Michelin Protek Urban

Come sono fatti

Tempo di lettura: 10 minuti

Come sono fatti

Copertoncini a cerchietto rigido, due le misure in prova: 700×28 e 700×35.

La gamma comprende anche altre misure, sia per ruote da 26″ che da 28″. Non manca una 20″, sarebbe, forse, il caso di aggiungere le 16″ e coprire così l’intero range delle bici pieghevoli.

Tutte hanno in comune la mescola Michelin Pro4 Grip che garantisce ottima tenuta sul bagnato, un canale centrale per favorire la scorrevolezza e la protezione dalle forature in fibra d’aramide.

TPI molto basso, appena 30: come è giusto che sia su una copertura a vocazione urbana. Vero, significa avere tanta gomma e il peso ne risente, seppure sia inferiore a tantissime concorrenti e il perché lo scopriremo più in basso. Non ne risente la scorrevolezza però, almeno nel caso di queste Protek Urban. Tenuta, grip e comfort ne guadagnano. In teoria anche la durata ma sapete che è una prova che non eseguo, non potrei dedicare mesi solo per sincerarmi di quanti chilometri riesco a percorrere.

Vediamo in dettaglio prima la 700×35.

Lunga ed elegante la scritta che pubblicizza marca e modello; ho sempre avuto un debole per le scritte bianche…

Sul fianco ampio corredo di indicazioni.

Leggendo le foto in senso orario troviamo: camera d’aria consigliata, la A3 della casa francese; pressione minima e massima, in un range da 3 a 6 bar (44-87 PSI) e il sito ufficiale immagino sbagli indicando 2,5 bar di minima, perché tra quanto scritto sulla gomma e quanto su un sito io presto ascolto alla gomma; posso dire che la massima è alta, coi miei 72 kg ben portati oltre i 4,2/4,4 tra anteriore e posteriore non sono andato; la misura in doppia scala ETRTO e Francese (manca quella in pollici); la freccia che indica il verso di montaggio. Banda riflettente su ambo i lati.

Non dissimile la versione 700×28, solo che le scritte sono più difficili da vedere perché la banda rifrangente le copre.

Stessa eleganza nel riportare marca e modello.

E stesse indicazione, sempre da leggere in senso orario, magari cliccando sulle immagini per aprirle a tutta pagina (qui ho dei limiti nelle dimensioni delle foto…).

Quindi abbiamo la camera d’aria suggerita che in questo caso è la più sottile A2 di Michelin, la pressione minima e massima che parte da 4 bar per fermarsi a 6 (58-87 PSI): è normale che la minima sia maggiore della versione più grassa e io, sempre coi miei 72 kg di baldanza qui ho preferito tenermi un pelo più alto gonfiando a 4,5/4,7 per anteriore e posteriore; la misura in doppia scala ETRTO e Francese (manca quella in pollici); la freccia che indica il verso di montaggio.

Il disegno del battistrada è simile ma non uguale. In comune il largo solco centrale, garante della buona scorrevolezza di questi copertoncini e che aiuta nel drenaggio dell’acqua.

Come si vede nell’immagine in alto, dal centro e sino alla spalla partono lunghi solchi diagonali, più ondulati nella versione sottile. Ho messo la 700×35 al contrario rispetto al senso di marcia per mostrare meglio il disegno.

Anche per le immagini in basso ho usato il sistema di mostrare sia nel verso di marcia che l’opposto.

I solchi diagonali sono uniti a coppia tra loro con altro piccolo intaglio, creando un disegno che rompe sempre in modo efficace il velo d’acqua. In alto le 700×35, in basso le 700×28.

Questo quello che si vede.

Interessante quello che non si vede, ossia la protezione dalle forature.

E’ in fibre aramidiche, che detto così mi rendo conto significa poco. Bisognerebbe conoscere l’esatta composizione e avere sufficienti cognizioni chimiche per capirci qualcosa. Io non conosco la prima e non ho le seconde, però una sintesi, seppur semplificata, provo a proporla.

Le fibre in Aramide o Aramidiche sono fibre polimeriche ad altissime prestazioni meccaniche ottenute per lavorazione di Poliammidi Aromatiche, ossia materiali polimerici che possono avere una struttura a catena lineare o contenere gruppi aromatici. Il più famoso elemento della prima famiglia è il Nylon, della seconda il Kevlar.

Insomma, elasticità, leggerezza e grande resistenza meccanica le caratteristiche fondamentali; superiori nel caso dei poliammidi aromatici, come appunto sono le aramidi. Che hanno una resistenza a trazione competitiva con la fibra di carbonio e una generale resistenza meccanica che molto gli si avvicina con ottima resistenza al taglio.

Bene, ma per noi pedalatori che significa? Significa avere uno scudo resistente alla perforazione, molto leggero e dallo spessore ridotto (1mm) che non compromette la guidabilità, non appesantisce oltre misura il copertoncino ed è sufficientemente elastico da permettere quel comfort di marcia che una carcassa troppo rigida ci annullerebbe. Mica male.

Questo spiega anche perché questi Michelin Protek Urban pesano meno di coperture concorrenti: ho rilevato 460 e 580 grammi per le misure in prova. Sono circa 2/300 grammi in meno rispetto a copertoncini urbani con uguale TPI e protezione antiforatura. Il divario si accentua se li paragoniamo a copertoncini con protezione interna da 5mm, che pesano intorno al chilo se non più ma è raffronto poco interessante date le differenze strutturali.

Interessante invece rilevare che la protezione aramidica è prerogativa delle coperture racing della azienda francese, così come l’utilizzo della mescola Pro4 Grip, che assicura ottima aderenza sul bagnato. Sono Urban nel nome ma hanno una anima sportiva.

Vediamo allora come si comportano su strada.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Samuele Gaggioli</cite>

    Gran bella recensione, grazie.
    Io ho sempre usato gomme Michelin, sia sulla macchina che sull’auto che, adesso, sulle bici, e mi sembra che negli ultimi tempi stiano tirando fuori delle cose eccelse in continuazione.
    Solo un appunto sulle puntine da disegno: le ha trovate il CT Cassani durante un giro con i suoi amici… roba da criminali 🙁 Meno male erano in salita e non è successo niente.

    Ciao

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Samuele, hai ragione: Michelin sta proponendo negli ultimi tempi ottimi copertoncini, per tutti gli usi. Io ormai sto usando quasi solo i loro (facessero una cyclocross jet nero/para e pure Elessar ne sarebbe dotata…) e al momento questi Urban sono rimasti sulla London road, penso li terrò su nei prossimi mesi.
      Puntine da disegno: lì sono state messe apposta e poi non prendete alla lettera ogni frase: bisogna pure spezzare il tono ogni tanto 😀 😀

      Fabio

      • <cite class="fn">Samuele Gaggioli</cite>

        Non l’avevo presa alla lettera, solo che effettivamente a pensarci le probabilità di forare per una puntina sono in sé insignificanti rispetto allo schifo che troviamo per strada grazie alla maleducazione e per l’appunto ho giusto letto ieri di Cassani e mi è venuto spontaneo portarlo come esempio di inciviltà nell’ambito della sicurezza stradale a te (ma anche a me e penso buona parte di noi) tanto cara.
        Ecco, da una frase messa lì a batttuta è venuta fuori una cosa deprimente 😀

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Già, triste davvero.
          Che poi, profetico direi, la parte delle puntine l’avevo scritta la scorsa settimana…

          Fabio

  • <cite class="fn">Andrea</cite>

    Ciao Fabio,
    grazie per i test che proponi, sempre attuali e variegati. Ti faccio una domanda: che differenza c’è tra i Protek Urban e i Protek in termini di destinazione d’uso?
    Parlando d’altro, ogni volta in cui leggo un tuo articolo in merito agli pneumatici mi convinco che utilizzo delle pressioni assurde. Io peso circa 60 kg e non è raro che gonfi a 6 bar nella convinzione di rendere la bici più scorrevole. La sensazione di maggiore scorrevolezza è indubbiamente positiva, ma il comfort è fortemente penalizzato e tenendo conto che, lungo i
    miei percorsi abituali le strade sono pessime e che in più in questo periodo dell’anno praticamente esco sempre con il buio (centro tutte le buche) , allora tale parametro diventa per me fondamentale. A questo punto ti chiedo, come determino la pressione ottimale?Come mi regolo nella scelta allo scopo di evitare forature e non penalizzare la godibilità lungo percorsi sconnessi?
    Ciao.
    Andrea

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Andrea, ti ringrazio. Coi miei test cerco di aiutare chi usa la bici ogni giorno, sia per allenarsi che per diporto e pendolarismo. Insomma, chi vive sui pedali e ogni occasione è buona per saltare in sella 😀

      Sui Protek posso solo dirti quello che si rileva “sulla carta” non avendoli mai provati. Si rivolgono a chi affronta spesso umido e pioggia, quindi mescola e battistrada sono differenti da questi protek Urban, mentre la protezione antiforatura è uguale.
      Di più non posso dirti, è mio costume dare pareri su ciò che ho toccato con mano e i Protek appunto non li ho testati.

      Fabio

      • <cite class="fn">Andrea</cite>

        Ciao Fabio, questi Protek mi incuriosiscono da un po’, gli urban con quel canale centrale danno la classica idea dello pneumatico da bagnato nel senso più generale, non rimanendo strettamente in campo ciclistico. In più ho visto dal vivo gli Energy che mi hanno colpito, sono molto meno scolpiti.

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Andrea, la tenuta sul bagnato di questi Urban è eccellente; a patto di averli rodati, vogliono i loro chilometri. Non tantissimi, ma un centinaio si.

          Pressione: non so che modello è, comunque coi tuoi 60 kg e un range 3,5/6 oltre i 4,5 non dovresti spingerti. Sull’anteriore puoi fermarti a 4,3.
          Viaggiare a 6 bar col tuo poco peso è eccessivo e controproducente.

          Fabio

          • <cite class="fn">Andrea</cite>

            Ciao Fabio, ho provato a girare con queste pressioni, devo dire che ho riscoperto un certo piacere di guida, saltello molto meno sulla sella! Una componente psicologica però mi dice che la bici non è altrettanto scorrevole! Solite convinzioni mentali!
            Grazie per il consiglio!
            Andrea

            • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

              Può essere, non conscendo bici e gomma specifica (hai solo detto 35mm)sono andato di rapido calcolo, senza correttivi. Molto influiscono carcassa e mescola, ma puoi arrivarci da solo: parti dalla più alta, scendi prima di 0,5 bar alla volta (mantenendo una differenza di 0,2/0,3 tra anteriore e posteriore) e poi di soli 0,2 bar alla volta. Vedrai che in 4/5 uscite trovi la giusta pressione in base anche alla gomma che usi.

              Fabio

          • <cite class="fn">Andrea</cite>

            Ciao Fabio, le gomme sono delle vittoria Vittoria Adventure su un’ibrida in alluminio, una scott sportster, tra l’altro gli estremi dell’intervallo di pressione dovrebbero essere 4-6 bar. Per questo ho gonfiato posteriore a 5 anteriore intorno ai 4,8 ed ho avvertito dei benefici soprattutto in termini di godibilità generale. In ogni caso più che altro sottolineavo il fatto che le convizioni mentali che ci accompagnano a volte non ci fanno rendere conto delle differenze tra una configurazione e l’altra. Questo da molto più valore al tuo lavoro perchè non è scontato riuscire ad avere un approccio ai test che sia privo di pregiudizi.
            Andrea

            • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

              Hai perfettamente ragione: in bici la nostra capoccia, nel bene e nel male, conta più della zampette… 😀

              Fabio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Scusami Andrea, non mi ero accorto che la seconda parte non era online.
      Pressione: 6 bar su cosa? Perché non è questione di bar ma di gomma, sua sezione, range di pressione min e max e poi da lì capire se i tuoi 6 bar sono corretti o meno.
      Senza questi dati non ho idea di quale potrebbe essere la tua pressione di esercizio ideale

      Fabio

      • <cite class="fn">Andrea</cite>

        Ciao Fabio, hai ragione, sono stato impreciso, la sezione dello pneumatico è 35 mm, i 6 bar coincidono con la massima pressione di esercizio la minima dovrebbe essere 3,5 bar.
        Ciao.
        Andrea

  • <cite class="fn">pistaciclabile</cite>

    Bella recensione su gomme interessanti e, ad occhio, adatte alle mie necessità e al tipo di giri su strada che faccio io(cicloturismo tranquillo di una mattinata, fuori porta, asfalto e qualche tratto di strada bianca, strade buone, tipo Chianti, maggiore attenzione a comodità e sicurezza più che alla leggerezza e alla performance sportiva). Al momento, se non è un giro da MTB, la bici che uso per questi giri è la bianchi spillo che hai visto nei commenti in un altro post, che monta dei Vittoria Randonneur 700×35 con protezione antiforatura; hanno un disegno molto simile a quello dei copertoncini da te descritti nell’articolo, e anche caratteristiche che ritrovo simili a leggere la recensione. Forse i miei sono un po’ più pesanti ma mi riservo di controllare. Avevo provato in passato i Protek Cross Max Della Michelin( te ne avevo già parlato), ma mi sono trovato male per la difficoltà di montaggio(a proposito del montaggio cosa dici? Tutto facile?), per una eccessiva rigidità a pressioni neanche tanto alte e, nell’ultimo periodo, per la propensione a pizzicare, temo dovuta all’eccessivo strato di protezione antiforatura che alla lunga deve aver creato problemi di schiacciamento della spalla, o qualcosa di simile; un problema del genere ho letto che è stato verificato anche per altri copertoni con protezioni spesse, da gente che fa cicloturismo a lunga percorrenza… credo, dopo aver controllato cerchio, raggi e copertone più volte senza riscontrare problemi, che sia dipeso proprio da quello.
    Questi che recensisci invece mi paiono più equilibrati sulla carta e, se sono simili ai vittoria randonneur, credo di capire il tuo entusiasmo. Appena finirò le randonneur, ci faccio un pensierino…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Antonio, non sono simili ai Randonneur (che ho usato e che conosco) ma meglio, molto meglio…

      Fabio

  • <cite class="fn">Sal Penso</cite>

    Ciao Fabio, bella ed esauriente recensione, MAAA… dovendo scegliere fra le Pasela PT (cmq quasi introvabili) e queste Protek Urban ???
    Devo cambiare i copertoni della mia Cinelli Gazzetta della Strada per un uso misto cittadino/turistico (lasciando perdere questioni estetiche)
    ciao, Salvatore

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Salvatore, non sono copertoncini equiparabili. Il Pasela è più leggero e scorrevole ma dura meno e ha protezione antiforatura meno efficace; l’Urban pesa di più, è rigido e non pieghevole, scorre poco meno ma ha protezione antiforatura più efficace. Che poi è questa che fa la differenza nella resa dinamica, perché incide su carcassa, peso ecc.
      Se l’uso è più sbarazzino ti direi Pasela senza remore.

      Fabio

  • <cite class="fn">Sal Penso</cite>

    Fabio, grazie intanto per la celere risposta, mi permetto di disturbarti ancora…..
    ..avrei per le mani una coppia praticamente nuova di Panaracer Gravelking da 700×28 che un mio compagno di avventure vuole cambiare sulla sua gravel con la versione SK….
    … ho visto che hai in preparazione un test proprio di queste gomme, hai qualche anticipazione in merito ?
    o qualche considerazione in generale cmq,
    ..io della bici su cui devo cambiare le gomme (Cinelli GdS) attualmente ne faccio un uso … “universale” … ,bar, spesa, giretti in abiti civili, viaggetti di 1 o più gg,ecc….
    La misura massima che posso montare, con i parafanghi, è il 700×28 (attualmente monto delle Specialized Roubaix, ma sono ormai quasi alla frutta….)
    saluti e grazie, Salvatore

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Salvatore, al momento non ho risposte. Ho montato una Gravel king su un cerchio, fatte le foto di rito per la presentazione statica, smontate e riposto tutto. Finché non chiudo gli altri test in lavorazione non ho tempo per pedalarci. Per come stanno le cose, prima di maggio/inizi giugno dubito potrò essere online con la loro recensione. Sorry.

      Però visto l’uso io un pensierino a gomme 4s, per esempio le Michelin Power o le (strepitose, a breve la recensione online) Pirelli Pzero 4s, lo farei. Alla fine temono solo i grossi carichi, roba da viaggio con 40 kg di bagaglio. Ma tengono in ogni situazione, sono leggere, comode, scorrevoli. Costicchiano ma non è che i Pasela te li regalano. I 5/6000 km li fanno, sono un poco più delicati per la questione bucature ma non così tanto. E la bici diventa assai godibile, che male non fa…

      Fabio

  • <cite class="fn">Simone</cite>

    Ho una city bike Eusebi degli anni 90′..Vorrei sostituire i copertoni originali con dei protek urban 700 *40. La bici ha cerchi da 28 pollici e il canale 622 *17 din. Secondo voi quale larghezza massima posso montare su questo cerchio ??? Grazie per l’aiuto

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Simone, oltre al saggio suggerimento che ti ha dato Adriano (perché lo spazio disponibile è il primo elemento con cui fare i conti) aggiungo due ulteriori considerazioni. Primo; cerchio da 17 significa poter arrivare fino al 52. Però superare certe misure deforma troppo il profilo e io sui 17 raramente supero i 38 sulle bici che monto.
      Secondo; se usi i parafanghi devi fare i conti con lo spazio che serve a loro, quindi scendere di sezione in conseguenza.
      A questo punto, poiché non conosco la tua bici, non ti resta che valutare quanto spazio hai e se usi o meno parafanghi. Col canale da 17 puoi spingerti fino al 38 o 40 (max misura in gamma Protek Urban la seconda) e pedalare sereno.

      Fabio

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    La larghezza massima che passa nell’archetto dei freni e sotto la forcella.

  • <cite class="fn">Francesco</cite>

    Ciao,
    Volevo ringraziarti per le tue recensioni, sempre complete ma soprattutto oneste, in un periodo dove alcuni test su internet sembrano dei messaggi pubblicitari. Volevo chiederti: consiglieresti questi copertoni su una triban rc520 (acquistata anche grazie ai tuoi consigli)?
    Il mio uso é prettamente urbano (casa-lavoro e uscite domenicali) ma non mi dispiacerebbe anche un giro su sterrato battuti. Volevo acquistare le marathon ma la loro rigidità, già testata, mi ha un po’ fatto passare la voglia…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Francesco, sono gomme da città. Quindi robuste, antiforatura, molta gomma ecc. Tradotto, pesano più di una gomma sport-touring.
      Con ruote che già non sono piume non è la scelta migliore.
      Dai una occhiata alle recensioni di gomme presenti sul blog, sono sicuro che troverai quella giusta

      Fabio

  • <cite class="fn">reggaeroland</cite>

    Salve, grazie per la recensione con spunti interessanti.

    Già usavo copertoni MIchelin da strada (Dynamic Sport, qualità/prezzo ottimi, sfruttati ormai al massimo), e dovendoli cambiare, mi stavo orientando sui Protek Urban 28, ma qua a Firenze sono introvabili (ogni venditore o biciclettaio mi vuole proporre solo quelli che dice lui), e anche online non riesco a reperirli.

    Chiedo a questo punto a chi capiti di leggere, e eventualmente anche all’autore: qualcuno mi riesce a segnalare un sito affidabile, che venda i copertoncini Protek Urban misura 28-622 , a prezzi intorno alla media di mercato ?

    Non voglio cedere e passare ai 37-622 (700×35), soprattutto dopo oltre 3 anni con copertoncino 700x25c con cui mi trovavo ottimamente (salvo qualche rischio ogni tanto, dato l’uso in città).

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Pietro, fatta rapida ricerca ed effettivamente non si trovano.
      E pensare che una coppia di 700×28 l’ho regalata un paio di mesi fa, mentre traslocavo officina e ho dato via parecchie cose.
      Comunque, visto che non sono pieghevoli, c’è rischio che di spedizione paghi più dei copertoncini (pacco grande); meglio se cerchi un rivenditore Michelin e ordini in negozio fisico.

      Fabio

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