il fulcro della leva freno; mentre altri comandi GRX lo hanno spostato, per favorire la leva (intesa come forza) applicata.
Quello che cambia decisamente e che poi nell’uso effettivamente si coglie è la diversa foggia della leva, stavolta intesa proprio come tale.
Bisogna impugnarle per comprenderlo, con le foto è difficile. Basta un leggerissimo spostamento della macchina è cambia la prospettiva. Credetemi, scattare queste immagini mi ha portato via giorni di prove e la creazione dei supporti più vari…
Oltre la diversa lavorazione della parte frontale della leva, nella vista laterale possiamo notare come nel caso delle leve GRX l’incavo superiore sia posto più in alto. A parità di lunghezza della leva (misurate, identiche) con le GRX abbiamo l’incavo più piccino e quindi minor distanza tra indice e medio. Intendendo l’incavo impegnato dall’indice e il medio a ingaggiare la leva.
Nell’uso pratico significa che abbiamo maggior controllo in presa sui comandi e possiamo frenare più agevolmente in medesima presa (applichiamo meglio la forza) rispetto a un comando stradale.
Tutto questo ve lo racconto adesso anche se il suo campo sarebbe la prova su strada; ma è meglio anticipare qualcosa per rendere più chiara la comprensione.
Ambedue le leve presentano tipica foggia a curvare verso l’esterno. Ma il tragitto è differente.
Più dolce e distesa la curva della leva Tiagra, con una decisa “gobba” a tre quarti quella della GRX.
Anche questo risponde alla necessità di trovare la migliore ergonomia pedalando, e frenando/cambiando, in presa sui comandi. Questa forma garantisce presa più sicura in frenata.
Ma non solo: agire sulla leva lunga per salire di rapporto è più immediato, quella che io definito gobba offre quella misura in più che rende la leva più vicina e quindi subito azionabile.
Usando una piega stradale le differenze si notano ma non si spiegano; per questo ho montato i comandi Tiagra e GRX su una piega gravel.
Posti i comandi alla stessa altezza e con medesima inclinazione (che ricordo su una piega gravel è sempre più accentuata) possiamo continuare il nostro giochino nel trovare le differenze.
Il problema maggiore con le pieghe gravel montando leve stradali è che queste finiscono con lo sporgere troppo, allontanandosi dalle mani.
Ancora una volta la scelta di sagomare la leva freno in maniera differente, ottimizzata per queste pieghe (e ricordo ancora: nel gravel si pedala tanto in presa sui comandi) ha raggiunto il duplice scopo di migliore ergonomia e maggior controllo.
Lo stesso vale pedalando in presa dietro i comandi: le leve GRX grazie alla differente curvatura sono più “a portata di mano” rispetto alle Tiagra.
Ultimo dettaglio: la parte finale della leva prosegue la curva più decisa rispetto a un comando stradale. Significa, sempre all’atto pratico, poter frenare/cambiare anche impugnando in presa bassa. Posizione rara nel gravel ma che alcuni preferiscono per affrontare in sicurezza alcuni passaggi in discesa.
Bene, credo che dei comandi ormai ne conosciamo ogni segreto. Pensate se invece dei 400 avessi qui gli 810, con tecnologia Servo-wave, fulcro spostato ecc: facevamo notte solo per loro… 😀
Come d’abitudine iniziata con gli articoli sull’Ultegra 8070 Di2, vi lascio il link all’esploso, nel caso vi servisse.
Ed ora rapido sguardo ai freni.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Quattordici mesi fa ho comprato il modello di bici gravel partendo dalla lettura di questo post, e cercando quindi questo gruppo. Quattromila km dopo posso dire che non solo va benissimo senza alcuna incertezza (gli ho pure rotto un po’ le scatole avvitando, svitando ma ancora funziona bene nonostante me!) ma soprattutto ha una scala tura dei rapporti adattissima alle mie basse capacità e alta età. Uno spettacolo.
Ciao Adriano, se gli hai rotto le scatole tu, figurati io…
Affidabilità totale, e posso dire lo stesso pure per la versione Di2.
Fabio