Portapacchi BacMilano, diversi montaggi

Esempi di montaggio

Tempo di lettura: 7 minuti

Esempi di montaggio

Breve nota prima di mostrare i differenti montaggi: tutte le installazioni le ho eseguite usando brugole differenti da quelle di serie; che sono le graziose brugole a testa bombata, eleganti senza dubbio, ma che hanno ingaggio per chiave da tre. Alla lunga, vista la quantità di montaggi che ho eseguito in questi mesi (qui vedremo una sintesi, le prove sono state decine e decine) la sede di ingaggio sempre si rovina, soprattutto ricorrendo all’aiuto dell’avvitatore elettrico come ho fatto io. Per questo ho scelto di usare brugole a testa cilindrica con ingaggio da quattro, una sede più resistente al mio continuo armeggiare.

Ora le bici.

Parto con una opzione di montaggio che non mi riuscì di mostrarvi all’epoca del test, per indisponibilità della mia Passepartout e impossibilità a trovare in tempo utile una bici priva di fori di ancoraggio.

Due coppie di braccialetti in acciaio sopperiscono nella parte alta all’assenza di fori filettati.

In doppia misura, dovrebbero accontentare tutti.

Per l’attacco basso ho sfruttato le piastre più piccole, non quelle per bici a disco. La Peugeot Anjou attuale Passepartout è infatti bici da turismo e ha i fori in basso per parafanghi e portapacchi. Pure sopra, ma non sui foderi, sfrutta quello centrale sul ponticello. Questo spiega il perché delle staffe inferiori e non il ricorso a quelle per QR o perno pieno, come avviene di solito su telai senza alcuna predisposizione.

Altre foto.

Questo è stato l’unico montaggio che ho testato su strada sotto carico. Una coppia di borse, 7 kg per lato e a zonzo soprattutto su strade martoriate, mi interessava valutare la tenuta delle fascette. Che non erano nemmeno serrate in modo eccessivo, malgrado la protezione in gomma (presente nella confezione del portapacchi) volevo evitare il rischio di segnare la vernice, che non è particolarmente tenace.

Nessun problema, non si è spostato di un millimetro, nessun ondeggiamento o gioco. Carico sempre stabile, in ogni situazione. Promosse le fascette.

Altra bici, altro montaggio. E’ il turno di sua maestà luccicante Elessar.

Che monta gli occhielli bassi in posizione anomala, piuttosto alta e avanzata lungo il fodero basso. Questo rende difficile l’installazione di un portapacchi. Quando la disegnai l’idea era quella di creare un portapacchi su misura, sfruttando le congiunzioni proposte da un artigiano di Taiwan o quelle del mago australiano. Quindi li feci saldare in quella posizione perché così non avrebbero interferito coi gigli delle congiunzioni del telaio.

Prima o poi troverò il tempo di procurarmi le congiunzioni e disegnare un portapacchi. Per ora il BacMilano ci sta una bellezza.

Ora, prima no. Infatti all’epoca del test le gambe corte non erano disponibili e con quelle lunghe il montaggio era quasi impossibile. Un sistema l’avevo trovato ma era sgraziato, troppo alto, la linea della bici perdeva la sua (invidiabile) armonia.

Le gambe corte hanno risolto il problema; lucidate a specchio sarebbero perfette e non è detto non le rifinirò 😀

Ho scelto due diverse opzioni di montaggio, sfruttando sia le staffe superiori standard, che ora si chiamano vintage, che le staffe monoforo.

Nell’immagine a sinistra dello schermo il montaggio con le vintage; come si vede il portapacchi è più alto e accorciato (ricordo che la lunghezza è regolabile) rispetto alla installazione con le staffe superiori monoforo. Nell’uso quotidiano ho preferito quest’ultima soluzione, più gradevole esteticamente oltre che più sfruttabile con borse larghe.

Anche se la maggiore altezza si è rivelata vincente con borse dalla forma particolare come le Smart Metro che ho recensito tempo fa.

In basso sono dovuto ricorrere alle staffe per freno a disco ma solo perché altrimenti mi sarei trovato in conflitto con le aste dei parafanghi; Elessar ha un solo attacco per portapacchi e parafanghi.

Carrellata di foto con montaggio alto sfruttando le staffe vintage.

L’uso di rondelle all’interno nella installazione delle staffe vintage non ha motivazione tecnica ma solo “cautelare”; opero una quantità esagerata di montaggi e smontaggi vari, il rischio di un errore, una stretta eccessiva, un montaggio sbilenco tra una cosa e l’altra (a volte sono operazioni che compio in strada, per sfruttare al massimo le uscite) e ho preferito distanziare le staffe.

Ora il montaggio con staffe monoforo, del tutto simili a quelle basse viste sulla Passepartout; sono le mie staffe preferite, mi piace molto la loro forma classica, semplice ed elegante al tempo stesso. Sono reversibili, cioè puoi montarle orientate in basso come nelle foto a seguire, o verso l’alto.

Vista la possibilità di ruotare le S finali del portapacchi nonché i due braccetti di ancoraggio avvitati ai tubi, di fatto è permessa ogni regolazione.

Comunque, staffe monoforo o vintage, sta di fatto che su Elessar ci sta bene 😀

Come detto sopra, gli attacchi bassi di Elessar sono particolari e quindi ho preferito usare le staffe basse per freno a disco. Ma non è il loro uso originario.

Sfruttando un telaio Some Wolverine possiamo vedere meglio la loro naturale destinazione d’uso. Anche perché il Wolverine è telaio particolare. Non solo monta la pinza posteriore esterna, che sappiamo è sempre una seccatura quando vogliamo usare un portapacchi; ma ha pure i forcellini Ird, quindi gli attacchi filettati risultano più alti della media. Comunque l’importante è che la forma della staffa freno a disco ben segue il profilo della zona pinza.

Questo mi ha permesso di valutare l’installazione anche con gambe più corte, per chi preferisse un posizionamento più basso dei carichi. Sia usando gambe lunghe che corte non ho avuto problemi di posizionamento e interferenza con le borse montate.

Ed ecco le foto nelle due configurazioni.

Data la bici le gambe nere ci stanno meglio; quelle corte sono disponibili nello stesso colore, ma io non le avevo e sarebbe stato solo uno spreco chiedere ad Alfonso di inviarmele.

Estetica a parte, il montaggio con gambe corte mi sembra il più appropriato; ed è importante che ci siano, perché ormai con la quasi totalità delle bici da turismo e gravel che montano freni a disco e, spesso, attacchi inferiori posti più in alto, avere la gamba corta risolve ogni problema di montaggio.

Anche la tuttofare PlanetX London Road si è sorbita il suo montaggio. Anzi, i suoi montaggi. E’ stata la bici che si sobbarcò il test lo scorso anno, quindi stavolta ho voluto sfruttarla per installare staffe e gambe che all’epoca non erano disponibili.

Ho scelto di sfruttare per l’attacco basso una staffa ancora una volta in modo improprio: quella per QR. E ho usato insieme gambe corte, staffe alte monoforo e staffe basse lunghe. Quest’ultima soluzione non è quella ottimale per le misure del telaio e infatti non ho potuto mettere il portapacchi perfettamente in bolla.

Ma, ripeto, lo scopo qui è mostrare gli elementi più che cercare il montaggio perfetto.

Prima il montaggio con staffe basse da QR.

So potrà sembrare strano, le staffe lunghe per freno a disco sono più che valide; però la London Road ha pinza posteriore interna, quindi di fatto vanno bene anche le staffe inferiori standard.

Ma qui, appena detto, più che cercare il montaggio perfetto lo scopo è mostrare ogni possibilità. Facendo i conti con le disponibilità delle bici, perché avrei potuto chiedere ad Alfonso le foto dei montaggi da lui eseguiti e risolvere velocemente invece di sbattermi a montare ovunque avessi un telaio a tiro; però io pubblico sempre ciò che tocco con mano, e infatti alcune altre staffe non me le sono fatte mandare, per esempio quelle per QR e telai freni a disco a forcellini rinforzati, perché non avevo possibilità di procurarmi un telaio adatto.

Eccovi qualche foto, la staffa per QR si riconosce dal rombo di alleggerimento; la borsa è montata esageratamente arretrata solo per mostrare meglio la struttura del portapacchi, per lasciare luce in zona superiore per le foto.

Ho sfruttato la staffa da QR standard; c’è anche la versione per QR su telai con freno a disco. La segnalo, ho detto di non mandarmela perché avrei avuto difficoltà a reperire il telaio adatto.

Ora il montaggio con gambe corte, staffe monoforo in alto e lunghe in basso.

Ne è venuto fuori un portapacchi più allungato e basso, ma oggettivamente stavolta ho esagerato. Non è il connubio ideale, come si vede nelle foto in basso. Però le staffe lunghe sono davvero carine 😀

 

Per un montaggio classico, il più semplice direi, mi sono avvalso della B’Twin Triban 520, quando l’ho avuta qui per la sua prova su strada.

Lo definisco classico perché è telaio con attacchi alti e bassi in posizione canonica, non impone alcun lavoro di fantasia o adattamento.

Così ho scelto le staffe Vintage sopra e le standard sotto; gambe lunghe e tutto ha trovato la sua collocazione in pochi minuti. E’ anche vero che probabilmente ho fatto più prove di montaggio io che Alfonso, ormai guardo un telaio e già so cosa usare e come 😀

Ecco le foto.

Per complicarmi la vita però, vista la facilità di montaggio, ho voluto sfruttare una posizione alternativa delle S finali, ruotandole quasi in orizzontale. Insomma, alla fine una soluzione si trova sempre.

Tra tante bici ho tirato dentro pure una vecchia Mtb in acciaio con ruote da 26″, bici mia da palo ma che ho dovuto dirottare ad altri compiti perché quella scritta Bianchi faceva gola ai malfattori, malgrado si tratti del classico cancello.

Pensavate avessi solo bici belle e curatissime? Per niente, ho tante bici, le più varie (anche l’olandesina coi cestini…) ma una cosa è il blog altra io nelle mie pedalate private: sono molto più tollerante di quanto possa trasparire da queste pagine 😀

Nel montaggio ho avuto un problema, non dovuto al portapacchi ma al QR del reggisella: entrava in conflitto con le staffe Vintage, quindi ho scelto di ruotarle all’indietro piuttosto che usare un bullone al reggisella, che avrebbe risolto la questione in modo pulito.

Però lo scopo di questo articolo è mostrare le tante possibilità di montaggio e regolazioni varie, cosa che al momento della prova su strada svolta lo scorso anno mi fu impossibile illustrare perché tanti accessori non esistevano. Uno dei limiti che rilevai infatti nel test era proprio la mancanza di universalità nell’installazione; universalità che ora, posso dirlo a ragione, finalmente c’è.

Foto con bici che vale un terzo del portapacchi montato su: questa avevo disponibile in tempi brevi…

Mi sono riservato per il finale un montaggio che quando mi cimentai nella prova su strada mi fu praticamente impossibile. Ci passai due giorni a provarle tutte, e avevo comunque a disposizione un buon corredo di accessori, ma nisba, non ci fu verso: si tratta di un telaio fortemente sloping, quello della Surly Karate Monkey che Marco, il suo proprietario (anche la Wolverine vista prima è sua, si tratta bene il giovanotto…) mi ha gentilmente prestato per questa prova del nove.

Come è andata? Quasi bene. Il quasi per una interferenza tra un dado e il supporto pinza freno che mi ha impedito di regolarlo in bolla.

Le staffe alte per telai sloping e le gambe corte hanno reso possibile il montaggio su questo telaio, che un anno fa mi aveva fatto penare sino alla rinuncia.

Ora, a parte l’inconveniente dell’inclinazione che però è facilmente risolvibile ricorrendo a minuteria diversa (parliamo di un paio di mm in meno) il montaggio è fattibile. Ed è montaggio difficile perché questo telaio non ha solo uno sloping notevole ma anche gli occhielli superiori saldati molto interni e quindi utilizzare le staffe non è semplice se si vogliono evitare interferenze col telaio.

A causa dei tempi stretti che avevo per lavorare su questa bici non ho potuto creare distanziali né recuperare minuteria a misura; però resta fermo che adesso, finalmente, anche telai fortemente sloping possono montare questo portapacchi. Ampia carrellata di foto. In una c’è una freccia gialla a indicare il punto di contatto: non ci fosse stato avrei potuto allungare il portapacchi e montarlo in bolla.

Bene, tanti montaggi mostrati, possiamo voltare pagina e andare alle conclusioni.

COMMENTS

  • <cite class="fn">alfaluna</cite>

    gambe corte……… e via,
    Gitana che è piccina ora è bellissima e monta il supporto faro che ti piace tanto 🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Lorenzo, le gambe corte hanno risolto parecchi problemi a tanti; aumentando pure la scelta delle staffe adesso lo monti ovunque. Io continuo a giocare con diverse opzioni, a seconda se lo voglio più basso o più lungo o come mi pare. Poi un giorno metterò tutto sotto lo pressa, questo Alfonso lo sa… 😀

      Fabio

  • <cite class="fn">Massimiliano Rosati</cite>

    Visto il tuo ultimo articolo di officina sarebbe interessante pensare ad un sistema quick per montare/smontare il portapacchi !
    😉

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Oibò, visto il mio ultimo articolo in Officina, sarebbe ancor più interessante se mi stessi un poco fermo… 😀

      Fabio

      • <cite class="fn">Massimiliano Rosati</cite>

        Anche se un pò mi spiace, ogni tanto fermarsi e uscire in bici per il solo piacere di poterlo fare è una gran cosa.
        🙂

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Non ricordo cosa sia uscire in bici solo per piacere…
          La scorsa settimana, in una delle cicliche telefonate tra me e Alfonso (BacMilano) gli confessavo la voglia di tagliuzzare qualche bici col flex, sono davvero stanco

          Fabio

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