Pirelli PZero Velo TT
Le conclusioni
Le conclusioni
Nutrivo forti aspettative su questa Pirelli PZero Velo TT. Amo il ciclismo in molte sue forme, ho una predilezione per l’equilibrio ma quando parliamo di bici da corsa inseguo l’estremo. Voglio la bici leggera e rigida, le ruote pure e le gomme devono offrirmi il massimo in velocità e leggerezza.
Cosa che queste TT promettono e mantengono.
Certo, in un lungo variegato alla fine non sono la scelta ottimale, ma per questo ci sono le Velo. Se però si esce con l’idea di aggredire quella salita al massimo delle proprie possibilità o ci si vuole lanciare nella propria personale crono, allora non c’è storia: calzi loro e parti.
Fa nulla che mentre raggiungi la meta da cui partirai starai un pelo scomodo o dovrai prestare attenzione se è freddo o umido. Quella è solo la tappa di avvicinamento, il bello deve ancora venire.
E arriva, o si che arriva. Perché questo significa specializzazione: qualcosa che messo nelle giuste condizioni e posto nel suo mondo non conosce compromessi e da il meglio.
Mi ricordo quando mi capitava di uscire su strada con le gomme che usavo per girare in pista con la moto: andavo assai più piano che con gomme solo stradali. Impossibile su strada, a meno di essere sconsiderati e delinquenti, raggiungere velocità tali da permettere a quelle gomme di entrare in temperatura; così come impossibile su strada ottenere in sicurezza quegli angoli di piega, col risultato che curvavi a gomma fredda e rischiavi la scivolata senza preavviso. Poi arrivato in pista tutto cambiava ed emergevano le vere caratteristiche.
Ho detto spesso che tra moto e bici ci sono più punti di contatto di quanti si creda; e del resto molti ciclisti sono motociclisti o viceversa, a seconda di come la si vuol vedere. Con le ovvie differenze dovute alla diversa tipologia di mezzo, pure il protocollo dei test è affine. Sempre due ruote sono, una piega in curva lo è sia in bici che in moto e se la gomma non ti tiene attaccato al suolo cadi comunque. E spesso ti fai pure più male sulla bici, perché di solito in moto sei corazzato. In bici indossiamo il casco ma il completino estivo nulla può contro l’asfalto…
Di fatto il parallelo con le gomme da pista per moto non è peregrino. E poi è settore dove Pirelli ha sempre sfornato eccellenze, sono sicuro che qualcosa da lì sia passato anche qui, nel mondo a pedali. La grande attenzione al profilo della carcassa e la scelta della mescola hanno qualcosa che ricorda molto da vicino le due ruote a motore.
Pirelli è tornata a occuparsi di bici, lo ha fatto dichiarando la propria gamma Velo il nuovo punto di riferimento del settore. Punto di riferimento forse no, le bici sono leggere e nella loro guida entrano in gioco troppe variabili, per cui anche un top può non trovare il corretto affiatamento con il ciclista di turno.
Con questa versione TT si, posso tranquillamente parlare di punto di riferimento. E’ gomma specialistica e nel suo eccelle. Però se la cava bene anche fuori dal recinto, l’ho accennato nel paragrafo del test su strada senza però ampliare lì il concetto. Scelta di impaginazione, lì volevo valutare il copertoncino solo nel suo specifico ambito.
Qui, nelle conclusioni, posso invece spendere qualche parola.
In un giro variegato, l’ho detto sopra, pagano dazio rispetto a gomme meno specialistiche. Ti potrai avvantaggiare in quella certa salita o in quel tratto in piano. Però poi bastano una variazione del clima (in montagna, per esempio) una discesa più sporca o fredda e si perde tutto quello che si è guadagnato. Oltre a un comfort complessivo che non è dello stesso livello di copertoncini votati all’equilibrio prestazionale.
Eppure lasciarle ugualmente sui cerchi ha un suo perché. E lo trova se lo scopo dell’uscita non è la media complessiva, la prestazione per tutto il percorso ma volersi godere appieno solo alcuni tratti. Anche perché si, ho appena detto che il comfort non è elevato ma non ho scritto che è tragico. Anzi, si viaggia discretamente bene.
Il vero problema di queste Velo TT forse è proprio l’inevitabile confronto la versione Velo, senza TT. Gomma la prima che fa dell’armonia nelle prestazioni il suo cavallo di battaglia. Ma è un equilibrio così alto che alla fine uno potrebbe fare il ragionamento inverso e optare proprio per la Velo, pensando che si, in salita pesa di più e in piano scorre poco meno; però è tanto comodo, performante in ogni situazione, impeccabile in discesa che quello che perdo in salita lo riguadagno altrove.
Comunque, anche se il suo peggiore avversario questo TT lo tiene in casa, le qualità dinamiche ne fanno una scelta più opportuna per chi ha come unico obiettivo la prestazione in velocità e in salita.
Una leggera sportivissima, la consapevolezza che si dovrà rinunciare a una piccola porzione di comfort, che è meglio uscire col caldo, che si dovrà prestare attenzione in montagna per improvvise chiazze d’umido e che è meglio portare un paio di camere di scorta: fatto questo, tutto il resto è puro divertimento.
Chiudo col prezzo, rilevato sullo shop ufficiale Pirelli: 42,9 euro, allineato alla concorrenza. Però la concorrenza adesso deve inseguire…
Buone pedalate.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Bellissima recensione (scusami per quel che sai), completa e chiara come al solito.
Una domanda: avendo i cerchi con canale interno da 17mm non saresti fuori specifiche montando dei copertoncini da 23mm secondo le tabelle standard? Se non erro i 17mm vengono “dati” per un uso con copertoni da 25 a 50mm.
Poi presumo che ogni costruttore faccia i suoi test per indicare le coperture adatte alla ruota…
Ciao Samuele, nulla di cui scusarti; il tuo rilievo era sensato e infatti come puoi vedere l’ho seguito 😀
Da qualche parte credo di averne parlato nel blog o forse no, non sempre sono ordinato come vorrei. Comunque si, tabelle alla mano è così.
Di fatto sono anni che io e tanti usiamo le 23 su cerchi da 17. L’unica accortezza che uso è sfruttare camere 23/25, un pelo più grandi delle 21/23 solite.
Secondo me non serve a niente, ma aiuta psicologicamente…
In ogni caso in tanti anni mai stallonato: e ora non me la tirate, mi raccomando 😛
Fabio
Sono abbastanza tardo e quindi, solo dopo questo articolo, immagino che le coperture vengano decise la mattina della partenza di una tappa del Giro (o di qualsiasi altra competizione importante) in base al clima, strade, temperature et cetera…come altri dettagli vari, e ogni squadra magari in modo diverso, o diversamente per atleti, appunto, diversi….
Ciao Adriano, in gara usano i tubolari, altra storia…
Fabio