Spada Oxygeno vs Breva
Un test particolare, più che il comportamento dinamico di una coppia di ruote mi interessava un confronto eliminando quante più variabili è possibile.
Già, perché sulle ruote circolano più leggende metropolitane che sui materiali del telai, in tanti pronti a decretare la superiorità delle alto profilo in piano ma non in salita, la rigidità o la comodità, spesso confondendo i concetti, per non parlare della famosa scorrevolezza, quella che misurano a mano con la bici sul cavalletto e la classica manata cronometrando la rotazione fino all’arresto.
Nei test, lo dico spesso, le variabili sono tante e per questo io ho un “circuito di prova” ben preciso; dove posso creare tutte le possibili situazioni ed usando sempre lo stesso riduco al minimo le influenze esterne. Con le ruote poi diventa tutto più complesso. Perché è la ruota stessa ad essere un sistema complesso, composta da mozzi, raggi (in numero variabile e con differente incrocio), cerchi, camere d’aria e copertoni. Basta 1 bar di differenza sulla stessa ruota per avere due comportamenti diversi, figuriamoci tutto il resto.
Ecco allora che è nata l’idea di confrontare, usando lo stesso telaio e componenti, due ruote il più possibile simili: stessi mozzi, i Cristallo; stessa raggiatura al posteriore (purtroppo all’anteriore no) stessi copertoni anche se in foto appaiono altri. Cosa cambia allora? Il cerchio.
Le Oxygeno un basso profilo da 22mm, le Breva un medio profilo da 30mm e molto sfinato. Basta questo a cambiare il comportamento? E come? Lo vedremo.
Le prime le ho già provate, le uso con soddisfazione sulla mia Rose X-lite Team e potete leggere il test completo su questo blog. Le Breva no, solo un rapido giro tempo addietro ma su altra bici, del tutto diversa dalla mia e quelle sensazioni non sono qui riproponibili.
Le Oxygeno sono gran ruote, solo l’estetica non mi ha mai entusiasmato perché, mia opinione, un profilo medio e medio alto giova molto all’aggressività delle linee.
L’avantreno assume importanza, tutta la bici appare più sportiva, trasmettono meglio l’idea di velocità.
E queste Breva sono anche carine, dopo una bella pulita alla pista frenante.
Qui di seguito un confronto fotografico con a sinistra sempre le Oxygeno. Le Breva a destra sono fotografate con altre gomme, non quelle usate per il test perché, sempre per eliminare ogni altra variabile, ho usato le coperture che sono montare sulle Oxygeno. E fare le foto senza copertoncini non mi piaceva.
Raggiatura differente all’anteriore, dove le Oxy sono montate con 24 raggi e le Breva con 18; disposizione radiale per entrambe.
La posteriore invece ha identica raggiatura: 24 raggi, radiali a sinistra e incrociati a destra.
Nella vista di tre quarti le Oxygeno appaiono più “rotondette”; un poco perché lo sono, il canale è più largo, un poco perché il profilo aerodinamico delle Breva le sfina parecchio.
Mozzi Cristallo per tutte e due le ruote: i neri sono più belli…
Qui le due ruote messe a confronto diretto, sia le anteriori che le posteriori.
Avvicinando la visuale appaiono meglio la differente altezza…
… e il diverso profilo.
Grafica minimale per le Oxygeno, più vistosa per le Breva.
Quasi 5 millimetri di differenza esterna per i cerchi: significa regolare i freni a ogni cambio ruota se qualcuno decidesse di averle entrambe.
Il peso rilevato delle Breva è in linea con quanto dichiarato sul sito ufficiale. La coppia di ruote senza sganci rapidi ma con nastro tubeless montato ha fermato la mia bilancia a 1420 grammi; significa che se togliamo i pesanti e spessi nastri (però più leggeri di quelli delle Oxy) siamo vicini ai 1350 grammi dichiarati. Sono 150 grammi in più delle Oxygeno (che però all’anteriore hanno più raggi) e che mi hanno dato un peso di 1270 grammi, sempre senza QR ma con nastratura tubeless.
A ruote sempre nude abbiamo 670 grammi all’anteriore per le Breva contro i 580 grammi delle Oxygeno; meno marcata la differenza al posteriore, dove le Breva hanno registrato 750 grammi contro i 690 delle sorelle a basso profilo. Il motivo è che, come detto, l’anteriore ha otto raggi in meno.
Su strada, ossia con camere d’aria, copertoni e pacco pignoni Sram 1170 a 11v in scala 11-28 abbiamo 910 grammi all’anteriore e 1330 grammi al posteriore.
Bene, dopo la presentazione/confronto è il momento di salire in sella.
La bici usata ho detto è stata la Rose X-lite Team, le coperture scelte le Vittoria Rubino in misura 700×23 e ho traslocato anche il pacco pignoni Sram 11-28 in luogo del Dura Ace con cui ho avuto le ruote.
Sul suo sito ufficiale Corrado Spada, di cui potete anche leggere una intervista su questo blog, presenta le Breva come ruote da tutti i giorni ma anche per le gare; e le Oxygeno come la perfetta ruota da salita.
Iniziamo dal pavé e non per cattiveria ma perché sapete che i primi venti chilometri di ogni mia uscita sono inevitabilmente su questo lastricato insopportabile.
La differenza tra Oxygeno e Breva è subito avvertibile: le Breva sono decisamente più comode, assorbono meglio senza trasmettere fastidiosi contraccolpi a mani e terga. Ma la velocità resta comunque bassina, complice anche il traffico intenso. E in ogni caso ho già appurato che la mia X-lite il pavé lo affronta ma non lo digerisce più di tanto.
Prima salita, quasi costante e pedalabile, da affrontare nel primo tratto anche con la 50 per poi scendere sulla 34 dopo il primo chilometro dove la pendenza aumenta.
Tra le due ruote ballano appena 150 grammi di differenza: troppi o troppo pochi per avvertire qualcosa? Sembrano una inezia ma si avvertono. Sia nel primo tratto, dove ho innestato la 34 un centinaio di metri prima per stanchezza e sia dopo, quando la pendenza aumenta. Chiariamo: siamo pur sempre su livelli molto alti, ma qui quello che mi interessa capire è la differenza tra le due ruote più che il comportamento in sé.
Scollino, tratto lungo in piano. E anche qui la differenza tra le due ruote è avvertibile, ma stavolta a vincere sono le Breva. Più lente a prendere velocità, appena si superano i 32-35 km/h mantenere passo e velocità è decisamente più semplice rispetto alle sorelline più leggere.
Speravo di incontrare già qualche ciclista per provare il comportamento in scia, ma le bici in giro sono pochine, il meteo non è dei migliori. Però non è stata una sfortuna perché un forte vento laterale mi ha consentito di verificare anche questo aspetto. Sempre in piano le Oxygeno non lo avvertono più di tanto, un fastidio ma nulla di che; le Breva invece lo sentono, meno di quanto credessi ma si, qualche segnale dallo sterzo arriva. Non tende a prendere sotto, però un pochetto di ansia mi è venuta in qualche tratto.
Discesa, veloce, tecnica, asfalto nuovo nel primo tratto e pessimo nel secondo, con curve strette abbastanza rognose.
Qui è stato un bel problema; sono risalito e risceso diverse volte perché il vento mi falsava i risultati. Già, il vento. In piano era stato facilmente gestibile, ma in discesa no. Vero che le folate erano forti davvero, ma nelle curve strette, quelle dove la velocità cala, bisogna essere davvero concentrati e pronti. Nelle curve larghe e veloci, anche affrontate alla garibaldina, le Breva non hanno mostrato cedimenti. Sulla stessa discesa, percorsa centinaia di volte con ogni tempo, anche vento più forte, le Oxygeno si sono sempre dimostrate perfette: un vomere (grazie anche alla ottima forcella) scrissi, che traccia la traiettoria con assoluta precisione.
Di nuovo pianura, stavolta mi aggrego a un gruppo di ciclisti che avevo intercettato durante i miei saliscendi. In scia con le Oxygeno dissi si faceva fatica, nel senso che la bici subito perde velocità e tenere la ruota richiede qualche colpo di pedale in più. Niente di tutto questo con le Breva, a patto ci si tenga almeno sopra i 32-33 km/h; altrimenti è inutile.
La strada si apre , il traffico è nullo, mi alzo sui pedali e decido di andare via da solo. Il ritardo di risposta, ossia la variazione di velocità è un pelo meno immediata con le Breva rispetto alle Oxygeno. Un minimo, una frazione, un battito di ciglia e poco più. Bisogna davvero cercarlo, devi pedalare concentrato sul comportamento delle ruote più che goderti la bici, altrimenti nemmeno lo noteresti.
La velocità inizia a salire, il passo diventa interessante e smettendo di pedalare la velocità non cala così repentina come con le Oxygeno; gli strappi leggeri (sia in pendenza che in lunghezza) con le Breva li digerisci in un fiato, mentre con le Oxygeno pedali di più. E nel vallonato poco impegnativo sono ancora le Breva ad avere un vantaggio. Che però si annulla facendo tornare in testa le Oxygeno se il vallonato è impegnativo. Nei primi metri avverti l’abbrivio maggiore delle Breva ma poi le Oxygeno, quando è il momento di alzarsi sui pedali e darci dentro senza timore, si dimostrano quelle gran ruote che sono.
Eppure ancora, malgrado tutto, non sono riuscito a farmi una idea di quale delle due ruote sia superiore, se pure è possibile stabilirlo. Mi serve una salita tosta, impegnativa e con continui cambi di pendenza, il terreno d’elezione delle Oxygeno. Che ovviamente è prevista nel mio personale circuito di prova.
Chi vince? Le Oxygeno, senza appello. Più leggere e in salita il peso conta.
Dove invece la situazione torna di sostanziale parità è affrontandola in senso inverso. Il vento si è placato, posso scendere veloce, per fortuna il traffico è quasi nullo e qui anche le Breva hanno mostrato precisione e ottima direzionalità, senza una sbavatura nemmeno nei cambi di traiettoria più improvvisi o andando a spigolare la traiettoria. Mi è sembrato, ma ammetto di essermi lasciato andare a qualche eccesso, avvertire un minore appoggio in piega con le Breva, forse perché il canale del cerchio delle Oxygeno è più largo e “schiaccia” di più il copertone.
La pista frenante (che ho pulito con cura prima di uscire) è allo stesso ottimo livello delle Oxygeno, gli spazi di frenata sono praticamente identici.
In definitiva, questo cerchio diverso ha cambiato qualcosa? Si, lo ha fatto, meno di quanto si immagini ma le differenze ci sono. Sono diversità lievi, difficili da avvertire, ma ci sono.
Sintetizzando: su salite pedalabili e costanti le ruote sono sostanzialmente analoghe. Quando la pendenza inizia a diventare impegnativa le Oxygeno fanno valere la superiore leggerezza e la grande reattività, ogni colpo di pedale la ruota lo manda subito giù. Anche le Breva, ma con un maggior impegno del ciclista che deve salire di un pignone più frequentemente per dare respiro alla gamba.
In discesa sono tutte e due ruote di alto livello, le Breva più sensibili al vento quando la velocità cala. Immediato l’ingresso in curva per entrambe.
Se l’asfalto peggiora le Breva digeriscono più facilmente, non escono troppo di traiettoria e non rimandano il colpo secco come fanno invece le Oxygeno.
Sul pavé la differenza a favore delle Breva è ancora più marcata, con una velocità superiore e un livello di comfort accettabile.
Nei rilanci a velocità bassa rispondono tutte e due pronte; se invece si rilancia quando già si sta tenendo una velocità importante allora le Oxygeno risultano più immediate nella risposta.
Nel vallonato leggero e negli strappi poco impegnativi le Breva sono più amichevoli, danno una mano mentre le Oxygeno chiedono che il ciclista ci metta del suo.
In piano e in scia se la velocità è alta le Breva non le fermi più, le Oxygeno al solito vogliono sentire che qualcuno le spinge.
Posso dire che le Breva si sono dimostrate ruote più complete; inferiori alle Oxygeno in alcuni frangenti, ma nel complesso decisamente più godibili in uso amatoriale. Vero che in salita si fatica un poco in più, ma in una classica uscita, dove la salita di solito è un quinto dei chilometri percorsi, avere la possibilità di “tirare il fiato” ogni tanto, in piano o prendendo qualche scia, aiuta a chiudere la giornata con meno affanno. E basta il semplice profilo diverso del cerchio per darci tutto questo.
Avessi una sola bici e meno estrema della X-lite team sicuramente le Breva sarebbero le mie ruote; ho altre bici, la X-lite è stata scelta apposta per l’uso più estremo e le Oxygeno hanno risposto a tutte le mie esigenze.
Insomma, se non siete salitomani e volete una coppia di ruote da usare sempre, meglio le Breva. Se invece godete come ricci solo se vedete i segnali che annunciano le pendenze più estreme e la pianura è solo il vostro (nostro) purgatorio prima di ascendere a più alte vette, beh, che Oxygeno siano.
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Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Test interessantissimo. L’aspettavo con estrema curiosità. Se ne dicono tanto sui profili che alla fine per il terrore di essere penalizzati in salita avrei detto Oxygeno tutta la vita. Ora invece so che le differenze sono meno “selettive” e il range di valutazione cambia.
😀
Daniele
Si Daniele, però tieni anche presente che qui il confronto è tra due ruote quasi del tutto analoghe, la differenza di peso è davvero minima. Il discorso cambierebbe se si volesse confrontare una basso profilo ultraleggera con una alto profilo da un 1900…
Per non parlare poi delle ruote in carbonio, altro mondo e non comparabili con queste in alluminio.
Fabio
E il compromesso “basso profilo davanti – medio profilo dietro” ossia oxygeno davanti e breva dietro, come lo valuti? potrebbe essere una soluzione praticabile?
Ciao Massimiliano, no, non avrebbe senso. La configurazione alto profilo differenziato tra avantreno e retrotreno ha vantaggi quando parliamo di profili importanti.
Qui la differenza è davvero minima e abbiamo profili tutto sommato bassi, non si avrebbe alcun vantaggio e solo un aggravio di peso.
Fabio
ciao fabio, complimenti per il blog molto chiacchierone e dettagliato ( come piace a me )…….finalmente qualcuno che riesce a mettere nero su bianco tutti i minimi dettagli…….senti un po, dato che hai provato anche fulcrum zero, vorrei sapere ( a sensazione) come le hai trovate queste spada oxygeno e breva rispetto alle su dette f0……perchè avrei la possibilità di prendere delle f0 usate ma le breva nuove mi intrigano, ma ho paura che non siano rigide come fulcrum ( io vengo da ksyrium sl che devo dire erano davvero performanti)…..in definitiva ho paura che le breva siano molto più mobide delle fulcrum e a me piace la bici molto rigida e reattiva ( ps ho 23 anni e gareggio e vorrei usarle in gare queste brava) un grazie anticipato se risponderai e complineti ancora per il blog.
Ciao Matteo, bisognerebbe anzitutto capirsi sul significato di rigidità, perché le ruote, soprattutto la posteriore sono soggette a diverse forze, anche contrastanti. Ma senza addentrarci ora in quesiti sui massimi sistemi ché non ne usciamo più, per mia esperienza so che la maggior parte di voi per rigidità intende la reattività al colpo di pedale, senza flesioni nei repentini cambi di ritmo e nelle variazioni di velocità.
Posto che bisogna anche capire su che telaio le monti (ci sono telai che rendono meglio con certe ruote piuttosto che altre), visto che devi gareggiare io andrei di Breva senza pensarci su. Hanno un pelo in meno di quella reattività che hai conosciuto sulle tue Mavic e anche delle R0. Ma hanno una resa globale migliore, ossia ti troverai meglio in tutte le situazioni che potresti dover affrontare durante una gran fondo. Sono svantaggiate rispetto e mavic e Fulcrum solo sullo scatto, per il resto eccellono. lavorando correttamente sulla pressione (e ti consiglio di usare i tubeless) hai anche gran comodità. E credimi, significa accumulare meno fatica, è un aspetto troppo spesso sottovalutato ma importante.
Se invece fai triathlon o crono o roba simile, dimentica tutto quello che ho scritto e cerca altre ruote 😀
Fabio
grazie mille…..io le monterei su un telaio cervelo s2 che di suo è mooolto rigido ed aerodinamico e con le mie mavic in pianura i 43km/h li tenevo anche per mezz’ora 40 minuti senza subire troppa stanchezza e la bici con mavic stava sui 7450 gr, invece con queste breva starebbe 7312gr ( bel risparmio di peso che mi aiuterà sicuramente in salita) ma la mia paura rimane sulla velocità in pianura, non vorrei che le breva fossero troppo poco aerodinamiche rispetto alle mavic ksirium sl che avevo, che in piano mi davano davvero soddisfazione.
Inoltre ho pensato anche questo riguardo gli scatti sulla salita e correggimi se sbaglio: alla fine r0 e mavic ksyrium son cmq ruote almeno 150 gr più pesanti, quindi le breva seppur meno rigide cmq dovrebbero darmi un avanzamento almeno simile perchè pesano di meno. quindi se mi dici che le breva sono di poco meno rigide, me le faccio bastare lo stesso per il motivo appena citato….tu che dici, alla fine con 640 euro potrei prendere delle r0 nuove e con 700 le breva oppure di nuovo mavic ksyrium pro ed è questo il mio dilemma, spendere di più e “azzardare” oppure spendere di meno e andare sul sicuro….. il fattore aerodinamicità adesso mi preoccupa ancora di più della rigità a sto punto.
Ciao Matteo, posso essere franco? Tanto lo sono lo stesso. Sono talmente tante le variabili in gioco quando si pedala, figuriamoci quando si pedala in gara, che le ruote devono essere si leggere ma funzionare bene un poco ovunque. Mai consiglierei per esempio e per restare in casa Spada le Oxy, ruote che uso io e conosco molto bene. Eccellenti in salita, deficitarie in altri frangenti. Ottime per me, ciclista che ama pedalare in salita e in solitaria.
Ho più di un amico che è passato alle Breva in GF varie perché hanno dalla loro proprio la capacità di andare sempre pur senza eccellere.
Fattore aerodinamico? E’ indubbio che perdono qualcosa rispetto a ruote a maggiore profilo, ma la guidabilità in discesa è decisamente superiore e non avvertono vento laterale e questo me le fa preferire.
Posso solo indicarti come vanno, indicarti una scelta no, ognuno di noi pedala in modo diverso, ha differenti esigenze e sensibilità. Con R0 e Breva non sbagli, con Mavic potresti non trovare tutto ciò che cerchi però.
Fabio
io con mavic ksyrium (non cosmic) mi son trovato molto bene, pur essendo ruote da 22mm ant e 25 mm post e con raggi piatti e grossi ( che secondo me facevano gran parte della rigidità e aerodinamicità delle ruote)….ho visto che la r0 fa profili da 26mm ant e 30 mm post e in più ha raggi piatti simil mavic ed è più scattante……….. Breva dalla sua ha il peso di circa 150 gr inferiori e raggi seppur piatti molto sottili che poco rendono aerodinamico il cerchio se non fosse per il profilo da 30 mm su entrambe le le ruote…..il che sulla carta dovrebbe almeno equiparare mavic sul campo aerodinamico ma non saprei proprio…..mi ha messo fiducia leggere nella tua recensione che le breva in pianura vanno bene, ma paragonate alle oxygeno forse sarebbe come dire: “ti piace vincere facile”…..bisognerebbe testarle anche in pianura paragonandole alle r0 per avere una volta per tutte un vero confronto e non posso far altro che rivolgermi a te che hai avuto sia zero che breva, chi meglio di te potrebbe dirmi, a grandi linee, il comportamento di entrambe in pianura…..scusa se sono insistente e ti pregi sii più franco possibile, non vorrei ritrovarmi a mangiarmi le mani tra un paio di settimane…io breva le sto valutando principalmente per il peso ridotto e il profilo, ma se ci penso su alla fine a dare quel tocco di aerodinamicità in più alle mie mavic erano proprio i raggi piatti e ciò mi fa evere ripensamenti sulle breva
Oibò, credo ti stai facendo troppi problemi alla fine. Quale prendi tra queste caschi in piedi.
Il test tra oxy e breva non deve essere interpretato tanto come un confronto tra le due ruote quanto piuttosto su come a parità di tutto il resto (i mozzi sono identici) influisca il cerchio.
E devi tener presente che una cosa è la sensibilità del tester che riesce a scovare minime differenze, tutt’altra saper sfruttare al meglio le peculiarità. Il fatto che in moto, per esempio, sapessi avvertire nettamente il lavoro di gomme e sospensioni non ha mai significato che in pista fossi un fulmine, anzi.
Se non ti senti sicuro e vuoi ritrovare le stesse sensazioni che avevi resta allora in casa mavic. Non posso scegliere io per te le ruote, avessi almeno una volta pedalato con te potrei avere una idea; ma così più di dirti che differenze ci sono ma alla fine, su strada e in gara, contano meno di quel che pensi e vale di più la testa, ossia pedala con le ruote che ti senti più tue, ti sgombra la mente e vai più forte, non posso fare.
Poi sui vari forum troverai decine, anzi centinaia di persone che ti diranno tutto e il loro contrario, confondendoti solo le idee. Io preferisco la franchezza e a questo punto ti suggerisco di lasciar stare elucubrazioni sui raggi piatti o no, profilo da 26 o 30 e puntare alla ruota su cui ti senti già sicuro. Tanto sono ottime tutte a questi livelli, si somigliano per caratteristiche nell’uso e le differenze hanno importanza per noi scribacchini, non per chi pedala.
Goditi la bici.
Fabio
ti ringrazio della franchezza….purtroppo io valuto troppo ogni eventualità quando devo fare qualcosa specie per un acquisto hahahaha, cmqmi son accordato con Corrado e proverò le breva, male che vada mi avvarrò del diritto di recesso XD………cmq attendo con ansia altri test, ne hai altri in programma?
Ciao Matteo, fai benissimo a valutare; se ho questo blog è anche per spingere verso acquisti consapevoli e non basati sulle infinite leggende metropolitane che circolano nel nostro ambiente. Però consiglio pure di non eccedere. In fin dei conti non stai scegliendo, dico per esempio, tra una oxy e una cosmic dove effettivamente abbiamo differenze abissali. Al di là delle peculiarità, nel tuo caso una volta in strada le diversità si assottigliano.
Comunque hai scelto bene, quei mozzi sono due gioiellini.
Altri test per ora no, se ne riparlerà credo in autunno. Avevo un programma di prove per la tarda primavera ma dopo il furto della mia bici preferita, quella che ha dato il nome a questo blog, e problemi di salute vari ho disdetto tutto. Non mi va di pedalare con roba altrui e devo riprendere un minimo di forma decente per poter spingere, sennò che provo?
Fabio
caspita mi dispiace per la tua Alessar, ho subito anche io un furto e posso capire, è la cosa più brutta, fortunatamente io la mia bici son riuscito a ritrovarla per strada parcheggiata davanti ad un bar di un paese vicino casa e prontamente me la sono “rubata”/ripresa e dopo sono ritornato in quel bar con la cavalleria per parlare con il malvivente e chiarire alcune cosette
Elessar, non Alessar sgrunt!
Vabbè, svista perdonata. Buon per te l’hai ritrovata, ma io non dispero che la poverina stia cercando in qualche modo di tornare a me. E’ la mia creatura non la mia bici…
Troverà una sorella, si terranno compagnia 😀
Fabio