Trittico Pro Bike Gear Discover

Tempo di lettura: 9 minuti

In prova un trittico tutto dedicato al gravel: piega Pro Discover Carbon, reggisella Pro Discover seatpost e attacco manubrio Pro Discover stem.

I primi due in lussuosa fibra di carbonio (e il reggisella cela un segreto…), il terzo in alluminio ma non per questo meno pregiato.

Un test che era iniziato ben prima della chiusura sanitaria, lo scorso marzo.

Non sono riuscito a riprenderlo all’apertura perché alla prima uscita mi hanno steso.

Mi sono ripreso io e hanno steso mia moglie.

Insomma, diciamo che non è nato fortunato questo test; e forse nemmeno io.

Ma al solito l’importante è esserci arrivati, in fin dei conti non è stata una recensione tecnicamente difficile.

Stem e seatpost facili, non hanno specifiche tali da richiedere innumerevoli prove come per esempio accade con quelli ammortizzati. Anche se il reggisella ha richiesto qualche verifica in più.

La piega è stata più complicata.

Ha valori a metà tra quelli della sorella di casa in alluminio già recensita e quelli più estremi della versione Big Flare.

Io non ho mani grandi, non sono un appassionato del flare pronunciato e qualche iniziale difficoltà di adattamento l’ho avuta.

Per le quote, vero; ma anche perché il mio fuoristrada preferito nonché terreno di prova per i test mal si concilia con manubri troppo aperti.

Quindi è stato necessario modificare la scelta dei percorsi, anche se per le immagini sono dovuto ricorrere a quelle in ambiente “solito”.

Scattate a giugno, perché a luglio ero partito baldanzoso portando con me diverse bici per chiudere i test; e dopo nemmeno 3 giorni le ho dovute riportare indietro, impossibile trovare il tempo per usarle.

Comunque, foto a parte (che in fin dei conti servono a colorare la pagina), se oggi sono qui online è perché tutte le necessarie verifiche le ho compiute, altrimenti sapete preferisco non pubblicare.

Verifiche per le quali ho sfruttato tracciati off road molto tecnici, da Mtb più che da gravel. E sui quali giro ormai da tempo, esperienza che mi sta tornando utile per i lavori attuali dedicati alla Mtb che sto testando e che leggeremo fra alcune settimane.

Il fatto però mi sia trovato negli ultimi giorni a usare ambedue le tipologie di bici mi ha permesso di apprezzare meglio le differenze.

Non solo tra le bici, ci mancherebbe.

Piuttosto sulla diversa impostazione di guida dovuta al differente manubrio, al netto di telai, gomme ecc.

E facendomi così apprezzare il superiore controllo offerto da una piega dal flare importante ma non eccessivo come la Pro Discover carbon in prova.

Effettivamente, soprattutto in discesa e nei passaggi stretti, “senti” la bici.

Bici che per precisa scelta alla fine è stata una sola, la Holdsworth Mystique montata con trasmissione Ultegra Di2. Forse non la scelta più adatta, mi riferisco alla gamma rapporti, per il fuoristrada più tecnico.

Ma volevo conferme anche su di lei, per mia curiosità personale.

Ok, basta chiacchiere, iniziamo con la presentazione.

COMMENTS

  • <cite class="fn">ginogino</cite>

    Ma a parte la differenza di peso, un manubrio in carbonio con un attacco manubrio redshift, ha ancora senso.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gino, scusami ma non ho capito. Non comprendo se è una domanda oppure assimili la capacità di smorzare del redshift a una piega in carbonio. Sorry…

      Fabio

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    Per quanto riguarda l’avvertimento ‘clip-on’: su un manuale (spero del modello corretto) specifica di non usare clip-on che richiedono fissaggio superiore a 5 Nm. L’unica cosa che mi viene in mente che possa superare quel valore sono le appendici aerodinamiche da cronometro (clip-on aerobars è troppo facile, e poi qui l’idioma della perfida Albione non è ben visto 😀 ), che in tanti usano anche per gare/eventi gravel o per bikepacking

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