[Officina] Installazione e manutenzione della catena, parte prima
La catena della bicicletta, quanto ne sappiamo veramente?
E’ un componente fondamentale, oggetto di cure continue e anche spesso di cure sbagliate.
Come pulirla? Come lubrificarla? Quanto deve essere lunga? Che misura devo comprare? Come chiuderla?
Queste e altre domande a cui si proverà a dar risposta con una serie di articoli dedicati alla catena della bicicletta.
L’argomento interessa tutti i ciclisti, che usino la bici per andare al mercato sotto casa o per una solitaria a Capo Nord.
Avere cura della catena in modo corretto significa avere una bici sicura e piacevole da usare.
Se la catena salta o si spezza è pericoloso. Se la catena gira male è energia sprecata.
Proprio per l’enorme importanza che riveste questo componente ho deciso, revisionando tanti vecchi articoli, di approfondire meglio l’argomento.
Con testi e immagini nuove e soprattutto con una divisione in più parti.
Avrei potuto scrivere o riscrivere un unico articolo diviso in molti paragrafi oppure scegliere, come ho fatto, più articoli con meno paragrafi.
Schede sintetiche, di veloce consultazione, dove è facile trovare subito l’informazione che serve al momento.
Che è lo spirito guida di tutte le revisioni che sto effettuando ai vecchi articoli, composti anni fa.
La catena della bicicletta avrà una divisione in quattro puntate, quattro distinti articoli uniti da un filo comune; una catena di articoli verrebbe da dire…
La prima puntata, questa, è dedicata alla teoria e a pratica minima. Conosciamo oggi le diverse misure delle catene, come sono fatte e prenderemo confidenza coi nomi delle singole parti.
E ci dedichiamo alla manutenzione ordinaria, ossia pulizia e lubrificazione.
La seconda puntata sarà una breve scheda dedicata solo al sistema, anzi ai sistemi, di giunzione della catena, ossia pin (rinforzato e no) e missing link.
La terza puntata ci porterà a conoscere come calcolare la giusta lunghezza della catena.
Calcolo importante per avere una trasmissione che funzioni perfettamente. Facile in caso di sostituzione, basta contare le maglie della precedente. Meno facile se siamo al primo montaggio e quindi non possiamo sfruttare la vecchia catena come riferimento; oppure modifichiamo la gamma rapporti e la attuale catene può risultare lunga o corta, a seconda dei casi.
La quarta puntata illustrerà tecniche ed attrezzi per chiudere la catena. Magliare, come si dice.
Perché esistono differenti metodi: pin semplice, pin rinforzato, falsa maglia e missing link. Spesso si fa confusione fra le ultime due, ma sono in realtà distinte seppure condividano la stessa idea di funzionamento.
Una scaletta che sale con difficoltà crescente, partendo dalla ordinaria manutenzione e arrivando in cima con la straordinaria manutenzione.
Che chiamo così ma in verità è piuttosto semplice. A renderla straordinaria sono la bassa frequenza con cui la si esegue (in rapporto all’ordinaria manutenzione di pulizia e lubrificazione) e il fatto che servono attrezzi specifici.
Attrezzi che in alcuni casi raggiungono cifre importanti, tali da non giustificare l’acquisto per chi opera una tantum.
Però ne esistono di validi e più economici, alla fine con poco ci si può dotare di un buon smagliacatena e pinze per missing link senza investire un capitale.
E sono attrezzi, quelli per la catena mostrati in questo articolo, che fa sempre comodo avere in officina anche al meccanico amatoriale.
Ma avere gli attrezzi da solo non basta; serve sapere come usarli e conoscere come è fatta la catena è la via più breve per capire manutenzione ordinaria e straordinaria.
Iniziamo.
Tutti gli articoli della sezione Tecnica e Officina
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Ciao Fabio , non smetterò mai di ringraziarti per i tuoi esaustivi articoli. Sono consapevole che l’ argomento lubrificazione catena può suscitare i più disparati e accesi pareri , ma sarei curioso di sapere la tua opinione nell ‘uso del WD40 come lubrificante .
Ciao Andrea, nessuna opinione, semplicemente perché il WD40 non un è lubrificante in senso stretto.
Sblocca, crea una leggera patina che subito va via, ed è utilizzabile con efficacia lì dove non c’è carico. Ossia una serratura, per esempio, non certo la catena.
Fabio
Ciao. Uso anche io il wd 40. Secondo te non va bene neanche per pulire/sgrassare?
Io di solito lo spruzzo su un panno scottex e poi lo passo sulla catena.
Puoi suggerirmi qualche marchio di lubrificanti?
Grazie Giulio
Ciao Giulio, per la pulizia, come fai tu, va bene.
Marche di lubrificanti non posso indicartele, altrimenti sembrerebbe “pubblicità occulta”.
Io uso da tempo sempre la stessa, una delle migliori sul mercato e in una delle foto si capisce anche quale…
Fabio
Ok.capisco. Grazie e complimenti, tutto davvero molto interessante!
Ciao Fabio
Questa è la mia personale considerazione.
Le caratteristiche con cui vengono realizzati gli olio sempre più sofisticati si perdono d’innazi ad un cosi semplice congegno come la catena di una bici. A parte il metodo di lubrificazione che è lo stesso che uso da 25 anni (come da te illustrato), io uso un qualsiasi liquido lubrificante, l’olio che ho in casa che mi avanza olio singer, decathlon etc etc. Sono un po restio a comprare flaconcini mignon a 3-4 euro con su scritto olio per catena, quando con 5€ acquisto 1 kg di olio, in un qualsiasi supermercato, e soltanto una speculazione per quanto mi riguarda e, sfido chiunque a dimostrare la differenza del contenuto, se non quella di un comune olio a volte anche riciclato, adesso ho un po di olio minerale 15W40 che mi avanza da un cambio olio fatto. Quello che ne fa la differenza è la frequenza con cui si effettua tale operazione, e no il tipo di lubrificante, secondo me, operazione che va fatta molto più frequentemente di quanto si pensi. Perché una cosa certa è che l’olio una volta applicato si deteriora molto velocemente perdendo le sue caratteristiche iniziali. Per quanto riguarda il potere penetrante e un valore del tutto irrilevante su di una catena, che se lubrificata con frequenza ha tutto il tempo per penetrare la dove serve, visto le tolleranze di tali componenti, diversamente lo è in un motore termico, per quanto riguarda il potere di persistenza sulla superficie trattata, be questa è una prerogativa di un olio comune, ma come ho già espressamente scritto prima comunque soggetta all’ossidazione del tempo, ragion per cui è un operazione che va fatta frequentemente e no a scadenze come alcuni usano fare.
Quindi se i rulli sono la parte più importante, e l’interno dei rulli la parte più importante da lubrificare, ripristinare una catena arrugginita con petrolio bianco e spazzola di ferro (come suggerito un po’ ovunque) non va bene perché la ruggine all’interno dei rulli non verrà rimossa. Corretto?
Ciao Luca, si, è corretto.
Anche la lubrificazione esterna è importante, ovvio, ma non basta focalizzarsi lì. Il cuore sono i rulli, spesso trascurati.
Però faccio altra considerazione. Se stiamo affrontando un restauro e la catena originale è irreperibile, ci può stare tentarle tutte per recuperarla.
Ma 999 volte su 1000 a essere arrugginita è una catena semplicemente vecchia, difficilmente costa più di una decina di euro, vale la pena sbattersi?
Si cambia e via, 30 secondi di lavoro e hai un componente nuovo e affidabile. Più sensato.
Fabio
Grazie per la risposta Fabio. Hai ragione quando dici che una catena nuova non costa molto, ma per sostituirla bisogna smagliare quella vecchia e … magliare (si può dire?) quella nuova, e come racconti bene nel tuo post servono gli attrezzi giusti, spesso specifici, bisogna saperlo fare, ecc… Se si pulisce quella vecchia si può provare a farlo senza smontarla (ci vuole pazienza ma si può fare), anche se poi abbiamo capito che la ruggine interna ai rulli non si riuscirà a togliere.
Se vado da un meccanico e gli chiedo di smagliarmi la vecchia e montarmi la nuova, “me la farà pagare” (giustamente, dal suo punto di vista), è come andare a fare il tagliando dell’auto e presentarsi in officina con tutti i ricambi (olio, filtri, ecc..).
Comunque il tuo sito è un pozzo di sapere; ho ereditato una vecchia Bianchi da donna, con il fascino delle bici di una volta, e credo che sarebbe felice anche lei di tornare sulla strada 🙂
Ciao,
Luca.
Ciao Luca, uno smagliacatena ormai costa poco, è di serie persino nei minitool economici.
Ma a parte questo, il punto è: costo della catena monovelocità 5 euro, lavoro 1 minuto per togliere vecchia e mettere nuova se lo fa un meccanico esperto.
10 euro in tutto? Forse anche meno.
Uno dirà: cavolo, 5 euro un minuto!
No, perché in quel minuto c’è l’abilità di chi sa farlo bene (sapessi quante catene mi portano bloccate per aver pressato male il pin…) gli attrezzi ecc.
Se hai pazienza a tornare qui domani o dopodomani leggerai cosa ne penso del famoso “ah, ma ci ha messo 5 minuti, che sarà mai…” che sarebbe dovuto essere online oggi ma poi ho preferito pubblicare altro.
Comunque, nel tuo caso, provaci a cambiarla da solo. Non impiegherai un minuto, forse poco in più, ma sempre meno di star lì spazzola e petrolio…
Fabio
No, no, mi hai frainteso, è giusto pagarlo il meccanico, perchè gli attrezzi li ha comprati, le competenze le ha acquisite. Anche le risposte che dai tu dovrebbero essere remunerate, perchè se questo blog fosse tenuto da un cardiologo e le persone chiedessero dei consulti allora sarebbe normale pagare (anche il cardiologo prende 150 euro per 15 minuti di visita ma ha studiato fino a 30 anni per darti quella risposta). Ti incollo qui sotto questa storiella che mi riguarda da vicino. Dopo che l’hai letta cancella pure il commento:
Un ingegnere fu chiamato a riparare un computer. Sedutosi di fronte allo schermo, premuti alcuni tasti, annuì, mormorò qualcosa tra sé e lo spense. Prese un piccolo cacciavite dalla tasca e girò a metà a una piccola vite. Poi accese di nuovo il computer e scoprì che funzionava perfettamente. Il proprietario della società fu felice e si offrì di pagare il conto sul posto.
– “Quanto le devo?” – chiese
– “In totale mille euro”
– “Mille euro?! Mille euro per un paio di minuti di lavoro?! Mille euro, semplicemente per aver girato una piccola vite?! Io so che questo super computer costa molto ed è importante per il nostro lavoro, ma… mille euro è un importo pazzesco! Pagherò solo se mi invia una fattura dettagliata che giustifichi perfettamente questa cifra!”
Il tecnico informatico annuì e se ne andò. La mattina seguente, il Presidente ricevette la fattura, lesse attentamente, scosse la testa e procedette a pagare, senza indugio.
La fattura riportava:
Servizi offerti:
– Serrare una vite: Euro 1
– Sapere quale vite serrare: Euro 999
Questa storia è dedicata ai professionisti che ogni giorno affrontano il disprezzo di coloro che, per la loro stessa ignoranza, non riescono a capire il valore della conoscenza professionale. LE COMPETENZE SI PAGANO.
Ciao Luca, non avevo frainteso; non era rivolto a te direttamente, solo uno spunto per una riflessione più generale.
Non cancello il tuo commento (perché dovrei? Solo quelli che offendono i lettori vengono rimossi) e tra l’altro mi hai anticipato. Grosso modo è quello che ho scritto e pubblicherò a breve. E poi sono libero professionista pure io, ergo so che significa, purtroppo…
Fabio
Ciao Fabio,
Oggi, qualche ora dopo avere pulito la bici, sgrassato e lubrificato la catena sono uscito per un giro e ho avuto un problema.
Dopo circa trenta chilometri il deragliatore posteriore ha cominciato a cigolare.
Probabilmente,sgrassando con un prodotto spray, ho sgrassato pure il cambio.
Tornato a casa, per risolvere il problema ho passato del wd40 e dopo un giretto di prova di circa 2 km il problema sembra sparito.
Scusa se scrivo qui ma non ho trovato nessun articolo che specifica come occuparsi della lubrificazione del cambio.
Potresti aiutarmi con due dritte?
Grazie.
Mattia
Ciao Mattia, il wd40 non è un lubrificante (lo spry intendo, poi c’è la gamma di lubrificanti ma immagino tu ti riferisca appunto allo spray), e non è mai buona cosa usarlo come olio.
Il cambio necessita di periodica lubrificazione agli snodi del pantografo, basta qualche goccia d’olio con ottima penetrazione.
Le pulegge a seconda del tipo vanno anch’esse periodicamemte lubrificate (ci sono pure quelle dove non serve) sempre con olio.
Però da qui a cigolare ce ne vuole.
Forse hai semplicemente usato troppo poco olio dopo la pulizia?
Fabio
Esatto, ho messo il wd40 standard per risolvere il cigolio.
Ho lubrificato la catena maglia a maglia mentre, sul cambio e sulle pulegge non ho messo nulla.
Va bene pure l’olio per catene o esiste un prodotto specifico più penetrante?
Esiste un articolo sulla manutenzione delle pulegge?
Il mio cambio (Shimano 105) ha le pulegge senza cuscinetto sigillato, credo vadano lubrificate.
Grazie
Ciao Mattia, evita per il futuro il Wd 40 che è uno sbloccante con poteri sgrassanti. Non adatto alla lubrificazione.
Non c’è alcun articolo sulla manutenzione delle pulegge, anche perché ne esistono decine di varianti, sarebbe un manicomio.
Usa l’olio specifico per catena, va benissimo lui.
Fabio
mi sto ingegnando a rimettere in strada una vecchia Atala, trovata in un fosso, davvero malconcia: solo il telaio è ancora piuttosto bello, il resto non recuperabile.
la catena l’ho cambiata e ho anche buttato movimento centrale (cioè, quel che ne rimaneva: un ammasso di morchia e sfere … cubiche), pedivelle e guarnitura.
dietro c’era una cassetta a 3 rapporti, che non credo di poter recuperare e, comunque, il deragliatore è un unico pezzo di ruggine, così ho optato per una ruota libera singola.
e qua viene il punto: catena e pignone sono 1/8″, mentre la guarnitura che vorrei la trovo solo 3/32″: a parte la difficoltà di ricostruire la linea di catena, montare una catena 1/8″ su una corona 3/32″ prelude al disatro, oppure ho qualche speranza?
grazie per un parere e complimenti per l’ottimo lavoro
Ciao Andre, disastro no, ma non funziona bene. Praticamente ti salta di continuo.
Fabio
lo sospettavo, dovrò rassegnarmi a scegliere un’altra guarnitura.
grazie del parere e buon lavoro
Gentile Fabio,
avrei bisogno di aiuto per una catena da 3 velocità da inserire su una Legnano Condorino anni 70 perché sto cercando di ripristinare questa bici a me molto cara,avendo già deciso di sostituire la ruota libera posteriore a 3V ed anche la catena appunto perché entrambi usuratissimi.
Ho cercato in giro ricambi d’epoca nuovi e per la ruota libera non ci sono problemi si trovano,al contrario per la catena non ne trovò.Sono io che non riesco ad orientarmi, sicuramente non sono preparato con la nomenclatura da cercare o ci sono altri motivi?
Si potrebbero usare quelle generiche moderne da 3 ad 8 Velocità?
Grazie per la pazienza e l’attenzione.
Saluti Antonio.
Ciao Antonio, cercando tra le inserzioni dei mercatini d’epoca virtuali potresti trovare una catena NOS ma è rara.
Una moderna catena 5v/6v andrà benissimo. Non ho mai montato una 3-8 ma visto che con le misure siamo lì dovrebbe andare.
Fabio
Dice che la mezza maglia maschio è quella composta dalle piastre esterne, veramente io direi che è quella composta dalle piastre INTERNE, perché entrano in quelle esterne
Bravo!