Pro Bike Gear Falcon Gel
Continuo a restare in ambito gravel, stavolta tocca alla sella Pro Bike Gear Falcon Gel.
Non espressamente studiata per il gravel ma sicuramente adatta, perché unisce qualità da sella sportiva stradale con accorgimenti che in fuoristrada si rivelano utili.
Penso al rivestimento, agli inserti in gel, all’ampio canale centrale che alleggerisce la pressione oltre il classico foro.
E con in più una simpatica idea, che con la tecnica c’entra nulla ma in tempi di dominio social e condivisioni potrebbe interessare molti: la possibilità di applicare un supporto actioncam sul retro del sellino.
Le recensioni delle selle vengono dietro solo quelle delle ruote per grado di difficoltà.
Però è difficoltà diversa.
Interpretare le ruote non è semplice ma almeno è qualcosa di oggettivo; non risentono del telaio, semmai è il contrario.
La sella è il componente soggettivo per eccellenza: quello che va benissimo per me farà dannare un altro ciclista.
Come se ne esce?
Al solito cercando di isolare, perché per esempio a smorzare possono essere ruote e gomme e quindi la sella riceve meno sollecitazioni o già filtrate.
Al solito provando e riprovando e facendo girare la sella; si, girare. Ossia affidarla anche ad altri ciclisti e raccogliere poi le diverse impressioni.
Al solito passandoci quanto più tempo è possibile sopra ma solo fino a che non scatta l’abitudine, nemica di ogni test.
Al solito usando abbigliamento ampiamente collaudato, altrimenti il fondello falserebbe i risultati, o ne renderebbe comunque difficile l’interpretazione.
Perché ho scelto questa Pro Bike Gear Falcon Gel, nello sterminato panorama delle selle?
Semplicemente non l’ho scelta, mi è arrivata inattesa. Tormentavo di messaggi il manager della comunicazione del marchio e tra una cosa è l’altra mi ero messo a riordinare il caos della microfficina.
Scoprendo, con non poco disappunto, che alcune cose erano sparite. Avevo smesso, chiuso ma poi le insistenze di un amico per tenere un breve corso di manutenzione (gratuito) e per due sere avevo accolto persone varie. Anticipo la possibile obiezione: questo articolo è stato composto molte settimane prima dell’emergenza, quando nemmeno in Cina c’era allarme.
Andiamo avanti.
Il pubblico del mio corso ha mostrato di gradire non solo il corso ma anche le scorte di materiale che necessitano alla vita di questo blog. Facendo sparire alcune cose.
Parlandone con più dispiacere che irritazione il manager comunicazione mi ha rincuorato con un “dai, ora ti mando giù qualcosa”.
E siccome io sfrutto ogni occasione, pure quelle nate quando avrei preferito non accadesse, per fornirvi informazioni, ho pensato che non recensire questa sella sarebbe stato uno spreco.
Uno spreco nei vostri confronti perché già dal primo contatto ho iniziato ad apprezzarla, malgrado l’avessi mal regolata. Un mio vizio, ormai, cambi continui e troppa fretta passando da un assetto a un altro e presto sempre meno cura al primo montaggio, salvo poi dover perdere più tempo dopo. A mia scusante, la recensione di questa sella è partita in un momento di caos assoluto.
E se ti trovi (quasi) bene su una sella messa lì velocemente perché ti serviva la bici per verificare tutt’altra cosa e l’assetto, ti dici, lo avresti fatto dopo, beh, forse vuol dire che è una sella capace di adattarsi a tanti ciclisti.
Quindi vale la pena conoscerla; prima da ferma però.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
…ed è pure bellilla!
Al solito sei estremamente accurato e fin troppo inclemente con te stesso, ma sempre interessante e piacevole da leggere. In questi momenti di quarantena poi un’ancora i tuoi articoli a scadenze fosse… Grazie. PS: resta una tirata d’orecchi perché non mi hai inviato al corso di meccanica (illo tempore), così mi davi modo di fare sparire qualcosa anche io . Scherzi a parte, sei fin troppo un signore.
Buongiorno, ho appena acquistato la sella che hai recensito (in modo dettagliato come sempre), quando arriverà dovrò metterla in bolla giusto? Grazie
Ciao Daniele, si devi regolarla. In bolla e soprattutto lavora sull’arretramento, magari con qualche prova; sempre nel range tuo personale ovviamente.
Altrimenti perdi gran parte del comfort di marcia.
Fabio
Ok Fabio grazie per l’informazione, per l’arretramento vale sempre la prova del filo a piombo vero?
Si certo, ma ricorda che hai sempre un certo margine. Non 20mm ma i 5/8 mm si e spesso fanno la differenza in appoggio sulla sella senza sacrificare la pedalata.
Ma è set up del tutto personale, l’unica è provare.
Fabio
Bene, lo terrò presente, intanto grazie!!
Dopo aver pedalato su questa sella per un po’ di tempo mi sento di confermare in pieno la descrizione del test. Dalle (poche) info sul sito sembra una sella molto sportiva e adatta a poco altro, cosa tutt’altro che vera. Come per una sella sportiva si apprezza molto la libertà di movimento, ma il buon sostegno e la mancanza di fastidio dovuta a pressioni inopportune la rendono assai godibile in generale. Saranno da vedere le sensazioni su giri lunghi, fin’ora non ho avuto occasione di andare oltre le 3 ore… ma sono fiducioso 🙂
Ciao Paolo, le 6 ore sono alla sua portata, ovviamente conta anche la bontà del fondello.
Purtroppo, e me ne sono rammaricato sia a voce che in qualche test, il sito ufficiale non è troppo prodigo di informazioni. Ok, coi test cerco di darvene a più non posso ma mica tutti leggono qui.
Quando mi spedì vario materiale tra cui la sella il manager comunicazione mi disse “A fabiè, vedi che nel pacco c’è pure ‘na sella comodetta, come piacciono a te”.
E infatti…
A metà luglio, tolta la Brooks dalla Trek Checkpoint perché sapevo avrei dovuta lavarla a ogni uscita e volevo rendermi la vita poco più semplice, volevo montare proprio questa. Poi ho scelto la sorella “corta” per aggiungere esperienza a questo tipo di selle, ma devo dire che per l’uso a tutto campo che sto facendo della trekkina, a volte anche in semplici bermuda per andare in paese, avrei fatto meglio a sfruttare la Falcon, comoda sempre.
Comunque, come detto in altro commento di altro test, alla fine quando trovo qualcosa che aiuta i ciclisti io son contento.
E ancor più contento quando mi arrivano le vostre conferme, con considerazioni figlie dell’esperienza diretta. E poi tu sei uno che analizza, e già… 😀
Fabio
A distanza di oltre due anni non posso che tornare a ringraziare per questo test. Di tutte le selle che ho provato, più o meno a lungo, questa rimane di gran lunga la migliore per me. Una ben più costosa Berthoud in cuoio c’ha provato a scalzarla dal primo gradino del podio, ma c’è poco da fare: sia con fondello che senza, questa falcon gel l’ha spuntata ed è tornata (finita?) al suo posto sulla nuova randonneuse – su cui scriverei volentieri due parole, appena trovo il tempo.
Ciao Paolo, mi fa sempre molto piacere leggere questi commenti a distanza di tempo dalla recensione, danno la consapevolezza di essere stato utile.
Quando trovi il tempo e vorrai scrivere della tua bici, lo spazio c’è.
Fabio