Pedali magnetici Magped Ultra

Tempo di lettura: 8 minuti

In prova la prima delle due coppie di pedali ad aggancio magnetico che ho scelto di recensire, oggi parto con il modello Ultra.

Una sorta di doppia funzione tra i pedali proposti da Magped, azienda austriaca che ha deciso di seguire questa strada alternativa, sostituendo la classica tacchetta/aggancio con potenti magneti e piastre da fissare agli scarpini.

Lo definisco doppia funzione perché il modello Ultra ha il magnete da un solo lato; l’altro è libero, flat usiamo dire.

Questo lo rende un pedale poliedrico, al di là dell’originale sistema di aggancio, adatto al gravel, al turismo, alla città e alla Mtb, che ormai in molti definiscono gravity facendoci rientrare tutto.

I pedali sono importanti, ve lo ripeto a ogni test di questo componente essenziale. In questi mesi ho cercato di proporvene di ogni tipologia e prezzo, con recensioni che avreste dovuto leggere mesi fa.

I Magped Ultra hanno inziato il loro svezzamento con me a fine febbraio; poi è arrivato lo stop per l’emergenza sanitaria, sapete che per me questi ultimi mesi sono stati molto duri, pubblico ben oltre quel calendario che stilai col nuovo anno.

Ma pubblico e questo alla fine a noi interessa.

Spero interesserà anche voi, perché questa soluzione dell’attacco magnetico può essere un vantaggio per molti se correttemente interpretata. 

E’ più di un pedale flat, meno di un pedale ad aggancio meccanico, diverso da qualunque cosa su cui abbia poggiato le zampette negli ultimi quasi 40 anni in sella ad una bici.

Un pedale semplice da usare (fatta l’abitudine al movimento per disimpegnarlo) ma difficile da interpretare.

Anzi no, direi difficile da recensire: perché non hai riferimenti, non puoi attingere al personale bagaglio di esperienza nel pedalare e nello gestire i test, non sai bene a quali parametri rifarti.

E’ tutto nuovo, dal movimento per staccare la scarpa dal pedale alla posizione del piede su questo, senza una tacchetta da regolare con cura ma una lunga piastra da posizionare e poi gestire sul magnete.

E siccome sapete bene quanto io sia capace di complicarmi la vita, non mi sono accontentato di questi Magped Ultra ma ho voluto testare anche la versione Road, destinata agli stradisti e di cui leggeremo in un prossimo articolo. Già, ma quali stradisti? Domanda a cui proverò dar risposta nel test venturo.

Vi confesso che i primi giorni a far conoscenza con questi pedali, gli Ultra e ancor più i Road, sono stati complicati. Anni di abitudine al movimento col tallone a ruotare verso l’esterno per sganciare non li annulli in 48 ore.

I pedali Magped si staccano con movimento laterale o tirando verso l’alto, azione questa che a me non viene istintiva; trovandomi nella paradossale situazione di non staccare immediatamente rischiando la caduta con pedali pensati soprattutto per chi non vuole la “pressione psicologica” dello sgancio meccanico.

Di solito conduco più test in contemporanea, montando per esempio sella, gomme o altro sulla stessa bici.

Coi pedali Magped no, mi sono dedicato solo a loro in ogni uscita per non avere distrazioni. 

Perché più che la qualità del pedale, vi anticipo assolutamente eccellente, qui c’è da capire come usare questi pedali e quale potrebbe essere il pubblico di riferimento: tutto, come detto prima, senza poter attingere a pregresse esperienze e collaudati protocolli dei test.

Io però sono testardo e non posso accettare un lavoro approssimativo.

Ci ho dato dentro e forse ne sono venuto a capo. A voi stabilire se ce l’ho fatta, al termine della lettura.

Lettura che ora vede la chiusura di questo paragrafo in favore del successivo, destinato come sempre alla conoscenza statica. Vediamo quindi come son fatti.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    Ciao Fabio, ho ancora un paio di domande. Non che al momento abbia in programma di comprare altri pedali, ma non si sa mai…
    Comunque: se ho capito bene, il piede può muoversi avanti/indietro e ruotare sul magnete, ma regolazioni laterali non sono possibili in nessun modo, giusto?
    Secondo: hai avuto modo di provare come si comportano il magnete e pedale in condizioni sub-ottimali (bagnato, ricoperto di fango) e ti sei fatto un’idea se richiede manutenzione/pulizia costante intorno al magnete? Sul sito riportano ovviamente “nessun problema, mai”, ma volevo sapere se hai qualcosa da aggiungere di un po’ più sfumato…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Paolo, non ho fatto cenno nel test ad acqua e fango semplicemente perché non influiscono sulla funzionalità.
      Non c’è meccanismo che possa bloccarsi con lo sporco, se qualcosa si deposita scivola via appeni li usi e l’acqua non altera la funzionalità del magnete.
      Stesso discorso con la piastra, che è liscia e lunga e manco lì si deposita/accumula.

      Fabio

      • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

        Quindi sostanzialmente sporco/fango non riescono ad accumularsi. Buono a sapersi 🙂

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Beh si, non essendoci il meccanismo spd ma questi cilindretti piani gli mancano gli interstizi dove restare. E lo stesso con la tacchetta.
          Poi ovvio, se lo poggi nel fango qullo si impasta, ma al momento di agganciare lo toglio via stesso al momento di innesto.
          Però non è pedale agonistico…

          Fabio

  • <cite class="fn">Francesco</cite>

    Ciao Fabio, prima di tutto complimenti per i tuoi articoli sempre, tutti molto dettagliati
    Sono da poco approdato nel mondo delle bici, costretto dall’ortopedico.
    Mi sto accorgendo di avere necessità di una maggiore aderenza piede-pedale, così impaurito dalgi spd sto guardando appunto questi pedali magnetici.
    Ho una trek checkpoint al3 , vado sopratutto in strada e qualche sterrato diciamo 80/20, ho visto che hai provato il modello ultra, tu pensi che il modello sport possa andare bene, dico questo sia per motivi di spesa che di adattabilità nel caso non dovessi trovarmi a mio agio, ti ringrazio per l’attenzione.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Francesco, coi test tendi a scegliere le configurazioni al vertice ma è regola che non sempre seguo, anzi. Ho gran simpatia per quello che gli altri snobbano, convinto che i ciclisti si perdono molto inseguendo le mode.
      Nel caso dei pedali magnetici ho preferito andare sui top ma se anche gli sport mantengono la stessa qualità (seppure con qualche raffinatezza in meno per contenere i costi) direi che ci siamo.
      Se, come mi sembra intuire, non fai alcun uso di pedali ad aggancio troverai i magnetici di facile utilizzo. Perché non hai assimilato ilmovimento di sgancio Spd, parti con terreno vergine ed è meglio.
      Importante la scelta della scarpa, una suola troppo “aggressiva” rende questi pedali inutilizzabili se non pericolosi.
      E valuta la selezione del magnete.

      Bella scelta la Checkpoint, con poche differenze è quella che ho provato io mantandola col GRX e mi ha dato e sta dando grandi soddisfazioni. In barba alla leggenda dell’alluminio scarso…

  • <cite class="fn">Francesco</cite>

    Bene, ero quasi convinto e ora lo sono di più, per le scarpe ho le scott crus-r boa 2019, non sono prorprio piatte come suola ma credo possano andare, almeno da quanto vedo sul sito magped.
    Non mi resta che ringraziarti e continuare a seguirti sul blog veramente illuminante.

  • <cite class="fn">michele ciaglia</cite>

    vorrei sapere se sono adatti a chi fa enduro e dh……si perdono i pedali se si “tira ” veros l’alto la bici? tipo manovra nose press o bunny op…….. ho una ebike da puro enduro

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Michele, se leggi la recensione puoi scoprire che a perderli non li perdi ma non sono assimilabili a pedali spd.
      Richiedono un approccio, sia tecnico che mentale, diverso.
      Comunque, un nose press lo reggono senza problemi, un bunny op no, nell’ultima fase della manovra potresti applicare lo stesso movimento che serve allo sgancio.

      Fabio

  • <cite class="fn">rickyfant</cite>

    Ciao Fabio.
    Riprendo questo post anche se ormai datato, sperando tu possa rispondermi. Purtroppo ho avuto un incidente serio in strada con la mia gravel. Sono caduto di peso sull’anca fratturandomi il femore. Lo sbandamento della ruota anteriore che ha causato la caduta è avvenuto in modo talmente rapido da non darmi il tempo di reagire con la dinamica di sgancio, che per quanto automatizzata richiede un minimo di neuroni dedicati. Non avessi avuto il piede ingaggiato dagli spd probabilmente mi sarei salvato. Ora sto per riprendere la bici e sto valutando questi Magped come ausilio per superare il timore che la circostanza possa ripresentarsi. Ti chiedo: è sensato ritenere che questi pedali magnetici ti diano un vantaggio nello sganciamento di emergenza non “ragionato”? Dalla tua recensione sembrerebbe forse di no. Io prenderei gli Sport 2.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Ricky, no, meglio prendere spd con molla molto “lenta” e tacchette Shimano che possono essere sganciate in ambo i versi.
      I magped sono veloci ma non intuitivi, serve il neurone bello attivo…

      Fabio

Commenta anche tu!