[Officina] Installazione e manutenzione della catena, parte prima

Pulizia e lubrificazione della catena

Tempo di lettura: 6 minuti

Pulizia e lubrificazione della catena

Sapere come è fatta una catena dentro ci aiuta a capire cosa è importante pulire e lubrificare.

Ne abbiamo visto la struttura: dove avviene il maggior attrito? E dove si accumula più sporco?

Nei rullini. E’ qui che si lavora.

Facciamo subito piazza pulita sulla…pulizia 😀

Smontare una catena moderna per pulirla è una sciocchezza.

Il progresso nei materiali e nella costruzione è tale che a smagliare e rimagliare di continuo una catena si fanno più danni che altro.

Anche nel caso di catene con missing link è inutile; perché spesso la missing link è del tipo non riutilizzabile, e comprarne una nuova a ogni pulizia è davvero uno spreco. 

Siamo lontani anni luce dalle vecchie catene a 5 velocità che aprivi e chiudevi riutilizzando le stesso pin, con tolleranze tali che nei rullini entrava di tutto e superfici trattate per invitare la ruggine piuttosto che evitarla.

Una moderna catena a 11 e 12 velocità (anche tante a 10v) hanno trattamenti superficiali creati per migliorarne scorrevolezza e durata, refrattari all’ossidazione e che con una pulizia aggressiva si danneggiano.

E tolleranze minime, infinitesimali: a smagliarle ogni mese si rovinano e basta.

Come pulire allora le moderne catene? Con il buon vecchio metodo del pennello e detergente specifico o neutro.

Evitare assolutamente sgrassatori ad alto ph, come sono parecchi di quelli domestici. 

Evitare assolutamente solventi vari, ho letto di persone che usano acetone o nitro, una follia.

Possibile usare su vecchie catene e alcune moderne prive di trattamento superficiale il petrolio lampante, ma sorge il problema dello smaltimento. Problema che una volta non era sentito, ora si e io invito a non farvi ricorso.

Dopo aver pulito per bene con pennello e detergente, una buona cosa è asciugare con aria compressa.

Questa procedura ha però un limite oggettivo: sporca tutto. Sia la bici che il pavimento.

Ma il progresso non è stato solo sulle catene, c’è anche sulla loro pulizia.

Uno strumento utilissimo e che se ben fatto è assai efficace è il lavacatena. 

Un attrezzo richiudibile, con spazzole e vaschetta dove inserire il detergente. 

Lubrificazione catena bici lavacatena

Basta posizionarlo, chiuderlo, inserire il detergente e ruotare la catena. Non un solo giro, d’accordo, ma nemmeno serve star lì una giornata. Uno o due minuti bastano e avanzano. 

Vero che ne esistono di vari prezzi ma meglio andare su quelli proposti da aziende specializzate nella costruzione di attrezzi da bici.

Hanno spazzole di qualità e le hanno sostituibili, perché si usurano e perdono efficacia.

Ruotando la catena le spazzole la puliscono e la forza centrifuga provvederà a espellere lo sporco interno.

Facile, per nulla faticoso, efficace.

Però anche qui c’è il problema dello smaltimento dei residui; una tanichetta da svuotare nelle oasi ecologiche risolve. Oppure chiedere il favore a una officina auto o moto di sfruttare i loro fusti.  

Un consiglio pratico: prima di azionare il lavacatena è bene dare una pulita a pignoni e corone, velocizza il lavoro. Esistono in commercio spazzole apposite, sottili. Una bacinella sotto, mi raccomando.

Lubrificazione catena bici spazzole pulizia

Con catene più economiche, di solito fino a 9 velocità, prive di trattamento superficiale e dotate di missing link riutilizzabile, toglierle dalla bici è fattibile. 

Ma in realtà tenendole in ammollo non è che si puliscono per davvero. 

All’esterno appariranno assai lucenti ma all’interno? Senza aria compressa lo sporco non viene via, quindi di fatto è una operazione dai dubbi risultati.

Una volta si usava smagliare, immergere la catena in olio caldo e lasciarla poi colare. Con l’olio in eccesso fuoriusciva anche lo sporco.

Al giorno d’oggi è davvero inutile.

Una catena scintillante è una catena che non lavora bene, una catena sporca pure.

Quindi pulizia ma fatta bene; e lubrificazione, fatta bene pure lei.

Abbiamo visto che la zona più importante è quella dei rullini; se è importante sia pulita, è importante sia anche ben lubrificata.

Che lubrificante usare? Semplice, uno specifico per catene da bici.

Esiste una malsana convinzione tra i ciclisti secondo cui i lubrificanti specifici sono dei collanti a presa rapida, frutto di un complotto delle aziende per estorcerci denaro.

E via con balordi sistemi artigianali, preparati fatti in casa a base delle sostanze più strane, dichiarazioni roboanti sulla scoperta del sistema definitivo per avere la catena pulita, lubrificata e scorrevolissima. Se altri non lo sanno è solo perché “noncielodicono”.

Siamo seri.

La catena della bici è piccola, sottile, senza o-ring, deve sopportare forze modeste, ruota a velocità basse.

Necessita di lubrificazione periodica, in giusta quantità perché troppo lubrificante schizza via.

Necessita di un lubrificante che non attiri e catturi lo sporco, perché altrimenti si crea una patina abrasiva.

Necessita di essere lubrificata dove serve e ogni volta che serve; ossia a intervalli periodici stabiliti e ogni volta che prende pioggia.

Il mercato offre ampia scelta di lubrificanti specifici, quelli al teflon i più diffusi.

Esistono in versione asciutta e umida.

Quelli asciutti vanno dati più spesso ma hanno il vantaggio di non accumulare sporco; e questo li rende adatti al fuoristrada.

Quelli umidi hanno superiore durata ma di contro tendono ad accumulare più sporco, quindi sono più adatti alla strada.

Una via di mezzo sono alcuni lubrificanti “oleosi”, che prendono un poco dai primi e un poco dai secondi. Accumulano sporco più di un secco ma non quanto un umido; durano più di un secco ma non quanto un umido; hanno ottima resistenza all’acqua.

Scegliere secco, umido o oleoso è solo questione di personali esigenze. 

Scegliere una marca l’altra è solo questione di personali preferenze: se l’azienda è buona, lo è anche il prodotto. Non esistono complotti…

Però esistono differenze, questo si. Nella stessa categorie di lubrificanti wet c’è chi li propone più o meno fluidi, più o meno durevoli e così via.

Sono tante le aziende sul mercato, tanti i prodotti di qualità per cui una volta scelta la famiglia poi si casca sempre in piedi e diventa solo la preferenza per una caratteristica piuttosto che una altra, l’efficacia è fuori discussione. 

Evitare assolutamente gli spray sbloccanti come lubrificanti; non lubrificano, anzi sgrassano. 

Abbiamo scelto il nostro lubrificante per catena, come usarlo?

Domanda apparentemente banale, perché tanti sbagliano, credendo che sia la faccia esterna dei rulli quella da lubrificare; la zona che entra a contatto con corona e pignoni per capirci.

Che, sia chiaro, è bene tenere leggermente lubrificata ma senza eccedere; basta l’olio che uscirà dai rullini in fase di lubrificazione, prima che togliamo via l’eccesso.

La zona da tenere ben lubrificata è quella interna, dei rulli. Per questo serve un olio specifico da bici, con alto potere di penetrazione. Deve infilarsi (e rimanere più a lungo possibile) in uno spazio minimo.

La tecnica migliore di lubrificazione è quella maglia a maglia, goccia a goccia.

Serve meno tempo di quanto si creda. Tre minuti è già tanto.

Basta passare il beccuccio del flacone di olio lubrificante nella zona di unione tra piastra esterna e piastra interna.

Lubrificazione catena bici goccia a goccia singola maglia

Senza fisime e paranoie, senza star lì a centellinare l’olio come fosse l’ambrosia degli dei.

Una passata, pochi secondi che l’olio penetra, giro di catena e via su un altro settore.

A operazione finita una veloce passata sulla faccia esterna dei rulli, poco olio mentre la catena gira e passa da un rapporto all’altro.

Olio se ne usa sempre poco, perché più se ne mette peggio è.

Troppo olio schizza via, portandoselo dietro tutto. 

Troppo olio sporca le piste frenanti.

Troppo olio, insomma, non significa una buona lubrificazione.

Passato qualche minuto una veloce pulita alla catena con panno carta servirà a rimuovere l’eccesso prima di uscire su strada.

Ogni quanto pulire e lubrificare la catena? Domanda a cui non è possibile rispondere. A intervalli regolari, d’accordo, ma quanto sono distanti questi intervalli tra loro?

Dipende da molti fattori.

In uso stradale, senza pioggia, va bene una passata d’olio ogni 200/250 km e una pulita ogni 1000.

In uso fuoristrada mi vien da dire a ogni uscita, la polvere dei sentieri è micidiale. E poi pulire ogni 3 o 4 lubrificate, se le condizioni lo permettono.

Se la catena prende pioggia va lubrificata immediatamente, anche se l’abbiamo fatto la sera prima dell’uscita.

Serve buon senso alla fine, non è una operazione difficile e non ci sono oscuri segreti celati.

Molte variabili incidono sugli intervalli di manutenzione, come ogni componente della bici.

L’unica certezza è che la catena va lubrificata spesso con poco olio e mai di rado con molto olio. E nemmeno spesso con molto olio… 😀

Un video

Ultimo breve paragrafo per una operazione semplice: scoprire se la catena è usurata e va cambiata.


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COMMENTS

  • <cite class="fn">Andrea Battistin</cite>

    Ciao Fabio , non smetterò mai di ringraziarti per i tuoi esaustivi articoli. Sono consapevole che l’ argomento lubrificazione catena può suscitare i più disparati e accesi pareri , ma sarei curioso di sapere la tua opinione nell ‘uso del WD40 come lubrificante .

    • <cite class="fn">fabiolora</cite>

      Ciao Andrea, nessuna opinione, semplicemente perché il WD40 non un è lubrificante in senso stretto.
      Sblocca, crea una leggera patina che subito va via, ed è utilizzabile con efficacia lì dove non c’è carico. Ossia una serratura, per esempio, non certo la catena.
      Fabio

  • <cite class="fn">Giulio</cite>

    Ciao. Uso anche io il wd 40. Secondo te non va bene neanche per pulire/sgrassare?
    Io di solito lo spruzzo su un panno scottex e poi lo passo sulla catena.
    Puoi suggerirmi qualche marchio di lubrificanti?

    Grazie Giulio

    • <cite class="fn">fabiolora</cite>

      Ciao Giulio, per la pulizia, come fai tu, va bene.
      Marche di lubrificanti non posso indicartele, altrimenti sembrerebbe “pubblicità occulta”.
      Io uso da tempo sempre la stessa, una delle migliori sul mercato e in una delle foto si capisce anche quale…
      Fabio

  • <cite class="fn">Giulio</cite>

    Ok.capisco. Grazie e complimenti, tutto davvero molto interessante!

  • <cite class="fn">andymcnab4</cite>

    Ciao Fabio
    Questa è la mia personale considerazione.
    Le caratteristiche con cui vengono realizzati gli olio sempre più sofisticati si perdono d’innazi ad un cosi semplice congegno come la catena di una bici. A parte il metodo di lubrificazione che è lo stesso che uso da 25 anni (come da te illustrato), io uso un qualsiasi liquido lubrificante, l’olio che ho in casa che mi avanza olio singer, decathlon etc etc. Sono un po restio a comprare flaconcini mignon a 3-4 euro con su scritto olio per catena, quando con 5€ acquisto 1 kg di olio, in un qualsiasi supermercato, e soltanto una speculazione per quanto mi riguarda e, sfido chiunque a dimostrare la differenza del contenuto, se non quella di un comune olio a volte anche riciclato, adesso ho un po di olio minerale 15W40 che mi avanza da un cambio olio fatto. Quello che ne fa la differenza è la frequenza con cui si effettua tale operazione, e no il tipo di lubrificante, secondo me, operazione che va fatta molto più frequentemente di quanto si pensi. Perché una cosa certa è che l’olio una volta applicato si deteriora molto velocemente perdendo le sue caratteristiche iniziali. Per quanto riguarda il potere penetrante e un valore del tutto irrilevante su di una catena, che se lubrificata con frequenza ha tutto il tempo per penetrare la dove serve, visto le tolleranze di tali componenti, diversamente lo è in un motore termico, per quanto riguarda il potere di persistenza sulla superficie trattata, be questa è una prerogativa di un olio comune, ma come ho già espressamente scritto prima comunque soggetta all’ossidazione del tempo, ragion per cui è un operazione che va fatta frequentemente e no a scadenze come alcuni usano fare.

  • <cite class="fn">Luca Caleffi</cite>

    Quindi se i rulli sono la parte più importante, e l’interno dei rulli la parte più importante da lubrificare, ripristinare una catena arrugginita con petrolio bianco e spazzola di ferro (come suggerito un po’ ovunque) non va bene perché la ruggine all’interno dei rulli non verrà rimossa. Corretto?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luca, si, è corretto.
      Anche la lubrificazione esterna è importante, ovvio, ma non basta focalizzarsi lì. Il cuore sono i rulli, spesso trascurati.
      Però faccio altra considerazione. Se stiamo affrontando un restauro e la catena originale è irreperibile, ci può stare tentarle tutte per recuperarla.
      Ma 999 volte su 1000 a essere arrugginita è una catena semplicemente vecchia, difficilmente costa più di una decina di euro, vale la pena sbattersi?
      Si cambia e via, 30 secondi di lavoro e hai un componente nuovo e affidabile. Più sensato.

      Fabio

      • <cite class="fn">Luca Caleffi</cite>

        Grazie per la risposta Fabio. Hai ragione quando dici che una catena nuova non costa molto, ma per sostituirla bisogna smagliare quella vecchia e … magliare (si può dire?) quella nuova, e come racconti bene nel tuo post servono gli attrezzi giusti, spesso specifici, bisogna saperlo fare, ecc… Se si pulisce quella vecchia si può provare a farlo senza smontarla (ci vuole pazienza ma si può fare), anche se poi abbiamo capito che la ruggine interna ai rulli non si riuscirà a togliere.
        Se vado da un meccanico e gli chiedo di smagliarmi la vecchia e montarmi la nuova, “me la farà pagare” (giustamente, dal suo punto di vista), è come andare a fare il tagliando dell’auto e presentarsi in officina con tutti i ricambi (olio, filtri, ecc..).
        Comunque il tuo sito è un pozzo di sapere; ho ereditato una vecchia Bianchi da donna, con il fascino delle bici di una volta, e credo che sarebbe felice anche lei di tornare sulla strada 🙂
        Ciao,
        Luca.

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Luca, uno smagliacatena ormai costa poco, è di serie persino nei minitool economici.
          Ma a parte questo, il punto è: costo della catena monovelocità 5 euro, lavoro 1 minuto per togliere vecchia e mettere nuova se lo fa un meccanico esperto.
          10 euro in tutto? Forse anche meno.
          Uno dirà: cavolo, 5 euro un minuto!
          No, perché in quel minuto c’è l’abilità di chi sa farlo bene (sapessi quante catene mi portano bloccate per aver pressato male il pin…) gli attrezzi ecc.
          Se hai pazienza a tornare qui domani o dopodomani leggerai cosa ne penso del famoso “ah, ma ci ha messo 5 minuti, che sarà mai…” che sarebbe dovuto essere online oggi ma poi ho preferito pubblicare altro.

          Comunque, nel tuo caso, provaci a cambiarla da solo. Non impiegherai un minuto, forse poco in più, ma sempre meno di star lì spazzola e petrolio…

          Fabio

  • <cite class="fn">Luca Caleffi</cite>

    No, no, mi hai frainteso, è giusto pagarlo il meccanico, perchè gli attrezzi li ha comprati, le competenze le ha acquisite. Anche le risposte che dai tu dovrebbero essere remunerate, perchè se questo blog fosse tenuto da un cardiologo e le persone chiedessero dei consulti allora sarebbe normale pagare (anche il cardiologo prende 150 euro per 15 minuti di visita ma ha studiato fino a 30 anni per darti quella risposta). Ti incollo qui sotto questa storiella che mi riguarda da vicino. Dopo che l’hai letta cancella pure il commento:

    Un ingegnere fu chiamato a riparare un computer. Sedutosi di fronte allo schermo, premuti alcuni tasti, annuì, mormorò qualcosa tra sé e lo spense. Prese un piccolo cacciavite dalla tasca e girò a metà a una piccola vite. Poi accese di nuovo il computer e scoprì che funzionava perfettamente. Il proprietario della società fu felice e si offrì di pagare il conto sul posto.

    – “Quanto le devo?” – chiese
    – “In totale mille euro”
    – “Mille euro?! Mille euro per un paio di minuti di lavoro?! Mille euro, semplicemente per aver girato una piccola vite?! Io so che questo super computer costa molto ed è importante per il nostro lavoro, ma… mille euro è un importo pazzesco! Pagherò solo se mi invia una fattura dettagliata che giustifichi perfettamente questa cifra!”

    Il tecnico informatico annuì e se ne andò. La mattina seguente, il Presidente ricevette la fattura, lesse attentamente, scosse la testa e procedette a pagare, senza indugio.

    La fattura riportava:
    Servizi offerti:
    – Serrare una vite: Euro 1
    – Sapere quale vite serrare: Euro 999

    Questa storia è dedicata ai professionisti che ogni giorno affrontano il disprezzo di coloro che, per la loro stessa ignoranza, non riescono a capire il valore della conoscenza professionale. LE COMPETENZE SI PAGANO.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luca, non avevo frainteso; non era rivolto a te direttamente, solo uno spunto per una riflessione più generale.
      Non cancello il tuo commento (perché dovrei? Solo quelli che offendono i lettori vengono rimossi) e tra l’altro mi hai anticipato. Grosso modo è quello che ho scritto e pubblicherò a breve. E poi sono libero professionista pure io, ergo so che significa, purtroppo…

      Fabio

  • <cite class="fn">Mattia</cite>

    Ciao Fabio,
    Oggi, qualche ora dopo avere pulito la bici, sgrassato e lubrificato la catena sono uscito per un giro e ho avuto un problema.

    Dopo circa trenta chilometri il deragliatore posteriore ha cominciato a cigolare.

    Probabilmente,sgrassando con un prodotto spray, ho sgrassato pure il cambio.

    Tornato a casa, per risolvere il problema ho passato del wd40 e dopo un giretto di prova di circa 2 km il problema sembra sparito.

    Scusa se scrivo qui ma non ho trovato nessun articolo che specifica come occuparsi della lubrificazione del cambio.

    Potresti aiutarmi con due dritte?

    Grazie.

    Mattia

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Mattia, il wd40 non è un lubrificante (lo spry intendo, poi c’è la gamma di lubrificanti ma immagino tu ti riferisca appunto allo spray), e non è mai buona cosa usarlo come olio.
      Il cambio necessita di periodica lubrificazione agli snodi del pantografo, basta qualche goccia d’olio con ottima penetrazione.
      Le pulegge a seconda del tipo vanno anch’esse periodicamemte lubrificate (ci sono pure quelle dove non serve) sempre con olio.
      Però da qui a cigolare ce ne vuole.
      Forse hai semplicemente usato troppo poco olio dopo la pulizia?

      Fabio

      • <cite class="fn">Mattia</cite>

        Esatto, ho messo il wd40 standard per risolvere il cigolio.
        Ho lubrificato la catena maglia a maglia mentre, sul cambio e sulle pulegge non ho messo nulla.
        Va bene pure l’olio per catene o esiste un prodotto specifico più penetrante?
        Esiste un articolo sulla manutenzione delle pulegge?
        Il mio cambio (Shimano 105) ha le pulegge senza cuscinetto sigillato, credo vadano lubrificate.
        Grazie

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Mattia, evita per il futuro il Wd 40 che è uno sbloccante con poteri sgrassanti. Non adatto alla lubrificazione.
          Non c’è alcun articolo sulla manutenzione delle pulegge, anche perché ne esistono decine di varianti, sarebbe un manicomio.
          Usa l’olio specifico per catena, va benissimo lui.

          Fabio

  • <cite class="fn">Andrea Cigaina</cite>

    mi sto ingegnando a rimettere in strada una vecchia Atala, trovata in un fosso, davvero malconcia: solo il telaio è ancora piuttosto bello, il resto non recuperabile.
    la catena l’ho cambiata e ho anche buttato movimento centrale (cioè, quel che ne rimaneva: un ammasso di morchia e sfere … cubiche), pedivelle e guarnitura.
    dietro c’era una cassetta a 3 rapporti, che non credo di poter recuperare e, comunque, il deragliatore è un unico pezzo di ruggine, così ho optato per una ruota libera singola.
    e qua viene il punto: catena e pignone sono 1/8″, mentre la guarnitura che vorrei la trovo solo 3/32″: a parte la difficoltà di ricostruire la linea di catena, montare una catena 1/8″ su una corona 3/32″ prelude al disatro, oppure ho qualche speranza?
    grazie per un parere e complimenti per l’ottimo lavoro

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Andre, disastro no, ma non funziona bene. Praticamente ti salta di continuo.

      Fabio

      • <cite class="fn">andrea</cite>

        lo sospettavo, dovrò rassegnarmi a scegliere un’altra guarnitura.
        grazie del parere e buon lavoro

  • <cite class="fn">Antonio</cite>

    Gentile Fabio,
    avrei bisogno di aiuto per una catena da 3 velocità da inserire su una Legnano Condorino anni 70 perché sto cercando di ripristinare questa bici a me molto cara,avendo già deciso di sostituire la ruota libera posteriore a 3V ed anche la catena appunto perché entrambi usuratissimi.
    Ho cercato in giro ricambi d’epoca nuovi e per la ruota libera non ci sono problemi si trovano,al contrario per la catena non ne trovò.Sono io che non riesco ad orientarmi, sicuramente non sono preparato con la nomenclatura da cercare o ci sono altri motivi?
    Si potrebbero usare quelle generiche moderne da 3 ad 8 Velocità?
    Grazie per la pazienza e l’attenzione.
    Saluti Antonio.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Antonio, cercando tra le inserzioni dei mercatini d’epoca virtuali potresti trovare una catena NOS ma è rara.
      Una moderna catena 5v/6v andrà benissimo. Non ho mai montato una 3-8 ma visto che con le misure siamo lì dovrebbe andare.

      Fabio

  • <cite class="fn">eureseures</cite>

    Dice che la mezza maglia maschio è quella composta dalle piastre esterne, veramente io direi che è quella composta dalle piastre INTERNE, perché entrano in quelle esterne

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