[Tecnica] Come attrezzare la propria ciclofficina, parte prima

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Cosa ci serve per attrezzare in modo corretto e completo la nostra ciclofficina?

E’ una domanda che mi arriva spesso da voi, sul blog scrissi alcuni articoli, da oggi avremo anche una serie di video.

Come il titolo lascia intuire, saranno più puntate, divise per area tematica.

Dove vedremo alcuni utensili ma non il loro funzionamento, tra blog e canale You Tube c’è già abbondanza di consigli su come usarli.

Piuttosto dovremmo interrogarci su cosa significa la domanda di apertura.

Cosa vuol dire attrezzata in modo corretto e completo?

Significa che deve esserci quello che ci serve.

Che detto così suona banale e in fin dei conti vuol dire nulla.

Traduco, allora. Una ciclofficina deve essere costruita poco alla volta dotandola di tutte quegli utensili necessari alle operazioni che intendiamo svolgere in prima persona e soprattutto che rispettino gli standard della nostra bici o delle nostre bici.

Semplice buon senso ma che non sempre abbiamo.

L’esempio classico è quello delle cassette multiutensile, dove c’è un poco di tutto ma anche molto che non ci serve.

E spesso ci si accorge della loro inutilità a lavori iniziati, quando a bici parzialmente smontata ci rendiamo conto che quel dato estrattore non è adatto alla nostra bici.

Di contro c’è l’errore opposto, l’acquisto compulsivo di qualunque attrezzo rechi la dicitura “bike tool”: ok, ma se non hai nemmeno una bici con il movimento centrale press fit, a che ti serve una pressa per montarlo?

Noi non siamo meccanici di professione, non dobbiamo accontentare una vasta platea, non ci serve essere pronti a qualunque necessità.

Noi vogliamo solo prenderci cura e bene della nostra bici.

E vogliamo farlo secondo le nostre necessità di tempo disponibile, voglia di sporcarci le mani di grasso e interesse per la meccanica.

Esiste in molti ciclisti la strana convinzione che essere bravi meccanici sia viatico per potersi definire veri ciclisti, intenditori insomma.

Non è così.

Il bello della bici è pedalarci, per le cure necessarie possiamo tranquillamente affidarci a un professionista e non c’è alcuna vergogna nel farlo.

Vero che alcune operazioni essenziali è bene imparare a farle in autonomia, ne va della nostra sicurezza come del buon esito dell’uscita.

Ovviare a una foratura, regolare un impianto frenante, una sistemata alla tensione cavo della trasmissione.

Poca roba, del resto la bici è pur sempre qualcosa di semplice (beh, forse le cose stanno cambiando…) e non si è meno ciclisti se non montiamo un telaio da zero in 30 minuti.

Ma la bici è anche passione, molti di noi amano curarla non per risparmiare i soldi del meccanico (chi lo fa andrà incontro a sicuro insuccesso, la grettezza mal si concilia con l’amore per le cose fatte bene) ma per affetto verso la nostra compagna a pedali.

Il vero cavaliere prima ancora che a se stesso la sera si occupava del proprio cavallo; solo dopo averlo nutrito, abbeverato e strigliato pensava alla sua cena.

Certo, da quel cavallo poteva dipendere la sua vita, da una bici no, credo.

Allora io preferisco vedere la cura della nostra bici come un ringraziamento alla gioia che ci ha donato quel giorno.

E siccome curarla significa saper svolgere alcune operazione con i giusti attrezzi, tanto vale vedere cosa potrebbe servirci.

Oggi, e mi avvio a concludere, prenderemo in esame un kit base, minimo. Nelle prossime puntate, con divisione per area tematica, vedremo gli attrezzi per la trasmissione, i freni, le ruote ecc. E poi una puntata conclusiva per quegli attrezzi che definisco generici perché non creati apposta o solo per le bici ma che si rendono sempre necessari.

Necessari in rapporto ai lavori che intendiamo fare, al loro livello diciamo così.

Per semplificare: se non intendiamo essere noi a cambiare un movimento centrale BSA non ci servirà l’attrezzo per le calotta.

Ma se vogliamo farlo, oltre alla chiave specifica ci servirà anche quella non specifica per poterla azionare, ossia se la chiave ghiera è una chiave a tazza servirà il cricchetto o la poligonale per poterla usare. O la dinamometrica, per i più puntigliosi.

Ultima notazione: solo questa prima puntata sarà lanciata anche qui sul blog, le altre no, saranno pubblicate con cadenza settimanale solo sul canale You Tube.

Quindi stavolta è quanto mai necessario il mio invito, se volete essere aggiornati, a iscriversi al canale You Tube del blog.

 

Buone pedalate


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