Verniciatura telaio bici fai da te, parte terza

Tempo di lettura: 13 minuti

Terza puntata, finalmente verniciamo.

E’ stato un lungo percorso arrivare fin qui, ma la giusta preparazione del telaio è troppo importante per essere trascurata. 

Se abbiamo lavorato bene nello sverniciare e pulire, il fondo ancorerà perfettamente e questo è già di suo un ottimo risultato. Avviandoci sulla strada del successo.

Cosa ci attende in questo articolo? La scelta delle vernici, consigli su come applicarle, l’attrezzatura necessaria e la posa degli adesivi.

Ho pensato a lungo come impostare questa importantissima terza puntata. Avevo due possibilità: sfruttare foto e video per mostrare “dal vivo” la verniciatura e limitarmi a qualche nota di commento; oppure spiegare cosa e perché usarlo, la scelta tra vernici mono o bicomponenti, vagliando il miglior fondo e il trasparente. E stilare una lista di comportamenti per usare al meglio una bomboletta.

Ho scelto questa seconda strada, apparentemente più teorica ma in realtà frutto di esperienza mia e di chi mi ha aiutato.

Mostrare semplicemente la verniciatura mi avrebbe semplificato la vita ma poi? A voi cosa avrei trasmesso? Poco o nulla. Avreste visto farlo ma non vi avrei messo nelle condizioni di farlo. E comunque non lo avreste visto in ogni caso perché tutti i video, ma proprio tutti, si sono danneggiati. Irrecuperabili. Capita.

Usare una bomboletta, soluzione che ormai avete capito non amo, è per certi versi più difficile dello sfruttare un buon aerografo. La prima non ha il perfetto controllo garantito dal secondo e molto risente di posizione e svuotamento. Nonché della sua qualità, che significa non solo la vernice ma proprio la qualità della bomboletta: dall’ugello all’aerosol necessario a farla funzionare. 

Col senno di poi, vedendo l’impostazione scelta, avrei potuto tranquillamente verniciare Raun ad aerografo e fare qualche foto bomboletta in mano per accompagnare l’articolo.

Non è il mio stile. Mi sono imposto di rinunciare all’aerografo e verniciare a bomboletta perché su questo blog ogni finzione è bandita. 

Non nascondo di averci pensato; ho calcolato che tra i cinquanta e più telai che ho verniciato, solo pochissime volte sono ricorso alla bomboletta. Un motivo ci sarà…

Mi è servito andare contro la mie scelte tecniche e abitudini consolidate? Non lo so; so che mi sono calato nei panni del neofita, ho immaginato i suoi dubbi e i timori, le domande senza risposta e cercato, sempre, di mettere da parte ogni mia preferenza alla ricerca della migliore procedura e dei consigli adatti per chi mai si è cimentato. 

E per lealtà verso chi dedica il suo tempo a leggermi invece di occuparlo con faccende più piacevoli ho seguito passo passo ciò che avrebbe fatto un neofita. Compreso alcune operazioni che io invece avrei svolto in maniera diversa e rinunciando a verniciare con telaio in verticale, soluzione secondo me migliore ma che richiede più perizia per coprire in modo corretto alcune zone.   

Però questo blog serve o vorrebbe servire proprio a evitarvi ogni errore. Fornendovi i giusti consigli.

Consigli che, non mi stancherò di ripetere, seguono una precisa impostazione.

Non è mia intenzione equiparare il fai da te al lavoro di un professionista, non sono risultati eguagliabili. Accettiamo l’idea che occupandocene noi avremo un buon lavoro ma non un lavoro eccellente. 

Per questo tutte le indicazioni e i consigli non saranno indirizzati alla migliore procedura ma alla migliore procedura per noi, per le nostre capacità e attrezzature. Anche nella verniciatura: meglio permettere a chi non l’hai mai fatto di ottenere un risultato accettabile piuttosto che avviarlo sulla strada della perfetta tecnica che però richiede anni per essere padroneggiata.

Mai come in questa occasione l’infaticabile opera di supporto svolta da chi si addossato l’onere di supervisionare gli articoli prima della pubblicazione, fornendo preziosi consigli che nascono dalla loro esperienza perché professionisti del settore, è stata fondamentale.

Quindi sempre ringrazio Elena Mion di Verniciature Emmeci, l’azienda che si è presa cura con amore della mia Elessar. E Giovanni Calignano, anzitutto uno di noi, un appassionato ciclista che nella vita gestisce la ditta di famiglia specializzata in verniciatura auto, moto e bici.   

A cui si è aggiunto Francesco, titolare di Decaldesign; cioè il grafico che cura le scritte delle mie bici dalla prima Elessar e di quelle che nascono nella mia piccola officina. A lui il compito di visionare la correttezza delle informazioni relative alla posa degli adesivi.

Bene, siamo quasi pronti per iniziare la verniciatura.

Per farlo, lapalissiano, servono le vernici: quali? 

Scopriamolo insieme.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Caro Fabio, grazie mille per questi articoli interessantissimi e molto utili! Sto riverniciando un vecchio telaio. Dopo averlo carteggiato a dovere e datogli il fondo 2k, mi chiedevo quanto tempo possa passare tra una mano di tinta (pure 2k) e la seguente. Ne ho passata una e poi mi é terminata la bomboletta, quindi passeró la seconda a distanza di 2-3 settimane, perché ha tardato molto l’arrivo della nuova bomboletta…é un problema? Inoltre sto pure aspettando i decals, dovrebbero arrivare tra una settimana. Mi chiedevo se dopo la seconda mano di tinta posso ancora aspettare un’ulteriore settimana prima di mettere il trasparente (in modo che possa applicare i decals prima del trasparente), o se vale la pena aspettare che mi arrivino i decals per passare la seconda mano di tinta, applicare i decals e poi il trasparente a distanza di 2-3 giorni (giusto il tempo che si asciughino e che possa carteggiare ad acqua tra una mano e l’altra). Grazie mille in anticipo e complimenti per l’ottimo lavoro, si vede che ci metti molta passione!

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luca, i tempi sono indicati dal produttore della vernice, ognuna ha i suoi.
      Si va dall’oretta scarsa alle 24/48 ore.
      Giorni di distanza no, non riesce più a legare.
      In pratica è come riverniciare, devi trattare di nuovo. Il problema sarà altrimenti la tenuta del tempo, e col trasparente l’effetto buccia d’arancia.

      Fabio

      • <cite class="fn">Luca</cite>

        Grazie mille della rapida e precisa risposta! Avrei solo un’ultima domanda per favore: quando dici che devo “trattare di nuovo”, significa che devo carteggiare tra una mano e un’altra o ricominciare tutto da zero? (Fondo, tinta, etc) se ho ben capito, il fatto di passare la seconda mano di tinta a distanza di settimane può dare problemi a lungo termine, giusto? Grazie ancora!

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Luca, si, devi dare una leggera carteggiata alla vernice ormai asciutta da molti giorni, altrimenti non hai presa.
          Ricorda che il tempo tra una mano e l’altra lo stabilisce il produttore della vernice, quindi devi informarti con lui.
          Per esempio, ci sono trasparenti da passare dopo un’ora, dopo una giornata o a colore ancora umido.

          Fabio

  • <cite class="fn">sapereamaremigliorare</cite>

    Ciao Fabio, Ho fatto sabbiare un telaio in alluminio da un sabbiatore. E’ ruvido, l’effetto è giusto? o hanno già passato una qualche vernice loro? il colore è grigio opaco. Sono alla ricerca disperata di info, perchè vorrei procedere con la verniciatura ma non so se è necessario passare un primer o se devo carteggiarlo con grana fine per rimuovere queste effetto ‘non-liscio’.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao, che sia opaco dopo la sabbiatura è normale. Non va carteggiato, se la sabbiatura è stata eseguita con i prodotti giusti, ossia non troppo aggressivi ma questo io non lo so, non ho il telaio davanti. Il primer va sempre dato, ha effetto riempitivo tra le altre cose e quindi elimina le rugosità.
      Il colorista saprà indicarti il prodotto specifico.

      Fabio

  • <cite class="fn">Dario</cite>

    Ciao, ho già fatto cinque telai e vorrei riportarti la mia esperienza per farti delle domande.

    La prima bici l’ho fatta tutta a bomboletta 1k, fondo per ferro, colore, trasparente per carrozzeria (Talken Krystal).
    Subito dopo averla finita ho capito quanto fosse debole il tutto, appena si appoggiava ad un palo, o mentre si avvitava un bullone si toccava con la chiave, la vernice saltava, una piccola parte ma si capiva che dopo qualche mese di utilizzo sarebbe stata tutta da piena di buchi di vernice, quindi l’ho rifatta da zero.
    Questa volta però ho usato un trasparente da carrozzeria 2k, passata a pistola a spruzzo, pensando che il solo stato esterno più risistente fosse sufficiente per rendere la vernice a prova di palo, ma così non è stato, o meglio non tanto resistente quanto immaginassi.
    Vorrei chiederti quindi, perché dici che tutti gli strati devono essere dello stesso tipo: 1k o 2k? Posto che per
    esperienza fatta purché si mantenga la stessa base tra fondo, colore, trasparente (acrilica, poliuretanica, sintentica, nitro, acqua o solvente) non si riscontrano problemi, se usassi il solo primer 2k e il resto 1k, l’ancoraggio degli strati di vernice sarebbe più resistente ai colpi?
    Ti ringrazio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Dario, come indicato dalla prima “puntata” di questi articoli, mi sono avvalso della consulenza di due aziende specializzate in verniciatura di bici. Se loro mi dicono chiaramente di usare sempre stesso tipo di vernice io eseguo, gli specialisti sono loro. Sul perché e il per come si può discutere ore o giorni ma alla fine cambia nulla, se un tecnico del settore mi indica una procedura io così faccio.

      Fabio

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