Leggete sempre le istruzioni…

Tempo di lettura: 2 minuti

…però prima, non a danni fatti.

C’è questa pessima abitudine di ignorare sempre quel foglietto che accompagna accessori e componenti, che non è messo lì a fare contorno.

Non solo con le bici, lo vedo in qualunque ambito. Gente che invoca aiuto in rete per regolare l’orologio della moto quando basta leggere il libretto o come regolare la velocità di un utensile elettrico o il codice per l’accoppiamento BT.

D’accordo, ci sono operazioni, e torno solo sulle bici, che richiedono effettivamente un supporto, un consiglio.

Vuoi perché sono più complesse (che non significa difficili), vuoi perché sul punto le istruzioni soffrono una cattiva traduzione, vuoi perché è la prima volta e si cercano rassicurazioni.

Ma le istruzioni sono lì, disponibili; e se non c’è un foglio basta una ricerca sul sito del produttore.

Troppi ritengono noiosa la lettura, tempo sprecato: meglio una domanda diretta su un qualunque social o gruppo, spesso malscritta e peggio formulata, sperando nella risposta sintetica. Fai così. Punto.

Ossia la via certa per l’errore e il lavoro malfatto.

E troppi ricordano di leggere le istruzioni dopo i danni, come nel caso di questa camera d’aria in TPU che apre anche l’articolo.

Eppure è scritto a chiare lettere sulle istruzioni di non superare una certa pressione con camera fuori dalla gomma. Bastava leggere piuttosto che buttare denari e tempo.

Perché, a conti fatti, è proprio ignorando le istruzioni, è proprio non investendo quei pochi minuti preliminari che si finisce col perdere assai più tempo per rimediare ai danni.

Tempo davvero sprecato, proprio perché sarebbe stato facile risparmiarlo per dedicarlo ad attività più piacevoli.

Chi segue questo blog e da poco anche il suo canale You Tube ha avuto modo in questi anni di sfruttare i miei consigli, i miei articoli e video da “Officina”, risolvendo con facilità problemi meccanici all’apparenza insormontabili.

Ma io non mi sono inventato nulla.

Non ho ricevuto la conoscenza in sogno o con un pellegrinaggio in vetta dopo una lunga marcia nel deserto.

Semplicemente ho letto le istruzioni.

Le ho studiate, le ho messe in pratica, ho verificato ogni passaggio e poi spiegato in maniera più semplice, immedesimandomi nel normale ciclista meccanico amatoriale.

Solo quest’ultimo punto è personale, farina del mio sacco come usa dirsi.

Il resto, la conoscenza se così vogliamo definirla, è semplicemente quella offerta a tutti dal produttore di quel componente.

E se ci riesco io vuol dire che può farlo chiunque, nessun potere nascosto o talento. Anzi, probabilmente voi potete riuscirci meglio di me, senza le mille distrazioni a cui sono sottoposto.

Si, confesso di avere il vantaggio di poter alzare il telefono e chiedere spiegazioni direttamente ai meccanici della casa se ho un dubbio.

Ma è anche normale, lavoro con materiale non mio, fornito dalle aziende, è ovvio ci sia un collegamento diretto.

Per evitare di far danni io e assicurarmi che a voi arrivi l’informazione precisa, non frutto di creatività.

Che poi è il mio obiettivo, mi interessa davvero nulla star lì a mostrare cosa so fare.

Quindi, in definitiva, fate sempre assoluto affidamento sulle istruzioni ufficiali, ormai grazie alla rete facilmente reperibili.

Leggetele prima di impugnare gli attrezzi, anche perché spesso sono indicati anche gli utensili necessari.

Se durante le operazioni avete un dubbio, fermatevi e rileggete il passo relativo.

E se qualcosa non vi è chiaro, cercate in rete se esiste una spiegazione più chiara.

Ma solo dopo, quando ormai avete già una buona base grazie alla lettura della documentazione ufficiale, così da distinguere subito l’informazione corretta.

Chiudo con una ultima notazione.

La camera d’aria sventrata è del mio amico ciclista che si occupa di buona parte delle foto in esterno per i test.

Ossia una persona che frequenta me da anni, la mia officina di continuo e al quale ho mostrato decine e decine di volte come eseguire molte operazioni.

Prima ha pizzicato una camera per aver usato le levette e solo dopo si è ricordato della tecnica del massaggio.

Poi ha fatto scoppiare una camera per verificare se la valvola perdeva, gonfiandola oltre misura fuori dalla gomma.

Io non mi arrabbio mai davanti agli errori (e orrori) meccanici, comprendo che tutti noi dobbiamo imparare e sbagliare qualcosa è nell’ordine delle cose, anche se molti errori sarebbero facilmente evitabili leggendo prima le istruzioni.

In questo caso invece mi sono arrabbiato, e molto. 

Ma come, proprio tu che mi hai visto fare queste cose milioni di volte, le hai fatte in prima persona mentre te le spiegavo, mi fai una cosa simile?

Poi mi sono reso conto che la mia rabbia non era contro il mio amico ma contro me stesso.

Se la gente non legge manco le istruzioni, tutto questo mio sbattermi a spiegare e mostrare alla fine a chi giova? 

Meglio rassegnarmi e lasciare il campo?

Vuoi vedere che alla fine tutta questa mia ricerca della precisione, della accuratezza, le infinite verifiche, sia solo, questa si, una colossale perdita di tempo?

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Michele</cite>

    Mi spiacerebbe che tu smettessi di proporci le tue pillole di conoscenza, le tue opinioni sui temi che orbitano attorno alla bicicletta e i risultati dei tuoi test: spesso mi sono stati utili e ne ho tratto profitto. Ma mi piacerebbe che tu imparassi a sintetizzare e a non ripeterti e, perché no, ad essere un po’ meno vanitoso. Credo che questi ultimi aspetti delle tue presentazioni siano quelli che diluiscono troppo le informazioni essenziali e poi succede che le camere d’aria esplodono…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Michele, è ovvio che mi conosci poco e forse segui il blog da non troppi anni.
      Spiegai, all’inizio, che alcune cifre stilistiche erano funzionali a uno scopo: tenere lontano da qui leoni da tastiera e guerre di religione, per non trasformare questo luogo in uno dei tanti, asfissianti, presenti in rete.
      Dopo quasi dieci anni e molti meno commenti cancellati (e solo perché attaccavano altri lettori, gli unici che non ammetto), posso dire di aver raggiunto l’obiettivo.
      Usando anche quella che tu definisci vanità ma, ti assicuro, è atteggiamento assai lontano da me.

      Fabio

  • <cite class="fn">Vinicio</cite>

    Ah le istruzioni. Però mica solo come quelle di una volta. Intanto il cartaceo è diventato cosa rara. Il nuovo televisione dei miei genitori ha un libretto di poche pagine che rimanda alle istruzioni da ricercare dentro al televisore. Operazione impossibile per due ottantenni. Ma anche per me in parte. Servirebbero delle istruzioni per capire le istruzioni. Almeno per capire i passaggi per scovarli. E i computer? Lasciamo perdere… E il mondo bici come va? Shimano da quel poco che compro mi pare cominci a rimandare alle pagine internet.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Vinicio, dipende dall’oggetto.
      Più è complesso, più si riducono le istruzioni al pubblico perché serve assistenza specializzata.
      Sul passaggio dal cartaceo al digitale sono invece d’accordo, credo che ormai sia chiaro ai più che evitare carta (e magari imballaggi) è necessario.
      Certo, sono della generazione che ha conosciuto internet già grandicello, non sono nato con la rete, e ho avuto e ho le mie difficoltà ad adattarmi. E molte cose non le comprendo, come per esempio la questione se effettivamente tanto uso del digitale aumenti invece di ridurre l’emissione di co2.
      Comunque, per fortuna, per le operazioni basilare e qualcosa in più, nel nostro mondo a pedali c’è parecchio in giro.
      E poi mica siamo obbligati a fare da soli, le officine servono. Però un poco di nostalgia di quando potevo ordinare come ricambio il manuale d’officina della mia moto del momento resta…

      Fabio

  • <cite class="fn">giovanni</cite>

    E’ sempre colpa della persona che è convinta di sapere fare tutto e subito, anche se ha appena comprato gli attrezzi e i componenti, forse, giusti, e non ha mai fatto tali operazioni, per cui anche non volendo leggere le istruzioni, almeno informarsi con chi le ha già fatte….

  • <cite class="fn">rebusx</cite>

    Dal momento che per mestiere produco manuali di istruzioni (che quasi nessuno legge) comprendo e condivido in pieno le tue riflessioni.
    È anche vero che in molti casi ci sono normative che prescrivono cosa va inserito nelle istruzioni (perlopiù informazioni di sicurezza non sempre realmente utili) e spesso i produttori si preoccupano più di queste cose che delle informazioni che servirebbero davvero… ma in tanti casi istruzioni ben fatte possono salvare tempo, denaro e anche salute (nell’ambito delle macchine automatiche, il mio settore, i manuali sono considerati un dispositivo di sicurezza alla stregua degli altri!). Apprezzo molto il tuo operato.

Commenta anche tu!