Trovata (forse) la quadra…

Tempo di lettura: 2 minuti

Sono abbastanza vicino alla quadratura del cerchio per il progetto della nuova Elessar.

I problemi maggiori derivano dal tipo di congiunzioni scelte da me, con angoli e misure più sportive che rendono difficoltoso l’utilizzo di taluni componenti e accessori, nonché da alcune soluzioni tecniche che, anche loro, presentano problemi per gli ingombri; una su tutte l’abbandono dei freni cantilever a favore di un impianto caliper.

Per un (breve) momento sono stato anche tentato dai dischi ma sinceramente sarebbero un cazzotto in un occhio su un telaio così come l’ho pensato. E anche se ne riconosco l’intrinseca validità, soprattutto usando coperture di sezione più generosa, alla fine vince sempre l’idea che non voglio creare la bici ideale ma solo la bici perfetta per me. Mio vecchio cavallo di battaglia, ci ho scritto anche un libro  🙂

Sarà abbandonato anche lo standard da 1 pollice per la serie sterzo in favore del fratello maggiore da 1 e 1/8 di pollice. Sia per avere accesso a una più ampia scelta di componenti, ormai serie sterzo da 1″ ben fatte ne girano poche, e sia perché, anzi soprattutto perché, le tubazioni del telaio avranno diametro maggiore nella ricerca di una superiore rigidità.

Questo ha determinato la necessità di pensare una forcella (tra l’altro più sportiva) utilizzando congiunzioni con disegno diverso da quelle scelte per il telaio; decisione che provoca un orribile contrasto estetico a cui dovevo porre rimedio. L’ho trovato, e sono anche riuscito a trovare le congiunzioni giuste, impresa non facile perché né quelle del telaio né quelle per la forcella sono reperibili in Italia; e la loro vendita all’estero sembra quasi un segreto per pochi adepti…

La scatola movimento è una incognita, sulla carta abbiamo una soluzione che potrebbe funzionare; se funzionerà lo scopriremo solo saldando: troppo tardi per porvi rimedio.

Si, la nuova Elessar avrà un carattere più sportivo; nella guida se non nell’aspetto. Tanti buoni propositi che mi ero ripromesso quando progettai la sorella andata dispersa sono rimasti sulla carta. E col tempo ho capito che per molti e vari motivi sulla carta resteranno, quindi posso ben sacrificare un poco della vocazione turistica in favore di un piacere di guida più vicino ai miei gusti.

Parte della componentistica e degli accessori proverranno dal catalogo Velo Orange, marchio di cui mi servo spesso perché nel tempo ho imparato ad apprezzare la qualità dei loro manufatti.

La trasmissione sarà Campagnolo e sarà nuovamente presa dalla serie Veloce. Il problema è reperire la guarnitura, la Veloce Ultra Torque è fuori catalogo da anni e trovarne una altra non è semplice. Ma il progetto avrà tempi di realizzazione lunghi, c’è da fare i conti con il budget, e confido che prima o poi la mia ricerca darà frutti.

I tempi? Lunghi come ho detto, abbastanza. Dubito di riuscire a completare tutto prima dell’estate, più probabile la bici vedrà la luce in autunno inoltrato. Oltre i tempi necessari a reperire i componenti (per esempio le congiunzioni richiedono 12 settimane dall’ordine…) a meno di una vincita al super enalotto c’è da racimolare la cifra necessaria.

Anche per questo sto lavorando ad alcuni progetti che, se vedranno la luce, serviranno a reperire fondi. A breve avrò una maglietta col logo del blog da mettere in vendita e spero l’acquisterete. Con Antonello stiamo valutando alcune opzioni per commercializzare dei telai e dei componenti. E, forse, dalla nuova Elessar potrebbe nascere una piccola serie su ordinazione, riprendendone gli aspetti fondamentali. Ma prima devo mettere la mia su strada, capire se ci ho visto giusto (la sorella da guidare era di un piacere assoluto, non solo per me ma anche per chi l’aveva provata) e credo di si altrimenti Antonio Taverna mi avrebbe già bocciato, e infine strutturarmi per poter offrire una analoga bici.

Avete presente la storia che la scultura è già presente nel blocco di marmo e l’artista devo solo rimuovere il superfluo perché lui la vede già? Ecco, io ho davanti ai miei occhi la bici già completa, come fosse pronta. Però non è pronta, ahimè.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    I tempi lunghi saranno un piacere ulteriore!

  • <cite class="fn">Francesco</cite>

    E io che pensavo che le congiunzioni fossero una cosa semplice.Hanno angoli o dimensioni particolari quelle che cerchi all’estero?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Francesco, è vero il contrario: saldare un telaio senza congiunzioni è molto più semplice. Non mi riferisco alla tecnica di saldatura ovviamente, ma alla libertà totale che hai nel decidere angoli e misure. Come ci serve questo piantone? 73°, 73,3°, 73,5°, 74° ecc? Si fa e basta.
      Devi montare i parafanghi? Ok, due tubi ovali per i foderi bassi del carro, li saldi sulla scatola a misura e via.
      Le congiunzioni invece hanno angoli prestabiliti, sono microfusioni e non esistono più in infinite possibilità come prima, quando le congiunzioni erano la norma.
      Se prendi una scatola movimento a congiunzioni vedrai che la versione per bici da corsa avrà la distanza tra i due alloggiamenti destinati ad accogliere i foderi basso del carro molto vicini, lì ci andrà una gomma da 23 o al max da 25. Come ce lo fai entrare un parafango da 45? Però quella scatola movimento ha gli angoli che ti servono, oltre al disegno che sarà pure solo un orpello estetico ma, ammettiamolo, chi sceglie le congiunzioni lo fa per la loro bellezza e quindi diventa un parametro pure questo.
      Ne scriverò, mi sono reso conto che c’è abbastanza da sapere e molto poco in giro (almeno in lingua italiana perché in USA il materiale abbonda) che lo spieghi.
      Il problema pratico da risolvere sono le immagini, potrei scrivere solo prelevando dalla rete; acquistare qualche migliaio di euro di congiunzioni per fotografarle sarebbe eccessivo…
      Ma non è facile, immagini ben fatte in grado di mettere in risalto gli aspetti tecnici non ce ne sono, per esempio in dettaglio la differenza tra una congiunzione per forcelle a steli dritti a confronto con una a steli curvi.
      Le difficoltà che sto incontrando io invece sono a più ampio raggio; avessi deciso un disegno semplice e mantenuto la serie sterzo da 1″ sarebbe stata una passeggiata. Ma mi sono complicato la vita 🙂
      Fabio

  • <cite class="fn">Nico</cite>

    ciao
    Ogni tanto i meccanismi per cui si aggiunge un commento sono incomprensibili , non c’è ragione per cui io ciclosomaro dovrei commentare eppure sto scrivendo …

    Adoro le congiunzioni , portano con sè la memoria di bici differenti dalle astronavi odierne e sopratutto portano con sè l’impronta , la memoria di un artigianato che era tecnica , passione , dedizione . La personalizzazione delle congiunzioni racchiude tutto il fascino dell’artigianato ciclistico e hai fatto benissimo a decidere di procedere su questa strada.
    Quello che per me sarebbe l’epilogo della bici che vorresti fare sarebbe trovare il modo di farti fare le congiunzioni su tua specifica con angoli , decorazioni pantografie full custom , probabilmente è un via economicamente impraticabile ma sarebbe la vera firma sulla bici.

    Bellissima anche la serie sterzo da 1 ” e 1/8 che porterà la contradizione estetica classico/contemporaneo.
    Se non fossi per gli oggetti italiani metterei il mio voto da lettore per i reynolds 953 che sembrano un capolavoro .

    Per il resto buon proseguimento
    ciao
    N.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Nico, penso invece che non esista ragione per cui non avresti dovuto scrivere. Il limite di questo blog è proprio l’essere un blog, con me a scrivere e voi che al più potete commentare: c’è si uno scambio di idee, ma ruotano intorno a un nucleo che ho creato io. Mi piacerebbe vedere tutti voi maggiormente coinvolti, ma è tecnicamente difficile. La creazione di una area forum la esclusi dal primo momento, chiunque di noi bazzica la rete sa come facilmente le discussioni degenerino e qui, dove non è richiesta mia preventiva approvazione (tranne se si inseriscono tre link esterni, situazione per cui il sistema sospetta spam e blocca in automatico avvisandomi) sono felice di aver dovuto cancellare un solo commento tra le migliaia presenti e solo perché era nella pagina sbagliata; quindi nemmeno una vera cancellazione, solo uno spostamento. Ci sono sempre mille cose da seguire e così poco tempo (e capacità tecniche mie basse) per riuscire a fare tutto, ma a un modo per coinvolgervi di più ci sto pensando da tempo.

      Veniamo alle congiunzioni. Ci avevo pensato alla personalizzazione ma il costo è esorbitante. Il telaio grezzo arriverebbe a sfiorare i 5000 $, cui aggiungere cromature e verniciatura.

      Elessar era un progetto pianificato nei dettagli, anche economici. La sorella che verrà no, francamente non mi aveva mai sfiorato l’idea di crearne una altra, ero convinto saremmo invecchiati insieme. Due delinquenti hanno deciso diversamente e mi trovo ad affrontare una spesa che proprio non avevo previsto, con la conseguenza che devo fare attenzione ai conti.

      Alle congiunzioni non rinuncio, non lo feci la prima volta a maggior ragione non lo farò adesso; malgrado sia una tecnica costruttiva che ha dei limiti il suo fascino resta per me irresistibile.
      Le tubazioni saranno tricolori; anche se in Italia abbiamo abbandonato quasi del tutto la nobile arte della creazione dei telai (dai una occhiata a quanti telaisti ci sono in UK o USA) i tubi li facciamo bene. Columbus e Dedacciai hanno davvero nulla da invidiare a Reynolds o Tange.

      Sono quasi pronto a partire coi primi ordini, sto aspettando alcune misurazioni che ho richiesto per evitare di trovarmi con eccessive difficoltà di montaggio a causa degli ingombri. Non so se pubblicare qui la storia di questa nuova avventura passo passo o presentarla, quando sarà, bella e fatta. Ci penserò su, ma propendo per la seconda.

      Fabio

  • <cite class="fn">claudio</cite>

    Per la narrazione potresti dividere in due step: un primo resoconto quando avrai racimolato tutti i pezzi sfusi ed un secondo a realizzazione completata.
    Certo che, dopo quello che ti è accaduto con Elessar, hai una bella voglia.
    M’inchino! (io mi sarei preso un’anno sabbatico per smaltire l’arrabbiatura).
    c.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Claudio, potrebbe essere una idea questa di sdoppiare, magari presentando solo le cose non ancora pubblicate sul blog. Le ruote per esempio saranno quasi certamente le VO Raid, già recensite; inutile doppiare.

      Niente anno sabbatico, altrimenti la bici coi tempi che tengo l’avrei finita nel 2019…

      Fabio

  • <cite class="fn">Aleksandrs</cite>

    Leggo nell’articolo che utilizzerai componentistica Velo Orange. Hai mai preso in considerazione materiale “Compass Bicycles” https://www.compasscycle.com? Il negozio “di Jan Heine” per intenderci… roba che dovrebbe piacerti 😉 Insomma, come mai questa preferenza?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao, la risposta più semplice sarebbe che costano uno sproposito, ma non è solo quello.
      Sono anni che uso componentistica e accessori Velo Orange e ho imparato ad apprezzarne la qualità, offerta a un prezzo più che ragionevole.
      Hanno a catalogo ciò che mi serve, sia sotto l’aspetto tecnico che, aspetto mai secondario, estetico.

      Poi è ovvio subentrano le preferenza personali, un poco come chi preferisce Shimano o Campagnolo. Mettendo insieme il tutto ne vien fuori che con VO mi sono sempre trovato bene, riesco a ottenere il risultato che mi sono prefisso, inutile per me cercare altrove.

      Fabio

      • <cite class="fn">Aleksandrs</cite>

        Effettivamente avevo dato per scontato che i prezzi fossero simili. Mi sbagliavo.
        Grazie per la risposta.

        Ad ogni modo colgo l’occasione per dire che non disdegnerei di leggere qualche articolo con le tue opinioni su alcune tematiche lanciate sul blog di Heine tipo il fenomeno del “planing” (http://wp.me/p163je-280) o la discussione sulle “supple tires” & “standard 650B” (http://wp.me/p163je-1UL)

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