Met Crossover

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Un casco buono per tutte le occasioni. Ne cercavo uno da recensire e sono andato a spulciare il catalogo Met Helmets, che a dispetto del richiamo all’inglese è azienda nostrana.

Di cui ho imparato ad apprezzarne i prodotti da tempo; per me è stato naturale rivolgermi a loro chiedendo un casco Crossover in prova.

Il nome già fornisce qualche indizio: è usato per indicare più caratteristiche in un unico prodotto, soprattutto nel settore auto.

E il nostro Met Crossover è così. 

Due caschi in uno e non solo per un frontalino removibile, quello lo hanno tutti.

La linea, il taglio, la vestibilità, le soluzioni tecniche e i dettagli costruttivi ne fanno un casco da usare indifferentemente su strada, in città e in fuoristrada.

Ma cosa più importante: è perfettamente fruibile con la visiera montata anche su bici da gravel, con piega da corsa che impone sempre una posizione più inclinata in avanti.

Esattamente il casco che cercavo: adatto a molti usi, comodo, ben areato e con quei dettagli in più per la sicurezza, penso alla luce a led integrata, a cui Met mi ha abituato.

Il tutto a un prezzo più che conveniente, tale da convincere anche i più irriducibili della chioma al vento che vale la pena investire qualche soldo per proteggere la nostra capoccia.

Ciclicamente, e non sfugge l’ironia del verbo, qualche parlamentare in cerca di notorietà sbraita per imporre l’obbligo del casco ai pedalatori.

Io da sempre sono contrario all’obbligo, per mia insofferenza verso ogni forma di imposizione; e per ragioni pratiche.

Bazzico questo mondo da troppi anni per non rendermi conto che sarebbe un colpo alla mobilità ciclistica.

Uso il casco, sempre. Sono fermamente convinto della sua utilità. Vorrei che tutti i ciclisti ne indossassero uno ma per convinzione: non per legge.

Per questo ci tenevo a recensire il Met Crossover. Sulla carta mi è sembrato il casco adatto a ogni occasione, ben fatto senza ricorrere alla estrema specializzazione dei prodotti di alta gamma e prezzo conseguente.

E poi sapevo che con Met Helmets cascavo in piedi (cascavo, casco ahahahah…ehm). Ho praticamente provato quasi tutta la gamma road (mancano il Rivale il cui test è in lavorazione e i modelli da crono che non ho motivo di recensire), nel tempo mi hanno convinto le tante qualità offerte sempre a prezzi competitivi; non mi aspettavo brutte sorprese con questo Crossover e non ne ho trovate, malgrado si collochi in una fascia di prezzo molto accessibile.

Anzi, la sorpresa è stata in positivo; una volta avuto tra la mani sono andato a ricontrollare il prezzo di vendita perché lo ricordavo basso e questo simpatico casco mi è sembrato da subito di fascia superiore.

Ma non dilunghiamoci oltre in chiacchiere e andiamo a scoprire come è fatto.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Fabio B.</cite>

    Ciao Fabio, ti scrivo principalmente per ringraziarti di aver pubblicato questa bella recensione.
    Grazie al tuo sito ho scoperto questo modello (stavo per acquistare il met idolo, molto simile – forse si tratta della stessa calotta) mentre ho trovato questo crossover con l’ottima retina di protezione e visiera staccabile – per il mio uso fondamentali.
    Colgo l’occasione per aggiornarti che sulla produzione attuale la clip di regolazione dei lacci sotto alle orecchie è stata sostituita da un “passa lacci” (perdonami il termine) mobile, non bloccabile, di facile utilizzo e che comunque rimane nella posizione, una volta ben regolato.
    Fabio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Fabio, ho testato molti caschi Met, e ogni volta lamentavo l’assenza della retina.
      Tra il serio e il faceto mi arrivò un messaggio dall’azienda: “Ho un modello con la retina, lo vuoi da recensire?”.
      Beh, la risposta è stata questo test 😀

      Fabio

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