Michelin Protek Urban

Le conclusioni

Tempo di lettura: 10 minuti


Le conclusioni

Questo test mi serviva (anche) per ricavare dati per rispondere a una delle tante domande che arrovella i ciclisti: meglio una gomma larga o una stretta? E nella prima stesura avevo dedicato un intero paragrafo alla questione. Finché mi sono reso che pubblicarlo qui, in questo test, sarebbe stato inutile. Si perdeva quando invece è meglio averlo come articolo a se stante; e poi si tratta di un discorso in generale, mentre qui abbiamo il test di una specifica coppia di copertoncini, anzi di due coppie in differenti sezioni ed è meglio valutare solo loro e tracciare qui, con le conclusioni, pro e contra delle misure diverse ma solo riferiti a questi Protek Urban.

Per un discorso più generale potete fare riferimento a questo articolo.

Ho scritto nella introduzione che i copertoncini da città sono i più difficili da ideare per una azienda: tante, troppe esigenze cui venire incontro e tutte in contrapposizione tra loro. Li vogliamo leggeri ma robusti, comodi ma performanti, scorrevoli ma dal gran grip. Impresa non facile.

E’ riuscita l’impresa a Michelin? Si, certamente. Ha sbagliato qualcosa? Si, il nome. Perché li hanno chiamati Urban eppure si sono dimostrati più che performanti in uso non esclusivamente urbano. Mi è sembrato di rivivere il test delle Michelin Cyclocross Jet, una gomma che a farla girare solo su campi da ciclocross è proprio un peccato visto come bene si è comportata in tantissime occasioni, compreso il ciclismo urbano.

Il grip di queste Protek Urban è sempre di ottimo livello, a patto di aver prima rodato le coperture.

Pavé, basolato, asfalto di cattiva qualità, asciutto o bagnato non sono un problema. Grazie alla grande comunicativa anche l’umido si supera senza problemi, basta evitare manovre brusche.

La scorrevolezza è superiore a quanto il basso Tpi lascia supporre. Merito della mescola, del profondo incavo centrale o della generale costruzione della gomma o di tutte e tre non so dirvelo.

Scorrevolezza che è sostanzialmente analoga per le due misure, perché se è vero che una gomma larga in teoria scivola meglio, è anche vero che questo avviene a parità di pressione: ma i Bar ottimali per il mio peso non sono stati uguali tra le due misure, la più piccola ha richiesto una pressione di esercizio più alta. E’ la differenza tra teoria e pratica di cui ho parlato nell’articolo linkato prima.

Il comfort di marcia è ottimo, e in questo devo dire che Michelin mi sta abituando bene. Un vantaggio, direi ovvio, lo ha registrato la versione da 35: più gomma, più aria, meno pressione di lavoro mi sarebbe parso strano il contrario.

La tenuta in curva non ha riservato sorprese. Molto valida per tutte e due le misure; e se la misura superiore si è avvantaggiata anche in questo frangente non è stato tanto per una sua intrinseca superiorità, quanto per il maggior senso di sicurezza che avere più impronta a terra ti infonde quando spingi forte in discesa.

Si chiamano Urban ma hanno mostrato una insospettabile anima sportiva, grazie al profilo davvero indovinato oltre alla mescola così performante. Qui il vantaggio ho dovuto assegnarlo, seppure ai punti, alla versione più sottile. A farle vincere il confronto è stato il peso inferiore. Vero che nelle discese più veloci con le 35 pieghi in tutta sicurezza e mantieni così una velocità complessiva assai alta perché le curve le percorri proprio a tutta; ma ci riesci anche con le 28 e in più hai quel vantaggio nei rilanci, in discesa come in piano, che rendono tutta l’azione assai rapida.

Ovvio quindi che anche in salita siano state le più sottili a primeggiare. Però solo con pendenze più dure; finché la ascesa è pedalabile la differenza di peso si avverte assai meno.

Non sono gomme leggerissime queste Urban Protek, chiariamo. Sono più leggere di tante concorrenti, questo si, ma non certo quanto una gomma sportiva, quindi non aspettatevi analoghe prestazioni. E’ che peso a parte hanno una loro sportività che mi ha portato spesso al confronto proprio con gomme più corsaiole.

Ho difficoltà a classificarle perché sono più di semplici copertoncini da città, vicine a specialistiche gomme da turismo e meno di gomme sportive in senso stretto. Eppure, soprattutto la 700×28, potrebbe tranquillamente equipaggiare una tuttofare di derivazione stradale sportiva, rinunciando a qualcosa in termini di peso e prestazioni pure e guadagnando tanto in comfort di marcia e protezione dalle forature. Protezione che non sarà assoluta come quella da 5mm di cui beneficiano altre gomme Michelin e quelle di diversi produttori; però intanto è stata la seconda gomma in assoluto a passare il test dei vetri lasciati a terra (e recensioni di copertoncini non mancano certo sul blog…) e, francamente, le gomme con protezione da 5mm pesano troppo, sfiorano o superano il chilo e questo si traduce in perdita di piacere nella guida.

Con queste Michelin Protek Urban non ho perso godibilità nell’uso nel raffronto con copertoncini di analoga estrazione e misura. Per trovare differenze devo guardare a coperture di altra gamma e questo, credo, sia un pregio. Perché quando inizi a paragonare una gomma pensata per la città a gomme pensate per la velocità, beh, chi ne esce vincente è la prima.

E’ stato un test strano e faticoso, perché condotto con due bici sulle quali ho dovuto alternare i copertoncini nelle due misure. Non ho pedalato prima con una bici montata con le 28 e poi con una altra montata con le 35 per invertire il tutto finiti i giri. Ogni uscita prima con una bici montata con una copertura, poi subito dopo stesso percorso, stessa bici ma gomma in misura diversa. Perché oltre la gomma dovevo capire le differenze all’atto pratico nello scegliere uno o l’altra dimensione.

Differenze minori di quanto credessi, e bene fece il mio ristretto comitato di redazione (un semplice gruppo di appassionati che mi fa da coscienza critica, demolendo senza remore le mie idee) quando mi fece tornare sui miei passi, io che volevo mettere a confronto le 700×28 con le 700×32: “Fabio, qui la gente gira con le gomme sgonfie e manco ci pensa, tu gli proponi 4mm di differenza? Ma sai dove ti mandano?”

Ovviamente obiettai avevano torto; ovviamente il giorno dopo contattai l’ufficio stampa Michelin, che ringrazio per la gentilezza che mi ha sempre mostrato, per modificare la richiesta…

In conclusione, a chi suggerire queste gomme? Ai ciclisti urbani, viene facile. Ma posso ampliare il campo, senza limitarmi ai pendolari del casa lavoro. Sono gomme che vanno bene ovunque, anche nel turismo e se ti prende la scimmia di una tirata ogni tanto. Non certo gomme da corsa, anche perché faticherebbero a entrare in un telaio freni al cerchio e non le indicherei nemmeno per una sportiva pura a disco, questo no. Ma una gravel più stradale si, senza problemi. Un sentiero battuto lo percorrono senza problemi, le forature non sembrano impensierirle, non è un peccato limitarsi ai confini cittadini?

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Samuele Gaggioli</cite>

    Gran bella recensione, grazie.
    Io ho sempre usato gomme Michelin, sia sulla macchina che sull’auto che, adesso, sulle bici, e mi sembra che negli ultimi tempi stiano tirando fuori delle cose eccelse in continuazione.
    Solo un appunto sulle puntine da disegno: le ha trovate il CT Cassani durante un giro con i suoi amici… roba da criminali 🙁 Meno male erano in salita e non è successo niente.

    Ciao

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Samuele, hai ragione: Michelin sta proponendo negli ultimi tempi ottimi copertoncini, per tutti gli usi. Io ormai sto usando quasi solo i loro (facessero una cyclocross jet nero/para e pure Elessar ne sarebbe dotata…) e al momento questi Urban sono rimasti sulla London road, penso li terrò su nei prossimi mesi.
      Puntine da disegno: lì sono state messe apposta e poi non prendete alla lettera ogni frase: bisogna pure spezzare il tono ogni tanto 😀 😀

      Fabio

      • <cite class="fn">Samuele Gaggioli</cite>

        Non l’avevo presa alla lettera, solo che effettivamente a pensarci le probabilità di forare per una puntina sono in sé insignificanti rispetto allo schifo che troviamo per strada grazie alla maleducazione e per l’appunto ho giusto letto ieri di Cassani e mi è venuto spontaneo portarlo come esempio di inciviltà nell’ambito della sicurezza stradale a te (ma anche a me e penso buona parte di noi) tanto cara.
        Ecco, da una frase messa lì a batttuta è venuta fuori una cosa deprimente 😀

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Già, triste davvero.
          Che poi, profetico direi, la parte delle puntine l’avevo scritta la scorsa settimana…

          Fabio

  • <cite class="fn">Andrea</cite>

    Ciao Fabio,
    grazie per i test che proponi, sempre attuali e variegati. Ti faccio una domanda: che differenza c’è tra i Protek Urban e i Protek in termini di destinazione d’uso?
    Parlando d’altro, ogni volta in cui leggo un tuo articolo in merito agli pneumatici mi convinco che utilizzo delle pressioni assurde. Io peso circa 60 kg e non è raro che gonfi a 6 bar nella convinzione di rendere la bici più scorrevole. La sensazione di maggiore scorrevolezza è indubbiamente positiva, ma il comfort è fortemente penalizzato e tenendo conto che, lungo i
    miei percorsi abituali le strade sono pessime e che in più in questo periodo dell’anno praticamente esco sempre con il buio (centro tutte le buche) , allora tale parametro diventa per me fondamentale. A questo punto ti chiedo, come determino la pressione ottimale?Come mi regolo nella scelta allo scopo di evitare forature e non penalizzare la godibilità lungo percorsi sconnessi?
    Ciao.
    Andrea

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Andrea, ti ringrazio. Coi miei test cerco di aiutare chi usa la bici ogni giorno, sia per allenarsi che per diporto e pendolarismo. Insomma, chi vive sui pedali e ogni occasione è buona per saltare in sella 😀

      Sui Protek posso solo dirti quello che si rileva “sulla carta” non avendoli mai provati. Si rivolgono a chi affronta spesso umido e pioggia, quindi mescola e battistrada sono differenti da questi protek Urban, mentre la protezione antiforatura è uguale.
      Di più non posso dirti, è mio costume dare pareri su ciò che ho toccato con mano e i Protek appunto non li ho testati.

      Fabio

      • <cite class="fn">Andrea</cite>

        Ciao Fabio, questi Protek mi incuriosiscono da un po’, gli urban con quel canale centrale danno la classica idea dello pneumatico da bagnato nel senso più generale, non rimanendo strettamente in campo ciclistico. In più ho visto dal vivo gli Energy che mi hanno colpito, sono molto meno scolpiti.

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Andrea, la tenuta sul bagnato di questi Urban è eccellente; a patto di averli rodati, vogliono i loro chilometri. Non tantissimi, ma un centinaio si.

          Pressione: non so che modello è, comunque coi tuoi 60 kg e un range 3,5/6 oltre i 4,5 non dovresti spingerti. Sull’anteriore puoi fermarti a 4,3.
          Viaggiare a 6 bar col tuo poco peso è eccessivo e controproducente.

          Fabio

          • <cite class="fn">Andrea</cite>

            Ciao Fabio, ho provato a girare con queste pressioni, devo dire che ho riscoperto un certo piacere di guida, saltello molto meno sulla sella! Una componente psicologica però mi dice che la bici non è altrettanto scorrevole! Solite convinzioni mentali!
            Grazie per il consiglio!
            Andrea

            • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

              Può essere, non conscendo bici e gomma specifica (hai solo detto 35mm)sono andato di rapido calcolo, senza correttivi. Molto influiscono carcassa e mescola, ma puoi arrivarci da solo: parti dalla più alta, scendi prima di 0,5 bar alla volta (mantenendo una differenza di 0,2/0,3 tra anteriore e posteriore) e poi di soli 0,2 bar alla volta. Vedrai che in 4/5 uscite trovi la giusta pressione in base anche alla gomma che usi.

              Fabio

          • <cite class="fn">Andrea</cite>

            Ciao Fabio, le gomme sono delle vittoria Vittoria Adventure su un’ibrida in alluminio, una scott sportster, tra l’altro gli estremi dell’intervallo di pressione dovrebbero essere 4-6 bar. Per questo ho gonfiato posteriore a 5 anteriore intorno ai 4,8 ed ho avvertito dei benefici soprattutto in termini di godibilità generale. In ogni caso più che altro sottolineavo il fatto che le convizioni mentali che ci accompagnano a volte non ci fanno rendere conto delle differenze tra una configurazione e l’altra. Questo da molto più valore al tuo lavoro perchè non è scontato riuscire ad avere un approccio ai test che sia privo di pregiudizi.
            Andrea

            • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

              Hai perfettamente ragione: in bici la nostra capoccia, nel bene e nel male, conta più della zampette… 😀

              Fabio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Scusami Andrea, non mi ero accorto che la seconda parte non era online.
      Pressione: 6 bar su cosa? Perché non è questione di bar ma di gomma, sua sezione, range di pressione min e max e poi da lì capire se i tuoi 6 bar sono corretti o meno.
      Senza questi dati non ho idea di quale potrebbe essere la tua pressione di esercizio ideale

      Fabio

      • <cite class="fn">Andrea</cite>

        Ciao Fabio, hai ragione, sono stato impreciso, la sezione dello pneumatico è 35 mm, i 6 bar coincidono con la massima pressione di esercizio la minima dovrebbe essere 3,5 bar.
        Ciao.
        Andrea

  • <cite class="fn">pistaciclabile</cite>

    Bella recensione su gomme interessanti e, ad occhio, adatte alle mie necessità e al tipo di giri su strada che faccio io(cicloturismo tranquillo di una mattinata, fuori porta, asfalto e qualche tratto di strada bianca, strade buone, tipo Chianti, maggiore attenzione a comodità e sicurezza più che alla leggerezza e alla performance sportiva). Al momento, se non è un giro da MTB, la bici che uso per questi giri è la bianchi spillo che hai visto nei commenti in un altro post, che monta dei Vittoria Randonneur 700×35 con protezione antiforatura; hanno un disegno molto simile a quello dei copertoncini da te descritti nell’articolo, e anche caratteristiche che ritrovo simili a leggere la recensione. Forse i miei sono un po’ più pesanti ma mi riservo di controllare. Avevo provato in passato i Protek Cross Max Della Michelin( te ne avevo già parlato), ma mi sono trovato male per la difficoltà di montaggio(a proposito del montaggio cosa dici? Tutto facile?), per una eccessiva rigidità a pressioni neanche tanto alte e, nell’ultimo periodo, per la propensione a pizzicare, temo dovuta all’eccessivo strato di protezione antiforatura che alla lunga deve aver creato problemi di schiacciamento della spalla, o qualcosa di simile; un problema del genere ho letto che è stato verificato anche per altri copertoni con protezioni spesse, da gente che fa cicloturismo a lunga percorrenza… credo, dopo aver controllato cerchio, raggi e copertone più volte senza riscontrare problemi, che sia dipeso proprio da quello.
    Questi che recensisci invece mi paiono più equilibrati sulla carta e, se sono simili ai vittoria randonneur, credo di capire il tuo entusiasmo. Appena finirò le randonneur, ci faccio un pensierino…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Antonio, non sono simili ai Randonneur (che ho usato e che conosco) ma meglio, molto meglio…

      Fabio

  • <cite class="fn">Sal Penso</cite>

    Ciao Fabio, bella ed esauriente recensione, MAAA… dovendo scegliere fra le Pasela PT (cmq quasi introvabili) e queste Protek Urban ???
    Devo cambiare i copertoni della mia Cinelli Gazzetta della Strada per un uso misto cittadino/turistico (lasciando perdere questioni estetiche)
    ciao, Salvatore

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Salvatore, non sono copertoncini equiparabili. Il Pasela è più leggero e scorrevole ma dura meno e ha protezione antiforatura meno efficace; l’Urban pesa di più, è rigido e non pieghevole, scorre poco meno ma ha protezione antiforatura più efficace. Che poi è questa che fa la differenza nella resa dinamica, perché incide su carcassa, peso ecc.
      Se l’uso è più sbarazzino ti direi Pasela senza remore.

      Fabio

  • <cite class="fn">Sal Penso</cite>

    Fabio, grazie intanto per la celere risposta, mi permetto di disturbarti ancora…..
    ..avrei per le mani una coppia praticamente nuova di Panaracer Gravelking da 700×28 che un mio compagno di avventure vuole cambiare sulla sua gravel con la versione SK….
    … ho visto che hai in preparazione un test proprio di queste gomme, hai qualche anticipazione in merito ?
    o qualche considerazione in generale cmq,
    ..io della bici su cui devo cambiare le gomme (Cinelli GdS) attualmente ne faccio un uso … “universale” … ,bar, spesa, giretti in abiti civili, viaggetti di 1 o più gg,ecc….
    La misura massima che posso montare, con i parafanghi, è il 700×28 (attualmente monto delle Specialized Roubaix, ma sono ormai quasi alla frutta….)
    saluti e grazie, Salvatore

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Salvatore, al momento non ho risposte. Ho montato una Gravel king su un cerchio, fatte le foto di rito per la presentazione statica, smontate e riposto tutto. Finché non chiudo gli altri test in lavorazione non ho tempo per pedalarci. Per come stanno le cose, prima di maggio/inizi giugno dubito potrò essere online con la loro recensione. Sorry.

      Però visto l’uso io un pensierino a gomme 4s, per esempio le Michelin Power o le (strepitose, a breve la recensione online) Pirelli Pzero 4s, lo farei. Alla fine temono solo i grossi carichi, roba da viaggio con 40 kg di bagaglio. Ma tengono in ogni situazione, sono leggere, comode, scorrevoli. Costicchiano ma non è che i Pasela te li regalano. I 5/6000 km li fanno, sono un poco più delicati per la questione bucature ma non così tanto. E la bici diventa assai godibile, che male non fa…

      Fabio

  • <cite class="fn">Simone</cite>

    Ho una city bike Eusebi degli anni 90′..Vorrei sostituire i copertoni originali con dei protek urban 700 *40. La bici ha cerchi da 28 pollici e il canale 622 *17 din. Secondo voi quale larghezza massima posso montare su questo cerchio ??? Grazie per l’aiuto

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Simone, oltre al saggio suggerimento che ti ha dato Adriano (perché lo spazio disponibile è il primo elemento con cui fare i conti) aggiungo due ulteriori considerazioni. Primo; cerchio da 17 significa poter arrivare fino al 52. Però superare certe misure deforma troppo il profilo e io sui 17 raramente supero i 38 sulle bici che monto.
      Secondo; se usi i parafanghi devi fare i conti con lo spazio che serve a loro, quindi scendere di sezione in conseguenza.
      A questo punto, poiché non conosco la tua bici, non ti resta che valutare quanto spazio hai e se usi o meno parafanghi. Col canale da 17 puoi spingerti fino al 38 o 40 (max misura in gamma Protek Urban la seconda) e pedalare sereno.

      Fabio

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    La larghezza massima che passa nell’archetto dei freni e sotto la forcella.

  • <cite class="fn">Francesco</cite>

    Ciao,
    Volevo ringraziarti per le tue recensioni, sempre complete ma soprattutto oneste, in un periodo dove alcuni test su internet sembrano dei messaggi pubblicitari. Volevo chiederti: consiglieresti questi copertoni su una triban rc520 (acquistata anche grazie ai tuoi consigli)?
    Il mio uso é prettamente urbano (casa-lavoro e uscite domenicali) ma non mi dispiacerebbe anche un giro su sterrato battuti. Volevo acquistare le marathon ma la loro rigidità, già testata, mi ha un po’ fatto passare la voglia…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Francesco, sono gomme da città. Quindi robuste, antiforatura, molta gomma ecc. Tradotto, pesano più di una gomma sport-touring.
      Con ruote che già non sono piume non è la scelta migliore.
      Dai una occhiata alle recensioni di gomme presenti sul blog, sono sicuro che troverai quella giusta

      Fabio

  • <cite class="fn">reggaeroland</cite>

    Salve, grazie per la recensione con spunti interessanti.

    Già usavo copertoni MIchelin da strada (Dynamic Sport, qualità/prezzo ottimi, sfruttati ormai al massimo), e dovendoli cambiare, mi stavo orientando sui Protek Urban 28, ma qua a Firenze sono introvabili (ogni venditore o biciclettaio mi vuole proporre solo quelli che dice lui), e anche online non riesco a reperirli.

    Chiedo a questo punto a chi capiti di leggere, e eventualmente anche all’autore: qualcuno mi riesce a segnalare un sito affidabile, che venda i copertoncini Protek Urban misura 28-622 , a prezzi intorno alla media di mercato ?

    Non voglio cedere e passare ai 37-622 (700×35), soprattutto dopo oltre 3 anni con copertoncino 700x25c con cui mi trovavo ottimamente (salvo qualche rischio ogni tanto, dato l’uso in città).

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Pietro, fatta rapida ricerca ed effettivamente non si trovano.
      E pensare che una coppia di 700×28 l’ho regalata un paio di mesi fa, mentre traslocavo officina e ho dato via parecchie cose.
      Comunque, visto che non sono pieghevoli, c’è rischio che di spedizione paghi più dei copertoncini (pacco grande); meglio se cerchi un rivenditore Michelin e ordini in negozio fisico.

      Fabio

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