Chi inquina di più?

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In Europa circolano 253 milioni di automobili.

E solo 218 navi da crociera.

Che hanno prodotto una quantità 4,4 superiore di ossidi di zolfo delle auto.

Ecco, in estrema sintesi, un problema che non solo non viene affrontato, ma nemmeno se ne parla.

Quando si tenta una qualche politica sulla mobilità su gomma si citano sempre gli interessi dell’industria automobilistica a porre freni.

Io provvedimenti su come limitare questi pachidermi del mare non è che ne vedo, tranne Venezia. Segno che muove un giro d’affari troppo importante perché si decida di prendere provvedimenti.

Il porto più inquinato è quello di Barcellona; porto, perché una volta ormeggiate, queste enormi (e per me orribili) strutture devono tenere i motori in funzioni, altrimenti tutto il parco divertimenti si ferma.

In Italia prima lo era Venezia, che è riuscita a bloccare l’accesso, non solo per l’inquinamento ma per la pericolosa erosione dovuta al moto ondoso scatenato dalle navi da crociera.

Ora il primato nostrano se lo è aggiudicato Civitavecchia, con 16 milioni di tonnellate di ossido di zolfo emesse dalle navi: 40 volte tanto quelle emesse dalle auto immatricolate nella stessa città.

Ma a scorrere la classifica comunque è l’Italia capolista europea, favorita dall’essere mete preferita dei crocieristi, e quindi sommando Civitavecchia, Napoli e Livorno diventiamo la Nazione più inquinata da questo turismo; che preferisco non definire, per decenza.

Qui in basso vi riporto la classifica dei porti più inquinati.

E qui possiamo vedere quanto inquinino le navi rispetto alle automobili in quella stessa cità.

Ecco, noi ci sgoliamo per la mobilità sostenibile, per il trasporto pubblico, le ciclabili, l’intermodalità.

E poi ti arrivano questi luna park, un po’ cafoni fatemelo dire, che mandano tutto a scatafascio.

L’ho scritto spesso, l’inquinamento non è problema settoriale: riguarda ogni singolo aspetto del nostro modello di sviluppo.

Da ciclisti siamo portati a interessarci più del nostro mondo e di come possa aiutare il Pianeta, se favorito (e non è, in Italia); tralasciando altri aspetti, come appunto questo delle navi da crociera.

La mia città è, ahimé, in questa classifica, 11esima. Ma temo che a fine 2023 scalerà altre posizioni, il delirio che c’è stato e c’è in questi ultimi mesi non l’avevo mai visto.

Io pretendo provvedimenti sulla mobilità, anche per abbattere l’inquinamento; e poi scopro che a prendermela con le auto sto abbaiando al male minore. 

Molto triste.

Vi lascio il link allo studio da cui ho tratto queste informazioni; e anche l’immagine di copertina.

Buone pedalate.

COMMENTS

  • <cite class="fn">lorenzo</cite>

    vero…..
    condivido su faccialibro

  • <cite class="fn">Franco</cite>

    Bravo Fabio, visto che hai usato un foto della mia città, non posso non commentare. Tutto vero. Altro che fermare gli Euro2 ! d’estate in giornate afose e senza vento sul mare c’è una nuvola giallina … Mi chiedo se la vedo solo io e cosa misurino gli strumenti delle varie agenzie ambientali. Il problema è noto e si sta cercando da almeno un decennio di dare alimentazione elettrica alle navi in porto o meglio come dal Baltico dare accesso solo a navi alimentate a gas ( ma si aprono altre considerazioni). Ma il problema rimane a livello globale. Rispetto a quello che bruciano le navi, il gasolio delle ns auto catalizzate ê molto più raffinato e sono sicuro che tu abbia anche visto i dati sulle emissioni del traffico marittimo che la globalizzazione dei mercati continua a far crescere. Non dico di comprare solo italiano o europeo, ma ogni tanto pensiamoci. E l’impatto estetico ? Hai visto le proporzioni rispetto agli edifici ? Mi fermo qui. Buona bici

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Franco, hai ragione su tutta la linea. Per i dati ci sto lavorando, non sono studi semplici da tradurre e poi sintetizzare.
      Impatto estetico? Penso si sia capito che, inquinamento a parte, io questi catafalchi non li sopporto…

      Fabio

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