TyreKey

Le conclusioni

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Le conclusioni

Tante operazioni su una bici sono sempre le stesse da quando hanno inventato questo improbabile insieme di tubi a unire due ruote. 

Cambiano le bici, gli standard, i materiali ma la tecnica in officina resta quella; si aggiorna, si modifica quel che serve per il dettaglio particolare, però i principi base se così vogliamo definirli restano gli stessi.

E poi chi maneggia gli attrezzi è conservatore: una volta fatta sua una tecnica fatica ad accettare le novità.

Magari, anzi sicuramente, doterà la propria officina di ogni nuovo attrezzo perché oltre che conservatore è anche compulsivo (più precisamente monomaniaco) nell’acquistare e conservare attrezzi che poi esporrà in bella vista su pannelli adeguatamente rifiniti.

Ma nessuno può essere un bravo meccanico, anche se conservatore e compulsivo, se non ha tanta curiosità.

La curiosità che lo porta a sperimentare, a cercare nuove soluzioni tecniche; ed ogni tanto lasciare il sicuro tracciato delle proprie abitudini per verificare la novità.

Di solito il nostro meccanico conservatore e compulsivo dopo aver usato un nuovo attrezzo con una scrollata di spalle lo riappenderà al pannello e tornerà a usare la sua tecnica perché tanto “…ho sempre fatto così, funziona, non fa danni, che cambio a fare…”.

Poi quell’indolenzimento ai pollici gli ricorda che non ha più le mani di 30 anni prima, che il giorno precedente ha cambiato 5 paia di copertoncini e l’ultimo effettivamente lo ha fatto faticare (perché, scoprirà, il cerchio era leggermente ovalizzato ma non cambia la sostanza) e si ricorderà di avere appeso questo TyreKey che è vero, semplifica le operazioni, usiamolo và.

E così valuterà anche se gli entra nel borsino perché averlo con sé fa comodo. E se qualcuno gli chiederà come mai lui, quello che assilla tutti col massaggio adesso usa (a volte) una leva, in realtà gli starà solo offrendo il La per una delle sue solite straparlate, quelle in cui è maestro di arrampicata sugli specchi. 

Io uno così lo conosco: voi? 😀

Beh, è quasi tutto vero. Tranne l’averlo riposto sul pannello e dimenticato: dovevo recensirlo.

L’ho fatto e posso darvi le mie conclusioni.

TyreKey, su mia richiesta, me ne ha inviati una coppia di questi comodi attrezzi.

Uno è necessario e sufficiente al ciclista normale; a me due perché dovendoci lavorare per creare un articolo, quindi testo, foto e video, mi serviva la tranquillità di averne un secondo da parte intonso per ogni evenienza. Sapeste quante volte nel passaggio dal mio pc al server le foto sfasano i colori o le dimensioni e sono costretto a rifarle usando impostazioni diverse. 

Usarne due oltre che inutile è complicato. Ho fatto una prova e per rendere il copertoncino più teso ho gonfiato maggiormente la camera d’aria.  Lo ha tallonato vincendo la innaturale resistenza e questo va a suo merito; ma non è stato facile perché si lavora bene e velocemente quando una mano impugna il TyreKey e l’altra lo aiuta uncinare il cerchietto.

Era curiosità che mi volevo togliere.

Me la volevo togliere perché in alcuni casi ho preferito aiutarmi con una tradizionale levetta cacciacopertoni per stallonare più facilmente, quindi volevo capire se era meglio e più proficuo anche per il successivo montaggio, averne due o uno solo.

Uno solo e una levetta tradizionale, bastano e avanzano.

Quindi in definitiva.

E’ un valido aiuto a convincere i copertoncini più riottosi, quelli che (succede) anche applicando per bene la tecnica del massaggio oppongono superiore resistenza a posizionarsi.

E’ comodo per calzare bene i tubeless, dal cerchietto sempre più rigido rispetto ai copertoncini solo per camere d’aria.

E’ impossibile pizzicare la camera visto che agisce sempre e solo sull’esterno del copertoncino.

E’ robusto e il materiale non segna o danneggia i cerchi, nemmeno quelli più sensibili in fibra di carbonio.

E’ piccolo abbastanza da poter essere trasportato, tranne nei borsini XXS, quelli dove entrano solo una camera per gomme sportive e le levette minuscole.

E’ grande abbastanza da essere efficace anche per stallonare il copertoncino, l’impugnatura non scivola, non ruota e permette di applicare la forza sufficiente.

E’ leggero coi suoi 20 grammi, meno della metà dell’unico ipotetico concorrente che però sfrutta un sistema differente e non altrettanto efficace.

E’ tutto sommato economico, costa sullo shop ufficiale 8,99 sterline esclusa spedizione (3,5 sterline) quindi più di un buon set di levette cacciacopertoni tradizionali è vero: che però fanno solo quello, servono cioè solo a rimuovere.

E’ decisamente più economico di una buona pinza in metallo, che non ha limiti potendo abbracciare qualunque copertone mentre il TyreKye oltre i 700×35-37 (ovviamente bisogna guardare la sola larghezza, non il diametro) fa fatica a muoversi lungo la circonferenza, però non te la puoi portare dietro con la stessa facilità di questo attrezzo.

E’ utile a tutti coloro che detestano sporcarsi troppo le mani quando bucano per strada.

E’ utile in officina, quindi si, forse conviene tenerne uno in borsa e uno sul pannello.

In definitiva i pregi sono portabilità, efficacia e prezzo; i limiti la larghezza massima di gomme su cui lavora bene (nel caso di copertoncini più rigidi, per esempio gli Schwalbe Marathon, si fatica ad andare oltre i 28mm) e una superiore difficoltà con gomme tacchettate.

Lavorandoci tanto inevitabilmente il nylon si segna; è robusto, non cede e non perde funzionalità, quindi non lo inserisco tra i limiti.

Riesce a stallonare quasi ogni copertoncino; in alcuni casi serve aiutarsi con una classica levetta da uncinare al raggio. Quindi nel caso sarà bene averla con sé.

Vi lascio coi link ufficiali. In fondo ho aggiunto anche quello ad Amazon, era tempo che non usavo più farlo. Una eccezione stavolta, vista anche la non facile reperibilità in negozio.

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COMMENTS

  • <cite class="fn">xtanatos</cite>

    … e ti pareva !
    Appena arrivati, ero curioso di sapere se andavano bene o una ciofeca. Li ho presi principalmente per i copertoni Schwalbe Pro One tubeless che sono veramente ostici da montare.
    🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      ehehehehe, ma io so (quasi) sempre cosa vorreste leggere 😀 😀
      Presi al plurale? Con due si lavora peggio, meglio uno e con la mano libera guidi l’attrezzo per fargli uncinare il cerchietto.
      Comunque averne di più è comodo se si hanno più bici (uno in ogni borsino o quello/quelli sulle bici e uno in officina domestica) e ti accorgerai che funziona.
      Basta prenderci la mano, il trucco è partire proprio dall’inizio: cioè non andare subito al centro della parte ancora da inserire.
      Un massaggio a far scendere la gomma nella gola del cerchio aiuta ancor di più.

      Fabio

  • <cite class="fn">xtanatos</cite>

    ehehehhehe
    Ne ho presi 2: uno da tenere sul banco lavoro e uno da portare in giro. Nei prossimi giorni faccio un pò di prove e ti aggiorno sulle impressioni d’uso.

  • <cite class="fn">alfaluna</cite>

    Sarebbe l’attrezzo che serve a me che non riesco ne a stallonare ne a tallonare con le mie manine da Barbie. Peccato che monto le Gravel King da 38 🙁 magari chissà più avanti ne fanno uno da Gravel

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