Intervista a Marco Cittadini
Marco Cittadini di Shimano Italia è il protagonista della seconda puntata dell’intervista doppia.
Presentarlo non è facile.
Nel brogliaccio dell’intervista avevo indicato come prima domanda una sommaria descrizione di sé, qualcosa che poi avrei usato come spunto per i miei merletti linguistici.
Marco, che tra le altre qualità è anche buona penna, è andato oltre; rubandomi il lavoro.
Ha scritto una presentazione incisiva, sincopata, con un crescendo nel ritmo degno di miglior scrittura. L’inizio quasi banale (studi in economia), l’aprirsi di uno spiraglio (se guardo indietro), una ventata decisa ad allargare il campo ma lasciando ancora qualcosa in ombra (sono timido).
E poi la porta che si spalanca del tutto, mostrando l’uomo, la sua forza e la sua debolezza.
Ve la riporto in corsivo, integrale.
Marco Cittadini, 44 anni. Studi di economia alle spalle e una gavetta di 10 anni come uomo di comunicazione nel mondo dell’intrattenimento di consumo: PlayStation, Sega, Nintendo. Da Settembre 2014 (anno in cui è nata in Italia) responsabile delle PR, della Comunicazione e dello Sport MKTG di Shimano Italia. Se guardo indietro mi sembra di aver avuto solo una grande passione, lo skateboarding, che ho praticato per circa 30 anni della mia vita. Vita che ho amato divorare in ogni suo aspetto, relazionale, passionale, intimo. Sono timido. Ho scoperto la bicicletta tardi in seguito ad una relazione amorosa finita male. Avevo bisogno di farmi male, di toccare il fondo, di sentire dolore. E la bici da corsa ha rappresentato il viatico ideale di questo viaggio. Mi riconosco nella frase scritta all’ingresso della chiesa della Madonna del Ghisallo: … la bicicletta come strumento di sofferenza e di esaltazione.
Marco ci dice molto, non ci racconta tutto.
Ha due grandi doti, di una credo non sia del tutto consapevole, dell’altra sa farne uso con maestria.
La prima; il Citta, come lo chiamano spesso, non nasce nel nostro mondo a pedali. Vi arriva con già un notevole bagaglio di esperienza nel mondo della comunicazione ma di tutt’altro settore.
Questo gli ha permesso, da subito direi, di guardare alle nostre fisime, passioni, strane manie con la lucidità che solo un osservatore esterno può avere. Portando una ventata di aria nuova di cui si sentiva il bisogno.
La seconda; Marco ha la rara dote di condurti esattamente dove vuole lui donandoti la convinzione che sia una tua idea.
Non usa mai la “forza” di rappresentare l’azienda più importante del mondo nel settore componenti bici.
Vedete, io ho questo blog ma nella vita sono avvocato; da oltre 25 anni e qualche trucco lo conosco.
Quando parlo con Marco io so che mi sta conducendo per mano alla meta che ha fissato, lo ascolto e ogni sua parola sembra giusta e saggia, mi chiedo perché non ci sono arrivato io, ci penso su, lo richiamo e “Marco, ho pensato che potrei impostare così…”. Esattamente come aveva detto lui, però io adesso sono convinto di aver avuto una grande idea.
Chiudo la chiamata e mi accorgo che mi ha battuto una altra volta 😀
Ma sapete una cosa? Non mi dispiace, perché davvero ha ragione lui. Ha visione, esperienza, sa guardare avanti: ogni conversazione imparo qualcosa.
E sia chiaro: sempre e solo consigli sulla “comunicazione”, di cui è maestro. Mai Marco ha chiesto o indirizzato un test, lasciandomi sempre carta bianca. Andando anche oltre, permettendomi gli articoli sulle procedure di montaggio, articoli raramente ben visti dalle aziende perché un montaggio fai da te apre le porte a infiniti problemi sulla garanzia.
Ho molti motivi per essere grato a Marco. Il sostegno e la fiducia in questo blog, il suo aver guardato oltre una grafica antiquata e alcune ingenuità di impaginazione cogliendo lo spirito di quello che provo a fare, i suoi tanti consigli mi hanno permesso un balzo in avanti che da solo non sarei riuscito a compiere.
All’inizio per me Marco era Shimano, la via di accesso al catalogo di una azienda leader.
Da tempo Marco è diventato solo Marco, un amico.
Al di là dei punti in comune, perché mi riconosco in molte delle cose che ha scritto nella presentazione, ci unisce una certa intima timidezza. Riserbo direi.
So che da queste pagine sembro presuntuoso al limite della supponenza; ma è solo una posa la mia.
Nella realtà sono assai diverso ma non quanto vorrei; spesso fatico a esternare quel che davvero provo. Col rischio di sembrare ingrato.
Ho attraversato mesi difficili, molti colpi duri in rapida successione. Negli affetti, nel lavoro.
Ne ho passate tante nella mia vita e mi sono sempre rialzato, con le mie forze. Ma c’è stato un momento in cui forza non ne avevo, o non avevo voglia di cercarla.
E’ arrivata una telefonata di Marco, una lunga chiacchierata dove di bici non abbiamo mai parlato. Quella sera, per la prima volta da tempo, mi è spuntato un sorriso.
Ci sono persone che fingono partecipazione, si mostrano in apparenza vicine; ci sono persone che non fingono, fanno ciò che fanno perché ci credono, lo sentono dentro e nulla chiedono in cambio. Nemmeno quel grazie che meriterebbero.
Non so Marco quanto sia consapevole di come mi abbia tirato via dal baratro per un soffio; e so di non averlo mai davvero ringraziato.
Lo faccio adesso, in pubblico vincendo la mia ritrosia: grazie Marco.
Ora l’intervista.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Mi piace il personaggio 🙂
Non è semplice trovare la persona giusta al posto giusto, complimenti innanzitutto a chi aveva visto in Marco ciò che poi è diventato e complimenti a lui per le qualità umane e professionali. Un grazie a Fabio, per la voglia di condividere con noi e renderci partecipi di emozioni e sensazioni personali. Oltre a ciò, ti ringrazio per la possibilità di conoscere gente di questo livello, da adesso, almeno per me, Shimano ha il bel volto sorridente di Marco.
Ciao Giovanni, forse l’ho già detto, forse no.
Marco potrebbe stasera stessa dirmi che questo blog gli fa schifo e non intende infangare il marchio mandandomi materiale per i test.
Questo non cambierebbe di una virgola affetto e stima che ho per lui. Perché ci sono cose che vanno oltre i rapporti di lavoro e io so di dovere a Marco ben più di quello che leggete qui.
Fabio
Traspira dalle tue parole, che c’è molto di più di quello che leggiamo qui.
Giovanni