Shimano Q’Auto: il cambio automatico Di2 autoalimentato per le bici di tutti i giorni

Tempo di lettura: 3 minuti

Shimano introduce sul mercato la sua ultima innovazione, Q’AUTO, un sistema di cambio automatico senza batteria per biciclette Urban, Trekking e Gravel.

Fino a ora, la gestione completamente automatica del cambio era possibile solo con le e-bike più evolute. La nuova tecnologia del cambio Shimano prende questo concetto e lo ribalta, combinando la gioia e la semplicità di guidare una bicicletta tradizionale unita alla semplicità  d’uso del suo cambio elettronico.

Q’Auto offre una caratteristica unica, distinta dalle e-bike: con il cambio automatico pedalerai sempre con il rapporto giusto, senza dover pensare ad altro. Perché non è una tecnologia che si limita a cambiare rapporto ma impara dal tuo ciclismo.

Grazie a un software di apprendimento adattivo, Q’Auto impara e gestisce il tuo stile di pedalata, così da farti sempre pedalare col rapporto migliore.

Non viene meno il comando manuale, anzi elettronico perché sempre di Di2 parliamo, ma diventa in un certo senso residuale. 

Residuale dopo l’apprendimento: con il manettino del cambio Di2, i ciclisti possono fornire feedback immediato, senza interrompere il loro flusso di guida.

Toccando l’interruttore per regolare la marcia, il sistema selezionerà quella marcia e ricorderà questa impostazione per situazioni simili. Con oltre 6.500 possibili schemi algoritmici tra cui scegliere, Q’AUTO si adatterà a ogni stile di guida e a qualsiasi sfida che incontra.

Nel tempo, la bicicletta diventa unicamente tua, cambiando per te quando preferisci, dalle (quasi) primissime pedalate. Più pedali, più il ciclista e la sua bicicletta diventano in sintonia.

 

E sparisce sul nascere una delle solite obiezioni che mi rivolgono quando parlo di trasmissioni elettroniche: l’autonomia della batteria (e conseguente necessità di ricarica).

Sparisce perché il sistema Q’Auto è autoalimentato. 

Infatti Q’AUTO debutterà con il rivoluzionario SHIMANO CUES FH-U6060, un FREEHUB specificamente progettato per il cambio automatico, dotato di una funzione dinamo all’interno del suo corpo che genererà energia con ogni pedalata.

All’interno del FREEHUB, ci sono tre sensori intelligenti per monitorare velocità, cadenza e pendenza, permettendo a Q’AUTO di raccogliere energia durante la pedalata e immagazzinare l’elettricità necessaria per eseguire i cambi di marcia.

Senza una batteria di cui preoccuparsi, la bicicletta è sempre pronta all’uso, così le persone possono passare più tempo a pedalare e meno tempo ad aspettare.

Q’AUTO è progettato per una facile integrazione e affidabilità a lungo termine. Il suo hardware e software all’avanguardia creano un nuovo stile di ciclismo che offre un cambio automatico avanzato senza la necessità di una batteria.

Insieme al lancio di SHIMANO CUES FH-U6060 FREEHUB, ci sono il deragliatore posteriore SHIMANO CUES RD-U8050-SGS/GS e il manettino del cambio wireless SW-EN605-R. Gli appassionati di ciclismo noteranno che il deragliatore posteriore è compatibile con l’intera gamma di manettini e cambi wireless Di2 di Shimano – dal manubrio piatto al manubrio curvo – coprendo la più ampia offerta di biciclette e stili di guida.

Questa la sintesi dei dati tecnici, in coda le mie considerazioni.

FH-U6060: FREEHUB Dynamo con Cambio Automatico

Convenienza Senza Batteria: la funzione dinamo genera la propria energia, eliminando la necessità di sostituzioni o ricariche della batteria.
Sensori di Velocità, Cadenza e Pendenza che supportano un cambio automatico fluido e preciso.
Cambio Personalizzato: la funzione di apprendimento adattivo memorizza i modelli di cambio del ciclista e offre un cambio ottimizzato, adattato agli stili di guida individuali.
Compatibile con Cassette LINKGLIDE 1×10 o 1×11
Capacitore Li-ion che può immagazzinare energia per oltre un anno.
E-Thru 142x12mm
Compatibile con cerchi da 28, 32 e 36 fori

RD-U8050-SGS/GS: Deragliatore Posteriore Di2 Wireless LINKGLIDE

Compatibile con Q’AUTO
Indicatore LED
Pulsante di Funzione che alterna tra tre modalità preimpostate.
Compatibile con Cassette LINKGLIDE: 11 velocità 11-50T, 11-45T e 10 velocità 11-48T (RD-U8050-SGS)
10 velocità 11-43T (RD-U8050-GS)

SW-EN605-R: Manettino del Cambio Wireless

Manettino del Cambio a Tre Pulsanti con funzionamento intuitivo.
Indicatore LED per controllare la durata della batteria.
Richiede Due Batterie a Bottone CR1632.
Personalizzabile tramite l’app E-TUBE PROJECT Cyclist (Versione 5.2 o successiva).
Fascetta di Fissaggio da 22,2 mm.

Ora alcune mie considerazioni, ché chiamarle riflessioni sarebbe superbia.

Questa è la mia seconda press release pubblicata in due giorni, una rarità per la linea editoriale di questo blog che (cerca di) parlare quasi sempre di ciò che posso toccare con mano.

Ma in 48h sono arrivate due importanti novità di casa Shimano (e una arriverà spero a breve, ci tengo io…): la nuova trasmissione per la Mtb, settore che tratto poco ma seguo e studio; e questa tecnologia Q’Auto, particolare e importante.

Non ho difficoltà ad ammettere il mio godimento nel leggere le note inviate. Eppure è forse l’innovazione più lontana possibile dal mio personale ciclismo.

Allora perché godi? Giusta obiezione.

Quello che faccio io in bici, nel mia vita privata sui pedali (passatemi l’arzigogolo) non ha alcuna importanza. I mie personali gusti influenzano in minima parte il lavoro del blog, la mia incessante ricerca di tutto ciò che rende o potrebbe rendere un ciclista felice.

Un ciclista, punto. Ossia chiunque salga su una qualunque bici, su un qualunque percorso e torni a casa col sorriso, felice per aver frullato le zampette.

Per me tutti i ciclisti hanno pari dignità, non distinguo e soprattutto discrimino, affibbiando patenti di nobiltà ciclistica tra chi si allena, gareggia, gira il mondo, si lancia sui sentieri e semplicemente si gode una scampagnata.

Che poi in un certo senso è quello che faccio io, pedalando su qualunque cosa mi capiti e divertendomi, in modo uguale e diverso, con l’olandesina come con la top gravel o leggerissima sportiva o anziana signorina a pedali. 

Ma soprattutto sono da sempre convinto che non sia prioritario convincere a pedalare un appassionato, lui pedala tranquillamente senza i miei articoli, al massimo posso aiutarlo a pedalare meglio.

No, esiste un mondo che in bici non ci va ed è un mondo che va informato, seguito.

A cui si affianca un mondo a pedali che in bici ci va, e ci va pensando solo a divertirsi, senza fisime su watt, pesi, scorrevolezza, gamma rapporti.

Fisime badate bene, non indifferenza.

Persone, di questi due mondi, privi del pregiudizio che sedimenta nei vecchietti tradizionalisti come me, pronti ad abbracciare le novità purché rechino un vantaggio reale al loro ciclismo; persone che pedalano e basta, lasciando ad altri (a me, per esempio) certi tecnicismi tutto sommato fini a se stessi.

La tecnologia Q’Auto, che spero di mettere alla prova sul campo quando inizieranno a uscire le prime bici montate, si rivolge a loro come si rivolge a qualunque pedalatore, anche esperto, purché privo del pregiudizio che accompagna ogni innovazione soprattutto quando c’è l’elettronica applicata alla bici.

Una elettronica che ancora troppi interpretano come complicazione quando nella realtà attuale è esattamente il contrario: sono bici facili.

Usare la mia (ex) Peugeot da viaggio, tripla corona, cinque rapporti, manettini al telaio e freni ipotetici è difficile, tanto che quando ho deciso di cederla ho scelto un ciclista esperto, che sapevo avrebbe saputo usarla.

Usare la Trek Checkpoint SL dedicata ai test gravel che monta un GRX Di2 è di una semplicità disarmante.

Usare questo nuovo Q’Auto non ho difficoltà a profetizzare sarà ancora più semplice.

Ah, ma se non sai cambiare comprati lo scooter! Si, sono ragionevolmente sicuro che ci sarà il solito leone da tastiera pronto a sparare la sua sciocchezza. Come quei due, me li ricordo ancora a distanza di anni, che mi raggiunsero alla mia prima uscita in bici dopo anni di fermo e molti interventi chirurgici, quando scelsi per ricominciare una bici da corsa con tripla 10v (e col cavolo che era facile, 30 rapporti da gestire…): hai la tripla? ma comprati il motorino!

Ovviamente li passai, davanti avevo un padellone da 52; e comunque questo dimostra che gli stupidi in bici son sempre esistiti, solo che non c’erano i social.

Seppure la abbia visto solo sulla carta, credo molto in questa nuova tecnologia Q’Auto per avvicinare tanti al ciclismo.

Parlando della nuova trasmissione XTR, nelle mie considerazioni in chiusura vi ho proposto un parallelo col mondo motociclistico.

Non solo perché è mia grande passione ma anche perché le similitudini nelle dinamiche di mercato sono assai forti: si fondono sulla passione.  

Ma perché la passione cresca, serve che le persone, soprattutto i più giovani, saltino in sella. Il massiccio arrivo di moto ben fatte, facili da usare, affidabili e a un prezzo assai contenuto, è riuscito a far crescere la voglia di moto. In chi non ha alcun pregiudizio verso il made in china, perché sono loro a cui mi riferisco. Non solo: sono riuscite a far tornare in sella tanti che per motivi vari avevano appeso il casco al chiodo.

E’ un fenomeno che sto studiando da tempo, perché voglio capire se potrà essere replicato al nostro mondo a pedali.

Ma al di là di questo, sono convinto che bici facili, ben fatte, con buona dotazione tecnica saranno e sono in grado di avvicinare tanti al ciclismo e, perché no, titillare le fantasie anche degli appassionati duri e puri.

Persino di qualche attempato scribacchino che ancora racconta le sue eroiche cambiate in corsa col ginocchio, per non perder tempo…

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Saverio</cite>

    Grazie Fabio, condivido la tua opinione nel non discriminare queste nuove evoluzioni che – a molti – potrebbero far storcere il naso. Credo che questa potrebbe forse essere una delle novità più “significative” nel rapporto che avremo con le bici perchè potrebbe semplificare (e un domani forse migliorare e rendere più performante) l’uso del cambio e quindi della bici tutta. La mia sola speranza è che arrivi presto nelle fasce “popolari” dei cambi e non rimanga appannaggio dei gruppi di fascia altra.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Saverio, molto dipenderà da quante aziende produttrici di bici crederanno in questa interessantissima evoluzione. Io credo e spero molte, e questo abbasserà i prezzi. Poi certo, sempre di Di2 parliamo quindi costicchierà. Ma se quello che mi sta arrivando si dimostrerà vero, meno di quanto si può pensare.
      Io aspetto eurobike, poi al lavoro per procurarmi una bici completa da testare con questa soluzione.

      Fabio

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Vedo sempre con grande favore ogni integrazione essere umano/macchina. D’altronde anche il primo bastone brandito da un umanoide era una integrazione…
    In che mondo meraviglioso (ciclisticamente parlando) viviamo!

Commenta anche tu!