Ogni tanto un poco di officina…

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E’ da molto che non faccio più “officina”, per tanti motivi e il principale è la mancanza di tempo.

Sono quattro mesi che ho due bici mie smontate dopo la creazione di alcuni video e non riesco a trovare la mezz’ora necessaria a rimontarle, gli impegni si accavallano e creano una somma esponenziale piuttosto che algebrica.

Però ci sono dei casi in cui a costo di stare in piedi la notte, devi farlo.

Il blog, lo sapete, non è certo il mio lavoro, anzi.

Ma faccio di tutto per farlo vivere, e col ginocchio così malmesso, oltre al braccio destro, da alcune settimane ho coinvolto in modo molto più pregnante di quanto avessi mai fatto altri ciclisti nella gestione dei test.

Vincendo la mia fisima di dover dire sempre io l’ultima parola, dando piena fiducia e, doveroso ribadirlo, una fiducia più che meritata.

Devo ringraziare in particolare l’amico Marcellino, ciclista tecnico ed esperto, gran gamba, ottima sensibilità, assenza di pregiudizi, che si è sobbarcato una buona fetta del test delle ruote Shimano Ultegra C36.

Con in più il dover sopportare il mio avergli tarpato le ali, costringendolo a pedalare in condizioni tecniche che potessero far emergere ogni minima mancanza delle ruote, senza nulla che potesse metterci una pezza, dare una mano diciamo così alle ruote nel mascherare qualche limite.

Mi ha fornito una mole di dati e informazioni incredibile, oltre la mia frustrazione nel leggere i suoi rilevamenti col misuratore di potenza che hanno cristallizzato l’abisso prestazionale che ci separa…

E’ stata la scelta giusta, a me restano verifiche noiose ma non faticose, temo solo quelle in fuoristrada (si, le ruote gireranno anche in uso gravel) perché un mio personale test ieri mi ha confermato che appena forzo un poco, il ginocchio urla di dolore.

Comunque dopo tanti anni di test, molti più di quelli qui pubblicati perché ne facevo anche prima, quando collaboravo con la stampa, so già come risolvere, come impostare le verifiche in modo da ricavare dati senza dover forzare sul ginocchio.

Che c’entra con l’officina?

Questo blog è un atto di “volontariato”, a parte la pubblicità gestita direttamente da google e non da me e le vostre donazioni, non ha sponsor. Un modo per darvi la certezza che quello che leggete non è mai un favore fatto a qualcuno.

Non potendo retribuire Marcellino per la collaborazione (e l’avrei anche offeso se solo ne avessi fatto cenno), posso sdebitarmi occupandomi delle sue bici.

Così mi sono fatto lasciare la Cannondale SuperSix Evo, una delle sue bici preferite, per una revisione completa, dove ogni minimo e nascosto dettaglio è stato verificato, sistemato, sostituito dove necessario, messo a punto.

Lavori che, comprensibilmente, nessuna officina professionista può offrire.

Non per incapacità ma per i costi.

A conti fatti sono circa 5 ore nette di mano d’opera, contro i 45 minuti che mi sarebbero serviti per montare da zero la bici nuova.

Provate a immaginare quanto dovrebbe chiedere una officina…

Per questo vi invito sempre a imparare molte operazioni fondamentali, noi possiamo dedicare tempo alle nostre bici e quando si revisiona serve prima smontare, pulire, controllare, rimontare, verificare, nel caso rismontare e così via e questo spiega perché servono tante ore.

Mi perdonino quelli a cui avevo dato la mia disponibilità e invece non posso aiutare, tra lavoro e impegni familiari fatico a trovare il tempo anche solo per sostituire una camera d’aria. 

Ma restituire a Marcellino una bici in perfetta forma dopo il lavoraccio che si è sobbarcato per me era doveroso.

Ed è stato un piacere.

Buone pedalate.

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