Verniciatura telaio bici fai da te, parte seconda
Mascheratura del telaio
Mascheratura del telaio
Ironia, sto scrivendo questo paragrafo di martedì grasso; ma la nostra mascheratura nulla c’entra col carnevale.
Ci sono zone del telaio che non vorremo verniciare e altre che non dovremo verniciare. Qui ci occuperemo solo di queste ultime.
Le zone fondamentali che non devono ricevere vernice, su qualunque telaio, sono scatola movimento e tubo sterzo.
La scatola movimento perché che sia filettata o press-fit (esistono anche telai in acciaio con questa tecnologia), se ricevesse quello spessore supplementare creato dalla vernice dopo renderebbe assai complicato il montaggio del movimento.
Il tubo sterzo è più particolare. Integrato e semi integrato (cioè con sedi dei cuscinetti ricavate nel tubo o sedi per pista cuscinetti sempre ricavata nel tubo) vanno sempre mascherati.
Un tubo sterzo destinato a ricevere la serie sterzo a calotte potrebbe teoricamente anche non essere mascherato.
Qui il punto è: abbiamo rimosso la serie sterzo? Io suggerisco di farlo. Però se non si possiede la giusta attrezzatura, il rischio di rovinare le calotte c’è.
Quindi, vista sempre l’impostazione globale di questi articoli rivolti a chi è proprio alle prime armi, mi forzo e dico di non rimuovere le calotte ma mascherarle con cura.
Mascherare queste zone è molto semplice, non serve particolare manualità. Con nastro carta facilmente reperibile da 20 o 25 mm è lavoro di pochi minuti.
Però qualche trucchetto c’è. Sono tutti elementi tondi quelli che dobbiamo ricoprire, quindi è facile si possa creare qualche grinza.
Il sistema migliore è anzitutto pulire e sgrassare con cura le zone da mascherare, altrimenti l’adesivo non prende.
E invece di una unica striscia di nastro per coprire l’intera circonferenza, meglio tagliare tanti piccoli pezzi e unirli tra loro. In questo modo anche chi non l’hai mai fatto raggiungerà un buon risultato.
Ma oltre questi punti fondamentali altri non mancano; però dipendono dal telaio.
Così, per esempio, se abbiamo i supporti per cantilever o V-brake, anche loro andranno coperti. Non interamente, solo la zona dove saranno infulcrati i freni.
Lo stesso vale per la forcella, dove oltre ai supporti freno, se presenti, dovremo con cura mascherare il tubo e soprattutto la pista per i cuscinetti serie sterzo. La cosiddetta ralla, che anche lei io preferisco rimuovere ma vale lo stesso discorso fatto prima per le calotte: se non si hanno gli attrezzi giusti, allora lasciarla in sede.
E’ più seccante da nastrare. Possiamo ricorrere al sistema dei tanti pezzi piccoli di nastro e poi tagliare l’eccesso.
Possiamo ricorrere al nastro carta crespato, che serve apposta per le curve ma non è il massimo per lavori di precisione su parti piccole. Il suo unico vantaggio è che lo si trova in qualunque brico.
Oppure, meglio di tutte e due, usare il nastro per mascheratura “professionale”.
E’ fatto apposta per essere anche curvato senza creare grinze.
Ne esistono di differenti e li distingue il colore. Per le nostre necessità è sufficiente quello azzurro.
Che qualunque negozio tratti materiali per verniciatura carrozzeria sicuramente vi fornirà. E visto che sarà lo stesso negozio dove ci saremo procurati la vernice, non dovremo impazzire per cercarlo. Potremo scegliere anche lo spessore più adatto alle nostre esigenze
Più complicato il lavoro di mascheratura se abbiamo congiunzioni cromate o se vogliamo verniciarle in colore diverso per creare contrasto col telaio.
In questo caso è obbligatorio ricorrere al nastro di mascheratura professionale.
E’ un lavoro delicato, fattibile anche dal neofita dotato di mano ferma e pazienza se le congiunzioni sono di disegno classico.
Se abbiamo lavorazioni particolari serve mano esperta, molto esperta…
Queste sono alcune immagini della delicata mascheratura dei tanti gigli della mia Elessar. L’autrice è stata un’artista…
Ricordate inoltre che la zona di confine della mascheratura accoglie vernice. Qui serve davvero tanta esperienza altrimenti c’è il rischio che il nastro tiri via anche lei.
Ovviamente Elessar è stata curata da professionisti del settore, io mai sarei riuscito a fare un lavoro simile.
Le filettature sono una rogna; mi riferisco a quelle di portaborraccia, portapacchi, parafanghi, cambio ecc. Che fare?
Io non le chiudo. O mandi la vite a battuta e quindi la zona sotto la sua testa non riceve vernice; o le impunti solo ma creano un blocco nel flusso (alle spalle della vite la zona è in ombra e non arriva la tinta) che obbliga a girarci intorno, col rischio di creare pericolosi accumuli di vernice.
Quindi le lascio libere; al termine della verniciatura le ripasso con gli appositi maschi per filettare. Dovendo rimuovere solo la vernice, è lavoro di pochi minuti.
Se non avete un kit, un maschio M5 si trova facile e può essere azionato anche con una chiave per raggi. Come detto, è solo vernice, non serve tanta forza. Il maschio per la sede del cambio è altrettanto facile da trovare. In mancanza, un tubetto con del nastro adesivo e infilatelo nella sede filettata. Non è il massimo ma a costo zero non si può pretendere chissà cosa…
Ultimo dubbio. Mascherare prima o dopo la pulizia? Io di solito lo faccio dopo ma sono molto attento a non toccare il telaio. E comunque maschero dopo la pulizia solo se devo limitarmi a scatola movimento e interno tubo sterzo.
Per chi è alla sua prima volta, meglio prima pulire il telaio con acqua e sapone, mascherare e poi pulire con cura con antisiliconico. Antisiliconico? Che roba è?
Lo scopriremo nel prossimo paragrafo.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.