La nuova Elessar prende forma
Nella burrasca dei problemi di queste settimane ogni tanto fa capolino un raggio di sole. A rischiararmi la giornata ci ha pensato il buon Antonio Taverna che mi ha inviato alcune immagini delle lavorazioni sul telaio della nuova Elessar.
Tante foto, qui ne pubblico solo due (unite) perché questo telaio sta nascendo pezzo per pezzo con un costante scambio di mail, foto e telefonate di cui sono certo Antonio farebbe volentieri a meno.
Sapete che le mie richieste sono sempre a dir poco insolite; ma Antonio è pronto ad accontentarmi. Un grande.
Vedere questo attacco manubrio realizzato a congiunzioni e uno scorcio della forcella (solo uno scorcio, la foto l’ho tagliata io, lasciatemi un poco di mistero) è stato il toccasana che mi serviva.
Come avrete notato il blog ha una veste grafica piuttosto bislacca. Riprende si lo stesso tema precedente ma dimensione e formato dei caratteri non si lasciano addomesticare. Sembra una sciocchezza ma questo mi sfasa tutta l’impaginazione.
La colonna di destra è stata snellita, mancano del tutto la “footer” e i pulsanti coi numeri per navigare in altre pagine; il formato grafico dei link è sbagliato e tante altre piccole e grandi cose non funzionano.
Il crash è stato davvero infernale: installare un tema aggiornato ha significato perdere tutte le modifiche ed è un prezzo che avrei pagato volentieri se fosse servito a eliminare gli altri problemi, a iniziare dall’impossibile per lavorare “Ops, pagina non trovata” in risposta a quasi ogni comando; che si traduce in una perdita di tutto ciò che ho scritto o impaginato sino a quel momento.
Poco alla volta con le mie limitatissime capacità tecniche sto lavorando sul CSS (il linguaggio di programmazione del blog) per risolvere almeno alcuni aspetti, in attesa di pianificare meglio gli interventi necessari. Il problema è che quando impieghi quattro ore solo per capire dove scrivere un banalissimo “color: #F0000” il tempo per curare i contenuti in quella giornata è andato, bye bye blog…
Ma è anche difficile impegnarsi a fondo senza sapere se le modifiche serviranno o se sarà necessario installare un tema del tutto differente perché questo non supporta le funzioni a me necessarie senza creare problemi.
In pochi minuti posso regolarvi un deragliatore per usare incroci estremi senza strusciare o invertire il trim in modo da avere la migliore cambiata sui rapporti più usati; posso scrivere un articolo che dia a chiunque non l’abbia mai fatto la possibilità di smontarsi una pinza freno meccanica e revisionarla o lavorare senza sbagliare su un mozzo particolare.
Questo so fare, questo voglio fare e questo mi piace fare. Mettere le mani in questo CSS è oltre ogni mia capacità cognitiva.
Bene, fine dello sfogo, passiamo ad altro.
Il progetto della mia bici su base Velo Orange Pass hunter disc è a buon punto sulla carta; qui ho un paio di componenti della trasmissione ma non ancora il telaio su cui montarli. E’ una questione di costi anche perché insieme al telaio dallo stesso fornitore servirà altra roba, quindi meglio concentrare tutto in un unico ordine. Il prototipo sarà montato acquistando allo stesso prezzo al pubblico, sarebbe folle fare il contrario. Per ottenere uno sconto è necessario ordinare un buon quantitativo: e se poi con quelle ruote non ottengo il risultato prefissato? Che me ne faccio di 20 paia di ruote, ci arredo le pareti?
E’ un progetto davvero difficile, ambizioso al limite della presunzione. E forse ho già sconfinato.
Io che professo le verità della bici perfetta contro la menzogna della bici ideale sono qui alle prese con la creazione proprio della bici ideale. Beh, quasi ideale, non farà contento l’universo mondo a pedali.
C’è stato chi, con ammirevole foga, ha cercato di mettermi nell’angolo contestandomi il progetto e le scelte tecniche. Ed è stato un bene perché ho compreso di essere sulla strada giusta. Io non voglio la bici capace di accontentare qualunque ciclista: io voglio la bici che piace a voi che mi seguite e mi scrivete di continuo. E alle vostre esigenze che mi sto ispirando e sono i vostri desideri che voglio riuscire a tradurre in realtà. Con qualche inevitabile compromesso sia per non alzare troppo il prezzo finale che, nelle mie intenzioni, non dovrebbe superare i 2000 euro e sia perché è inevitabile non poter montare per esempio una rapportatura personalizzata su ogni singolo pignone.
Siete saltati sentendo il probabile costo? Può sembrare alto (ed è un prezzo calcolato con un margine per me che non potrebbe consentirmi una serata di cinema e pizza…) ma bisogna considerare che non ho scelto la facile via di componenti economici. Potrei tenermi basso usando gomme, sella, ruote ecc. più a buon mercato. Ma non avrebbe senso.
Non monterò nemmeno gruppi o ruote top, solo quelli costerebbero il doppio della bici finita, però sto puntando alla qualità e alla godibilità nell’uso. A breve ne parleremo insieme, anche perché sarà necessario sfatare alcuni luoghi comuni.
L’aspetto più divertente di questo progetto è che potrò creare una assistenza personalizzata. Sulle pagine di questo blog troverete tutti gli articoli necessari a compiere qualunque operazione vi venga in mente su quella bici. Ma prima devo montare la bici. Anzi no, prima devo riuscire a far funzionare il blog, ahimè…
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Avanti tutta….
la nuova Elessar sarà bellissima!
Deve essere un lavoro certosino quello del telaista, è un mestiere che mi affascina, mi fa venire in mente l’immagine-tipo dell’artigiano intento a creare opere d’arte
Complimenti per la tenacia!!! E secondo me per il progetto velo orange il tuo margine lo devi tenere. A costo di fare un prodotto lievemente più costoso….
La nuova Elessar con una forca diritta?
c.
Rispondo con unico messaggio.
Lorenzo; con la prima Elessar scelsi una estetica non troppo squillante, non volevo attirasse troppe malevoli intenzioni. Precauzione rivelatasi inutile, quindi tanto vale togliermi qualche sfizio.
Andrea; hai colto in pieno.
Guido; più che tenacia è un mio difetto. Se decido di fare una cosa voglio farla al meglio delle mie capacità. A volte i risultati sono soddisfacenti, a volte no. La costante è che campano meglio quelli che se ne fregano…
Il discorso sul margine è più complesso; ordinando pochi pezzi alla volta il costo è uguale a quello al pubblico. Superiore a quello che è possibile trovare nei grandi store online che acquistano a molto meno visti i grandi numeri. Se si venderà non ci sarà gran guadagno né proporzione con le ore di lavoro richieste. Ma poiché non sarà di questo che camperò, non chiudo il mio studio per montare bici, e in fin dei conti non farei altro che quello che da sempre faccio ma gratis, il margine diventa un discorso relativo. Io lo vedo più che altro come un contributo forfettario che il ciclista versa per sostenere le altre attività.
Claudio; si, forcella dritta, angolo di 7 gradi quindi avrò ugualmente un buon rake. Al comfort provvederanno gomme e ruote, dovrei guadagnare un poco di sveltezza in più di avantreno. Del resto rispetto alla prima Elessar le esigenze sono cambiate, quindi posso concedermi un pizzico di sportività in più.
Se non sorgono problemi coi forcellini posteriori (tubi biconici, forse serviranno forcellini con diametro interno diverso) la cui sostituzione allungherebbe i tempi, credo che fine maggio il telaio sarà qui. Grezzo, senza né cromatura né verniciatura. Ma per l’assemblaggio se ne parlerà dopo l’estate, ho prima altre spese da affrontare.
Fabio
Alla fine di quest’avventua ci vorrà un corposo resoconto solo per i particolari (da dove vengono le decorazioni dell’attacco per esempio?).
Sarannno mesi interessanti sul blog.
Caro Francesco, alla fine di questa avventura vi inonderò talmente di articoli che vi stuferete di vederla. Promesso 🙂
A tempo debito tutte le spiegazioni, fatemela prima completare.
Fabio
Ustia, pippa a giunzioni con fleur de lis! E presumo che le giunzioni del telaio seguano lo stesso stile. Solo quelle costano come una bici. Però ottima scelta, stile a manetta!
E bravo a Igor, però si chiamano Fleur de lYs 🙂 🙂
Non mi ricordare quanto mi sono costate 🙁
La testa della forcella no, non è Fleur de Lys perché non c’è nelle misure che servono a me; i gigli sono stati prelevati da altre piastrine e poi saldati per ricreare il disegno. Sorvolo su quanto la cosa abbia reso felice Taverna…
Fabio