Manutenzione mozzi Shimano RS 370- RS470-R7070
La manutenzione del mozzo anteriore RS370
La manutenzione del mozzo anteriore RS370
Parto dal mozzo nudo, come togliere il disco a tecnologia Centerlock lo abbiamo visto la scorsa volta.
Pochi gli attrezzi necessari; chiavi per cono da 17 e 20, grasso specifico, una bacinella fa comodo come anche una pinzetta, meglio se magnetica.
Iniziamo a svitare dal lato destro, quello opposto al disco freno.
Come si può vedere ci sono due ingaggi per chiavi da 20.
Aggianciamo cono e dado di fermo e svitiamo.
Proseguiamo rimuovendo a mano, tenendo fermo l’asse dal lato opposto non ci saranno difficoltà.
Una veloce ispezione alla pista del cono flangiato per assicurarci che non sia rigato (nel qual caso va sostituito senza indugio) e possiamo riporre il tutto per la pulizia. Sgrassante a basso ph, mi raccomando.
L’asse, una volta rimossi cono flangiato e dado di fermo può essere estratto. Non servono attrezzi, vien fuori a mano e dal lato sinistro.
Restiamo ancora sul lato destro, dove abbiamo un parapolvere con specifico verso di montaggio: il bordino rialzato deve guardare sempre l’esterno.
Rimuoviamolo.
Cela un cuscinetto ingabbiato, che puliremo. E così possiamo ingrassare la pista di scorrimento, dopo averla pulita.
Che grasso usare? Io consiglio lo Shimano Premium o il Dura Ace; in mancanza un buon grasso per cuscinetti non a carico elevato. Per capirci, non quello che si usa sui cuscinetti dei motori, che lavorano a temperature e carichi molto più elevati dei nostri, quindi sarebbero poco prestanti.
Inseriamo nuovamente il cuscinetto ingabbiato.
Copriamolo di grasso.
Reinseriamo il parapolvere, prestando cura sia al verso di montaggio sia al posizionamento, a fondo in battuta.
Stessa operazione anche a sinistra (cuscinetto ingabbiato, identico), velocizzo con le immagini e mostro solo reingrassato e con parapolvere in sede.
Prendiamo l’asse, puliamolo e diamo grasso sia sulla pista che sul corpo.
Inseriamo, sempre da sinistra.
Trascinerà con se un poco di grasso ed è cosa buona perché così avremo la filettatura protetta. Avviatiamo a mano prima il cono flangiato e poi il dado di fermo, senza stringere.
Sul perché io consigli di tenere su già da subito il dado di fermo mi sono espresso la volta scorsa. Riassumendo, è per praticità. Averlo sull’asse, seppure lento, permette di non perdere la regolazione come invece potrebbe accadere se dovessimo inserirlo dall’inizio.
E ora la regolazione, la fase più importante. Pulire e ingrassare son capaci tutti, regolare bene no. Però è facile e si impara presto. Non leggendo, seppure una spiegazione serve: si impara con l’esercizio.
Però se non conosciamo la procedura su cosa ci esercitiamo? Appunto…
A sinistra abbiamo un ingaggio, chiave da 17.
Impegniamolo e con la chiave da 20 impegniamo anche quello a sinistra, il cono flangiato (quello interno per capirci).
Ora dobbiamo solo stringere trovando la giusta regolazione affinché il mozzo non gratti ma non abbia gioco.
Detto così sembra facile; e lo è, credetemi. Serve solo un poco di pratica e siccome a parole non posso descrivervi la sensazione delle chiavi tra le mani e del mozzo tra le mani (infatti io tendo a eseguire questa regolazione senza chiavi, non voglio “intermediari”) posso consigliarvi di provare poco alla volta. E quando avrete annullato il gioco stringete ancora, senza eccedere ovvio (il quarto di giro va bene) in modo da creare artificiosamente la “grattata”.
Fate girare il mozzo tra le mani, lo sentirete ruvido, come vi fosse sabbia all’interno.
Ecco, ora sapete cosa significa un mozzo che gratta, quindi sapete che così non va bene.
Allentate una altra volta e rifate un paio di prove. Immagino che per molti potrebbe essere la prima volta, quindi va benissimo impiegare qualche minuto per le prove e, soprattutto, per imparare a decifrare i segnali tattili che il mozzo ci trasmette. Fatela due o tre volte questa cosa di stringere e allentare, variando sempre un pochino, cioè un poco meno stretto e un poco meno gioco.
In pochi minuti apprenderete la tecnica e riuscirete a ottenere la regolazione perfetta.
Quindi non resta che fissare il dado di fermo.
Con il mozzo anteriore abbiamo finito; vabbè, c’è da rimontare il disco.
Eccovi l’esploso coi codici ricambi
Ora tocca al mozzo posteriore.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
…e quanto è bello il colore verde del grasso Shimano? :))
Come mai sconsigli l’apertura della ruota libera? Non è nulla di impossibile: specialmente su quelle più datate che non hanno subito manutenzione basta poco per ripristinarle ed evitare che le scanalature del corpetto o i cricchetti si rovinino irrimediabilmente, scongiurando la sostituzione in blocco del corpetto
Ciao Davide, il perché l’ho spiegato nel precendente articolo.
Riassumo e aggiungo.
L’operazione è fattibile a patto di avere capacità e giusta attrezzatura. La prima si acquisisce, sulla seconda in troppi usano cacciavite e martello, danneggiando la ghiera.
Dopo molti consulti coi meccanici dell’azienda, che mi hanno raccontato le centinaia di orrori che gli sono arrivati per un fai-da-ta troppo approssimativo, ho scelto di sconsigliare l’intervento.
Che io lo esegua, senza danni, conta nulla.
Qui importa che i lettori non sbaglino; e devo prendere in considerazione l’eventualità che insieme a ciclisti esperti qui capitino anche novelli pedalatori/meccanici.
Preferisco rinunciare a un articolo piuttosto che indurre al danno.
Fabio
Capisco
Non so se i corpetti più recenti siano più complicati da smontare; io ho smontato, pulito e ingrassato con soddisfazione corpetti su mozzi 7v Exage, Deore LX M550 e FRM (che monta un corpetto Shimano 8/9v) semplicemente “costruendomi” una piastrina di acciaio inox (da uno scarto che avevo) spessa circa 3/4mm e larga quando il diametro interno del corpetto.
Ho così potuto svitare (o meglio avvitare visto che la filettatura è al contrario) la ghiera con una chiave a rullino regolabile.
Concordo che non sia un’operazione che tutti vogliano fare o che abbiano necessità di fare visto che normalmente le ruote libere durano abbastanza da dimenticarsi di farci manutenzione, però una volta che si sa il verso della filettatura della ghiera e ci si prepara alla fuoriuscita delle 50 sfere (nei miei casi) la difficoltà è analoga a quella di qualsiasi altro intervento di manutenzione.
Poi scegliere se farci manutenzione o cambiarla quando inizia a sgranare è una questione relativa nel senso che su una ruota d’alta gamma magari cambiare un corpetto da 50/60€ non incide quanto cambiarne uno da 20/30€ su una ruota datata e magari pure fuori produzione da un bel pò.
Finché c’è possibilità di intervento preferisco riparare che acquistare.
Ciao Davide, i corpetti più recenti sono ugualmente semplici, la struttura è identica.
Cambiano i materiali salendo di gamma.
Ma non è questo il punto.
Tu lo fai, sai farlo, sapere come si fa ti serve a nulla.
Chi invece cerca come ingrassare e regolare i coni lo farà perché non l’ha mai fatto e ignora la procedura oltre a, presumibilmente, non avere esperienza.
Che io impieghi 3 minuti a farlo non ha alcuna importanza. Per me che sto da questo lato, con un blog che non serve a far sfoggio ma a essere realmente d’aiuto, “l’obbligo” è immedesimarmi nel novello meccanico a totale digiuno.
Senza portarlo su strade che avrebbe difficoltà a percorrere. A iniziare dalla confusione, che sicuramente molti farebbero (come quando smontano l’asse pedale senza badare al verso e senza almeno leggere primale istruzioni…) sul verso di smontaggio.
Inoltre, nessun manuale Shimano illustra la procedura, e mi riferisco a quelli per rivenditore non quelli utenti. Se una operazione non è lì, vuol dire che il ciclista non può farla pena perdita garanzia.
Quindi, in definitiva, illustrare come aprire questa benedetta ruota libera sarebbe stato inutile, potenzialmente dannoso per i lettori meno esperti; chi sa farlo (questo e tutto il resto pubblicato nella corposa sezione officina) non ha interesse a leggere quello che già conosce, io non induco a perdere la garanzia.
Fossimo su uno dei tanti forum dove la gente fa a gara a mostrarsi, ci starebbe pure scriverne.
Qui no, il fine di questo blog è essere utile.
Poi, ci riesco o meno, solo voi lo sapete.
Fabio
Ps; ok utensile autocostruito, ma su piste di mozzi di fascia superiore, che possono danneggiarsi facilmente usando attrezzi non specifici, devi prendere quello codice TB-1018