[Test] Borsa posteriore da bikepacking di Bac Milano

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Una borsa dove la borsa in sé passa in secondo piano, tante le idee e soluzioni presenti: già, perché BacMilano non poteva creare, appunto una semplice borsa.

Questa che vediamo oggi è la posteriore, Seat Pack; in autunno, credo, arriveranno l’anteriore (che è uno spettacolo per soluzioni tecnologiche) e credo le classiche da telaio e top tube. 

Dico credo perché sui tempi con BacMilano, ossia l’amico Alfonso Cantafora che già abbiamo conosciuto per i bellissimi portapacchi, c’è sempre una incognita. Una flemma ben poco meneghina, secondo la vulgata comune.

Però siccome di BacMilano tutto si potrà dire tranne che il suo fondatore, architetto, designer, Compasso d’Oro e non so più quali altri riconoscimenti, è uno fedele agli stereotipi, eccoci qui con una borsa da sella pregna di tecnologia e con sistema di aggancio brevettato.

Parto proprio da lui in questa sintetica presentazione, il video in basso mostra tutto, montaggio compreso.

Il sistema, brevettato, è stato battezzato Hardwin QFS-01, dove l’acronimo intende Quick Fix System. Il numero non so, immagino per altre borse ci sarà attacco differente e seguirà la progressione.

Si compone di una slitta da fissare al telaio della sella, compatibile con rail in carbonio (occhio alla coppia di serraggio, tenersi 15-20% in meno di quando indicato per il morsetto del reggisella), che è anche l’unico componente della borsa che richiede un utensile, una chiave a brugola da 4.

Solidali alla borsa la slitta femmina (si può ancora dire?) e una conchiglia con fascia in silicone e un giunto che, riferisce l’ingegnere che si è occupato del brevetto, si definisce “a ginocchio”.

In sintesi: fissi la slitta al telaio sella, inserisci la borsa nella slitta, chiudi con la fascia, dai tensione col giunto a ginocchio. Per togliere la borsa, operazione inversa.

Altro dettaglio furbo è la valvola di spurgo aria posta sul fianco.

Una volta chiusa la borsa la puoi compattare ulteriormente facendo uscire l’aria, chiudi la valvola e il gioco è fatto. Non è certo un sottovuoto, ovvio: ma è comunque una bella comodità.

Non sono state trascurate le dotazioni standard, ossia inserti laterali rifrangenti, cordino elastico sulla sommità, fascia con molte asole per collegare una lucetta posteriore.

Ottima scelta usare le clip a scatto sui tiranti laterali, la tenuta è tenace e durevole.

Questa in estrema sintesi come è fatta la borsa ma, ripeto, c’è l’approfondimento in video.

E come detto in apertura la borsa in sé passa in secondo piano, nel senso che nel (lungo) test mi sono occupato poco o nulla di capacità di carico o comodità d’uso.

No, ho scelto di testare tre caratteristiche, quelle che fanno la differenza: il sistema Hardwin (velocemente, per merito suo), l’impermeabilità (con idropulitrice, BacMilano ha investito molto in questo aspetto), tenuta della borsa nella guida veloce (la tecnologia Hardwin elimina lo sbandieramento).

Nel video in basso apro le considerazioni finali con “su una borsa non puoi fare tanta letteratura” eppure ho sforato i 15 minuti massimi che mi ero imposto.

Colpa mia o merito delle molte cose da dire su questa borsa? Tutte e due…

Questo il link diretto al video, altrimenti miniatura in basso

I link

BacMilano

Borsa Seat Pack

Test Portapacchi BacMilano 

test Portapacchi anteriore BacMilano Aliante

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Giuseppe</cite>

    E’ un sistema di ancoraggio davvero interessante!
    Finora non ho visto molte soluzioni “valide” rispetto al problema della stabilità di queste borse, se non il “forchettone sottosella” che si compra sui siti cinesi.
    Anche la soluzione con il “guscio” che rimane attaccato al telaio (in particolare penso alle borse di un noto brand di negozi francese) alla lunga ha dimostrato un sacco di problemi legati in particolare allo sporco e ai danni da sfregamento.
    Forse l’unico aspetto negativo di questa borsa è, almeno per i miei parametri, il prezzo un po’ troppo alto che scoraggia e non avvicina clienti. A prezzi un po’ più bassi si trovano soluzioni di marchi più o meno blasonati (ad esempio perché storicamente presenti nel mercato del turismo in motocicletta) e bisogna proprio conoscere il marchio per andare a comprare questa particolare borsa.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giuseppe, per ovvia riservatezza non posso comunicarti il costo industriale delle borsa ma credimi, produrla costa un botto.
      Ci sono soluzioni tecniche di cui non ho parlato perché approfondirò con l’arrivo dell’anteriore (prima del previsto, Alfonso ha colto il mio invito…) ma, per dirne una: il giunto a ginocchio è stato sottoposto a test di nebbia salina così da stabilire un trattamento superficiale immune dalla corrosione. E’ questo è solo uno degli innumerevoli costi “nascosti” di questa borsa, non hai idea la slitta che concentrato di materiali e lavorazioni è.
      A conoscerli tutti, credimi, quando ho saputo il prezzo di vendita mi sono chiesto come facesse non a guadagnare: a starci dentro.

      Fabio

  • <cite class="fn">Marco</cite>

    Ciao Fabio, conosco Alfonso personalmente e felice possessore del portapacchi “Aliante”.
    Conosco anche la paleontologia della borsa posteriore, era il 2022 quando ho visto il prototipo in 3D.
    Sulla qualita’ costruttiva e le soluzioni o ideazioni tecnologiche adottate hai detto tutto quello che si poteva dire.
    Aspettiamo i confronti dai clienti internazionali che sono abituati ad altri marchi di borse.
    Tralasciando un pizzico di orgoglio nazionalista, BAC Milano mi sembra il non-plus-ultra. E confermo che Alfonso ha poco di milanese, e menomale in questo caso.
    Ma.. ma ti scrivo anche per un altro motivo: sono un fan accanito delle levette supplementari (GRX BL-812), e dopo diversi consulti con Alfonso, purtroppo non esiste sufficiente spazio per l’attacco della borsa anteriore.
    E questo varrebbe per quasi tutti i tipi di borsa anteriore, a meno di avere un sistema di fascette abbastanza lungo.

    Come ti senti a viaggiare senza le levette supplementari?
    Se Alfonso togliesse dal cappello magico una soluzione (un futuro upgrade), le rimonteresti?
    Io le trovo molto comode in situazioni dove devo essere pronto sulla frenata e quando voglio rilassarmi in una posizione da citybike.
    Mi hanno dato in prestito una bici pura da corsa, rischiavo di ammazzarmi ad un incrocio. La mia memoria muscolare cercava la levetta supplementare invece della leva classica.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Marco, purtroppo le leve supplementari sono un intralcio con la borsa da manubrio da bikepacking, qualunque sia la marca/modello.
      Io, che ho esigenze diverse durante i test, monto una piccola borsa a cilindro, messa bassa, per portare con me il necessario per le riprese; ma risicato, sento la mancanza di qualcosa di più voluminoso.
      Però, confesso, anche se sono un fan delle rx812 (non hai idea che storie che feci con shimano per averle…), non ne sento la mancanza. Ma perché passo da una bici all’altra quasi quotidianamente, con comandi, trasmissione, assetto ecc sempre diversi per svolgere i test, di fatto mi abituo a tutto in pochi minuti.
      Non sono quindi la persona più adatta a consigliarti…

      Fabio

      • <cite class="fn">Marco</cite>

        Adesso ho capito. Purtroppo devo fare tutto, che sia cicloturismo, bikepacking o semplice corsa.
        Tutti i meccanici mi hanno sconsigliato di montarle (borsa o non borsa).
        Quelle meccaniche le giravo verso il basso e montavo anche io una piccola borsa a cilindro. Ma con queste idrauliche, difficile molto difficile

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