[Test] Trek Velocis Mips Air

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Novità in casa Trek che propone un nuovo casco: il Velocis Mips, io ho aggiunto Air nel titolo perché è appunto la versione “integrata” di cui vi ho parlato in questo video.

L’altra novità è che questo casco è a marchio Trek e non più Bontrager, secondo una strategia dell’azienda che sta via via ribattezzando i propri prodotti.

Ma la sostanza non cambia, quella di un casco al vertice per efficacia, leggerezza, ventilazione, qualità costruttiva, materiali raffinati. 

Da moltissimi anni i caschi da bici non sono più quelle scodelle in plastica della nostra (mia) gioventù; e non dico quelli in cuoio, ho una certa età ma non esageriamo.

Però è da poco che si è deciso di investire in soluzioni costruttive che alzano il livello di lusso, oltre ovviamente l’efficacia.

Uno dirà: beh, sono tutti omologati, quindi son tutti uguali, solo specchietto per le allodole.

Non è così. 

L’omologazione prevede uno standard minimo sotto il quale non puoi scendere.

Nulla vieta di produrre caschi che quello standard lo superano abbondantemente, come questo Trek Velocis Mips e altri che sono transitati su questo blog, penso al Met 30K (che condivide la costruzione con fibra di carbonio) o il Kask Valegro, con l’azienda che conduce propri ulteriori test di robustezza.

Quindi anche se tutti omologati, la differenza c’è. 

Non sempre si sente, nel senso che a volte un casco posto nella zona media di listino può risultare più confortevole di uno al top ma qui subentrano fattori personali. 

Io mi sono trovato benissimo con questo Velocis, come sono anni che mi trovo perfettamente con la calzata Met, eppure c’è chi invece ha trovato questi caschi non adatti alla propria conformazione.

Non dico che coi caschi è come con le selle, anche perché poi verrebbe facile la battuta da caserma, però è indubbio che non siamo tutti uguali.

Di certo quando un casco è al vertice, difficile che dia fastidio.

Questo Velocis Mips Air come si colloca?

Lo scopriremo nel test ma solo dopo aver visto come è fatto.

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