[Officina] Gli attrezzi per la bici, la chiave dinamometrica

Tempo di lettura: 4 minuti

La chiave dinamometrica è la protagonista dell’ultima puntata in questo lungo viaggio tra gli attrezzi per curare la manutenzione della bici.

Chiave dinamometriche per bicicletta regolabile a cricchetto e fissa

In queste settimane abbiamo conosciuto il kit minimo, quello che chiunque dovrebbe avere anche se le mani sulla bici non le mette quasi mai.

Abbiamo dato una veloce scorsa agli attrezzi generici, non studiati per la bici ma che alla bici comunque servono.

Siamo entrati nel vivo dividendo la bicicletta in zone di lavoro e iniziando con ciò che serve (e non serve a tutti) per preparare il telaio al montaggio e aver cura della serie sterzo.

Abbiamo approfondito i tanti standard e di conseguenza i tanti attrezzi di cui abbisogna la trasmissione.

Ci siamo spostati su freni e ruote, importanti perché averne cura significa aver cura della nostra sicurezza.

E proprio in nome della sicurezza ogni vite o brugola presente sulla bici e gli estrattori visti nelle scorse puntate hanno bisogno di un utensile specifico perché il lavoro sia ben fatto: la chiave dinamometrica.

Cos’è? E’ un attrezzo che misura la forza impressa e si blocca quando questa è raggiunta.

Evitando di serrare troppo, che è ugualmente dannoso e pericoloso come serrare poco.

Il pregiudizio più comune verso la dinamometrica è che sia attrezzo riservato solo ai possessori di bici e componenti in fibra di carbonio.

Errore. Ogni vite, ghiera, calotta, ha una sua coppia di serraggio. Significa che lavora bene ed è sicura quando la avvitiamo nel range previsto o a quel valore determinato.

Perché quale che sia il materiale del telaio o del componente, quella la forza che in fase di progettazione è stata valutata ottimale.

A parte poi che anche telai e componenti in acciaio e alluminio si danneggiano quando serriamo con troppa forza (magari non si vede ma la tensione c’è ed è dannosa, affatica) e vi assicuro che ne ho visti di telai schiacciati da collarini per deragliatore o cavalletti da telaio stretti all’inverosimile.

Certo, il discorso si fa più delicato con la fibra di carbonio; un tubo piantone in acciaio schiacciato dal collarino non si spaccherà, la bici bene o male su strada ci andrà uguale. Un piantone in composito si spacca e la bici la butti.

Però è bene capire che il telaio in composito non si spacca perché fragile ma perché la fibra di carbonio è orientata nel verso delle forze che deve gestire durante la pedalata: e lo schiacciamento non è fra queste.

Ed è bene sapere che i valori indicati sul componente sono quelli giusti ma il punto di rottura arriva parecchio dopo. Che non è un invito a stringere di più, solo a non farsi venire l’ansia.

Oltre a essere invito ad acquistare sempre una chiave dinamometrica di buona qualità.

Uno sfasamento della misurazione del 10% non è accettabile ma non (troppo) pericoloso su coppie basse di serraggio.

Uno sfasamento superiore si, di fatto è un attrezzo inutile.

I soldi risparmiati saranno poi spesi con gli interessi per rimediare ai danni.

Vi ho terrorizzato? Non penso, spero però di avervi messo in guardia.

E spero col prossimo paragrafo di aiutarvi a scegliere la giusta chiave dinamometrica.

Voltiamo pagina.


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COMMENTS

  • <cite class="fn">Guido</cite>

    Ciao Fabio,guardando sul tuo sito ho trovato questo articolo ( come sempre interessantissimo ) sulle chiavi dinamometriche.
    Ora,io fino ad ora avendo una bici in alluminio non mi sono mai posto il problema della forza nei serraggi delle viti le poche volte che ho riparato la bici da me.
    Ma avendone acquistata una in carbonio vorrei se necessario essere sicuro della forza per evitare possibili rotture.
    E ti chiedo “non una marca di chiave dinamometrica che penso tu non possa dare o sì? “ma volendo acquistarne una con un range di 1-25nm,
    da che cifre si trovano per prenderne una valida senza spendere molto dato anche il presumibile scarso utilizzo?
    Grazie
    Guido

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Guido, la questione non è uso saltuario o meno ma precisione e calibratura nel tempo. Poiché è un attrezzo importante, soprattutto per chi opera poco sulla bici e non ha quindi acquisito quella sensibilità che deriva da anni di lavoro, è meglio investire. Però comprendo come uno non voglia svenarsi e allora prendi questa
      chiave dinamometrica

      è un modello standard, marchiato in tanti modi ma è sempre lui.
      Altrimenti guarda il catalogo unior, ma si sale di prezzo.

      Fabio

  • <cite class="fn">Guido</cite>

    Ciao Fabio e grazie sempre disponibilissimo.
    Avevo visto questa chiave e ci avevo fatto un pensierino,ora che anche tu me la consigli come un prodotto validi e affidabile non ho più dubbi la prendo.
    Guido

  • <cite class="fn">Guido</cite>

    Buongiorno Fabio,ho acquistato la chiave dinamometrica che mi avevi consigliato.
    Ora ti chiedo se puoi darmi alcuni consigli su come utilizzarla al meglio in aggiunta all’ottimo articolo che hai fatto.
    Grazie
    Guido

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Guido, non c’è nulla di particolare, è una semplice chiave a cricchetto. Devi solo ricordarti di riportarla a zero quando la riponi.
      Fabio

  • <cite class="fn">Guido</cite>

    Ok.
    Quando arriva dovrebbe essere già a zero giusto?
    Quindi la riporto come è arrivata.
    Ciao
    Guido

  • <cite class="fn">Guido</cite>

    Ciao Fabio,ho provato la chiave dinamometrica che mi hai consigliato e,nel mio piccolo, ne sono soddisfatto sia per semplicità di uso che come costruzione.
    Ora ti chiedo,mi avevi suggerito dopo l’uso di riportarla al valore di misura di come era arrivata.
    Ebbene questo valore era di 4NM.
    La metto sempre così o la porto a 2NMo anche meno?
    Grazie
    Guido

  • <cite class="fn">Guido</cite>

    Grazie Fabio
    Guido

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