Ergotec, pedali EP-1

Tempo di lettura: 5 minuti

Secondo test di prodotti Ergotec per la nostra trasformazione in bici urban, con grande attenzione ad ergonomia e comfort.

Oggi tocca ai pedali EP-1, caratterizzati da ampia superfice e simpatico accorgimento per tenere i piedi in posizione corretta evitando anche il contatto con le pedivelle. Sono pedali flat, ossia privi di aggancio per le scarpe, e sappiamo bene quanto sia difficile mantenere il piede in asse se non lo obblighiamo con l’aggancio.

La scorsa volta mi sono dedicato alla zona manubrio, puntando tutto sulla ricerca della miglior posizione per mani e busto. 

Perché quando decidi di convertire una bici studiata per accogliere la piega da corsa montando un manubrio dritto hai da fare i conti con l’assetto, tutto sballato.

Nulla vieta di usare i componenti Ergotec visti la scorsa volta su una bici da trekking o urban, una bici cioè nata già a misura per il manubrio dritto.

Come nulla vieta di attingere al vasto catalogo dell’azienda tedesca che dell’ergonomia e della sicurezza ha fatto la propria specializzazione.

Ma siccome è un catalogo davvero ampio, nella scelta di cosa verificare mi sono dato la mia linea guida, che è appunto quella della trasformazione di una bici, recuperando grazie ad alcuni componenti le giuste quote geometriche.

Il secondo passaggio nella mia pianificazione era la domanda: che tipo di bici creare?

Una bici da turismo, da città o cosa? 

Il telaio scelto ha nella poliedricità la sua carta vincente, sono quasi tre anni che mi accompagna in tanti test e di volta in volta ha saputo interpretare il ruolo di semi sportiva, gravel leggera, commuter e cittadina tuttofare.

Ho scelto l’ultima opzione, già prima che la bici urbana divenisse quasi una necessità in questa fase di emergenza sanitaria. Iniziando a lavorarci subito dopo Natale, con una serie di “prove interne” per poter selezionare a colpo sicuro dove e con cosa intervenire.

La scelta del pedale è stata la più difficile. Con aggancio, doppia funzione o flat?

Escluso da subito quelli con cui pedalare esclusivamente agganciati, c’è stato prima un lungo testa a testa tra doppia funzione e flat e poi, superata anche l’opzione del doppia funzione, tra varie tipologie di flat.

Non è stato facile eliminare il doppia funzione, per me che pedalo agganciato da sempre. E che su percorsi superiori ai 10/15km o aggancio o non mi trovo. 

Ad aiutarmi nel risolvere il dubbio tre considerazioni: sul blog son già presenti test di pedali doppia funzione, quindi l’argomento è coperto.

Una bici urbana è sempre usata in abbigliamento civile, a volte anche con grisaglia e mocassini di ordinanza. E coi mocassini serve il flat, senza pin che rovinano la suola. 

Sul blog mancano recensioni di pedali flat a uso urbano, quindi sul punto sono scoperto.

Ero scoperto, perché adesso il vuoto è colmato.

Un pedale, questo Ergotec EP-1, dal costo contenuto, con una robusta e leggera struttura in nylon, efficace lavorazione antiscivolo e furba soluzione per accompagnare il piede nella corretta posizione e proteggerlo da contatti indesiderati con la trasmissione. Col plus di una superficie di appoggio che non fatico a definire oversize, a tutto vantaggio della spinta che, lo sappiamo, con scarpe non specifiche paga sempre dazio alla morbidezza della suola.

Se ho scelto bene lo scopriremo nel corso di questo test, impostato su tre paragrafi e non i soliti quattro; come già fatto in altre occasioni, racchiuderò prova su strada e conclusioni in paragrafo unico, perché seppure dotato di alcuni accorgimenti, resta un pedale dalla semplice struttura e con ambito di utilizzo più ristretto (urban e touring a basso raggio), le verifiche quindi sono inferiori rispetto a pedali con cui andare in strada, fuoristrada ecc.

Iniziamo a conoscerli in dettaglio, voltando pagina.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    Ho trovato questi pedali per caso in sconto in un negozio, e alla luce dell’ottima recensione, ho deciso di provarli. Nonostante l’aspetto insolito e un po’ plasticoso, sono davvero solidi e molto comodi usati con qualunque calzatura… sandali compresi. Per me non sarebbero fuori posto neanche su una bici turistica, ammesso di non avere la necessità di pedali clipless, che l’ampia pedana compensa per la suola più morbida delle scarpe non specifiche e il piede non si stressa anche dopo tante ore (6 + 6 ore qualche fine settimana fa).
    La dimensione insolita (e la mia ridotta coordinazione) ha causato diversi scontri con ostacoli (marciapiedi, sostegni, ecc) che normalmente sarebbero fuori dalla portata dei pedali nello spostare la bici, ma in sella la lunghezza non è per nulla un problema, anzi. E nonostante le botte e gli urti sono solo appena graffiati… come detto, sono solidi.
    La mancanza di pin salva la suola delle scarpe, ma con impegno si può riuscire lo stesso a graffiarsi i polpacci… la bugnatura antiscivolo è acuminata, confermo 😀

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Paolo, mi sa che inizierò a girarti materiale da testare: impieghi la centesima parte delle mie parole e subito vai al punto…
      Se imparo a farlo pure io divento un vero tester 😀

      Fabio

  • <cite class="fn">Marco M</cite>

    Non me ne intendo di climi marini, ma c’è un certo contrasto tra il tuo essere così vestito e … scarpato, e le persone in costume da bagno sullo sfondo.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Si Marco, immagino che la recensione sarebbe risultata più probante se mi fossi fatto fotografare in costume e ciabatte.
      Grazie per la tua utile constatazione.

      Fabio

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