RedShift ShockStop Suspension Seatpost
Le conclusioni
Le conclusioni
Test questo che mi ha offerto la possibilità di scovare qualcosa di realmente utile a tanti.
Mi è mancato l’effetto sorpresa, quello che provai ai tempi della recensione dell’attacco manubrio. Ero così sicuro del risultato che non avrei accettato altro che la perfezione, senza la più piccola sbavatura.
L’estetica non è punto a suo favore, lo riconosco. Per uno cresciuto sui reggisella Campagnolo alleggeriti, con quelle stupende fresature, il meccanismo delle biellette non è subito digeribile.
Il peso non lo considero un limite, la struttura abbiamo visto qual’è, chiedere meno dei 500 grammi rilevati sarebbe impossibile.
Il prezzo d’acquisto può apparire un punto dolente. Effettivamente 230 dollari (ma non c’è dogana, spediscono da deposito europeo e, permettemi l’orgoglio, li tampinai a lungo suggerendo questa opzione) non sono pochi in assoluto.
Aggiungendo lo stem, perché averli tutti e due sulla bici è godimento puro, è una bella sommetta.
Giustificata? Beh, se avete letto fin qui, conoscete la mia risposta.
E non dimentichiamo che i lettori del blog godono di uno sconto, attivabile mediante codice (inviatemi una mail per conoscerlo); perché fui così entusiasta dello stem che all’epoca chiesi questo favore all’azienda, ed è ancora valido.
Oltre la resa, che da sola vale ogni centesimo, tengo conto della perfetta lavorazione, che pure ha i suoi costi.
Al momento in cui scrivo non vedo sul sito la disponibilità delle sue parti a ricambio, tranne i due o-ring che servono a installare la batteria Di2; credo arriveranno. Anche se l’unico elemento che potrebbe usurarsi è il tubetto in nylon, le molle hanno potenzialmente vita lunghissima.
A chi consigliare l’acquisto? Diversamente dallo stem, per me adatto a qualunque tipologia di ciclismo, lascio fuori gli sportivi stradali più agguerriti. Bici da 6 kg, leggere e rigide, va bene soffrire se lo scopo è la pura prestazione atletica.
A parte loro, ognuno trarrà beneficio dall’adozione di questo reggisella.
Lo farà il ciclista stradale sportivo con la sua endurance, tanti chilometri e tante ore in sella.
Lo farà il cicloturista, perché oltre la comodità potrà risparmiare energie, visto che lo smorzamento significa non doverlo contrastare con gambe e braccia.
Lo farà il gravellista (oddio, brutta espressione) perché potrà tenere un ritmo su quei sentieri altrimenti impensabile.
Lo farà il ciclista urbano, magari uno che la bici può portarsela sin dentro l’ufficio e non lasciarla in strada, che si godrà la propria città pedalando come mai gli era capitato prima.
Lo farà il mountain biker con la sua front, perchè alla fine sempre fuoristrada è, mica sta in piedi sui pedali tutto il tempo e scoprirà che con la sua bici può tenere un bel passo anche seduto.
L’unico che non potrà goderselo sarà il ciclista più bassino, con telaio compatto e con minimo o nullo sloping. Il reggisella è lungo 350 mm, non è possibile segarlo. Se il telaio non ha spazio sufficiente, se cioè serve un reggisella più corto altrimenti impatterebbe all’interno sulla vite del portaborraccia (o la sua bussola, che è lo stesso) allora poco da fare, deve rinunciare.
Ecco, in chiusura finalmente un limite l’ho trovato, posso salutarvi sereno.
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Dopo diverso tempo dalla pubblicazione di questa recensione e vista la mole di richieste da parte vostra, ho chiesto all’azienda di riconoscere uno sconto per i lettori del blog.
Per poterlo attivare dovete collegarvi al sito Redshift usando questo link e digitare il codice ELESSAR, ottenendo uno sconto del 10%.
Aggiungo, per chi lo preferisse, anche il link Amazon; non tutto il catalogo è sempre disponibile ma il vantaggio è spedizione/dogana.
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Buone pedalate.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Bellissima recensione come al solito. Confermo tutto . Ho acquistato Redshift ( sia attacco che seatpost ) da qualche mese. Il reggisella e’ magnifico , comprato con adattatore da 31,6 poiche’ lo alterno tra una bici da strada ( 27,2 ) e una MTB con forca rigida ( 31,6 ) che uso come Gravel. Mai fatto acquisto piu’ azzeccato di questi due componenti. Con il codice ELESSAR mi hanno fatto il 15% di sconto. Cifra spesa 247.18 euro ( solo reggisella ) . Ciao.Luigi
Salve. Complimenti per la bellissima recensione. Domanda io lo vorrei acquistare per usarlo su di una ebike fat biammortizzata. Peso 125 Kg ma ho letto che supporta al massimo 110 Kg. Acquistando le molle con il 25% in più di rigidità pensi che potrebbe andare bene. Grazie per la risposta.
Ciao Luigi, il limite di peso è strutturale, non credo che nel tuo caso sia sicuro usarlo.
Fabio
Buongiorno e grazie per la risposta. In realtà mi sono fidato di questa recensione trovata su Amazon relativo ad un utente che ha acquistato il set di molle da 20 euro con il 25% si rigidità in più, il quale scrive quanto segue: Ero un po ‘oltre il limite di peso del reggisella ShockStop quando ho acquistato pensando di poter perdere i pochi chili necessari in un paio di settimane… NON!! Anzi, è andata dall’altra parte. Il set di molle Stiffer mi ha restituito la possibilità di utilizzare lo ShockStop e sono MOLTO contento di poterlo utilizzare con sicurezza dopo due anni. La recensione è stata tradotta dall’inglese ma a quanto pare il signore aveva pochi chili in più rispetto ai 110 massimi dichiarati dalla ditta e invece di dimagrire è ingrassato eppure dice che il reggisella va benissimo. Adesso sono sceso di 5 kg per cui sono a 120. Penso proprio che 10 kg in più non possano creare problemi strutturali.
Ciao Luigi, la filosofia editoriale di questo blog prevede di parlare solo per conoscenza diretta degli argomenti e seguendo le indicazioni di sicurezza fornite dal produttore, che ne sa sicuramente più di me avendo eseguito prove di laboratorio nonché ottenuto l’omologazione.
Puoi quindi comprendere che senza aver io fatto una prova in tal senso (dovrei zavorrarmi…) né svolgendo test di rottura in laboratorio non posso in tutta onestà avallare la scelta di andare oltre le specifiche.
Fabio
Grazie mille Fabio. Vorrà dire che lo provo per qualche giorno, considerando la bontà del prodotto come da te descritto, è nella peggiore delle ipotesi faccio il reso entro 30 gg, optando per altri prodotti che hanno una portata in kg maggiore. Buona giornata.
Oibò, però considera sempre la differenza di peso, che si fa sentire anche sull’elemento ammortizzante…
Fabio
In effetti considera che ho acquistato una Ebike Engwe Engine Pro biammortizzata, quindi ha anche un ammortizzatore centrale sul quale parte del peso andrebbe a scaricare, per cui il redshift secondo funzionerà bene.
Grazie di avermi fatto scoprire Redshift, ho la fortuna di godere di entrambe le soluzioni sulla mia gravel. All’anteriore, dopo aver letto il tuo autorevole parere e sotto il sellino grazie al pre-ordine ed alla eccellenza e loro serietà in cui ho riposto fiducia. Ora viaggio su un cuscino di aria, la sensazione è quella dei sedili pneumatici di camion e mezzi d’opera dove il mezzo che stai conducendo vibra, saltella e rimbalza ma tu ondeggi lieve.
Ciao, grazie per l’articolo, sempre preciso e completissimo. Ma come tu ti aspettavi un risultato eccellente dal reggisella, noi ce lo aspettavamo dal tuo articolo, come al solito! Vorrei acquistarlo ma ho due domanda, forse riesci ad aiutarmi. Io ho poco fuorisella, ho misurato 16cm da dove il reggisella si innesta nel telaio fino ai binari della sella. Ci sto? Inoltre ho letyo in commento di un codice ELESSAR per l’acquisto… e’sempre valido? Grazie e ciao
Ciao Filippo, devi misurare quanto spazio hai nel piantone, non quanto sporge.
Ossia calcolare se hai abbastanza profondità per cui oltre i 16cm di svettamento attuale ne hai altri 20 liberi senza che la bussola del portaborraccia arrivi prima.
Tieniti almeno 1/1,5cm di margine, devi considerare anche la vite di regolazione.
Che io sappia il codice non è mai stato annullato in questi anni. Ho scritto stamattina per chiedere conferma ma causa fuso orario con gli USA prima del pomeriggio non avrò risposta.
Fabio
Ciao, grazie per la risposta. Il mio dubbio è che avendo la sella bassa debba inserire il reggisella così tanto da interferire con il meccanismo di ammortizzamento; ma ho trovato la risposta sul sito, tutto il meccanismo occupa 9 cm, quindi nessun problema.
D’altrocanto la tua informazione è utilissima, non avrei pensato che potesse interferire con le boccole del portaborraccia.
Avendo una bici taglia S è bene che mi metta a controllare perchè giustamente è un reggisella che nel caso non si può accorciare.
Ciao e grazie ancora
Ciao Filippo, l’ingombro del meccanismo è un falso problema.
Se sei costretto ad abbassare così tanto la sella (l’ingombro reale è inferiore ai 9cm, prudenziali, indicati dall’azienda) vuol dire che hai un telaio di almeno una taglia in più, se non due.
Viceversa l’impatto sul portaboraccia è concreto; non solo per telai piccini ma anche per tanti da turismo e gravel che usano riempire il piantone di boccole.
Per esempio sul Trek Checkpoint che ho usato sono proprio a filo, perché ha un terzo attacco molto in alto. Con altre bici nessun problema.
Fabio
Eccola la recensione attesissima! Ormai utilizzo il tuo sito come consigli per gli acquisti 😀 Aspettavo il tuo parere prima di sganciare la grana, come già fatto per l’attacco manubrio e le appendici crono smontabili. Per lunghi eventi gravel ed endurance come dici tu deve essere ottimale. L’unico rimpianto enorme per ora è la lunghezza, a me servirebbe da 400 per la mia monstercross. La scorsa estate sule percorso della Bikepacking trans germany i punti di appoggio altrimenti detti sovrasella sono rimasti così traumatizzati che gli ultimi 350km li ho fatti in piedi… Gli impatti, piccoli o grossi che siano, sono veramente deleteri per la sopportazione di lunghi tragitti.
Mumble mumble… misura bene il tuo attuale svettamento perché l’inserimento minimo previsto dallo Shockstop è molto ridotto, meno di 10cm
Fabio
Uhm, interessante. Quindi 350 di lunghezza totale e 340 di svettamento massimo?
Ho scritto cm, non mm…
Comunque, ho sbagliato pure io; avevo consultato altro seatpost sul notes.
L’inserimento minimo è 8cm, quindi lo svettamento sale a 27 cm.
Fabio
Ah, e c’hai ragione, mi ero confuso… Grazie per il chiarimento 🙂
Ciao, ho verificato; il cannotto può essere inserito 24 fino al raggiungimento della vite del portaborraccia, quindi nessun problema.
Nei prossimi giorni provvederò sicuramente all’acquisto, ciao
Ciao Filippo, ottimo.
Poi fammi sapere come ti ci trovi, per me il riscontro con le vostre esperienze è importante.
Ricorda che c’è codice sconto per i lettori; non è molto, ma meglio di niente 😀
Giusto per non fare confusione con altri interventi, ricordo per gli altri che qui i 24cm si riferiscono allo spazio libero nel piantone del telaio di Filippo.
Fabio
Complimenti per il test, veramente completo. vorrei chiederti se, dovendo comprare almeno per il momento solo uno dei componenti (o attacco manubrio o reggisella), cosa sia meglio. io penso sia meglio l’attacco manubrio ma vorrei un tuo parere. mi piacerebbe anche sapere se hai mai provato nell’uso gravel qualche reggisella telescopico e se lo ritieni utile, anche rispetto a quello ammortizzato. so che svolgono funzioni diverse, ma credo sia impossibile avere tutti e due.
grazie e ancora complimenti.
Marco
Ciao Marco, test no, un giretto con telescopico si.
Che, nel mio caso, si è rivelato inutile, perché con una gravel ostacoli dove serve un telescopico non li affronti. Rischi di spaccare tutto.
Se optare prima per stem o seatpost dipende molto dall’uso personale della bici, e io ignoro quale sia il tuo.
In linea di massima considera che è più facile ammortizzare con le gambe pedalando a fil di sella che farlo con le braccia, quindi lo stem avrebbe priorità. Però, ripeto, dipende tutto da come pedali tu.
Fabio
Grazie Fabio per la risposta. La curiosità del telescopico è nata a seguito di un giro in fuoristrada domenica scorsa. Era un continuo saliscendi su sterrato a volte con sassi sporgenti ed ho avuto difficoltà ad affrontare con la gravel i tratti in discesa. Pur affrontandoli con cautela e a bassa velocità per non spaccare tutto compreso me, sentivo l’esigenza di stare in piedi e con il peso’ all’indietro per alleggerire il manubrio, ma la sella alta, comoda per pedalare, in quella circostanza mi dava veramente fastidio. Non so se mi sono riuscito a spiegare.
Ciao Marco, ti sei spiegato perfettamente.
Io ho risolto montando su percorsi più tecnici una sella corta, guadagnando la necessaria (per me) libertà di movimento.
Il gravel, come e più di ogni altra disciplina del ciclismo, è aperto a infinite interpretazioni. Stabilire regole generali, tipo telescopico si/no, è impossibile.
Per i miei percorsi e il mio stile di guida (che comprende anche track da mtb) non ho questa necessità. Ma da qui a dire che non deve mai essere usato ce ne corre, non è il mio modo di impostare le cose.
Per questo non posso dirti se effettivamente vale la pena. Io tra i due ho scelto di usare il Redshift, però è anche vero che all’azienda non conveniva pagare la spedizione in USA per la restituzione e me lo sono trovato, diciamo così…
Fabio
grazie ancora fabio, ora devo capire bene la lunghezza giusta dello stem e poi credo proprio di acquistarlo. tu ti sei regolato sulla stessa lunghezza ed inclinazione che hai sulla bici da corsa o hai optato per uno stem più corto che credo possa agevolare le discese? (ultima domanda giuro ahahah)
Ciao Marco, ho sia da 90 che da 100, mi regolo in base al telaio su cui li monto, tanto orbito sempre tra queste due misure per quote mie.
Ma faccio poco testo, considera che causa recensioni ho un parco bici spropositato, non avessi il blog sarei felice con due, massimo tre.
Fabio
Sappiamo benissimo che non è vero… il numero giusto di biciclette è sempre e comunque N+1, dato N il numero di bici possedute al momento (la dimostrazione è triviale ed è lasciata come esercizio al lettore).
E anche per oggi il mio commento inutile l’ho scritto 😀
Paolo, sono a 11 bici e un paio di telai…
Fabio
ciao marco , premetto che sulla Gravel Non Ho Montato I Redshift poiche’ non ne ho ritenuto necessario dotarla di tali sistemi , pero li ho montati sulla mia MTB con forca rigida ( non faccio piu’ mtb e percorsi da mtb da anni…) , praticamente ora ho una mtb bi-ammortizzata ( grazie ai redshift ) che e’ una goduria . Costano una barcata di soldi ( attacco manubrio+reggisella ) ma sono soddisfattissimo per l’efficacia del funzionamento e per la solidita’ del tutto. sulla gravel , per i percorsi da gravel , non li montereri. Ciao.Luigi
Il giorno che incontro due ciclisti che sono d’accordo sulla stessa cosa il blog esploderà…
😀 😀
Io infatti i redshift li uso sulle gravel, (mtb però ha forca ammortizzata e telaio isospeed) e tolsi lo stem dalla sportiva perché mi faceva andare troppo veloce sul pavè e stavo ogni due e tre a sistemare i raggi.
Adesso è il turno di chi lo usa solo in bdc, su, che sennò qui esplode tutto…
Fabio
Fighissimo Fabio, ci sono anche brand che sulle gravel, per non sbagliare offrono Reggisella bifidi che smorzano un po, manubri riempiti di schiume, attacchi manubrio che flettono un pochetto, solo che sono su bici un po onerose, quindi la truppa si accontenta di quello che passa il convento e i redshift, per il loro costo, il convento non li passa dopodiché il r è Gisella è fighissimo spostarlo da una gravel alla mtb e viceversa….. Ad majora
L’attacco manubrio redshift , montato su manubrio corsa strada o gravel che sia , ha una oscillazione non superiore a 1 cm ( vado a memoria ma nel bugiardino sia descritto cosi’ ) motivo per cui , trovando esigua questa oscillazione , ho preferito montarlo sulla mtb ( oscillazione di 2cm mi pare di ricordare…) con manubrio piatto . il reggisella redshift invece sulla Gravel , per quei pochi percorsi sassosissimi che percorro 1 o 2 volte l’anno , ho rinunciato a metterlo a favore invece della sua installazione sulla mtb dove , anche se con forca rigida , per sua natura i percorsi pietrosi le sono invece molto piu’ dedicati nell’arco delle uscite annuali .
Ciao Fabio, grazie per la inimitabile cura e passione che metti nei tuoi articoli, e per il gran lavoro che fai sul blog e sul canale Youtube, tutto è sempre interessante e utile, con quel tocco di ironia che rende piacevole anche la lettura di tanti tecnicismi! Quello che segue, sarà un commento lungo, perdonami…
La mia compagna (di vita e di pedalate) ha un problema di rizoartrosi alla articolazione delle mani, tra pollice e indice, che le causa spesso dolori durante e dopo le nostre gite in bicicletta (anche se lei è entusiasta e sopporta).
Sente meno dolore sulla embt front, che ha penumatici enormi – i quali ammortizzano già un poco- e una forcella Rockshox decente, ma decisamente di più sulla nuova bici tradizionale, una “Trek FX3 Disc Gen3” in taglia S, con stem da 70mm e uno strano manubrio che contiene, tra l’altro, elementi gommosi alle appendici, sotto le manopole, ma poco utili per il suo problema. da sito trek, il nome esatto del manubrio è “Bontrager Satellite Plus IsoZone, lega, 31,8mm, rise 15mm, larghezza 600mm”… casomai servisse saperlo.
Stavamo quindi pensando di provare lo stem, sulla sua Trek FX3, dunque ma tempo fa, dopo aver letto il tuo articolo avevo trovato la lunghezza minima in 80mm, e comunque ero deciso a provarlo, perché credo le cambierebbe molto l’esperienza sui nostri percorsi preferiti che, con le bici tradizionali, sono ciclabili e sterrati, talvolta anche un po’ ruvidi…
(Per questi percorsi io uso una Specialized Roubaix, di seconda mano, con pneumatici “leggermente gravel” da 33 ed il sistema “future shock” che, pur con i suoi pochi mm di escursione, già mi aiuta a sopportare meglio vibrazioni e piccoli colpi)
Ora, però, ho visto che (per il ShockStop Suspension Stem) ci sono due nuove lunghezze, 70 e 55mm (infatti denominate “new” sul sito) ed ero tutto contento, ma poi ho visto che questi due nuovi prodotti non sono adatti agli stessi manubri degli altri… infatti ci sono istruzioni di montaggio specifiche per questi due nuove lunghezze e, nella sezione “compatibility” citano:
“The 55mm & 70mm ShockStop is only compatible with drop handlebars. The ShockStop is not compatible with flat bars or swept back “cruiser” style handlebars”
mentre per gli attacchi da 80 in su è:
“The ShockStop is compatible with drop handlebar and flat handlebar setups. The ShockStop is not compatible with swept back or “cruiser” style handlebars”
Puoi per caso aiutarmi a capire, innanzitutto, se un prodotto del genere potrebbe aiutarla e, nel caso, quale modello sarebbe più adatto alla sua bici, ed all’uso che ne facciamo? Capisco che sia impossibile sapere quali sensazioni lei possa avere – lo è anche per me – ma provo ad approfittare della tua esperienza e saggezza, per fare il possibile.
Pedalare è bellissimo, ma se provi dolore mentre pedali, l’esperienza peggiora, ed i tempi di recupero si allungano parecchio…
Grazie per ogni consiglio! Marco
PS. se può interessare, il codice sconto è ancora valido sul sito: simulando un acquisto, applicherebbe uno sconto del 15%… fantastico!
Ciao, purtroppo non posso darti certezza che la tua compagna risolva i problemi. Però posso assicurarti che lo stem da 80 lo puoi montare sulla fx3, io l’ho fatto senza pribkemi. Ok, 1cm in più ma vista la tipologia di bici, non è un problema.
Fabio