Lavacatena Barbieri BCH2

Come è fatto, come funziona e video del Barbieri BCH2

Tempo di lettura: 3 minuti

Come è fatto, come funziona e video del Barbieri BCH2

Barbieri Pnk, che io chiamo solo Barbieri, prevede diversi tipi di lavacatena.

Per questa recensione la scelta è andata al modello BCH2, che potrei definire il più completo perché è strutturato per dare una bella “ripassata” anche alle facce esterne della catena.

La confezione comprende il lavacatena e due flaconcini, in blister: quello rosa è il detergente biodegradabile, a occhio ci fai due o tre applicazioni; quello paglierino è olio per catena, e qui di applicazioni ne fai molte di più.

La struttura del lavacatena è facile da decifrare: un involucro in plastica trasparente al cui interno abbiamo tre spazzole a setole dure e inclinate, un fermo per bloccare l’utensile a battuta contro il bilanciere del cambio, un corridoio di uscita con le Forche Caudine costituite da lamelle in gomma flessibile che puliscono e asciugano (parzialmente) i lati esterni della catena.

In dettaglio le spazzole interne.

E le lamelle che ho definito Forche Caudine.

Alla base il serbatoio per il detergente.

Una linea indica il livello di riempimento

Ultimo dettaglio, il pomello da poggiare alla catena, alla altezza del bilanciere e che ruota con essa.

A parte ho richiesto altro detergente, ci tenevo a farvelo conoscere perché rientra nel filone, sempre più condiviso dai produttori, di detergenti specifici e biodegradabili. E’ possibile smaltirli nei normali scarichi domestici, senza inquinare. In teoria annullano anche l’aggressività dello sporco che rimuovono, ma senza analisi di laboratorio (che io non eseguo) posso solo fidarmi.

Va usato puro, senza diluizione.

Una decina di applicazioni dovrebbero essere alla portata di questo flacone da 250ml, forse un paio in meno. Comunque, visto il basso costo e soprattutto viste efficacia e tutela ambientale, direi che si può fare.

Questa la struttura del lavacatena Barbieri BCH2.

Come si usa? Non vi propongo le immagini in azione, solo una brevissima descrizione. Più in basso c’è il video, rende tutto più comprensibile.

Per amor di scrittura: apriamo la slitta superiore sollevando la struttura che ingloba la spazzola centrale, avvolgiamo la catena, mandiamo l’uncino posteriore a battuta sul bilanciere del cambio, inseriamo il detergente sino alla linea di livello, chiudiamo bloccando con la piccola saracinesca, con una mano diamo stabilità al lavacatena e con l’altra ruotiamo i pedali ALL’INDIETRO.

Si, all’indietro, perché significa che così abbiamo la catena nella sua parte inferiore che viaggia in senso di marcia, verso la ruota anteriore.

Trasmissione ben regolata, perché altrimenti si incastra tutto, mi raccomando. Molti non leggono i manuali ma ancora oggi qualche giro di pedale all’indietro è consigliato per verificare che tutto funzioni. Mancando la tensione del cambio, se la trasmissione ha un problema, ruotando i pedali in senso inverso emerge subito.

Ma questo c’entra nulla col nostro lavacatena.

Mie considerazioni, che riporto anche nel video pubblicato alla fine di questo paragrafo.

Il lavacatena è uno strumento utile dal costo basso, pratico in ambienti domestici o al chiuso, quando cioè non possiamo sfruttare la pulizia con detergente, spazzole e acqua corrente.

Se ben fatto, e questo Barbieri BCH2 lo è (lo hanno inventato loro…), è efficace per una manutenzione periodica e ravvicinata, visto che porta via meno di due minuti a pulizia.

Ma oltre la qualità dell’utensile conta quella del detergente. In video per esigenze di durata ho stoppato il lavaggio dopo pochi secondi e già con quei pochi giri di pedali il risultato è stato ottimo. A video ultimato ho eseguito la prova per mio conto: 90 secondi e catena pulita, una passata di straccio. Olio e via.

Ho svuotato il lavacatena nel lavandino, sciacquato con acqua corrente e riposto. Facile.

Ultima notazione, poi vi lascio alle immagini.

Ho voluto questa recensione per diversi motivi, ve ne ho parlato nell’introduzione. Più di tutto però ci tengo a che nella testa dei ciclisti sparisca questa assurda fisima sulla catena, la cui cura e manutenzione è davvero semplicissima.

Si scimmiottano mille comportamenti dei prof, tutti inapplicabili per noi semplici amatori.

E nessuno imita, i meccanici dei team ufficiali: ma voi li vedete a smontare catene, metterle a bagno ecc ecc?

Ah, ma loro tanto le cambiano, che gli costa, e poi figurati se a fine tappa hanno tempo! Si obietta.

No, non è così.

Se esistesse la ricetta miracolosa, l’elisir esoterico capace di stroncare i watt richiesti per muovere una catena, potete essere sicuri che tutti, ma proprio tutti i corridori farebbero il diavolo a quattro obbligando i meccanici a restar svegli la notte vicino a quelle catene.

Invece no, perché non esiste alcun segreto.

Pulizia costante, lubrificazione a intervalli brevi e la catena, lasciata a godersi la sua spa sulla bici, ringrazierà.

Ora il video, in chiusura i soliti link

Barbieri Pnk

Pulizia e lubrificazione

Lavacatena BCH2

Detergente biodegradabile

Buone pedalate.


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COMMENTS

  • <cite class="fn">Stefano</cite>

    Uhm, i link qui sopra, non mi funzionano molto (tranne il primo che manda alla home-page).

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Stefano, grazie per la segnalazione, ora dovrebbero funzionare.
      Ho rimosso i tuoi, il sistema leggeva il tuo commento come spam.

      Fabio

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