[Test] Shimano XC5

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In prove le scarpe Shimano XC5, versione 2021.

Perché specifico l’anno? Perché non cambia la sigla, la scarpa si.

Sul blog pubblicai la recensione delle XC5 precedenti, credo sia stata la mia prima o seconda recensione col marchio giapponese.

Una scarpa da fuoristrada non estremo, suola Michelin rigida il giusto, tecnologia Dynalast per offrire la miglior dinamica della pedalata, abbastanza leggera, traspirante, comoda: e con i lacci.

Si, la chiusura a stringhe che, seppur declinata in chiave moderna, mi rimandò a quando le uniche chiusure per gli scarpini erano i lacci, le scarpe erano disponibili in ogni colore purché nero e io muovevo i miei primi giri di pedale.

Mi piacquero da subito proprio per quei lacci, in squillante arancione (ma erano previsti anche in sobrio grigio), per quell’aria vintage come me.

Mi piacquero ancor più appena iniziai a pedalarci; e infatti sono rimaste a farmi compagnia dopo la loro recensione, se scorrete i test gravel e off road in generale potrete notare che ho quasi sempre loro ai piedi.

Calzata comodissima, suola eccellente per uso non esasperato, comfort scesi di sella (non mi faccio solo sparate casa/casa, mi fermo, prendo una birretta, visito il posto che ho raggiunto, socializzo con la graziosa fauna locale, mi cerco un posto tranquillo per buttar giù le note, da solo ché se legge mia moglie…), una conformazione della suola davvero ben studiata, il materiale stesso della suola proposto da Michelin che mi permette anche passaggi dove devo sganciare e tener giù la bici “di pianta”; e i lacci, li regoli una bellezza e hai sempre la perfetta compressione, mai costrittiva, mai blanda, sempre uniforme.

E poi che succede? Succede che Shimano presenta questa nuova versione, con molti punti in comune ma con sistema di chiusura Boa, a cui si accompagna il diverso taglio della tomaia, avvolgente secondo la tecnologia Surround.

Messaggio a mamma Shimano: “Senti, ma non è che per caso ti avanza un 43 da Mtb, sto facendo questa sequenza di test sul fuoristrada, uno scarpino tecnico ma non troppo ci starebbe bene, non una scarpa estrema, qualcosa di comodo anche per camminare, da usare pure nel gravel, con una bella suola rigida ma non troppo, dal prezzo competitivo, insomma, in linea con l’impostazione che sto dando a tutti i test Mtb…”.

Ecco, potevo dire: “Hai le XC5 nuove della mia misura?” e facevo prima. Vabbè.

Perché proprio loro, visto che abbandonano i miei cari lacci in favore del Boa? Semplice, perché abbandonano i miei cari lacci in favore del Boa. 

Mai affermato di essere uno sveglio.

Però seguite il mio ragionamento: la nuova XC5 condivide moltissimo con la precedente, una scarpa che ho testato e poi continuato a usare in questi mesi quindi la conosco benissimo. In ogni test la regola principe è isolare il componente, più lo sezioni meglio è. Isolare una scarpa non è facile, conta il connubio col pedale; e se isolare il pedale è complicato, una scarpa forse ancor più. Mettendo insieme tutti questi elementi mi sono detto “opperò, la tomaia a fasciare è una bella cosa, la suola la conosco già, vediamo se la differenza si avverte”.

Si avverte? Ve lo racconto più avanti, ora prima facciamo conoscenza con le Shimano XC5.

Andiamo.


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