[Officina] Come usare correttamente la pompa da officina per tubeless

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La pompa del titolo è quella con serbatoio separato: mandiamo lui a pressione, apriamo il rubinetto, il copertoncino parzialmente tallona permettendoci di portarlo alla corretta pressione di esercizio senza che si sgonfi durante l’operazione.

Detta così sembra facile e lo è, a patto di seguire alcune accortezze.

Che all’epoca della recensione di una pompa siffatta, la Barbieri Air Tank protagonista di questo (video) articolo davo per scontate, conosciute.

Errore mio, non faccio che ripetere che chiunque cerchi informazioni lo fa perché ne ha bisogno, mio dovere quello di fornirle complete.

Perché 999 volte su 1000 se qualcosa non funziona è colpa nostra.

Possiamo stare sbagliando la tecnica o valicando i confini d’uso, è rarissimo che una azienda non testi a fondo un proprio prodotto prima di immetterlo sul mercato.

Chi segue da tempo questo blog ha imparato ad accettare la mia grafomania, i tempi lunghi dei test, il mio divagare.

In cambio di questo sacrificio della vostra pazienza ricevete la certezza che ogni mia recensione è ampiamente lavorata, con verifiche puntigliose al limite dalla paranoia. E chi mi ha visto all’opera sostiene che il confine l’ho ampiamente superato.

In parallelo ai test questo blog ha una nutrita serie di articoli nella sezione Officina, dove ogni singola operazione è studiata, provata e si giova sempre del confronto fondamentale con tecnici del settore, soprattutto quelli delle aziende produttrici del materiale che monto, così da avere la sicurezza che quella procedura è esattamente quella che deve essere seguita.

Nel mio cercare il costante miglioramento della fruibilità di questa pubblicazione, da pochi mesi ho dato impulso al canale You tube, nella convinzione che il video riesce a mostrare le operazioni tecniche meglio di testo e foto. 

Consapevole che il linguaggio video non mi è congeniale, si vede che ho enormi difficoltà a gestire luci e post produzione.

Consapevole soprattutto che sarei stato intercettato da un pubblico diverso rispetto a quello a cui mi rivolgo qui, con la parola scritta.

I video sono un ulteriore supporto, ma viaggiano sempre con il relativo articolo; si completano, uno senza l’altro non riesce a coprire tutto.

Le difficoltà incontrate da alcuni nell’utilizzo della pompa da officina a serbatoio separato mi hanno spinto a girare questo breve video, una sorta di approfondimento.

Anche se ad essere usata è sempre la stessa pompa, quella già recensita, il principio di funzionamento è analogo per qualunque modello e marca.

Ovviamente maggiore il volume del serbatoio, maggiore la sezione di copertoncino tubeless che riuscirà a coprire.

Credere che una pompa a serbatoio permetta di gonfiare in un sol colpo un copertoncino tubeless è una errore di valutazione che conduce a sicura delusione.

Basta osservare il serbatoio per rendersi conto che il volume d’aria che può contenere è di gran lunga inferiore a quello contenuto dal copertoncino.

No, la funzione dell’aria contenuta nel serbatoio, che è bene portare alla massima capacità, è solo lasciar aderire i fianchi del copertoncino (il cerchietto) ai bordi del cerchio.

In questo modo evitiamo perdite di pressione quando, subito dopo aver aperto il rubinetto, iniziamo a gonfiare.

Se ci soffermiamo a osservare il manometro appena aperta la valvola di immissione del serbatoio, leggeremo valori di 0,15/0,2 bar, qualcosa in più con gomme tubeless stradali, più sottili della 700×50 usata in video e quindi con volume interno inferiore.

Significa avere quel minimo di pressione che ci permette di azionare la pompa a mano senza perdite, ma siamo lontanissimi dalla pressione di esercizio.

Senza però questo apporto d’aria “immediato” non riusciremo a far aderire i fianchi del copertoncino e ogni pompata sarebbe a vuoto.

Quindi, in definitiva, l’aria nel serbatoio non serve a tallonare completamente la gomma, operazione che avviene a pressioni di solito superiori ai 3 bar.

Serve a far si che la gomma tubeless si “saldi” ai fianchi del cerchio permettendoci di lavorare fino al raggiungimento della giusta pressione e il completo tallonamento azionando a mano la pompa, come faremmo con una camera d’aria.

Del resto nemmeno un compressore elettrico riesce in un colpo solo a raggiungere pressione e tallonamento completi; serve meno tempo rispetto a una pompa manuale ma non è immediato.

Maggiore la sezione, maggiore la necessità d’aria, quindi maggiore dovrà essere il volume utile del serbatoio della pompa.

Qui, nel video in basso, vediamo un 700×50 da gravel, senza lattice ad aiutare. Una sezione importante, per non semplificare la vita alla pompa usata né con la misura né col sigillante.

Sono partito a ruota sgonfia, è ovvio.

E ho prestato cura alle giuste cautele.

Ossia montare bene la gomma al cerchio, “massaggiandola” in modo che assumesse bene posizione; assicurarmi che in zona valvola la gomme aderisse perfettamente, perché in quel punto il gommino interno della valvola tubeless potrebbe spostare il copertoncino di quel minimo che vanificherebbe l’opera; non poggiare la gomma a terra, perché il suo schiacciamento significa il copertoncino che perde presa sul cerchio, impossibile gonfiare. 

Prestando attenzione a questi dettagli e portando il serbatoio al massimo della sua capacità, ogni pompa funzionerà in modo corretto. 

Con il limite oggettivo dato dalla geometria, per cui serve un serbatoio via via più capace al salire della sezione del copertoncino tubeless.

Infine solito avviso che non tutti i video sono “lanciati” anche qui sul blog, quindi la cosa migliore, se volete essere aggiornati sulle loro pubblicazioni, è iscriversi al canale You Tube del blog.

 

Buone pedalate


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