Parafanghi Velo Orange Hammered

Dopo guarnitura e ruote è arrivato il turno dell’ultimo acquisto di casa Velo Orange: i parafanghi Hammered.
In alluminio, devono il loro nome alla particolare lavorazione superficiale, martellata da cui il nome. Nulla di nuovo, è una finitura che si usava già da prima l’ultima guerra.
La versione scelta è quella da 45mm di larghezza, adatta a coperture fino a 35mm; anche se dei 37mm ci vanno uguale.
La lunghezza è 90cm per l’anteriore e 120cm per il posteriore.
Sono forniti con tutto il necessario e anche qualcosa in più per il montaggio e già parzialmente forati. Manca solo il foro sul parafango posteriore per l’aggancio al ponticello superiore, impossibile da determinare in partenza perché varia da telaio a telaio anche in funzione della taglia. Basta però una punta da 5mm e un trapano a bassa velocità (e una goccia d’olio da taglio) che viene un lavoro pulito, meglio se sotto il parafango mettiamo un cilindro di legno che funga da base per evitare lo schiacciamento durante la perforazione e dare anche un profilo netto al foro.
Vediamo anzitutto l’imballo.
In un cartone sagomato sono assicurati i due parafanghi, la coppia di staffe di supporto e una bustina (tenuta meglio in sede con del biadesivo) che contiene il foglio per le istruzioni di montaggio e tutto il materiale necessario.
Le due staffe di supporto sono a profilo tondo, non devono essere forate o già forate come per esempio i Gilles Berthoud che monto su Elessar perché diverso è il sistema di aggancio.
Molto ricca la dotazione di minuteria varia per l’installazione, che consente diverse opzioni di montaggio…
…e ben fatto il foglio di istruzioni, prelevabile anche dal sito ufficiale.
Una volta aperto il sacchetto ecco cosa viene fuori.
Guardiamo meglio.
In basso due sistemi per poter agganciare il parafango posteriore al ponticello superiore oppure, ma solo la staffa a L, l’anteriore.
Quella lunga e piatta deve “abbracciare” il parafango con le estremità da ripiegare all’interno dello stesso. E’ il sistema migliore per chi non vuole forare il parafango. Lavorando con attenzione e stringendo le estremità con una pinza frapponendo un pezzo di camera d’aria eviteremo di lasciare antiestetici segni.
La staffa a L può essere usata al posteriore ma necessiterà di un foro sul parafango oppure all’anteriore, per l’aggancio alla testa della forcella. In questo caso non è necessario forare perché il parafango anteriore ha già il foro.
In alternativa sempre all’anteriore possiamo optare per il sistema di attacco alla francese.
Come si vede la vite presenta un foro al centro. Deve essere inserita all’interno della testa della forcella e in quel foro si fa passare una vite che può essere quella di un supporto reggifaro o di un piccolo portapacchi.
Ecco il sistema una volta composto, nello spazio lasciato libero tra le rondelle e il dado della vite ci va il parafango. Il tutto si chiude con un dado autobloccante.
E’ il sistema che ho preferito usare su Elessar, potendo sfruttare il lungo perno di fissaggio del portapacchi anteriore e ottenendo un risultato finale più pulito. E’ solo un poco più laborioso da montare e smontare ed è bene tenere la filettatura sempre ingrassata perché stando lì sotto è facile si ossidi.
Nella immagine in basso la freccia rossa indica il perno del portapacchi che mi ha fatto da supporto, quello inserito nella testa forata per capirci; la linea gialla tratteggiata evidenzia dove questa vite forata è stata collocata.
In queste due immagini prelevate dal manuale di istruzioni si vede meglio il dettaglio di montaggio.
Le due staffe in alluminio a U devono essere assicurate al parafango e al telaio. In questo caso per agganciarle agli occhiello ci sono quattro pratici supporti con foro da 5mm.
Anche in questo caso per rendere più chiaro il loro montaggio prelevo una immagine della mia Elessar e una dal manuale; indicato dalla freccia uno dei supporti. Ho preferito usare delle rondelle in teflon per proteggere la verniciatura.
Qui in basso, sempre dal manuale, il fissaggio alla forcella.
Per fissare i supporti al parafango abbiamo quattro viti a testa forata.
Dobbiamo prima inserire la staffa a U all’interno dei fori…
…poi la coppia di fermi.
A questo punto basta inserire le estremità filettate nei fori già presenti al parafango e poi chiudere il tutto con i bulloni autobloccanti forniti di serie.
Qui in basso possiamo vedere uno di questi supporti montato, con il foro dove inserire il supporto a U libero e lo spazio lasciato tra la testa e il dado è quello dove si colloca il parafango.
E qui invece la relativa immagine del manuale.
Oltre le diverse rondella da utilizzare per i differenti attacchi abbiamo anche alcune rondelle in cuoio, ottime per smorzare le vibrazioni. Le useremo sia per l’aggancio delle staffe a U ai parafanghi, ossia tra parafango e lo spesso fermo rotondo come vediamo sopra; ma anche tra la staffa a L e il parafango.
In ogni caso le istruzioni fornite sono molto chiare e scritte con un inglese facilmente comprensibile; quando li monterò provvederò a scattare la sequenza fotografica e ci ritornerò.
Chiudo con una carrellata di immagini dove è possibile vedere la finitura superficiale, il profilo interno determinato dalla lavorazione e i fori di installazione già praticati dal produttore. Non chiudo invece con la presentazione di altri accessori della ditta americana, perché in scaletta ci sono due articoli relativi ai portapacchi montati su Elessar; che già presentai sul blog, ma vedremo anche come montarli.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Sono molto belli come anche i giapponesi Honjo Fenders.Li volevo per la Surly data anche l’ immagine piuttosto classica. Ma Fabio, che li aveva montati sulla sua Mercian, me li sconsigliò fortemente. Oltre al prezzo, per gli Honjo piuttosto impegnativo, un fastidioso rumore (sdeng!) si presentava in presenza di tombini, etc.
Spero che la cosa possa essere diversa per te con questi.
Io monto gli SKS Bluemels di cui da diversi anni sono soddisfatto.
Ciao Franz, gli Honjo, ben più cari, hanno una martellatura differente.
Il rumore è tipico dei parafanghi in alluminio o acciaio, ma basta anteporre delle rondelle in teflon o cuoio e montare il tutto per bene (punto critico il posteriore all’attacco col ponticello superiore) che il problema svanisce.
Non conosco questo mio omonimo, ma posso assicurarti che è stato precipitoso a sconsigliarti il montaggio.
Tutti quelli, in alluminio o acciaio a iniziare dai miei su Elessar, che ho installato non hanno mai dato problemi e considera che Elessar subisce non poco pavè…
Per non parlare dei parafanghi in acciaio delle vecchiette, che dopo 30 anni sono ancora lì, integri e silenziosi.
Fabio
ps nulla ancora deciso, ma forse fra qualche giorno potrò farti una sorpresa 🙂
Bene per le sorprese…!
Per gli Honjo o comunque quelli in alluminio, registro la tua e comunque devo dire che non fece dispiacere montare gli sks per non dare alla Surly un aspetto troppo “vintage” come già spesso erroneamente viene definita…
E poi con pochi Euro gli sks me li sono portati a casa, spesa in linea con la Pacer.
Attendo con interesse di sapere come vanno…
Mi sai che dovrai attendere, per come si stanno mettendo le cose è probabile che la bici su cui dovranno andare non si farà, al momento il proprietario ha altre spese da affrontare…
Comunque ne ho installati diversi, tra quelli VO, i Gilles Berthoud e Honjo e posso confermarti che con un poco di perizia nel montaggio non danno problemi
Fabio
Già, chissà su la bici di chi andranno… 😛
Fabio
buongiorno
sto cercando disperatamente i parafanghi della velo orange. Ho ordinato un modello che sembrava lo stesso, ma all’arrivo era completamente diverso.
potreste aiutarmi…sarei disposto ad acquistarli immediatamente.
buona serata
Ciao Giorgio, fatico a comprendere tanta disperazione. Li ordini a VO o ai tanti negozi in UK che li distribuiscono e hai risolto.
Ho eliminato il tuo telefono e mail dal commento, questo non è un sito di annunci o e-commerce
Fabio
Ciao Fabio.
Bello il tuo blog. Molto utile anche. Grazie.
I parafanghi VO, più che martellati mi sembrano stampati industrialmente; troppo regolari le “martellature” viste sulla faccia interna.
Magari mi sbaglio, ma mi piacerebbe molto acquistare degli Honjo.
Il problema è che, pur girando sul web, non riesco a capire a chi ordinarli qui in Europa, senza pagare più di spedizione che di materiale, ordinandoli in USA.
Puoi aiutarmi? Te ne sarei grato.
Ciao.
Gian Carlo
Ciao Gian Carlo, hammered è la finitura: non esistono parafanghi di grande produzione martellati a mano. Costerebbero uno sproposito.
Anche gli Honjio non sono martellati a mano ma le lamine pressate (battute in realtà) a macchina.
Per gli acquisti devi cercare tra UK e Olanda, ci sono molti piccoli negozi che vendono online e li hanno. Non un grande assortimento di solito, ma lemisure più comuni si.
Fabio
Grazie Fabio.
Bella cultura tecnico-ciclistica la tua. Come fai a conoscere il processo di fabbricazione degli Honjo? Mi interessano molto queste cose; dove si apprendono?
Grazie per il consiglio sugli acquisti.
Stanni ben (stai bene, in Genovese).
Gian Carlo
Ciao Gian Carlo, bastano curiosità e voglia di conoscere. E se poi lo fai per qualche decade, beh, alla fine qualcosa imparo:-D
Fabio