Michelin Cyclocross Jet
Come è fatto
Come è fatto.
Copertoncino pieghevole e una confezione minimale. Senza sacrificare le indicazioni fondamentali: alcune icone ci avvisano che è destinata a ogni terreno, con bello e brutto tempo e garantisce velocità (simboleggiata dal cronometro), mentre sul retro un utile grafico suggerisce la pressione di esercizio in base al peso del ciclista.
La misura ETRTO è in evidenza sulla confezione; tra parentesi col sistema francese.
L’elemento fondamentale è il battistrada, con le sue punte di freccia fitte e disposte a formare a loro volta una unica freccia pronta a pungere la strada. Non mancano i classici tacchetti sulla spalla. Tutto il disegno mostra eleganza e sportività; al di là delle considerazioni tecniche che leggeremo più avanti, sono dettagli che mi piacciono.
Sul fianco le indicazioni di marca e modello e la misura nelle tre diverse scale.
Ovviamente non manca la dicitura su pressione di esercizio minima e massima.
Camera consigliata la Michelin A2; sempre sul fianco una scritta ce lo ricorda.
Per chi è poco avvezzo alle gomme da fuoristrada la doppia freccia che stabilisce il verso di montaggio potrebbe generare confusione.
In realtà è molto semplice: a seconda se la gomma andrà sulla ruota anteriore o su quella posteriore varierà il verso di montaggio.
Il motivo è facile da intuire: visto il disegno del battistrada, invertendo il senso di rotolamento avremo maggior grip al posteriore, con il battistrada che morderà il terreno in modo più efficace.
Il profilo è piuttosto tondeggiante per una copertura da fuoristrada; l’avantreno resta svelto senza sacrificare la tenuta.
E tra profilo tondeggiante e dimensione “più particolare”, l’accoppiamento col parafango è facile. Nelle immagini in basso sono montati su Elessar che ha parafanghi da 45mm e soprattutto li ha montati al millimetro per lavorare con gomme da 700×32 ma stradali, senza quindi lo spessore aggiuntivo del battistrada pronunciato.
Anche se poi durante il test ho preferito rimuovere i parafanghi: d’accordo portare sua maestà Elessar per campi e sentieri polverosi, ma correre pure il rischio di deformare i luccicanti parafanghi in alluminio sarebbe stato più di quanto è lecito chiedermi…
Qualcuno potrebbe domandarsi che senso ha parlare di uso dei parafanghi con queste gomme da ciclocross: l’ho detto all’inizio, il test è per valutare la gomma anche in uso turistico e quindi i parafanghi ci stanno. E vediamo allora come si sono comportate queste Michelin Cyclocross Jet. Su strada e in fuoristrada.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Bel test,
terro’ in considerazione per un futuro cambio di gomme.
Dal lato estetico mi spiace che non ci siano con la spalla color para che mi piace tanto 🙂
Ciao Lorenzo, condivido in pieno: una versione nero/para sarebbe proprio indovinata. Chissà, noi lanciamo l’idea… 😀
Fabio
Ciao, ottimo articolo che offre un’analisi completa. Mi chiedevo se possono essere usati per andare in città non solo su strade asfaltate ma anche pavé, ciottolato, lastroni. Secondo te sono leggeri ho sono un pò resistenti al rischio foratura ? Non mi aspetto una resa come i Protek ma vorrei capire se sono troppo leggeri per l’uso che vorrei farne io.
Grazie
Massi
Ciao Massimiliano, grazie.
Per quanto riguarda il tuo quesito posso confermarti che in ambito strettamente urbano si sono rivelate ottime. Infatti io le uso sulla mia London road che è, appunto, la bici per gli spostamenti urbani; e non solo. Temono, come tutte le gomme direi, solo il pavé, quello delle prima pioggia leggera per capirci; una volta che la strada è bagnata poi tengono bene. Pagano poco dazio anche in tema di comfort rispetto a gomme dalla sezione più generosa, diciamo dalle 42 in su, mentre perdono nulla rispetto a delle 35. In più offrono grande maneggevolezza grazie appunto alla sezione ridotta. L’unica accortezza è se si montano parafanghi, anche se da 30 è meglio usare parafanghi da 45mm perché la tassellatura altrimenti potrebbe urtare.
Fabio
Ottimo, era l’idea che m ero fatto leggendo la tua recensione. Sicuramente li acquisterò a breve per montarli sulla bici che ho appena montato per andare al lavoro (grazie anche per gli altri tutorial !).
Vorrei abbassare affinarla dopo il primo montaggio e abbassare un pò i pesi.
Un’altra domanda: che pressione consigli di utilizzare ?
Ciao Massimiliano, la pressione di esercizio è soggettiva, pur mantenendosi entro il range min/max previsto dal costruttore. Dipende dal tuo peso, dalla bici e dai percorsi. Il sistema migliore è empirico: si gonfia al max e si scende di 0,2 atm a ogni scalino. Comunque se mi dici il tuo peso ti posso già dare un valore di partenza. Non definitivo, solo di partenza…
Fabio
Sarebbe utile il tuo aiuto. Sono un utilizzatore di MTB ambito in cui conosco la gestione delle pressioni, mentre in ambito Strada sono ignorante. La bici l’ho assemblata partendo dal telaio di una CUBE SL Road Pro dal cui montaggio si differenzia solo dalla forcella: ho optato per non montare una rigida per via del percorso in centro a Milano che è molto vario (asfalto, ciottolato, lastroni, etc..).
Il peso della bici (compreso portapacchi e borse impermeabili) si aggira intorno ai 15kg mentre il mio peso è circa 85kg.
Ciao Massimiliano, non prenderli come valori assoluti ma solo come base di partenza su cui lavorare. Considerati bici e ciclista nonché percorsi parti da 4.6 avanti e 4.8 dietro. Tieni presente che siamo quasi al limite max (5 bar) ma puoi salire di 0,2 se non affronti fuoristrada. Da quei in poi scendi di 0,2 sia vanti che dietro dopo ogni giro e vedrai che trovi in 3 o 4 uscite il set up ottimale. Che comunque non è lontano dalla base di partenza.
Peso meno di te (al momento 71kg) e mi tengo su 4 avanti e 4,2 dietro; potrei scendere un altro minimo ma ora la bici è in configurazione solo urbana quindi niente fuoristrada e borse cariche con la spesa…
Manometro affidabile, mi raccomando.
Fabio
Ottimo grazie mille per il suggerimento. Devo fare una prova a pieno carico (nelle borse ci vanno portatile e cambio vestiti).
Di manometro ne ho uno affidabile e faccio il controllo con uno piccolo digitale, giusto per essere più tranquilli.
Ciao…una domandina. La sensazione di avere un ‘bozzo’ sulla ruota posteriore quando scendo a velocità maggiore di 20km/h SENZA pedalare é imputabile alla copertura di scarsa qualità che monto (dopo aver escluso mal posizionamento della camera o cerchio deformato) Se pedalo non lo avverto ….
Ciao Adriano, queste è una delle tante cose che via computer è impossibile da decifrare, dovrei salire in sella e controllare la bici.
In linea di massima il “bozzo” si avverte in corrispondenza della valvola, lì dove cioè la camera è più spessa. Però c’è sempre, non solo se non pedali…
Un saltello invece può avvenire quando c’è un leggero gioco, minimo, infinitesimale, sul mozzo; che può avere tante origini, dai cuscinetti al QR. In questo caso con la ruota in tiro si annulla per comparire a ruota scarica.
A volte un raggio mal tensionato. Insomma, come vedi a distanza e senza capire com’è fatto questo “bozzo” mi è praticamente impossibile dare una riposta certa. Sorry.
Fabio
Grazie, invece utilissimo come sempre. Ora ho una serie di aspetti da controllare ai quali non avevo minimamente pensato! 🙂
Ciao! Domandina: come ti sei trovato con il montaggio del copertone? Lo chiedo perché ho sperimentato copertoni da sterro di questo genere(ma con il cerchietto rigido, non pieghevole) che erano ottimi per caratteristiche nell’utilizzo ma davvero duri da montare, cosa che in caso di forature diventava un disastro… sai com’è: una cosa è far tallonare una gomma ostinata quando sei in comodo nella tua cantina e un’altra quando sei in giro in campagna, magari stanco dalla pedalata….
Ciao Antonio, nessun problema di montaggio. Senza levette, come sempre deve essere fatto e, purtroppo, non tutti fanno. Pizzicando la camera e in definitiva facendo una fatica boia. Basta “massaggiare” il copertoncino in fase di montaggio.
La tecnica è chiaramente illustrata in questo articolo.
Fabio
Ti ringrazio per la risposta! Riguardo alle levette, anche io monto(e spesso smonto) i copertoni sempre senza usarle, soprattutto sulla mtb e sulla corsa. Quelle di cui parlo erano sulla trekking e lì ho dovuto usare le levette; le gomme erano delle michelin protek cross 700x35c con cerchietto rigido, montate su un cerchio da 16 di canale, probabilmente al limite come misura ma neanche tanto… Gomme che danno sicurezza anche sugli sterri, ma pesano un po’ e sono dannatamente dure da montare….
Ciao Antonio, effettivamente a volte con alcune gomme un aiuto ci vuole, magari per quegli ultimi 3cm montando una rigida nuova. Piccolo consiglio: la pinza da idraulico, quella regolabile. La usi come fosse la mano che sta tenendo in tensione la gomma mentre l’altra mano “massaggia” ma permette di non farsi male e avere presa. Esiste una pinza apposita in realtà, ma costicchia.
Fabio
Questa della pinza da idraulico non l’avevo mai sentita… proverò! Però è un metodo adatto solo alla cantina… nei miei giri in bici non mi porto certo dietro una pinza da idraulico! 😀 😉 …già dietro mi porto parecchi attrezzi per fronteggiare un po’ di tutto tranne la rottura del telaio… ci manca solo la pinza a pappagallo! 🙂
Ciao Antonio, si, intendevo a casa non da portare al seguito. E’ solo per non farsi male le mani.
Fabio
Ciao,
ho usato anche io lo stesso tipo di copertone con gli stessi problemi di montaggio: alla fine ho scelto quelle recensite dal buon Fabio per via del peso eccessivo delle protek (630gr a gomma sono davvero tanti…). Le ho usate su un percorso cittadino molto misto (pavè, lastroni, etc….) e devo dire che la tenuta è davvero eccellente !
Ciao Massimiliano, sono contento che ti sia trovato bene e ancor più contento quando arrivano le vostre conferme. Per me non è facile, il timore di aver sbagliato un giudizio c’è sempre. Su alcune cose sono talmente convinto (per esempio lo stem Redshift) che non esito a consigliarlo e fino ad oggi non uno di voi si è trovato male. Con le gomme (per non dire le selle…) il rischio che un altro ciclista non si trovi bene c’è sempre. A me non interessa favorire una azienda, svolgo i test perché cerco sempre quello che secondo me è meglio per i ciclisti in quel determinato uso. Però metto in conto che posso sbagliare, quindi per me i vostri riscontri sono fondamentali e per questo ti ringrazio per il tuo intervento.
Fabio
Be’, Massimiliano, questo mi conforta … quei copertoni di cui parlavo m’hanno fatto ingrullire, come si dice qui da noi, e iniziavo a pensare d’essere io quello poco buono… meno male che confermi la mia impressione! Questi recensiti qui invece mi piacerebbe provarli…
Stamattina ho rimontato queste gomme sulla London road, le avevo tolte per togliermi un ultimo dubbio sulle Continental Speed Ride prima di pubblicare il loro test. Mi sono detto “Mi trovo montando, ora giro breve video e lo inserisco nell’articolo relativo al montaggio dei copertoncini”. Ho lasciato perdere, troppo facile, vengono su in un momento.
Però l’idea mi è rimasta, del video intendo, e penso userò una gomma sportiva, che è sempre più rognosa. Montata su cerchio compatibile tubeless, ancor più rognoso.
Fabio
Ciao,
io li ho appena montati e posso dire di non aver avuto nessun problema; sono andati su velocemente e senza fatica anche senza tecnica di “massaggio”.
Li sto usando da poco (una decina di giorni) ma devo dire che sono pienamente soddisfatto !
Ciao Massimiliano, grazie per la tua testimonianza. Aspetta di rodarli per bene (hanno bisogno di qualche km in più) e non avrai problemi nemmeno col bagnato. Ieri quasi tutta la mattinata sotto la pioggia (stavo conducendo altro test) con la bici su cui al momento girano questi copertoncini e nessun problema di aderenza. Ovvio, è pur sempre bagnato, quindi prudenza; ma con la giusta tara alle condizioni posso dire che la tenuta è sempre stata ottima.
Fabio
Di nulla.
Concordo con te che il giudizio su un copertone è quanto mai soggettivo molto spesso. Lo vedo molto nel campo MTB in cui ho molta più conoscenza: ci sono gomme considerate fantasistiche ma con le quali io non ho feeling.
Tornando a parlare di questi copertoni devo aggiungere di non averli ancora testati si sterrato; se non è un problema sotto ci sono le foto dei fondi (oltre al classico asfalto) su cui li sto usano a fondo.
Massi
Ciao Massimiliano, per un problema (di cui ignoro la causa) le immagini non si vedevano. Penso di aver risolto, io le vedo ma non sempre ciò che visualizzo io è ciò che vedete tutti…
Sterrati nessun problema, queste gomme temono solo il fango; la tacchettatura bassa e il disegno del battistrada non sono fatti per terreno pesante, lì servono altre gomme. E del resto Michelin lo dichiara, quindi non è un problema. Il problema è quando una azienda ti dice che una cosa serve a fare quello e quell’altro e invece fa male tutte e due. Come purtroppo mi sta capitando con altra gomma. Però siccome è una sorta di mito, una icona, voglio andarci a fondo e capire se sto sbagliando io, se la gomma ha qualche problema o se sono improvvisamente diventato incapace. Mi prendo il tempo necessario, almeno due mesi, e poi ne riparliamo.
A proposito di montaggio; mi avete fatto venire la curiosità e ho chiesto oggi la disponibilità delle protek urban (ho detto che in questi mesi volevo dedicarmi di più al settore urbano) e se mamma michelin accetta scopriremo se sono difficili da montare. Non so però se le avrò; so per certo che i test fatti fino ad oggi con gomme francesi sono stati apprezzati per la loro precisione ma so anche che una azienda evita di insistere troppo sulla stessa pubblicazione e lo capisco. Vedremo
Fabio
Detto, fatto. Pubblicato breve video però monto i Michelin Power All season sui cerchi delle Oxy.
Questo il link al video su YouTube
Fabio
Salve Fabio complimenti per il blog…proprio quello che cercavo. Mi piacciono molto le tue recensioni e specialmente su questi copertoni. Attualmente monto dei kenda da 40 mm che sono un bel mattone da portare, volevo chiederti i Michelin cyclocross a livello antiforatura come sono?
Ciao Alessio, non hanno la protezione di gomme turistiche; d’altro canto si avvantaggiano per la loro leggerezza e una scorrevolezza che non fa rimpiangere gomme stradali. Oltre a un livello di comfort altissimo.
Forature durante il test una sola, ma me la sono andata a cercare passando su un cespuglio di rovi accanto al sentiero, apposta per vedere se bucavo. E infatti ho bucato. Dalla data di pubblicazione del test a oggi ho continuato e continuo a usarle, Michelin me le lasciò e io le sfrutto per le prove in fuoristrada e forature, dopo quell’unica, nessuna.
Ma alla fine, lo dico sempre, vale poco. C’è chi non buca la stessa gomma per due anni e chi al primo giorno. La bucatura è anche una questione di sfiga…
Non hanno durata eccezionale, ma è giusto così.
Fabio
Ok grazie mille adesso mi leggo anche le altre recensioni per capire quale copertone è più adatto a me anche se questo mi hanno molto colpito
Leggi quella dei continental speedride; costano molto meno, campano abbastanza e sono belli ciotti (42) visto i Cyclocross sono solo da 30. Possono essere una valida opzione
In alto nel menù c’è l’indice dei test, diviso per tipologia. Fai prima
Fabio
Si avevo visto, più che altro cercavo qualcosa fra lo stradale e il fuori strada e non troppo larghi. Con i kenda da 40 mi sembra di tirare un aratro anche se sono belli resistenti ma con l’arrivo della bella stagione cercavo qualcosa di scorrevole per asfalto e sterrato
Ciao Alessio, l’avevo immaginato; ma anche per questo ti ho indicato i Conti.
Dai una occhiata a questo video
che ho girato tutto con le speedride. Su strada vanno e sono leggere; eh si, vanno vanno… 😀
Fabio
Ok grazie mille ho ancora un po’ di tempo per scegliere e quindi leggerò attentamente e complimenti anche per le bici davvero. Io come prima gravel mi sono preso una Cinelli Zydeco e mi sto trovando bene
Ciao Fabio ho letto entrambe le recensioni adesso non so quale scegliere
Ach! E meno male i test servirebbero, nelle mie intenzioni, a chiarirvi le idee.
Comunque le Michelin sono più leggere, più scorrevoli e di contro durano meno. Sono comodissime.
Le Conti rimediano con la maggior sezione, che permette anche un ottimo appoggio in curva. Scorrono poco meno ma durano assai di più.
Questo in estrema sintesi
Fabio
Ciao Alessio,
ti riporto anche la mia esperienza con queste coperture: come già detto da Fabio il discorso foratura è molto legato alla fortuna. Le usate per un paio di mesi senza forare, poi domenica scorsa appena uscito ho bucato.
Sono scorrevoli e con molto molto confort utilizzando sia su strada che su sterrato.
Ciao Fabio,
ho notato (anche in altri casi) che il grafico del posso consiglia per chi è più di 90 kg di gonfiare a 6 BAR, sulla spalla è segnato max 5… io in questi casi ho sempre seguito le indicazioni presenti sulla spalla, te che consigli?
È una domanda genetica, non legata a questo copertone particolare.
Grazie, buona giornata
Ciao Samuele, scusa il ritardo per me inusuale nel rispondere.
Sempre fare riferimento al fianco della gomma, le indicazioni sui siti e spesso anche nelle istruzioni sono solitamente generiche. Stampate per tutto, non per il modello specifico
Fabio