Leve freno da ciclocross

Tempo di lettura: 5 minuti

Un articolo sul montaggio delle leve freno supplementari da ciclocross è già presente sul blog; lo scrissi a compendio della saga sul passaggio da manubrio flat a piega da corsa.

Ma questo blog, diversamente dal suo curatore, impara dai propri errori; e ha capito che qualcosa non andava, perché spesso quando il curatore ritiene una operazione semplice, trascura alcuni passaggi o suggerimenti dando per scontato che sia tutto già conosciuto. Molte le mail che ho ricevuto da chi mi chiedeva ulteriori consigli o non riusciva a comprendere il sistema di funzionamento di queste leve.

Piuttosto che correggere il vecchio ho preferito scriverne uno nuovo. Il precedente resta sempre valido, qui vedremo qualche suggerimento in più. Vedremo male perché la macchinetta fotografica più di tanto non poteva darmi tra componenti piccoli, nero e silver con sfondo bianco e luce artificiale. Ma mi sto organizzando per prendere una nuova macchina fotografica.

Prima di iniziare con le leve due parole sulla pubblicità presente in quest’articolo. Sapete che per me è una cosa nuova, sto ancora familiarizzando con le impostazioni, l’impaginazione, il formato ecc.

Qui è stata introdotta una novità: i link in rosso rimandano direttamente ad altri articoli pubblicati sul blog; i link in blu sono invece relativi ai prodotti di cui parlo. Non una scelta saggia dal punto di vista del marketing, e ho scoperto che la tagliola è ben più perentoria delle 24h per inserire un oggetto nel carrello e comprarlo affinché al blog sia riconosciuta una commissione; quindi dovrei in teoria fare di tutto per invogliarvi a cliccare questi benedetti link, non avvisarvi prima così li saltate e basta. Ma non importa, ho deciso di aprirmi alla pubblicità (che però controllo io, ossia io decido cosa inserire e tutto ciò che linko è perché lo uso o lo ho usato e quindi lo conosco), non certo per diventare ricco. Solo per sgravarmi un poco dalle spese del blog e non sarà una commissione in meno a mandarmi in malora. E comunque la sacrifico volentieri se così la lettura risulta più agevole.

Nel vecchio articolo mostravo una piega nuda su cui poggiai le leve freno supplementari, vedemmo la questione della guaina e poco altro; in effetti non trattai la vera e propria installazione, operazione che tra l’altro nove volte su dieci avviene in un momento successivo al primo montaggio.

Ma ho deciso di usare queste leve sulla bici che mi sta accompagnando nel girovagare urbano e quindi ne ho profittato per scattare qualche (brutta) foto.

E per questo motivo partiamo dalla piega con il suo nastro manubrio già montato; anche se è possibile evitare di rimuoverlo, un lavoro ben fatto richiede campo libero e quindi almeno fino a subito sotto le leve freno è necessario srotolare.

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I nastri manubrio in pelle o microfibra (questi ultimi non tutti, solo quelli di buona qualità) possono essere rimossi con facilità. Quelli in cork e quelli, ancora più rognosetti, con l’inserto in gel rischiano di rompersi. Un valido aiuto in questi casi ce lo fornisce il semplice asciugacapelli domestico. Dobbiamo scaldare bene il nastro, partendo dalla zona vicina l’attacco manubrio ovviamente. Dopo aver rimosso il nastro adesivo di chiusura e sollevato leggermente il nastro manubrio basterà scaldare “da sotto”, ossia nastro sollevato, phon che manda aria sulla parte di nastro interna (quella dell’adesivo) e non potevo fotografarlo perché o mantenevo la macchina o phon e nastro, e quest’ultimo si scollerà senza danni. L’importante è non avere fretta, non tirare con forza ma aspettare che il calore lavori al posto nostro.

Mi trovo in tema e regalo un altro trucchetto a coloro che per motivi vari hanno necessità di rimuovere di frequente lo stesso nastro manubrio. Prima di applicarlo diamo una buona passata di cera per mobili sulla piega. Il nastro terrà uguale, sono le spire ben strette a tenerlo chiuso, ma al momento della rimozione la colla verrà via subito senza nemmeno lasciare quegli odiosi residui sulla piega che tanto ci fanno penare quando vogliamo rimuoverli.

Bene, grazie al nostro piccolo stratagemma abbiamo rimosso il nastro fino ai comandi senza rovinarlo e senza lasciare residui sulla piega.

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Prendiamo le leve freno che abbiamo scelto. Io da tempo utilizzo per queste modifiche la Tektro RL 721, dove i numeri indicano la versione per pieghe oversize, quelle da 31,8mm. La versione per le anzianotte pieghe da 24mm è la RL 720 e quella per pieghe da 26 (moltissime pieghe da turismo/rando usano questa misura) è la RL 726.

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Hanno diversi vantaggi che me li fa preferire ad altri. Anzitutto la disponibilità delle diverse misure indicate sopra e il fatto siano presenti a listino sia in versione silver che nera, due aspetti che mi facilitano il montaggio su qualunque bici.

Il collarino è completamente apribile, e non tutti lo hanno, e questo si traduce in un montaggio più rapido perché non devo rimuovere tutto il nastro e i comandi principali.

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Hanno una comoda brugola che regola la distanza delle leve, efficace per chi ha mani piccole.

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Il registro di tensione, ma questo è presente anche su modelli di altre marche.

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Possono essere usate anche come leve freno principali, per esempio sulle fixed dove le leve corte sono carine. Diversamente da molte altre queste possono usare i normali cavi corsa a standard Shimano. Altre, come quelle che vedemmo nell’articolo sulla mia fixed, usano quelli più difficili da reperire del tipo olandese.

E costano meno di tante altre; il che è sempre un aspetto da tener presente…

Torniamo al montaggio e posizioniamo le leve sulla piega. Non esiste una regola per decidere dove metterle, a parte ovviamente sfruttare la zona di attacco giusta per il collarino. Qui abbiamo una piega oversize e quindi le collocheremo per forza nella zona di diametro maggiore.

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Non esiste una regola ma qualche suggerimento si. Tutto dipende dall’uso cui è destinata la bici. Come potete notare nell’immagine in alto le leve sono molto distanziate dall’attacco, di fatto sfrutto fino al limite massimo la zona utile per serrarle. Questo perché la bici ha destinazione urbana, la uso molto in presa alta e cerco di tenere le mani quanto più “larghe” è possibile per avere la leva migliore, nel traffico e nelle lunghe discese sul pavé, la situazione in cui maggiormente si apprezza avere queste leve.

Nell’uso sportivo e/o fuoristradistico è meglio avvicinarle di più all’attacco manubrio; meno intralcio e maggiore libertà di movimento.

L’inclinazione invece è molto frutto delle preferenze personali. Una buona cosa è tenerle in posizione tale che tra polso e dorso della mano scorra una linea retta. Ma non tutti si trovano a loro agio così. Io le preferisco un pelo più inclinate e comunque senza mai sacrificare la rapidità di intervento e la forza applicabile.

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Proseguiamo col montaggio.

Scolleghiamo i cavi freno.

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Sono cavetti già installati e tagliati. Quindi osserviamo bene la zona finale per valutare quanto cavo libero abbiamo (ossia la parte di cavo che sporge dopo l’attacco al freno) e se questo è sfilacciato.

Se ci rendiamo conto che abbiamo poco cavo libero, meno di 2cm, nulla da fare: ci serve un cavetto nuovo. La quantità di cavo che passa attraverso le leve supplementari è circa 1,5cm, saremmo troppo a filo per un buon serraggio al corpo freno o alla pinza. Se è lungo abbastanza ma sfilacciato il trucco è non rimuoverlo del tutto.

Con un poco di pazienza e un metro da sarto misuriamo la lunghezza di tutto il cavo. Poi sfiliamo dal comando, prestando massima attenzione a che restino all’interno della guaina una decina di centimetri massimo. In questo modo quando taglieremo la guaina non taglieremo pure il cavo. Per evitare che durante i lavori il cavo possa uscire fuori completamente meglio fissarlo con del nastro adesivo.

Certo, resta poi il problema di reinserire il cavo sfilacciato nel comando (ma è semplice, abbiamo spazio) e poi nel successivo tratto di guaina. In quest’ultimo caso la tecnica migliore non è spingere il cavo come facciamo quando è nuovo ma avvitarlo nel senso delle spire del cavetto freno. Anzi, ad essere più preciso, sarà la guaina che infileremo nel cavetto eseguendo il movimento come avvitassimo. In questo modo sarà la guaina stessa a riavvolgere le tante spire del cavetto senza farle aprire durante l’inserimento.

Se il terminale del cavo ricorda il bouquet della sposa allora rassegnamoci e compriamone uno nuovo.

Adesso la fase più importante: il taglio della guaina a misura.

Diamo un giro di buon nastro telato alla guaina in prossimità della curva.

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Nelle immagini in basso vediamo il punto di inserimento della guaina.

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Per prendere correttamente la misura, dopo aver deciso senza ombra di dubbio dove abbiamo collocato le leve, possiamo seguire due strade. Una meno precisa e una assolutamente precisa. A farci decidere quale delle due, sarà la disponibilità o meno di un pezzo di guaina freno da una quindicina di centimetri circa.

Se non abbiamo un pezzo di guaina l’unica è sovrapporre la guaina originale alla leva freno e segnare il punto che collima con l’inizio del collarino sulla perpendicolare del foro.

Inseriamo un giravite nel foro dove andrà la guaina per misurare la profondità. Ok, sarebbe meglio il calibro ma non tutti lo hanno. E poi sovrapponiamo la guaina. A questo punto dobbiamo sommare alla lunghezza della guaina presa in corrispondenza del punto di ingresso la lunghezza che ci ha rimandato il giravite (o il calibro). Magari tenendoci un mezzo centimetro più lunghi, questo sistema non è precisissimo.

Ne risulterà un taglio più lungo del necessario, ma in questi casi è sempre meglio partire lunghi e poi accorciare piuttosto che trovarsi subito corti e dover cambiare tutto il pezzo di guaina dal comando principale alla leva secondaria; e perdendo pure la possibilità di riciclare il cavetto freno.

Nella immagine in basso ho volutamente spostato più avanti la guaina rispetto alla perpendicolare del foro per rendere visibile il foro stesso.

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Ma, come detto, questo sistema si presta a qualche imprecisione. Io ne preferisco un altro sfruttando un pezzo di guaina.

Nelle immagini che seguono la guaina per la misura è quella bianca.

Montiamo un capoguaina e infiliamo la nostra guaina per la misura nel foro della leva.

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Adesso vincoliamo insieme la guaina originale diciamo così con la nostra guida. Nella foto si è spostata in avanti, ma la guaina nera deve essere a filo con la piega, esattamente nella posizione in cui andrà poi fissata a lavoro finito. Purtroppo sono gli inconvenienti di fare tutto da solo…

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Adesso basta sfilare la guaina bianca che ci ha fatto da riferimento, togliere il capoguaina e il punto di taglio della guaina originale sarà quello dove la guaina bianca termina.

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So che sulle prime sembra una tecnica poco intuitiva, ma riflettiamo sul fatto che tutto quello che si trova tra la nastratura che tiene insieme le due guaine verso il comando principale per noi non ha importanza. Il tratto che va dal nastro adesivo alla leva freno supplementare replica esattamente quello che è l’analogo tratto sulla guaina principale, compreso l’ingombro del capoguaina. L’unica accortezza è posizionare bene la guaina principale, quella nera, facendole percorrere la stessa strada che seguirà a montaggio definitivo. E per voi che non dovete usare le mani per mantenere la macchina fotografica è molto più semplice…

Ora che conosciamo la giusta lunghezza dobbiamo tagliare.

Per tagliare una guaina ci serve un attrezzo apposito, la normale tronchesina reperibile nei ferramenta non è adatta, schiaccia troppo. E ricordiamoci di non usarla mai per tagliare anche i cavetti, per quelli si che possiamo usare la tronchesina del ferramenta, ovviamente di buona qualità.

Io ho due tagliaguaina; la prima è la Tacx che avete visto spesso in azione in questo blog.

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Taglia bene ed è comoda da impugnare, ha la zona per clampare i capofilo (che non uso mai, preferisco una pinzetta) e un piccolo bulino per rifilare il foro della guaina. Poco tenace a dir la verità, il mio si è staccato.

La seconda ve la mostro anche perché l’ho acquistata grazie a voi: si, questa Park Tool CN-10 è stata presa investendo i primi introiti pubblicitari del blog. Che non ho ancora percepito, i pagamenti arrivano dopo. Ma quando il report mi ha mostrato che c’erano questi fondi immediatamente li ho convertiti in questo attrezzo, perché purtroppo la tagliaguaina con l’uso intenso si usura e la mia Tacx si sta avvicinando alla fine del suo ciclo utile.

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Mettendole a confronto la maggior qualità della PT si avverte. Ha anch’essa la zona per clampare ma non ha il bulino. I manici sono più lunghi e questo consente migliore leva. Il taglio è netto e preciso, come ci si deve aspettare da un attrezzo della casa blu…

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Eseguito il taglio diamo una rifilata al foro. Nella foto in basso (poco chiara, lo so, non me lo ricordate…) utilizzo un bulino artigianale, costruito ripiegando un semplice filo di ferro ricavato da una gruccetta per abiti, quelle che danno in lavanderia per capirci. L’importante è molare la punta stondandola, altrimenti se l’attrezzo sfugge ci buchiamo la mano…

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Ed ecco la guaina tagliata, il capoguaina inserito e il tutto in posizione.

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Da qui in poi è semplice. Dobbiamo inserire il cavo freno, farlo passare nella leva e poi nel successivo tratto di guaina.

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Non resta che collegare i freni e nastrare di nuovo.

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L’immagine in basso la pubblico per indicarvi un altro suggerimento. Se prestate attenzione al rigonfiamento sotto il nastro noterete che la guaina freno compie una larga curva sotto di esso. Questo per garantire la buona scorrevolezza del cavo.

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Perché non sono le curve il problema, solo quelle troppo strette. Se avessi piegato la guaina in uscita dal nastro per farla confluire nella leva supplementare avrei creato una curva troppo stretta, quasi un angolo. Così invece il cavo scorre bene.

In chiusura alcune note sul principio di funzionamento delle leve ausiliarie; queste o di altra marca non importa, il meccanismo è uguale. In tanti, non conoscendole, avete mostrato perplessità perché viene naturale il parallelo con normali leve freno, quelle col cavo infulcrato e che questo tirano.

Qui invece il cavo freno attraversa semplicemente la leva: come fa ad andare in tensione? Domanda giusta, come tutte le domande. Di solito sono le risposte ad essere banali, ma cercherò di evitarlo.

La leva supplementare non lavora sul cavo ma sulla guaina. Non tira cavo, allunga la guaina, anzi, aumenta la distanza tra i due pezzi di guaina. Il principio di funzionamento è lo stesso dei registri esterni per i cavi di deragliatore e cambio. Con loro, quando vogliamo tendere il cavetto della trasmissione, svitiamo in modo che il registro “si allunghi” allontanando i due pezzi di guina a destra e sinistra del registro. Quando ciò avviene, il cavo all’interno viene tirato, teso. In realtà il cavo è sempre uguale, sono le guaine che esercitano la pressione che a sua volta determina la tensione.

Quando freniamo con queste leve ausiliarie avviene lo stesso fenomeno, ossia le guaine sono allontanate tra loro dall’azione sulla leva e questo allungamento si trasmette al freno esattamente come quando tiriamo il cavo frenando con la leva principale. Sulle prime lo so, lascia dubbiosi. Però basta vederlo in azione una volta che subito ci si rende conto della semplicità ed efficacia del sistema.

Bene, siamo giunti alla fine. Ho cercato, con questa nuova stesura, di fugare i dubbi che mi avete esposto contattandomi. Se qualcosa ancora non è chiaro, io sono qui.

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COMMENTS

  • <cite class="fn">Daniele</cite>

    Continuo ad essere perplesso sulle leve ausuliarie; non so, forse dovrei montarle per capire se mi posono piacere. Il punto è che (almeno in bdc) “frequento” poco quella parte della piega. Non amo il feeling in quella posizione così centrata che uso nei momenti di relax. O forse ci vedo inconsciamente una sorta di “ritorno” al manubrio flat.
    Comunque grazie per averne fatto una guida. Dovessi ripensarci… 😀

    Daniele

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Tutto dipende dall’utilizzo della bici. Su una bdc, sfruttata solo su asfalto o comunque con strade aperte sono inutili.
      Su una bici che circola in città, metropoli trafficate e mal pavimentate oppure su una bici con la piega con cui si guida anche in fuoristrada non solo sono utili ma indispensabili.
      La sicurezza che hai affrontando una lunga discesa in pavè o un sentiero è impagabile. E’ lo sconnesso in generale il loro territorio, non per niente le montano nelle grandi classiche del Nord

      Fabio

  • <cite class="fn">Francesco</cite>

    Io le leve supplementari le ho e un po’ le uso. Talvolta le vorrei togliere per fare un po di “ordine” sulla piega un po’ affollata di luci, contakm, gps, campanellino… poi però le lascio dove sono poiché non amo apportare modifiche, mi piace mantenere la versione “originale”. Piuttosto prendo un’altra bici….
    Una cosa è certa, anzi due: attirano la curiosità dei profani e, probabilmente, sulle bici ciclocross 100% race sono scomparse.
    Ciao
    Francesco

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Francesco, sulle ciclocross da gara stanno scomparendo sia per via dei dischi idraulici che per le modifiche ai circuiti di gara, sempre più piatti.
      Sempre per via dei dischi idraulici non le vedremo mai sulle gravel.
      In determinati utilizzi io le reputo utilissime e infatti le monto solo su alcune bici e non tutte. Ma alla fine le mie preferenze non hanno importanza: quello che conta è che se qualcuno di voi vuole montarle trova un articolo che gli consiglia la procedura 🙂

      Non so che bici hai, ma ne tieni di roba sulla piega…

      Fabio

  • <cite class="fn">onderoots</cite>

    Ciao, di solito monto le leve sulle bici subito appena le prendo. Per non dover togliere il nastro manubrio, prendo una corda o una guaina vecchia e misuro la lunghezza dalla posizione prevista della leva cx fino alla fine del cavo freno, più un paio di cm per sicurezza, poi estraggo il cavo dalla guaina in misura uguale alla lunghezza della corda. Approssimativamente il cavo dovrebbe quindi finire un paio di cm prima del punto dove si taglia la guaina. Ovviamente il nastro di prima installazione a volte è montato così male che viene voglia di strapparlo via…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao, beh, se non si ha voglia di srotolare il nastro è una idea, anche se resta l’incognita, con questa misurazione, del tratto di guaina inserito nel comando.
      Alla fine, come giustamente noti, il nastro è spesso posizionato così male che vale la pena approfittare del montaggio delle leve per dargli una sistemata

      Fabio

  • <cite class="fn">Andrea</cite>

    Ciao
    Molto interessante l’articolo… quello invece che mi incuriosisce sono le leve del cambio della bici bianca, quelle accanto ai freni, che è una soluzione per chi vuole il cambio al manubrio senza spendere un patrimonio in complicate leve combinate. Riuscireste a indirizzarmi su come trovarle?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Andrea, quelle in foto sono le Suntour butterfly, non più in produzione da molti anni. Erano in doppia versione, per 6 e 7v,seppure rinunciando all’indicizzazione hanno corsa capace di gestire (non benissimo) anche 9v shimano (non campagnolo, tragitto del cambio diverso,vuole più cavo).
      Dia Compe le ripropone, solo silver.
      Prova a sentire Montalbetti,(clicca sul nome, è link diretto) l’importatore italiano.

      Fabio

  • <cite class="fn">Paolo</cite>

    Ciao…come sempre i tuoi articoli sono una manna per chi ha piacere a sperimentare sulle proprie bici; con il tuo “aiuto” ho assemblato una ciclocross, una bici da corsa e una mountain bike. Incuriosito, ho provato il montaggio delle leve ausiliarie, e qui nasce il problema: il freno davanti è perfetto, montaggio veloce e funziona perfettamente; quello dietro, invece, mi dà un bel po’ di noia; tirando la leva principale, frena, ma rimane frenato, per sbloccarlo devo dare una pinzata con la leva ausiliaria…consigli? I dubbi che mi sono venuti è che sia troppo lungo lo spezzone che parte dalla leva principale, o che il cavo rimanga, per qualche oscura ragione, strozzato all’interno dell’altra leva. Altro dubbio: è normale che i gommini neri presenti sulla leva non permettano l’ingresso del capoguaina, che rimane in appoggio? Grazie ancora per le dritte.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Paolo, anzitutto perdona il ritardo nella pubblicazione ma ho avuto alcuni problemi e non potevo collegarmi al blog.
      Senza vedere non è facile indentificare la causa del problema, posso solo andare di statistica e suggerire ipotesi di lavoro.
      Il mancato rientro può dipendere da tre cause: lunghezza guaina errata nel tratto manubrio/leva supplementare; curva troppo stretta all’uscita della leva supplementare; guaina che per qualche motivo resta bloccata dopo l’uscita dalla leva supplementare.
      Non poter usare sempre i gommini con qualunque guaina è normale; hanno sempre diametro interno uguale, quello esterno no.
      Come detto, dovrei avere la bici davanti, questi sono problemi dove la certezza la ottieni solo dal vivo. Io propendo per la terza ipotesi, quindi controllerei bene l’innesto della guaina sulla leva supplementare, sia in ingresso che in uscita. Quasi certamente è lì il problema. E controlla che nastrando la piega il nastro non abbia “schiacciato il passaggio”, seppure da leva principale a supplementare sia ininfluente se la lunghezza è giusta.
      Fammi sapere
      Fabio

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