[Test] Stazione di ricarica Trek CHRGtime

In bici ormai l’elettronica la fa da padrona: buoni, non parlo delle trasmissioni ma di quello che ci portiamo appresso
Ciclocomputer, luci smart, interfoni, smartwatch, l’immancabile smartphone e così via.
Una quantità di device, ognuno che necessita della sua razione energetica, ognuno col suo cavetto e trasformatore. Una confusione.
Molti di noi si sono organizzati nel tempo sfruttando hub Usb (ma non sempre in grado di fornire il necessario amperaggio), trasformatori multiporta, cavetti sdoppiati e chi più ne ha più ne metta.
Trek ha pensato di proporre una comoda soluzione con la sua stazione di ricarica CHRGtime.
Un pratico contenitore a scomparti (removibili) con sei postazioni di ricarica, tutto in ordine e protetto. Il coperchio, rivestito in morbido materiale, funge da ulteriore piano di appoggio perché possiamo estrarre uno dei cavetti dall’interno, farlo passare per l’apposita asola e ricaricare il nostro voluminoso smartphone.
C’è spazio, tutto è ben protetto, l’unità elettronica è di eccellente livello e questo conta, perché ok il caricatore multiplo da pochi euro ma questo, lo sappiamo, può danneggiare le costose batterie dei nostri device.
Nel video in basso vedremo questa stazione di ricarica CHRGtime, sia come è fatta che come funziona.
Non è un vero proprio test, in effetti una volta accesa, messo a caricare un poco di roba, assicurato che gestisce anche la ricarica rapida, non è che ti resta molto da dire.
Eppure io lo stesso sono stato capace di arrivare a dieci minuti: come mai? Perché le conclusioni sono lunghette, ci sono considerazione che vanno fatte guardando il prezzo.
Che non è elevato in assoluto, basta guardare i prodotti di fascia alta e siamo lì; non confrontiamo con le economiche soluzioni in vendita negli store online dell’estremo oriente per favore…
Però un paio di cose, inezie, si possono migliorare. In effetti, proprio perché poca roba risalta ancor più. E’ sempre così, davanti a un ottimo prodotto ogni minuzia cresce.
Utile o no questo lascio decidere a ognuno, lo scopo dei test non è mai stabilire se qualcosa serve perché nulla serve e tutto fa comodo: lo scopo è sempre verificare se funziona e se vale i soldi spesi.
La prima verifica è si, la seconda, data la particolarità dell’oggetto, è sempre si ma con l’incognita delle personali esigenze e di altre soluzioni presenti sul mercato.
Qui però il plus è dato dalla robustezza della struttura, dal fatto che possiamo mettere i nostri device lì dentro e trasportare tutto ij sicurezza, magari per un viaggio (non in bici, ovvio); oppure siamo minimalisti e ci piace la pulizia di forme e ingombri.
Insomma, ogni ciclista valuterà in autonomia se fa al caso suo, io ne valuto solo la qualità e l’efficacia.
Questo il link diretto al video, altrimenti al solito miniatura in basso.
I link
Buone pedalate
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.