Noene solette Urban LG-2
Qualche settimana fa ho testato due prodotti della azienda svizzera Noene: il Bike Grip da applicare sotto il nastro manubrio e i sottoplantari Invisible SP-01, anche loro da applicare al di sotto delle solette già presenti nelle nostre scarpe. Mi ero avvicinato con un certo scetticismo, che è comunque sempre bene avere per non farsi influenzare; ho chiuso i test ben convinto della utilità della tecnologia Shock Absorbing. Per questo ho deciso di proseguire mettendo alla prova altre solette a catalogo: le Urban LG-2, le Universal N-02 e infine le Optimum OF-P2. Tutte a spessore 2mm e tutte utilizzabili anche lì dove la soletta della nostra calzatura non è estraibile, grazie al rivestimento in tessuto della parte a contatto col piede. Resta fuori solo la versione Ergonomic AC-2, perché questo è un blog di ciclismo e la AC-2 è indicata per altri sport.
Non avremo un unico test ma tre differenti articoli, ognuno dedicato a uno dei modelli citati. Questo mio dilazionare non è un escamotage per aumentare le pubblicazioni; anzi, per me sarebbe assai più comodo un solo articolo e dedicarmi ad altro, visto la mole di arretrato che sto accumulando e la quantità di materiale da testare. Anche se i precedenti test mi hanno convinto ho voluto ugualmente mettere alla frusta le diverse solette, e non è qualcosa che puoi fare in un giorno. I benefici, se ci sono, li avverti nel tempo; e poiché mai come in questo periodo sono sempre in sella per star dietro a tutto, non è semplice capire cosa sia beneficio dell’elastomero messo a punto da Noene e cosa sia frutto di tanto allenamento. Evito di riportare qui le indicazioni tecniche e scientifiche, già presenti nel precedente articolo a cui vi rimando. Oppure potete consultare direttamente dal sito ufficiale.
Quindi partirò da queste Urban LG-2, nelle prossime settimane arriveranno gli articoli sulle altre; e al solito mio, inizio dalla confezione, il solito e pratico pack trasparente.
Ho tolto le solette dalla loro confezione e come la volta precedente le ho infilate in due differenti scarpe da ciclismo, una da strada con suola in fibra in carbonio e una da Mtb con suola in nylon, e una scarpa da running; ma ispirato dal nome con cui Noene ha battezzato il prodotto le ho inserite anche negli scarponcini da trekking che uso quotidianamente, in sostituzione delle solette originali, le ho cioè utilizzate a solo. E per essere il più fedele possibile allo scopo di questa versione, ci ho passeggiato pure con i mocassini, che una soletta non hanno mai avuto.
Usate a solo perché le Urban LG-2 sono caratterizzate da una copertura in tessuto, che è lì apposta per poter essere sfruttate con tutte quelle calzature che non hanno soletta proprietaria removibile.
Nulla vieta ovviamente di usarle semplicemente in alternativa a quelle preesistenti, removibili o meno.
Non è solo il rivestimento in tessuto a differenziarle dalle Invisble già testate: cambia anche lo spessore, che qui sale da 1 a 2mm. Meno di una moneta da un euro.
Il lato opposto presenta a vista il tipico materiale Noene.
Forma e taglio di queste Urban LG-2 sono identici a quelli delle sorelle più sottili e prive di rivestimento in tessuto; quindi valgono qui le stesse considerazioni già svolte per la loro adattabilità a differenti modelli di scarpe da ciclismo. Riassumo per chi non avesse voglia di rileggere il precedente articolo. Si inseriscono con facilità in ogni tipo di calzatura, mostrandosi un pelo sottili nella zona dell’arco plantare con scarpe a pianta larga. Il tallone è perfetto qualunque sia la calzatura e comunque sono facilmente ritagliabili a misura.
Per gli incontentabili c’è la versione Universal N02, ugualmente rivestita in tessuto, ugualmente con spessore di 2mm ma di forma complessivamente più larga; come evidenziato nella immagine in basso in un confronto diretto.
In ogni caso le Universal saranno oggetto di un prossimo articolo, per ora restiamo con le nostre Urban. Dove il nome non rende piena giustizia, perché si sono mostrate performanti come le sorelle Invisible sia pedalando che correndo. Ok, correre nel mio caso è una parola grossa, diciamo nei mie passetti veloci…
Usando le calzature da Mtb che, ricordo, sono una versione economica e con suola in nylon, il beneficio in termini di comfort è stato immediato. Superiore a quanto rilevato con la versione più sottile. Miglioramento tangibile ma imputabile anche alla scarsa qualità, nonché usura, della soletta originale. Infatti mentre le Invisble SP-01 le ho usate frapposte tra suola e soletta originale, queste Urban Lg-2 le ho sfruttate da sole. La conferma di questa impressione l’ho avuta passando alle scarpe con suola in fibra di carbonio, di gamma alta quindi. E qui il miglioramento l’ho avuto alla distanza, non appena infilate le scarpe perché la soletta proprietaria è anch’essa di alta gamma.
Mi interessava anche capire se la soletta Noene si sarebbe mossa all’interno della scarpa, sotto l’azione della pedalata. No, non è successo perché comunque a contatto con la suola c’è la parte non rivestita, che ha grip in abbondanza ed è il motivo per cui le solette non ricoperte non possono essere usate da sole. Il rivestimento in tessuto nemmeno si è mostrato scivoloso, non mi ha fatto avvertire caldo o alcun fastidio. Resta da stabilire la durata nel tempo, non tanto della soletta perché il materiale è quasi indistruttibile, quanto proprio del rivestimento in tessuto sottoposto allo stress continuo e al venefico effetto dell’acidità del sudore. Si d’accordo, non è piacevole parlarne, ma sotto sforzo e col caldo sudiamo, tutti.
Passando alle scarpette da running, anche loro bisognevoli di pensionamento, ho avvertito lo stesso immediato miglioramento del comfort come accaduto con le calzature da Mtb; e anche una migliore capacità di assorbimento, immagino grazie allo spessore superiore; migliore assorbimento che si avverte anche pedalando, più con pedali da Mtb che stradali (o forse la differenza è nelle scarpe, molto distanti tra loro per qualità). Comunque correndo…cioè, scusate, alla mia andatura più veloce, ho apprezzato queste Urban più delle Invisible. Però, visto che ormai sto raffrontando, ho preferito la maggiore sensazione di freschezza delle Invisible rispetto alle Urban calzando gli scarpini con suola in carbonio. Insomma, venirne a capo non è stato facile e vi garantisco che in questi giorni in cui sto pedalando con altre solette ancora le cose si stanno ulteriormente complicando…
Come detto in apertura ho voluto mantenere fede al nome scelto da Noene per questo prodotto e le infilate pure negli scarponcino da trekking che uso per spostarmi a piedi e nei mocassini a corredo della divisa da lavoro.
Breve intermezzo: quando mi viene affidato qualche componente o accessorio in prova specifico sempre che ne avrò massima cura, ovviamente senza risparmiare nulla durante il test, in modo da poterlo restituire nelle migliori condizioni possibili. Ora, oggettivamente, ci sono cose che non ti poni proprio il problema di dover restituire perché tanto un altro tester non potrebbe comunque utilizzarle. Come queste solette, chi volete le indosserebbe dopo che ci ho corso (e sudato…) io? Ecco, farebbe un poco schifo pure a me.
Perché questo intermezzo? Perché al termine del test queste solette erano finite in pianta stabile (metafora indovinata…) proprio negli scarponcini da trekking. Per traslocare nei mocassini, ma solo perché nel frattempo negli scarponcini ho preferito usare, sempre dopo averlo testato, il modello Universal che vedremo la prossima volta. Se vi state chiedendo come mai non in scarpe da ciclismo la risposta arriverà tra qualche settimana: lì sto usando un altro modello ancora. L’ho detto che le cose si stanno facendo complicate…
Ma torniamo alle nostre solette Urban LG2, che si sono rivelate ottime anche negli scarponcini da trekking e in nei mocassini; tanto comfort e piede fresco.
Tiriamo le somme. Valgono qui tutte le considerazioni fatte per le Invisible SP-01 in termini di comfort e minore affaticamento sulla distanza. Significa che è adatta esattamente agli stessi ciclisti cui ho fatto riferimento nel precedente test. Per questo sposto il discorso dal ciclista alla scarpa: infatti in più abbiamo una maggiore comodità generale, nettamente avvertibile se le scarpe non sono di alta gamma o ormai usurate, come le mie da running, che cambierò quanto prima. Hanno il vantaggio rispetto alle sorelle più sottili di poter essere utilizzate anche in quelle calzature in cui la soletta originale non è removibile; hanno lo svantaggio di essere più pesanti. Poco, ma per chi bada al grammo, e mi riferisco all’uso ciclistico, e si arrovella ore per scegliere lo scarpino più leggero sul mercato è un elemento di valutazione che è giusto fornire.
In ogni caso pedalando è un bel testa a testa tra queste Urban e le Invisible; se la scarpa è al top, la mia preferenza va alla Invisible, se è di gamma medio bassa meglio questa Urban. Lo stesso vale per la corsa a piedi.
Nell’uso quotidiano, restando al confronto solo fra queste due versioni (perché non sarebbe giusto il paragone con gli altri modelli non ancora pubblicati) vince la Urban; che è efficace quanto l’altra e anche più confortevole.
Ultime considerazioni sul prezzo, così come l’ho rilevato dallo shop ufficiale. E’ analogo a quello delle Invisible già provate, quindi non è qui che dobbiamo cercare una differenza. La dobbiamo cercare nell’uso e nel tipo di scarpa: se scarpa di alta qualità, con una buona soletta proprietaria, va bene la Invisible; se scarpa più economica con soletta scadente o non removibile, meglio la Urban. Che si è rivelata valida anche nell’uso quotidiano ma sono considerazioni che ho svolto per zelo giornalistico, questo blog ha per tema il ciclismo e in questo ambito preferisco restare.
Il prossimo test avrà protagonista le versione Universal N02; e chiuderò con il modello Optimum OFP2. Però non fatemi anticipare altro, un poco di pazienza e pubblicherò tutto. E al termine avremo una abbondante mole di dati, ma soprattutto avremo un confronto diretto tra i vari modelli in modo ognuno potrà farsi una propria idea sulle differenze. Provarle tutte non è stato semplice, i test stanno proseguendo in questi giorni, però il ritmo serrato nel passare da un modello all’altro ha avuto il pregio di farmi comprendere immediatamente le diverse caratteristiche. Nel frattempo buone pedalate a tutti.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.