Kryptonite U lock Evolution Series 4 Standard

Tempo di lettura: 4 minuti

Il ciclismo ha tante sfaccettature, tanti modi di viverlo quanti sono i ciclisti. Ancor più il ciclismo urbano, dove la bici smette di essere solo piacere per indossare la veste dell’utilità.

Già, ma quale utilità? Spostarsi semplicemente da un punto all’altro, arrivare in un luogo e lasciarla lì fino a sera, portarla con sé a tenerci compagnia alla scrivania? Quest’ultima sicuramente l’ipotesi preferibile e più fortunata e sicuramente anche la più rara.

La maggior parte di noi è costretta a lasciarla per strada ore intere, a volta da mattina a sera. Cerchiamo un luogo adatto, magari più lontano ma che sappiamo ben frequentato; magari vicino qualche presidio pubblico dove solitamente stazionano forze dell’ordine o c’è qualche forma di vigilanza privata; magari con tanti negozi, con le telecamere esterne: insomma, studiamo un luogo che già di suo possa essere un buon deterrente. E ci affidiamo a tanti magari.

Perché si, useremo catene, lucchetti, lacci in acciaio e qualunque altro sistema: ma non esiste l’antifurto inviolabile, è solo questione di quanto tempo serve a forzarli.

E quindi nel lasciare la nostra bici sfrutteremo un luogo dove il delinquente non avrà agio, tempo e garanzia di non essere notato mentre cercherà di violare il nostro antifurto.

C’è tanto ottimismo in questa mia convinzione, in questa certezza che se qualcuno è lì con un flex a tagliare la catena che dovrebbe permettermi di ritrovare la bici al mio ritorno ci sarà anche qualcuno che allerterà le forze dell’ordine; o almeno proverà a chiedere che accidenti sta combinando.

Perché tagliare un antifurto meccanico è lavoro di meno di un minuto: si, basta un flex a batteria di buona qualità, un disco da taglio ben fatto e anche quelli garantiti grado 10 o 12 (a seconda della scala usata dall’azienda) cedono.

Non è rassicurante, vero? Per nulla, lo so. E quindi vien da chiedersi perché sono qui a parlarvi di un lucchettone a U o ad arco che dir si voglia, proposto da una dei marchi più famosi.

Perché comunque è utile; perché comunque serve almeno un minuto; perché comunque speriamo che in quel minuto qualcuno intervenga; perché comunque facciamo conto che quel minuto sia ritenuto troppo lungo in un ambiente affollato e presidiato; perché comunque se usassimo nulla significherebbe saltare in sella e sparire.

Perché tra i magari di prima e i comunque di adesso, non possiamo lasciare nulla al caso nella quotidiana battaglia contro i furti di bici.

Quindi non vi proporrò la solfa dell’antifurto impossibile da violare, perché non esiste. Vi parlerò di questo Kryptonite U lock Evolution Series 4 Std per capire come è fatto, se è facilmente trasportabile, se è applicabile a qualunque bici e se, alla fine, farà al caso nostro e vostro.

Vediamo.

COMMENTS

  • <cite class="fn">michele</cite>

    Ciao Fabio, anche io possiedo un u-lock di questa marca, il modello Newjork. Ottimo rapporto qualità prezzo, l’unica differenza sostanziale con il modello recensito è che l’anima di ferro del Newjork è ben 16 mm contro i 14 mm dell’evolution. Questi 2 mm in più rendono in pratica immune il newyok al taglio di qualunque cesoia manuale. Quindi occhio sempre allo spessore interno degli u-lock…

    Qualora ce ne fosse bisogno ricordo di non posizionare l’ u-lock a terra quando si fissa la bici al palo, sarebbe un formidabile assist al ladro perchè avrebbe la grande comodità di lavorare a terra. Infine quando posizionate l’u-lock ricordate di lasciare internamente il minor spazio possibile.
    L’ideale sarebbe riempire il più possibile l’arco interno in modo da non lasciare lo spazio per poter inserire un crick manuale. Questo tipo di antifurto è molto vulnerabile a questo ti po di attacco. Esistono crick piccoli come questo:

    https://www.sgs-engineering.com/9105a-5-ton-power-team-miniature-bottle-jack
    Tenetelo presente quando scegliete la grandezza dell’arco.

    Quindi a mio avviso un u-lock avente spessore di 16mm, posizionato sollevato da terra senza lasciare spazi per inserire crick rimane un ottimo modo per prevenire il furto della bici. Forse il miglior modo…. E’ vero che rimarrebbe sempre il pericolo del flessibile, ma che rumore e quante scintille….

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Michele, preziosi consigli i tuoi.
      Rumore e scintille è vero, ma ormai i flex a batteria hanno tale potenza che davvero basta pochissimo. Io stesso ho fatto una prova e in 30 secondi ho aperto uno delle migliori catene a lame sul mercato…
      Alla fine qualunque sistema è violabile, è solo questione di tempo: per questo dico sempre che oltre al lucchetto e tutti i suggerimenti utili come i tuoi, la miglior difesa resta sempre lasciare la bici dove c’è controllo.
      In tribunale non ho problemi, la lego al palo davanti all’ingresso che è presidiato h24; ma per esempio quando vado al supermercato la lascio poco lontano, davanti a una banca dove stazione sempre una macchina della polizia o dell’esercito per controllare l’accesso all’area pedonale; e così quando sono in giro per commissioni: sempre zone di ampio passaggio e guardate a vista dalle forze dell’ordine. Anche se poi devo fare qualche metro in più a piedi, che è sempre meglio del restare a piedi del tutto…

      Fabio

      • <cite class="fn">michele</cite>

        Esatto Fabio. La migliore soluzione è quella che dici tu oppure fare una polizza antifurto che comprenda anche la bici lasciata in garage/cantina. A bologna molte bici le rubano nel garage!!!

        Infine aggiungo che una catena a lame deve essere tagliata con iul flex solo una volta… un u-lock buono invece deve essere tagliato due volte con il flex

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Michele, la polizza, se te la fanno, è una idea. Ma considerando i costi può andar bene per una o due bici. Se dovessi accenderne per ogni mia bici a fine anno sarei messo male…

          Fabio

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Io, per le mie bici più costose, che abbandono raramente e per poco tempo, ho scelto una catena segmentata Abus Bordo X-Plus 6500 livello di sicurezza 15 (scala Abus). Sembra che dal livello 15 in poi, se accendi una polizza assicurativa contro il furto, hai diritto ad uno sconto, ma mi piacerebbe avere una conferma di questo aspetto, forse Fabio ne sa qualcosa.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luca, purtroppo non sono informato sulla questione polizza. E, fai scongiuri, il tuo è un ottimo antifurto. Però io l’ho tagliato col flex e disco cinese da pochi spiccioli in meno di un minuto. Avevano rotto la serratura, la chiave non entrava più e l’unica per riportare la bici a casa era tagliare.
      Mi ha impressionato la velocità con cui ha tagliato, malgrado fosse un disco da taglio economico e io lavorassi piano per timore mi sfuggisse il flex e danneggiasse la bici.

      Fabio

  • <cite class="fn">Stefano</cite>

    Segnalo un video interessante della polizia di Londra su vari antifurti e come tagliarli; le marche sono oscurate, ma non è difficile riconoscerle…
    https://youtu.be/pywN558dJaU

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Stefano, purtroppo conoscevo già (purtroppo perché è una inquietante realtà) quel video e mi ha sempre lasciato basito. E’ proprio facile…

      Fabio

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Ciao Fabio, i tuoi ladri, alla fine, sono rimasti a mani vuote, e questo è quello che conta. 🙂

    Ladri che girano con la flex, mi riesce difficile immaginarli: i ladri, di solito, non amano il chiasso.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ah si, questo è sicuro, alla fine la bici non l’hanno presa.
      Ladri col flex purtroppo ce ne sono; pochi mesi fa proprio qui, nella mia città, ne hanno arrestato uno che girava con questo flex a batteria (nota marca di utensili a batteria professionali: è una potenza pazzesca quel cosino) e zot! via bici. Alla fine l’hanno beccato perché ha scelto di fregare una bici davanti al consolato USA, zona presidiata. Ecco perché suggerisco sempre prima di tutto di scegliere bene dove parcheggiare

      Fabio

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Eh sì, comprendo benissimo Fabio, basta ricordare l’episodio, credo più triste, della tua carriera di ciclista, la rapina di Elessar1.
    C’è un bel saggio di Benedetto Croce sulla tua città, il cui titolo, rivisto, potrebbe essere: un paradiso abitato da un pò di diavoli. 🙂

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Ehhhh, ipse dixit. 🙂

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