Luci e Codice della strada, non facciamo confusione

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L’entrata in vigore della recente novella al Codice della strada con riferimento alle luci sulle nostre biciclette ha creato una certa confusione.

Nella stampa generalista e in quella di settore, che forse ha ripreso troppo frettolosamente le agenzie senza indagare oltre, parlando di un obbligo di luci sempre accese mentre pedaliamo.

Succede, non ne faccio una colpa; ricostruire una norma quando novellata (termine tecnico per indicare una norma esistente modificata in tutta o sua parte da una successiva) è spesso complicato per noi che lo facciamo di mestiere, figuriamoci chi per sua fortuna non si è mai imbattuto nei codici.

In questo articolo ho indicato la modifica che a noi interessa.

Riassumo.

L’art. 68 Cds impone nuove condizioni di marcia in cui è obbligatorio avere luci montate e in funzione.

Mentre prima ci si regolava con alba e tramonto per obbligare la pedalata a luci accese, ora i casi sono aumentati.

Questo il testo non integrale dell’art. 68 CdS, con la parte in grassetto che identifica la recente modifica.

1 I velocipedi devono essere muniti di pneumatici, nonché: a) per la frenatura: di un dispositivo indipendente per ciascun asse che agisca in maniera pronta ed efficace sulle rispettive ruote;

1 b) per le segnalazioni acustiche: di un campanello;

1 c) I dispositivi di segnalazione di cui alla lettera c) del comma 1 devono essere funzionanti da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere e anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità, durante la marcia sia nei centri abitati che fuori dai centri abitati

Come si può capire non esiste un obbligo di luci sempre accese né tantomeno un  (nuovo) obbligo diretto di luci a bordo, montate h 24 diciamo così.

No, però è facile intuire che aumentando la casistica un set di luci è sempre bene averlo perché la galleria o la pioggia possiamo incontrarli lungo il tragitto.

In realtà, e forse qui sta l’inghippo, una bici senza luci, catadiottri e campanello non può nemmeno essere venduta, fanno parte della dotazione obbligatoria prevista dalla legge.

Ma sul punto, ossia sull’obbligo che questi dispositivi siano sempre presenti in qualunque condizione di marcia c’è sempre stata una certa confusione.

A rigore interpretativo si, devono sempre esserci e questo da tempo, non dalla recente modifica al Codice della Strada.

La novella ha solo inserito ulteriori condizioni di marcia in cui accendere le luci che da anni sono obbligatorie.

Però è anche vero che quest’obbligo è disatteso: dai ciclisti e dalle Forze dell’ordine, tranne in caso di sinistro dove la mancanza della dotazione di sicurezza può determinare (non sempre) un concorso di colpa e spesso viene elevata contravvenzione.

Quindi, se proprio vogliamo rigorosi: l’obbligo delle luci montate sulla bici c’è da decenni, non è una novità.

La novità è solo che adesso le dobbiamo accendere più spesso.

Cosa che facciamo già anche senza l’obbligo di legge. 

O che dovremmo fare anche senza nessuno ad obbligarci, ma non è così.

La scorsa estate rientravo in auto, una serie di gallerie prive li illuminazione. Per chi conosce la zona, parlo di quelle alla Piana di S. Agostino, a Gaeta.

Davanti a me compare all’improvviso un gruppo di ciclisti, nessuno con una lucetta che fosse una.

Ho frenato, acceso le quattro frecce, messo in coda al gruppo facendogli da scudo per le auto che arrivavano da dietro sino all’uscita della galleria.

Una volta riconquistata la luce del giorno non pretendevo un grazie ma non mi aspettavo di essere preso a male parole da questi ciclisti che ho protetto nella loro stupida incoscienza.

E si, usare una bici non ci rende persone migliori, checché se ne dica…

Buone pedalate

 

COMMENTS

  • <cite class="fn">Mauro Dapporto</cite>

    Se non sbaglio ci sono anche dei riferimenti a dispositivi che rendano visibile il ciclista dalla punto di vista laterale e il sempre presente problema dei catarifrangenti che solo nei pedali Shimano possono essere montati.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Si Mauro, ma non sono novità. Si tratta di dispositivi obbligatori da moltissimi anni. Che poi nessuno monta e quasi mai nessuno ne contesta la mancanza è altro discorso.
      Anni fa il presidente di una nota associazione a tutela della sicurezza stradale mi disse durante una pausa di una intervista “che vuole che le dica, pensi se dovessimo impegnare le pattuglie a multare i ciclisti senza catarifrangenti sui pedali mentre le auto sfrecciano a 200 all’ora, ci prenderebbero per matti…”.

      Fabio

      • <cite class="fn">Mauro Dapporto</cite>

        Ti chiedo, proprio perchè è il tuo campo professionale, in caso di incidente, quanto incide la mancanza di questi dispositivi nella ripartizione delle responsabilità ?

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          dipende dalla dinamica ma 9 volte su 10 c’è il concorso di colpa, da graduare. In linea di massima, non è il mio campo, ho una specializzazione diversa.

          Fabio

          • <cite class="fn">Franco</cite>

            Ciao Fabio, grazie per le precisazioni. Ci sarebbe da aggiungere che il regolamento di attuazione indica anche le caratteristiche tecniche dei vari dispositivi. La cosa non è immediata, così come non è facile individuare i prodotti omologati e quindi gli unici in regola nel mare di quelli che il mercato ci propone. Può essere uno spunto per un prossimo articolo ? Quelli che sembrano validi non sono a buon mercato ed, euro a parte, se dobbiamo appesantirci per portarli in giro, vale la Pena di farlo con qualcosa di valido.

            • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

              Ciao Franco, quando metti mani ai decreti attuativi sai dove inizi e mai dove finisci, preferisco attendere eventuali modifiche che, sembra, dovrebbero arrivare. C’è una certa “agitazione” in Europa per trovare una regola uniforme per le ebike e questo dovrebbe riflettersi anche per l’equipaggiamento di bici muscolari.
              Ma in questo momento si è indaffarati su altro.
              Ho una mezza idea di recensire qualcosa e da lì prendere lo spunto per le note giuridiche ma devo scontrarmi con la enorme difficoltà di approvvigionamento. La priorità è la clientela “pagante”, quel poco che arriva è subito dirottato ai negozi e sample test per la stampa non se ne trovano.
              E’ la prima volta dopo anni che mi trovo a non avere niente in casa da testare. Però è anche vero che questa situazione non mi mette ansia. Mi ero dimenticato come era piacevole uscire in bici senza assilli da test…

              Fabio

              • <cite class="fn">Mauro Dapporto</cite>

                Concordo con Franco, un’approfondimento “tecnico” sulle specifiche che questi strumenti devono avere per essere a norma con le disposizioni di legge sarebbe molto interessante.
                Si parla di molte tipologie di prodotti: fanali anteriori e posteriori, campanelli (ma anche avvisatori acustici elettronici?) catarinfrangenti da applicare ai pedali (che io sappia solo Shimano produce pedali da corsa predisposti per installarli) sistemi che consentano la visibilità laterale (e qui si apre un mondo di soluzioni possibili, luci, catarinfrangenti, bande da applicare al telaio o ai raggi, pneumatici dotati di bande riflettenti, vernici spray riflettenti, ecc ecc) e dell’abbigliamento ne vogliamo parlare?

                • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

                  Ciao Mauro, come detto a Franco a parlarne ne parlerei con piacere. Ma vorrei farlo non solo sul piano teorico. La filosofia di questo blog è sempre stata offrire anche soluzioni, non la teoria fine a se stessa. Ma per poterlo fare devo avere qualcosa tra le mani e al momento è praticamente impossibile. Oppure rivolgermi ad aziende meno “serie”, quelle che mi propongono le recensioni a pagamento. E sapete come la penso sul punto…

                  Fabio

                  Fabio

  • <cite class="fn">Antonio</cite>

    Buongiorno Fabio. Mi sono permesso di condividere il tuo ottimo ed equilibrato articolo sul gruppo di discussione di FIAB Firenze ciclabile, visto che su questo argomento ne avevo lette di cotte e di crude. Effettivamente la confusione, fra gli appassionati del pedale, regna….
    Saluti

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Antonio, hai fatto benissimo. Non è mia abitudine “spammare” pagine Fb coi miei articoli, ma quando, come in questo caso, si tratta di informazioni di servizio più girano meglio è.
      Soprattutto quando c’è confusione sull’argomento.

      Fabio

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