Verniciatura telaio bici fai da te, parte prima

Carteggiatura a mano con carta abrasiva
Carteggiatura a mano con carta abrasiva. E’ sicuramente la strada più lunga e faticosa e non è detto sia per forza la migliore. Il telaio di una bici non è una superficie piana. Oltre al fatto che lavoriamo su tubi tondi, abbiamo una quantità di spigoli, angoli, anfratti minuscoli dove carteggiare è difficile. Dobbiamo inventarci tamponi per la carta abrasiva per raggiungere luoghi inaccessibili alle nostre dita; pensate ai supporti cantilever vecchio tipo, dei cubetti aperti su un lato e saldati ai pendenti del carro: come arrivi lì dentro?
D’altro canto è bene prendere dimestichezza con la carteggiatura perché serve sempre.
Spesso, anzi sempre, leggo in giro ripetuto all’infinito il copia e incolla di carteggiare ad acqua con carta abrasiva 800 e poi passare alla 1200.
Oibò, fattibile se ci hanno condannato all’ergastolo e non sappiamo come occupare gli anni a venire.
Ma lavoraccio inutile se non ammiriamo il cielo a scacchi.
Per rimuovere la vernice e portare il metallo a nudo va benissimo usare una 320 o 400 di ottima qualità.
Si, perché gli abrasivi non sono tutti uguali e risparmiare su loro è la via più sicura per lavorare male e tanto più del necessario.
Trattandosi di superfici tonde la mia personale preferenza va alla carta abrasiva con fondo in spugna.
Non fa grinze quando la curvi e possiede quello spessore che permette di manovrarla più facilmente. In basso il dettaglio del fondo in spugna.
Credo che queste sue caratteristiche la rendano particolarmente adatta a chi è alle prime armi.
Si lavora a secco ma con qualche attenzione anche ad acqua. E ad acqua è più facile non sbagliare.
Però ad acqua non significa immersi nell’acquario; e vista la forma del telaio meglio dotarsi di uno spruzzino piuttosto che bagnare all’eccesso la carta, sia perché poi l’acqua subito scivola via e sia perché è inutile.
Ad acqua significa umido, non bagnato.
Nella carteggiatura non si lavora sulla pressione ma sul movimento: tanto movimento.
Mai premere eccessivamente. Il trucco è muoversi con leggerezza e in ogni direzione, in modo del tutto casuale.
Mai fare sempre e solo su e giù o destra/sinistra.
Perché la superficie è tonda e quindi facendo su e giù in realtà agiamo solo una piccola porzione del tubo; e perché passando e ripassando sempre sullo stesso punto si corre il concreto rischio di graffiare troppo in profondità il metallo.
Cambiare spesso l’abrasivo; anche se sembra ancora utilizzabile non indugiare e passare a un pezzo nuovo. Molto dipende dalla qualità dell’abrasivo scelto. Se è buono una striscia da un metro è più che sufficiente. Anche perché si usa tagliato in pezzi piccoli carteggiando a mano, altrimenti è difficile manovrarlo; e perché un abrasivo di qualità avrà sempre buone proprietà anti-intasamento.
Lavorare a secco ha qualche pregio ma molti limiti. Richiede già buona manualità, produce una quantità di polvere immensa, è facile graffiare in profondità, si consuma assai più carta.
Perché carteggiare a secco allora? Per la migliore visibilità.
Lavorando ad acqua si è costretti a passare di continuo un panno per asciugare, altrimenti è difficile capire dove e come si è già intervenuti. Se l’obiettivo è portare il metallo a vista, nessun problema e io consiglio ai neofiti di carteggiare ad acqua, riduce il margine di errore.
Ma se invece per un qualunque motivo lì non ci serve il metallo a vista ma solo rimuovere uno o più strati, lavorando a secco è più immediato capire quanto siamo andati in profondità.
La maggiore difficoltà che possiamo incontrare carteggiando a mano è raggiungere efficacemente gli angoli e le zone più nascoste.
In commercio ci sono una infinità di tamponi dalle dimensioni e fogge più svariate, reperibili nei negozi specializzati che non sono le grandi catene brico, di solito. Poiché qui verniceremo a bomboletta e le avremo fatte preparare in colorificio specializzato in attrezzature per carrozzeria, sicuramente lì troveremo quello che ci serve.
Oppure useremo il vecchio sistema degli stecchetti in legno. Tondi e quadri, diametro/spessore 5 o 6 mm, avvolgiamo in punta un pezzetto di carta abrasiva e raggiungiamo qualunque punto nascosto o difficile. Ma serve tanta pazienza…
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Mamma mia….
mi sono letto i primi 8 paragrafi e mi son detto
“se proprio un domani dorò sverniciare un telaio son proprio contento che la moglie lavori in una piccola ditta artigianale che fa macchine per sabbiatura”
Oltretutto il titolare è pure un appassionato ciclista….
uno più uno, secondo me risolverei velocemente questa fase :-)))
Eh Lorenzo, e mica è finita qui, c’è ancora tanto da fare… 😀 😀
Scherzi a parte, la sabbiatura secondo me resta per il neofita l’opzione migliore.
Però in una serie di articoli dedicati al far da sé, esordire con “sabbiate e via” non sarebbe stato corretto, un poco come quelli che hanno un problema meccanico e si sentono rispondere “vai dal meccanico”.
Fabio
Grazie, spiegazione molto utile! Alla fine ho optato per uno sverniciatore gel, che unito ad una spazzola di ottone si è rilevato molto efficace
Ciao, peccato che ho letto solo ora il tuo articolo, preso dalla foga ho utilizzato sul tubo orizzontale un disco lamellare..risultato ho dei solchi tremendi…come posso rimediare? Ho paura che usando lo stucco non riesca più a ridare la forma circolare al tubo..grazie per i preziosi consigli
Ciao Enrico, bisognerebbe vedere l’entità del danno per farsi una idea. Comunque, se non è troppo profondo puoi stuccare. A piccoli strati alla volta carteggiando con una sagoma. Devi procurarti un tubo con diametro appena superiore al tubo, tagliarne una sezione e carteggiare usando lui, non mano altrimenti non riuscirai a ottenere un buon lavoro. Applicando la carta abrasiva, ben stesa, all’interno della sezione di tubo che hai creato riesci ad avere una valida guida. Stucca un poco alla volta, non tutto insieme, ossia crea minimi strati sovrapposti. Con pazienza dovresti recuperare.
Fabio
quale marca di stucco mono componente consiglia?
Ciao Gian, non è una questione di marca ma di materiale del telaio e compatibilità con la vernice usata. Devi sempre far riferimento al colorificio specializzato a cui ti rivolgi, ti indicherà lui il prodotto adatto. Evita stucchi generici da centro brico
Fabio