Intervista a Marco Cittadini

Intervista a Marco Cittadini, Shimano Italia

Tempo di lettura: 5 minuti

Intervista a Marco Cittadini, Shimano Italia

La attuale situazione sanitaria ha portato o avrebbe dovuto portare a ripensare le nostre città e la nostra mobilità. Prima o poi si spera quest’incubo finirà: ci sono in cantiere progetti per favorire l’uso della bici post covid?

Più che altro rilevo come durante questa pandemia si sia parlato di bici come mai successo prima nella storia recente del nostro Paese. Non dico tanto a livello di media specializzati quanto e soprattutto a livello di media generalisti e a livello istituzionale. Dal mio punto di vista questa rinnovata attenzione al prodotto bici e alla cultura derivante ha avuto un ruolo molto importante nell’orientare i discorsi, i tavoli di lavoro al tema della ciclomobilità. Certo, l’Italia ha un potenziale di crescita enorme su questo terreno e si rilevano diverse velocità nell’adeguare questa sensibilità alla progettualità delle amministrazioni, sia locali che nazionali. Ma sono ottimista riguardo al futuro anche forte di alcune nobili esperienze già in essere o di recente avviamento che riguardano ad esempio la rete ciclabile dei comuni, di piccole medie o grandi dimensioni, sempre più numerosi e attenti al tema della ciclomobilità. Che poi il problema non è solo quello di farle le piste ciclabili e di farle bene. E’ anche e soprattutto una questione di lavorare sulla diffusione di una solida cultura ciclistica, dei diritti e dei dovrei dei ciclisti e di tutti gli attori della strada per una serena e sostenibile convivenza. Detto questo, Shimano Italia non ha posto in essere  azioni specifiche di comunicazione o di vendita volte a “sfruttare l’effetto pandemia”. Piuttosto continueremo a divulgare i valori dell’andare in bici per il tramite di componenti e accessori pensati e sviluppati affinché l’esperienza di ciclo, qualunque sia il terreno di ingaggio, sia la più redditizia e soddisfacente per il consumatore finale.

I negozi di bici tradizionale faticano a tenere il passo di quelli online, soprattutto sul fronte prezzi. Ci sarà una loro graduale trasformazione e se si, in quale direzione?

Per come la vedo io i negozi tradizionali faticheranno sempre di più se trascureranno di aggiornarsi, aggiornamento che riguarda tanto il lato tecnico che quello gestionale relativo all’attività del punto vendita. La Sfida contro l’online non è fatta solo di un confronto sul prezzo, come sembra essere dal coro di  voci che spesso viene sollevato sull’argomento. La sfida passa attraverso l’erogazione di un servizio che, se fatto bene, metterà sempre il negozio fisico in condizione di supremazia rispetto allo shopping online. La consulenza, la conoscenza, la capacità di risolvere problemi, il rigore con cui si presta il servizio di riparazione/manutenzione/installazione di componenti e accessori, sono tutti elementi che naturalmente depongono a favore di una esperienza d’acquisto tradizionale in negozio.

Shimano Italia è da sempre attenta al tema della formazione e realizza da diversi anni dei corsi rivolti ai delear sui temi specifici dell’officina, della gestione del punto vendita, della comunicazione digitale, consapevole che solo attraverso l’erogazione di un servizio eccellente si potrà aiutare il punto vendita a vincere la sfida con l’online. 

Si punterà in futuro a un rapporto più diretto tra azienda e ciclista, senza la mediazione del concessionario/negozio? 

Il rapporto diretto tra azienda e consumatore esiste già a livello di comunicazione, soprattutto digitale. Shimano Italia è titolare di diverse piattaforme sociali (Instagram, Facebook) dove si intrattiene una relazione diretta con il pubblico. Riteniamo che sul terreno della comunicazione ( non solo media chiaramente ma anche eventi etc) sia molto importante essere vicini al consumatore soprattutto per essere certi di veicolare il messaggio corretto, sia esso relativo alle caratteristiche di un prodotto o servizio che alla visione aziendale sul proprio segmento di esercizio.

Prevedete di sviluppare una vendita diretta? 

Al momento non è nei piani aziendali visto il lavoro che sviluppiamo proprio a sostegno del mondo retail.

Prima dell’emergenza sanitaria era tutto un fiorire di festival e incontri tra ciclisti e aziende. Quanto è importante questo contatto diretto, questo far provare le bici, toccare con mano?

E’ fondamentale. Mi ripeterò ma negli eventi c’è la possibilità di conoscere meglio i nostri consumatori, di capire quali siano le loro esigenze così da apprendere sempre più elementi utili a “tarare” l’attività dell’azienda nella comunicazione e quindi vendita dei propri prodotti. Certo, siamo consapevoli che gli eventi intercettano sono una quota parte dei consumatori di ciclismo esistenti, ma è ugualmente importante essere presenti sul territorio a presidio dello stesso. Ne va della conoscenza dei propri marchi/prodotti e della buona memoria che questi trasmettono al percepito dei nostri appassionati ciclisti.

Bonus bici (e ci tocca ambé). Proclamato a gran voce a maggio, arrivato a novembre, finito in poche ore. In tanti con il buono in mano ma coi negozi vuoti. La politica degli incentivi economici ti vede favorevole?

Al di la di come sia stato gestito il discorso del bonus mobilità, non sta certo a me giudicare l’operato del Governo, è fuori discussione che abbia contribuito a quel successo di cui siamo testimoni: bici quasi del tutto esaurite (praticamente esaurite quelle in fascia medio-bassa) in ogni punto vendita nazionale. Nello specifico è mia opinione che il bonus abbia influito più a livello psicologico che reale. L’esposizione mediatica di cui la bicicletta ha goduto nei mesi scorsi, il fatto che il bonus incidesse ex-post rispetto all’acquisto (se volevi la bici nuova te la pagavi per intero, poi andavi a recuperarne una quota parte) sono persuaso dall’idea che gli italiani abbiano deciso di acquistare una bici nuova o la prima bici a prescindere dal bonus stesso.  Bonus o no sono molto contento di sapere che ci sono molte più persone la fuori che stanno approcciando la bici con piglio nuovo e voglia di mettersi in gioco.

Cosa servirebbe per coinvolgere nuove persone nello spostarsi in modo sostenibile?

Servirebbe rassicurare i nuovi utenti. Credo che il discorso passi necessariamente dal considerare tutto ciò che sta attorno alla bicicletta, che riguarda cioè il contesto in cui questa e il suo ciclista si muovono. Realizzare reti interconnesse di piste ciclabili, modificare l’attuale viabilità urbana con zone in cui il limite di percorrenza è 30Kmh, alleggerire i centri urbani dal traffico automobilistico….. ma anche creare raccordi tra le reti stesse e le infrastrutture del trasporto pubblico, proprio per incentivare l’uso della bici per tutti e a zero stress. Altro tema importante sarebbe quello di creare delle aziende a misura di ciclista con la presenza di stalli adeguati, zone spogliatoio e bagni confortevoli con docce. Con le inevitabili ripercussioni positive sul “bike to work”, ad esempio.

Da sempre il marchio ha grande attenzione ai temi ambientali. Cosa fate in concreto per salvaguardare madre natura? 

La mission aziendale di Shimano, “closer to people, closer to nature”, è già di per se una dichiarazione di intenti: credo risulti evidente il tema a cui si fa riferimento. Siamo orgogliosi di realizzare componenti e accessori che contribuiscono a far si che i nostri consumatori godano delle loro esperienze all’aria aperta, a contatto con la natura, facendosi portatori e promotori di uno stile di vita più sano. D’altra parte non siamo noi a dire che il pedalare (come l’attività fisica in genere) sia un’attività che faccia bene alla salute e alla mente. Contribuire a migliorare la vita della gente per il tramite dei proprio prodotti è una bella prospettiva, non sei d’accordo?

Shimano ha catalogo per ogni esigenza, dal cambio a 5 velocità al Di2, dai componenti per bici trekking alla Mtb. Coprire tutto è ancora strategia vincente o meglio puntare sulla specializzazione? 

Shimano produce da quasi cento anni (saranno cento tondi tondi nel 2021) componenti e accessori per qualsiasi tipo di bicicletta, qualsiasi sia l’ambito di utilizzo della stessa: da quello professionale, a quello amatoriale, a quello ricreativo per arrivare alla bici come strumento di lavoro. Per filosofia aziendale, saremo sempre al lavoro per realizzare dei componenti che siano al servizio di una idea di bicicletta, qualsiasi essa sia, con le conseguenti logiche di fruizione ed utilizzo. Le bici per i professionisti delle due ruote continueranno ad avere al loro servizio componenti espressamente pensati e realizzati per uno specifico ambito di utilizzo, così come hanno pari legittimità e dignità di esistenza quei componenti che vengono realizzati per accompagnare utenze meno specializzate alla pratica della bicicletta. Più in generale posso affermare che guardando avanti, a prescindere da quelle che saranno le biciclette proposte dai vari fabbricanti nel prossimo futuro, per segmento di appartenenza o tecnologia, in casa Shimano ci saranno sempre diverse tipologie di componenti e accessori tra cui scegliere per adornarle. In questo senso si potrebbe addirittura parlare di democrazia della bici, che non mi dispiace per niente come concetto. Non è meraviglioso che ognuno di noi, in virtù delle proprie sostanze e della propria consapevolezza, possa acquistare la bici e la configurazione di componentistica che più lo rappresenta? 

La ebike sta crescendo a ritmi vertiginosi: è destinata a superare la bici muscolare?

Il mercato delle biciclette elettriche è decisamente in crescita, ormai costante e consistente da qualche anno. Shimano è uno dei pochi attori sul mercato che realizza ben 4 tipologie di “motori” (unità di assistenza alla pedalata, come piace dire a noi. Il motore è roba di altri mondi ….) in accordo con 4 tipologie di esperienze ciclistiche: Urban (E5000) City/Trekking (E6100), Light Off – Road (E7000), Premium MTB (EP8) proprio perché crediamo molto nello sviluppo di questo settore e siamo più che consapevoli del potenziale che questi nuovi prodotti abbiano nel portare in sella nuovi utenti. Come sta già accadendo!. Il punto, secondo il mio parere, non è di capire quando e come avverrà il sorpasso nelle vendite tra bici tradizionali ed elettriche quanto piuttosto di mettere più persone possibili in condizione di scegliere la bici più adatta alle proprie esigenze. 

Fatti la domanda che nessuno ti ha mai fatto e alla quale avresti sempre voluto rispondere. 

La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?

Boom! Partirei da lontano se me lo consenti, dalla definizione di sogno che è “attività psichica che si svolge durante il sonno”. Definito in modo figurativo come “speranza o desiderio vano e inconsistente”. Ecco, al paese mio si dice che chi dorme non pija pesci. E io non dormo mai, al massimo riposo …. comunque il pescato è sempre quello che è, tiro su quello che arriva 😊

Anche no dai, potrai parlare di qualunque cosa e di nulla con la stessa vivida intensità ….

Come facile prevedere, impossibile che il Citta fornisca riposte banali. E’ bello leggerlo in questa veste istituzionale. 

Ed è difficile per me trovare una chiusura all’altezza. Non posso sui contenuti, nulla avrei da aggiungere.

Torno allora sul piano più personale; raccontandovi un breve aneddoto.

Mio primo test di materiale Shimano, erano scarpe. Mail dai toni compiti, roba tipo “buongiorno, sono Fabio ecc, proprietario del blog ecc, sarei interessato a recensire ecc”.

Passano settimane, me ne dimentico, dopo tempo (a onor del vero con Marco è così: o risponde subito o passano pure mesi…) mi arriva la riposta: si ok, che numeri ti servono? Non li ho tutti, non so se i tuoi ci sono.

Io sempre compito riporto la taglia, spiego che con scarpe Shimano ho sempre usato il numero in più, per far vedere che ne so qualcosa mi lancio nel discorso pianta larga e roba simile e a stretto giro arriva la risposta: ” hai un cu## della ma####na!”.

Ecco, da quel momento seppi che sarebbe nata un’amicizia 😀

COMMENTS

  • <cite class="fn">alfaluna</cite>

    Mi piace il personaggio 🙂

  • <cite class="fn">Giovanni74</cite>

    Non è semplice trovare la persona giusta al posto giusto, complimenti innanzitutto a chi aveva visto in Marco ciò che poi è diventato e complimenti a lui per le qualità umane e professionali. Un grazie a Fabio, per la voglia di condividere con noi e renderci partecipi di emozioni e sensazioni personali. Oltre a ciò, ti ringrazio per la possibilità di conoscere gente di questo livello, da adesso, almeno per me, Shimano ha il bel volto sorridente di Marco.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giovanni, forse l’ho già detto, forse no.
      Marco potrebbe stasera stessa dirmi che questo blog gli fa schifo e non intende infangare il marchio mandandomi materiale per i test.
      Questo non cambierebbe di una virgola affetto e stima che ho per lui. Perché ci sono cose che vanno oltre i rapporti di lavoro e io so di dovere a Marco ben più di quello che leggete qui.

      Fabio

  • <cite class="fn">Giovanni74</cite>

    Traspira dalle tue parole, che c’è molto di più di quello che leggiamo qui.
    Giovanni

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