Fast and furious…

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Si è appena scatenata l’ennesima guerra di religione, abilmente cavalcata da qualche sito non nuovo nella ricerca del facile consenso.

Ragione del contendere uno spot che vede sfrecciare un’auto per le vie di Firenze.

Uno dei tanti; questo tra l’altro sfrutta le riprese di un film d’azione, quindi diciamo che siamo con lo spot nello spot: e tutto si annulla.

Sono perplesso.

Non dallo spot ma dalle polemiche.

Mi spiace solo che in questa battaglia si sia schierata una associazione ciclistica di cui ho profonda stima e benché non ne sia socio (perché potrebbe sembrare voglia inserirmi per pubblicizzare me e il blog e per questo evito consessi di ogni tipo) ne seguo sempre con interesse le attività.

Non ho titolato a caso rifacendomi a una nota serie di film, anche se poi l’immagine che accompagna è ben più misera.

Ho visto quasi tutti i film della serie; ho visto quasi tutti gli 007; ho visto Italian Job e non mi sembra che dopo a Venezia ci sia stata una epidemia di folli a saltare coi motoscafi.

Piuttosto ci sono folli che continuano a permettere l’ingresso delle grandi navi da crociera, quelle si realmente pericolose.

Cos’ha di diverso questo spot rispetto a decine di altri e migliaia di film dove inseguimenti e corse in pieno centro città sono la norma senza che nessuno gridi allo scandalo?

Niente, quindi perché?

Ma davvero qualcuno crede che dopo aver visto questo spot ognuno di noi prenderà l’auto e inizierà corse folli?

Ma davvero qualcuno crede siamo così suggestionabili?

Vedete, chi è idiota lo è a prescindere, non ha bisogno di spot.

Chi ha sale in zucca sa distinguere finzione e realtà.

Soprattutto chi ha sale in zucca sa anche vedere quando un articolo è scritto non per informare, mestiere di ogni bravo giornalista, ma per raccogliere facile consenso; e click, diciamolo.

Quando anni fa chiusero un brevissimo tratto della mia città al traffico veicolare, creando una minuscola isola del tutto avulsa dalla realtà, mi opposi.

Mi accusarono di essere uno di quelli che vuole andare in centro col Suv, da gente che tra l’altro gioiva perché, finalmente, avrebbe potuto coprire in auto gli 800 m che separavano dal luogo di lavoro senza incontrare traffico.

Si, ho riso anch’io.

Provai inutilmente a rispondere che non ho un Suv ma una modesta SW scelta perché posso caricarci fino a 5 bici senza smontarle; che già abito in centro, quindi non ho necessità; che mi sposto per città e provincia solo in bici, tranne in caso di maltempo dove ricorro al trasporto pubblico. L’auto di fatto mi serve solo quando raggiungo il mio piccolo rifugio estivo o parto per le trasferte fotografiche per il blog.

Lo stesso fondamentalismo, nemico del pensiero libero per definizione, c’è adesso davanti a uno spot che è, appunto, uno spot: finzione.

Forse qualcuno ci crede per davvero, pensa che sia diseducativo in assoluta buona fede e coerenza con il proprio stile di vita; anzi, sono sicuro che tra i tanti scudi levati ci sia chi nella realtà si sposta solo in bici, non possiede l’auto e aiuta concretamente a migliorare la vita di tutti in città.

Ne conosco persone così e ne ho grande stima; quindi potrei escluderle perché troppo intelligenti per cadere nella trappola tesa non dalla pubblicità aggressiva, chiamiamola così, ma da chi ha scelto di cavalcare l’onda per propria visibilità.

Sono perplesso, ammetto; il nonno che sfreccia in moto dopo aver provato una bibita gassata ci fa sorridere e la sequenza di un film d’azione come decine di migliaia d’altri ci deve indignare? 

Quante scene automobilistiche sono state girate in città d’arte, da Roma a Parigi, da Praga a Barcellona e tutti le abbiamo sempre prese per quel che sono, finzione cinematografica?

Allora chiedo ancora: perché adesso tanta indignazione?

Domanda retorica, la risposta l’ho già data…

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Stefano</cite>

    Sinceramente lo spot non l’ho visto; ma, purtroppo, vedo tutti i giorni tanti piloti, o presunti tali, sulla strada. Almeno lo spot è una finzione, la realtà è molto peggio…secondo me.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Stefano, hai perfettamente ragione.
      E giustamente ci ricordi che lo spot è finzione; a cui aggiungo, ribadendo quello che ho scritto sopra: è l’ennesima finzione, come decine di migliaia di altre.
      Una polemica sul nulla, creata e alimentata solo per qualche clik. Triste.

      Fabio

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