Alla ricerca del bonus perduto

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Siamo alla settimana finale per l’entrata in vigore del bonus bici, quando fu emanato il decreto era indicato un tempo limite per la messa in azione della app dedicata.

Qualcuno di voi ha notizie? Domanda retorica, i ministeri hanno litigato per settimane tra chi voleva solo la fattura, chi la fattura o lo scontrino parlante, chi riteneva sufficiente anche il solo scontrino semplice.

Morale, siamo al 16 luglio, calendario alla mano sabato a venire scadranno i 60 giorni di tempo massimo stabiliti perché sul sito del Ministero Ambiente sia accessibile questa famosa app.

Ciclisti pronti con fattura, credenziali Spid, documenti vari ché non sai mai cosa ti chiederanno.

Nemmeno una velina  che filtra dai ministeri in ballo; e dove purtroppo non ho fonti a cui rivolgermi come avvenne coi vari DCPM per l’emergenza sanitaria.

Collegandosi al sito ministeriale alla ricerca di informazioni l’ultima news che mi sbeffeggia è quella sulla futura settimana della mobilità sostenibile.

Bene, come la penso sulla reale utilità di questo bonus lo sapete, ne ho scritto in abbondanza.

Che io sia o meno d’accordo conta nulla, se esiste ho il dovere di lavorarci su per tenervi aggiornati.

Se solo fosse possibile andare oltre qualche voce di corridoio rubata a fatica.

Perché se lo “scontro” ufficiale è quello sul documento necessario ad ottenere il rimborso, quello ufficioso (a da prendere con beneficio, mi arriva da fonte indiretta) è una vera e propria debacle della app.

Si era pensato, pare, di inserire una lista dei modelli di bici, una sorta di menù a tendina o per marca.

E poi altro menù con i negozianti aderenti.

Questo perché come sappiamo nella fase due lo sconto sarà applicato direttamente alla cassa previa esibizione di un buono stampato tramite questa famosa app.

Mentre leggevo in chat di questa cosa sono sbottato: “Ma sei sicuro? Ma lo sanno al Ministero che ci sono oltre 2000 marchi di bici e decine di migliaia di modelli?”.

Questo è successo circa tre settimane fa, ma visto che mi era stata riportata come semplice voce di corridoio, sulla quale persino la mia fonte era dubbiosa, ho evitato di scriverne subito.

Io non so se sia vero, se lo è stato, perché poi in successivo messaggio mi veniva raccontato che di questa cosa si era persa ogni traccia, significa aver perso giorni per qualcosa di inutile.

C’è poi il legittimo timore dei negozianti che, inseriti in lista, corrono il rischio di applicare uno sconto per il quale non potranno essere rimborsati causa esaurimento fondi.

Di sicuro c’è che la questione scontrino parlante vs fattura, risolto sembra a favore di quest’ultima, non è l’unico impiccio contro cui si sta scontrando l’arrivo del bonus.

Bonus che ha visto rimpinguare il fondo, che sarà ugualmente insufficiente a coprire gli acquisti già fatti e di cui sarebbe stato facile prevederne la potenziale portata prima di annunciarlo in pompa magna. 

Cosa succederà adesso? Beh, pare certo che per sabato non avremo la app operativa; ma potrei essere smentito, soprattutto domani che è 17 e quindi giorno a me notoriamente poco propenso. Vabbè, diciamo che sono in un lungo periodo poco propenso, ormai potrei anche non fare più differenza.

Da questo osservatorio che è il blog ho captato vari segnali; grande interesse per il bonus da parte di chi è ciclista e questo era normale seppure lontano dallo spirito del bonus stesso; grande disillusione, alla fine molti hanno acquistato uguale e se avranno uno sconto bene, sennò amici come prima.

Ora indipendentemente dal preferire il bonus o finanziare infrastrutture ciclabili, resta l’amarezza per l’ennesima prova di faciloneria. Se a inizio emergenza ero più tollerante vista la situazione eccezionale, questa continua rincorsa alla propaganda, con provvedimenti solo annunciati e poi fermi nello scontro con la realtà (e non parlo solo del bonus bici) inizia a irritarmi.

Ok, posso pure convenire che il periodo mio poco fortunato non mi spinge al solito guardare il lato buono delle cose, però francamente bastavano una calcolatrice e pochi secondi per scoprire l’insufficienza del fondo; bastava una lettura di un semplice opuscolo per la contabilità aziendale e si valutava prima scontrino o fattura; bastava una rapida ricerca in rete per sapere che esistono migliaia di aziende con vasto catalogo.

Bastava studiare prima e non dopo, come mi ripeteva la mia insegnante di latino e greco quando mi offrivo per recuperare un brutto voto.

Buone pedalate

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