La bici porta via i cattivi pensieri
La bici porta sempre via i cattivi pensieri.
Soprattutto in questo strano periodo in cui tutti noi, per i motivi noti e per altri personali, fatichiamo a trovare la serenità di cui abbiamo bisogno.
Da molti anni non vivo l’estate come vacanza, c’è sempre tanto a cui star dietro; però da molti anni organizzo il lavoro per poterlo svolgere lontano dalla città all’arrivo del caldo.
Quest’anno è saltato tutto, io mi sento ancora fermo all’inizio dell’inverno, quasi come se tutto ciò che abbiamo vissuto non è mai realmente successo.
Si lo so, psicologia spicciola, è un meccanismo di difesa. Ma anche se la mente rifiuta, la realtà va avanti.
La realtà delle abitudini quotidiane: andare in bici, curare questo blog e le vostre richieste.
Spesso vi ho raccontato come svolgere i test è nemico di un decente allenamento e per questo mi sono sempre ritagliato qualche settimana in estate; per pedalare sia per svago che per riprendere una decente forma fisica.
Del resto il motore della bici siamo noi, se non ci prendiamo cura di noi stessi chi pedala?
Con gli ultimi mesi in cui ho dato tantissimo spazio al gravel la bici da corsa era rimasta spesso a riposo. Luglio e agosto il periodo in cui mi sarei voluto dedicare a lei.
E’ partita con me e senza che riuscissi nemmeno a trovare il tempo di montarle i pedali e subito tornata in città. Inutile, causa evidente mancanza di possibilità vista una situazione personale difficile, tenerla al piccolo rifugio estivo.
Ma una bici ” buona” doveva comunque essere con me, non fosse altro che per felice augurio; e per evadere un paio d’ore quando possibile.
La scelta è andata alla Trek Checkpoint ALR, per diversi motivi.
Volevo con me una bici poliedrica, capace di accompagnarmi qualunque fosse stato il percorso scelto al momento.
Volevo una bici che mi permettesse fuoristrada anche più spinto, così da poter esplorare nuovi percorsi e luoghi adatti alla parte fotografica per i futuri test dedicati alla Mtb.
Del resto la Mtb è novità su queste pagine, serve riparametrare percorsi, prove, manovre, situazioni: insomma, stilare un nuovo protocollo, altrimenti i test servirebbero a poco.
Durante la sua prova la Trek Checkpoint ALR aveva dimostrato di sapersela cavare più che bene in off road, senza temere ostacoli che spesso mettono in crisi molti amanti della ruote grasse che frequentano quei percorsi.
Una bici che, ricordo, è nata come bici test e per i test. Tradotto: sempre uscito con lei per provare qualcosa, che fosse la bici tutta o qualche componente lì montato.
In queste ultime settimane che l’ho usata per “lavoro” ma senza l’assillo del notes avido di appunti ho scoperto quasi una altra bici.
O forse ho potuto godermela come non ho mai avuto modo di fare, sempre concentrato sul decifrare quella data gomma, un pedale, una trasmissione o un set di ruote.
Ho vagato con uno scopo preciso ma senza una meta specifica. Ho cercato percorsi e luoghi, mi sono fermato spesso per qualche prova fotografica o per ripetere un passaggio, valutandone la possibilità di inserirlo tra le manovre per i test. Senza curarmi nemmeno per una volta della bici.
Senza cioè star lì nemmeno una volta a “pensare” al suo comportamento, le sue reazioni, pregi e limiti.
In giro per monti e boschi, sentieri e strade bianche, cullato solo dal cadenzato movimento delle gambe.
Per la prima volta dopo mesi ho fischiettato sotto la doccia, mio segnale a indicare una uscita in bici particolarmente riuscita.
Riuscita grazie alla mente sgombra dalle necessità dei test; che a volte son divertenti, più spesso noiosi.
Riuscita grazie a questa biciclettina costruita intorno a un telaio eccellente, che selezionai sicuro di me (Trek non sbaglia, le ho usate per anni) e col mio solito snobismo che mi fece preferire la versione in alluminio.
Un telaio che ha visto alternarsi molti componenti ad abbellirlo e sempre di assoluta qualità.
E che prima di partire con me ha ricevuto nuovamente la trasmissione Shimano GRX, ruote sempre Shimano e cioè le sportive RS770 (robuste anche in off road e vi assicuro che le sto trattando senza riguardo) attacco e reggisella ammortizzati Redshift, gomme Pirelli Cinturato Gravel, una piega appunto da gravel e pure la sella; per l’occasione la Brooks in cuoio ha ceduto il passo a una ProBikeGear “corta” sia per il maggior uso in fuoristrada che per semplificarmi la vita nei quotidiani lavaggi della bici.
Insomma, quella che era nata come una tela su cui di volta in volta dipingere un quadro differente si è trovata in una combinazione di rara armonia.
Quella che serve per pedalare senza pensieri.
E per pedalare scacciando i cattivi pensieri.
Ancora pochi giorni e dovrà tornare a riposo, c’è altro su cui devo lavorare.
Mi dispiace, molto.
Stringo spesso un buon rapporto col materiale in prova, mai mi ci affeziono perché so che poi dovrò rimandare il tutto indietro.
La Trek Checkpoint è rimasta con me perché alla fine del test ne avevo apprezzato l’enorme potenziale; e sapevo mi sarebbe tornato utile durante gli altri test. E ne fui contento.
Oggi, dopo averci pedalato tanti giorni per il solo gusto di farlo come mai avevo potuto, sono ancora più contento.
Perché quando hai una bici sei felice; se hai una bici che ti permette di vagare senza limiti sei doppiamente felice; se hai una bici che te lo fare senza evidenti rinunce farai bene a tenertela stretta.
Si, la trekkina mi ha dato una mano a dimenticare per qualche ora tanti problemi e già solo per questo dovrei volerle bene.
Mi ha fatto anche divertire come un bambino e mi ha portato in luoghi per me nuovi.
Un articolo di ringraziamento lo merita, vi sembra?
Fabio
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Condivido al 100%. In fondo tutta la tecnica di cui si parla tanto in questo blog altro non è se non un mezzo, e mai il fine.
E vorrei aggiungere che oggi è il mio compleanno. E il momento più bello, senza nulla togliere all’affetto di parenti e amici, è stato il pedalare in solitario questa mattina lungo un percorso che amo particolarmente. Fantastico. Certo che se avessi i cuscinetti ceramici…
Era ora! Finalmente un giro scacciapensieri. Meglio tardi che mai! 😉
Daniele