[Officina] La manutenzione di primavera

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Oggi è primavera, almeno secondo il calendario.

Dubito che qualcuno di voi abbia messo la bici a riposo con la stagione fredda, ma cercavo solo uno spunto per una panoramica sui lavori da fare periodicamente alla propria compagna a pedali, sono ricorso a una metafora banale.

E vabbè.

Qui di seguito non vedremo le singole operazioni, per ognuna ci sono articoli e video molto dettagliati e soprattutto la selezione deve essere fatta in base alla bici.

Chi ha freni a cerchio e chi dischi, chi movimento press fit e chi Bsa, chi forcella rigida chi ammortizzata, chi gomme tubeless chi con camera.

Insomma, andremo a settori, poi ognuno pescherà dall’archivio articoli e video le istruzioni per quella determinata operazione.

Lo chiamo tagliando di primavera ma come detto è solo un escamotage; in realtà alcune operazione andrebbero fatte almeno una volta l’anno, altre con cadenza mensile, altre ancora persino il giorno dopo se l’uscita del mattino è stata con la pioggia forte.

Però credo che avere uno schema, una scaletta dei lavori, possa far comodo.

E spero farà comodo anche qualche consiglio sugli errori da evitare, spesso figli di procedure che una volta avevano senso ma che, al giorno d’oggi con tecnologie e materiali del tutto diversi, sono completamente sbagliate.

Per esempio smagliare la catena per pulirla (anche aprire la missing link senza attrezzi specifici e riutilizzarla se il produttore non lo prevede), oppure sgrassare una catena nuova, alla prima installazione. Usare detergenti aggressivi sulla trasmissione, ad alto ph, o inserire olio non specifico nell’impianto freni idraulico (Dot al posto del minerale o viceversa). 

Di questo ho già parlato, in questo articolo con annesso video, quindi vi rimando a lui.

Molte delle operazioni che vedremo, anzi che stileremo in classifica, possono essere svolta da noi senza necessità di attrezzature particolari; altre conviene lasciarle fare a una officina specializzata, spesso il costo degli utensili non vale la spesa per chi opera una tantum.

Non si è sminuiti nel rivolgersi a un professionista, c’è chi confonde l’essere ciclista con la capacità di sapersi occupare della bici. No, anzi, spesso chi classifica secondo questa bislacca idea è l’antitesi del ciclista.

Qualunque sia il lavoro che dobbiamo svolgere vale sempre una regola inderogabile: studiare prima di impugnare gli attrezzi.

Le istruzioni ufficiali sono fondamentali, andare a intuito è un errore. La mezz’ora impiegata a leggere sono ore e ore risparmiate dopo, per provare a risolvere danni che a volte non sono risolvibili se non con la sostituzione del componente.

E’ buona cosa stilare la propria lista dei lavori in base alla dotazione tecnica della bici.

Come buona cosa è segnare riferimenti per il (ri)montaggio, per esempio una striscia di nastro adesivo al reggisella in corrispondenza del collarino, così da recuperare subito il corretto assetto.

Sempre prima di impugnare gli attrezzi serve fare un check sia dei propri utensili e sia dei ricambi che abbiamo, ovviamente in relazione ai lavori da fare. Stiamo armeggiando sulla bici, magari nel dopo cena, ci accorgiamo che quello spezzone di guaina avanzata è corto o la coppia di cavetti in realtà è uno solo, gran seccatura lasciare tutto in sospeso per procurarsi il necessario.

Preparare la scena del crimine o ambiente di lavoro che dir si voglia significa non perdere tempo dopo a ripulire tutto e svolgere le operazione con maggiore comodità. Un foglio di plastica sul pavimento se lavoriamo in casa, magari due cartoni sotto la trasmissione, spostare il tavolo, ognuno valuterà in base al proprio habitat.

Anche disporre in ordine utensili e ricambi su un banco aiuta; oltre a non farci perdere tempo nel cercare l’attrezzo o il componente, è come avere sempre davanti una lavagnetta con l’elenco delle operazioni da fare. 

Ma in assoluto la cosa più importante è la disposizione mentale, filosofica con cui approcciamo i lavori.

Deve essere un piacere, una pausa per noi, una svago e mai uno stress.

E mai deve essere facile scappatoia per risparmiare la spesa di un professionista. Chi cura la propria bici solo guardando al portafoglio lavorerà male.  

Non è un invito a buttare soldi ma se un componente è usurato va cambiato e basta, senza provare a resuscitare Lazzaro ché non rientra tra le nostre capacità.

Così come è sbagliato usare prodotti non specifici, studiati per tutt’altri veicoli perché “…embé, ho trovato questa tanica di 5 litri al supermercato…”, oppure “…vabbè, è per la moto, alla fine sempre roba a due ruote è…”.

Se per pulire ruote e telaio possiamo ricorrere a detergenti non specifici purché non aggressivi (ma sciacquando con cura, lasciano residui), trasmissione e rotori freno per bici non sono la stessa cosa di una moto. Materiali, finiture superficiali, trattamenti sono del tutto differenti e serve usare pulitori studiati apposta per loro. 

Pulizia, perché il lavaggio completo e accurato è la prima operazione, la più importante, per qualunque manutenzione. Non solo lo sporco non fa funzionare bene i componenti ma asciugando con cura la bici in ogni suo anfratto andremo anche a eseguire il fondamentale controllo preliminare, non ci sfuggirà alcun danno a cui porre rimedio.

A bici pulita verifichiamo lo stato di usura di tutti i componenti soggetti a periodica sostituzione, dalla catena ai pignoni, senza trascurare cavi e guaine.

Operare il controllo preliminare è fondamentale per assicurarci di avere tutti i ricambi necessari.

Se i freni sono idraulici, è questo il momento giusto per la sostituzione, quindi assicuriamoci di avere olio e attrezzi giusti.

Controlliamo i copertoncini, se tubeless il livello del lattice ma se non l’abbiamo fatto da poco, smontiamo le gomme e puliamo i cerchi. Cambiando anche i core delle valvole.

I mozzi vanno revisionati, nel caso i cuscinetti sostituiti se serve e dobbiamo avere sferette e coni o cuscinetti sigillati nuovi.

Qui però dipende dal mozzo se possiamo intervenire noi oppure meglio ricorrere all’assistenza ufficiale. Molti mozzi richiedono utensili specifici, costosi o addirittura non disponibili al pubblico.

Catena, corone e pignoni in che condizioni sono? Allungata la prima, coi denti appuntiti la seconda? Ordiamo i ricambi, attrezzi pronti.

Cavi e guaine lo stesso, e questa può essere occasione anche per un nastro nuovo. E comunque il vecchio andrà rimosso in parte per cambiare le guaine. Possiamo farlo senza danneggiarlo usando un phon domestico, a breve pubblicherò un video.

Questi appena elencati solo solo alcuni esempi.

Lo chiamo tagliando di primavera, come detto all’inizio, solo per comodità. 

Stabilire un preciso intervallo di manutenzione è difficile, entrano in gioco troppe variabili. Ma una volta l’anno è davvero al di sotto del minimo consentito per molti lavori.

Sapete come la penso sul punto: i tanti che si pavoneggiano sui forum e sui social di non cambiare l’olio freni da anni o pulire la trasmissione da altrettanto dimostrano solo scarsa intelligenza, non l’essere superiori.

Una bici ben tenuta è una bici sicura.

Prima di chiudere ricordate sempre che manutenzione significa avere cura preventiva.

Operare per evitare di danneggiare il componente. Se il danno è fatto, sostituzione.

Alla fine, come vedete, nessun segreto, nessuna ricetta miracolosa, nessun trucco: solo semplice buonsenso.

Infine solito avviso che non tutti i video sono “lanciati” anche qui sul blog, quindi la cosa migliore, se volete essere aggiornati sulle loro pubblicazioni, è iscriversi al canale You Tube del blog.

Vi lascio al video


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