[Test] Redshift Arclight Pro Clipless

Le conclusioni

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Le conclusioni

Testare questi Redshift Arclight vi ho detto è stato lavoro lungo, per questo loro essere 4 in 1 che se da un lato è una delle caratteristiche che apprezzo di più, di contro ha preteso un plus di verifiche.

Ma non così tante da giustificare i molti mesi trascorsi dall’arrivo in officina di questi pedali.

Questa recensione nella sua parte pratica, ossia nelle sue pedalate letteralmente, l’ho chiusa a fine maggio; la stesura è partita un paio di settimane dopo, per mia abitudine lascio sedimentare le sensazioni e poi farle riaffiorare con l’aiuto dei miei onnipresenti notes.

La pubblicazione molto dopo e non perché c’era la coda con materiale arrivato prima (provo quando possibile a seguire un ordine cronologico in base agli arrivi in redazione/officina) ma perché a causa dell’immediato successo di questi pedali da un lato e dall’altro uno stop alla fornitura degli agganci si è determinata la necessità da parte di Redshift di rimuovere la versione Clipless Pro dallo shop del sito.

Ossia rimuovere proprio la versione che vi ho presentato: e senza un link, senza potervi mostrare almeno il prezzo, mi sembrava inutile pubblicare.

Ora, al momento in cui scrivo, i Pro Clipless ancora mancano. Se prima della messa online saranno presenti, troverete il link specifico a fine di questo paragrafo. Se non c’è, vuol dire che serve pazientare e che io non volevo più tenere in stand by questo articolo… 

Ma significa anche che manca poco al loro ritorno in vendita.

E in ogni caso, tranne che per la guida agganciati, tutto quanto detto fin qui vale per la versione flat in vendita. Insomma, la struttura è quella.

Prima di tentare la sintesi sui pregi degli Arclight due parole sulle luci.

Come vi ho raccontato nel test della versione City, la funzione di queste luci non è illuminare la strada ma rendersi ben visibili.

L’occhio, lo sappiamo, è catturato dal  movimento. E poiché il movimento dei pedali è costante, sennò stiamo fermi e cadiamo mi ha spiegato un ciclista esperto, questa “onda sinusoide” luminosa che si crea grazie alla rotazione aumenta la nostra visibilità e quindi la nostra sicurezza.

Per approfondire vi rimando a quanto scritto nella precedente recensione, vi ricopio solo alcuni passi salienti.

Ogni pedale ha due moduli separati, qui in dettaglio uno di loro.

Pesano 30 grammi l’uno, quindi pedalando senza si risparmiano 120 grammi. Dato secondo me inutile, ma io sono un esperto nel fornire informazioni inutili…

Un piccolo pulsante assicura accensione e spegnimento.

Vanno accesi ogni volta che saltiamo in sella? Beh, dipende.

Le luci hanno tre modalità di “risparmio energetico”.

Dopo 30 secondi di inutilizzo entrano in stand-by, per riavviarle basta tornare a pedalare. Quindi nessun problema nella sosta breve, traffico e semaforo per capirci.

Dopo 150 secondi entrano in sleep mode, ma anche in questo caso basta dare una pedata e le luci tornano a brillare.

Dopo 24 ore di inattività si spengono da sole e per riavviarle bisogna agire sui pulsanti. Quattro, uno per ogni modulo.

In alternativa possiamo spegnerle noi in due modi: o agendo sul pulsante o semplicemente sfilando le luci dal pedale.

Dal lato opposto abbiamo sia l’attacco per la ricarica tramite Usb che un secondo tenacissimo magnete.

Pericolo di perdere le luci per strada? No, se ho usato l’aggettivo tenace non è stato a caso.

Oltre le normali prove su strada, ho “appeso” una chiave a cricchetto telescopico al magnete: il risultato è la foto in basso.

Di serie la dockstation a quattro porte Usb per la ricarica.

Ma come vi ho detto da subito, non sono le luci quelle su cui mi sono focalizzato in questo test.

Mi interessa il pedale in sé ed è lui che promuovo su tutta la linea.

I materiali sono di altissima qualità.

La lavorazione è ineccepibile.

La scorrevolezza e rigidità dell’asse sono da riferimento. Non amo i paragoni, al massimo li faccio in casa e posso dire che rispetto agli eccellenti City che ho provato qui abbiamo un ulteriore balzo in avanti.

L’ampia superfice di spinta e la sua rigidità assicurano la migliore trasmissione dell’energia; se qualcosa cede, allora è la scarpa poco rigida.

Le sedi di aggancio sono precise, la molla che governa la forza di attacco sente anche il mezzo giro. 

La possibilità di rimuovere gli agganci permette di trasformarli in doppia funzione o flat, sfruttando anche i pin in dotazione.

La possibilità di rimuovere l’intera struttura permette di trasformarli in Spd nudi per l’uscita sportiveggiante.

Le luci garantiscono quel plus di sicurezza più che gradito.

Giocando con le parole, posso dire che gli Arclight hanno tante luci e nessuna ombra.

Resta da rispondere a un’ultima domanda: a chi suggerire questi pedali?

Tranne gli utilizzatori di bici stradali sportive, posso dire tutti.

Il biker avrà a disposizione un ottimo pedale sia che voglia pedalare agganciato che no.

Il turista lo stesso, potendo sfruttarlo in configurazione doppia funzione a seconda della tappa del viaggio potrà calzare la scarpa che preferisce.

Il ciclista urbano può usarli solo flat e se consiglio di prendere comunque i Pro Clipless è perché oltre certe distanza anche nei percorsi cittadini può far comodo avere un attacco.

Il pedalatore assistito potrà contare sempre sull’ampia superfice di spinta; e posso dire che su ebike dal software di assistenza raffinato questo riesce ad avvertire la differente coppia esercitata. Minima cosa, è vero, ma dati alla mano ho avuto positivi riscontri sulla stessa ebike tra i pedali di serie e questi Arclight.

Come abitudine di casa Redshift i ricambi sono sempre disponibili così come gli accessori.

Ottima scelta quella di offrire i pedali anche senza le luci, ottenendo un bel risparmio. Una opzione validissima per chi ha più bici e volesse dotarle di pedali Arclight. Compra un set completo e poi tanti pedali senza luci quante sono le bici, montando i led di volta in volta sulla bicicletta che usa. Mai visto un ciclista che pedala su due bici contemporaneamente…

Rapporto qualità prezzo eccellente, perché eccellente è la qualità globale e questo alza l’asticella.

Infine ricordo che da tempo ho stipulato un accordo con Redshift sotto forma di sconto per i lettori del blog, proprio perché convinto della bontà dei loro prodotti. 

Unica accortezza è accedere da questo link, affinché l’azienda sappia che viene da qui. Il codice sconto da usare è ELESSAR.

Aggiungo, per chi lo preferisse, anche il link Amazon; non tutto il catalogo è sempre disponibile ma il vantaggio è spedizione/dogana.

Vi lascio prima al video

E poi i link, con quello Arclight che rimanda alla pagina di tutte le versioni dei pedali. Se quando leggerete troverete anche i Pro Clipless non so dirvi, al momento in cui scrivo non ci sono ma credo che entro la fine dell’estate tutto dovrebbe normalizzarsi. E infatti, aggiungo a distanza dalla pubblicazione, i Pro Clipless sono disponibili.

Redshiftsports

Arclight

Archlight Pro Clipless

Mounts

Buone pedalate.


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